domenica 31 luglio 2011

... ... ... CRONACA E MAESTRI


SIMPATICISSIMO E BEN SCRITTO AFFRESCO SULLA NOSTRA MEDIOCRITA'.
... fossimo bassi solo come ci fanno vedere quei falliti di "Striscia la notizia" saremmo una nazione esemplare!











... grandi maestri del nulla









È stata una manifestazione pacifica.
Mentre ci manganellavano ringraziavamo in cinque lingue diverse, per andare incontro alle esigenze linguistiche degli agenti antisommossa multietnici, giusto per ribadire che la situazione l'abbiamo in pugno noi, non la digos ne gesùcristo.

Tremonti si sente spiato, pensa che il complotto gli si stia ritorcendo contro.
È preoccupato, non si capacita di come osino spiare il suo preziosissimo operato.

La tartaruga cariatide catetere munita di Napolitano ha fatto un grande sforzo nel posticipare le vacanze e nel rinunciare all'aumentarsi lo stipendio (ADEGUAZIONE!!!!), tanto che gli sono spuntate emorroidi terminali persino nel dna, il quale (si stima) sia evaporato del 74,6%, in seguito a ripetute chemioterapie per debellare il pus creatosi nella vescica, dopo anni di catetere fisso (Napolitano ormai considera il catetere a cui vive attaccato da oltre 50 “un estensione del mio corpo, è parte di me più del mio tumore al cervello, al quale ho dato un nome: l'ho chiamato Libertà).

Come le mucche d'allevamento industriale, intubate alle mammelle fino alla morte che senza sosta spruzzano pus nel buon latte rigorosamente italiano che noi diamo da bere ai nostri figli per farli crescere sani, forti, sifiliticamente felici, Napolitano vegeta arcigno, sospeso in lotta tra questo e il regno dei cieli e il paradiso fiscale.

Si parla di “mazzette con l'elastico” : tra fitte coltri di nubi, carpenteriane ombre à la “Fog” s'intravede la soluzione all'enigma: “Chi pagherà quel cazzo di elastico?”.
Ogni mazzetta... quanto pesa?
Bisogna calibrare lo spessore dell'elastico in relazione allo spessore della mazzetta.
Quante mazzette? , cioè, quanti elastici?
Coi venti euro che risparmieremo grazie ai tagli di Napolitano potremo, seppur in minima parte, arginare il problema.


In Grecia è morto il cantante dei Tears for Fears.
No.
Sebbene siano morfologicamente identici.
In Grecia è morto l'attore che impersonava il comandante do nassimiento nel bellissimo Tròpa de Elite.
No.
Sebbene si assomiglino parecchio.
In Grecia è morto un 21enne italiano, per sempre strappato dall'abbraccio dei suoi cari e dalle file alle poste, da una bottigliata alla carotide.

Oltre che impressionanti somiglianze morfologiche con figure dello spettacolo ancora vive, il ragazzo aveva in comune (insieme a tutti gli altri morti in tv italiani, siano vecchiette, eroici militari delle missioni di pace ecc.) l'essere un essere straordinario, diligente, primo della classe, gioioso, pieno di vita, pronto ad aiutare il prossimo, simpatico, divertente, spiritoso, appassionato di altruismo e di chiesa.

Un po' diversa la sorte spettata a uno dei cattivoni, nemici della legge fatto fuori dalle nostre infallibili, intelligenti, per niente marionette forze dell'ordine.

Il quarantenne, giustiziato a colpi di pistola, era uno Stalker (DISAMBIGUAZIONE: non era un fan della celeberrima pellicola del maestro Tarkovskij; telefonava ogni minuto alla sua ex ricordandole, in molti modi, con vari, coloriti esempi, che era una troia) si era presentato a casa della suddetta armato di pistola a salve (quella che quando spari i proiettili “salutano”; una rivoltella più che educata), ha sfondato il portone del palazzo urlando contro Gesù e gli altri dipendenti del firmamento e ha cercato di ucciderla.
Quando sono arrivati gli sbirri è scappato ma non c'è stato niente da fare: le forze dell'ordine bancario hanno avuto la meglio seccandolo con un colpo al fianco.

Tutti questi spiacevoli inconvenienti esistenziali mentre sulle autostrade italiane è comparso un gigante bollino nero che ha oscurato il sole, tanto che un ragazzino di anni 13, sotto cartone (aveva leccato un francobollo di acido lisergico), si è messo ad urlare “Bashcar”, convinto che gli dei avessero apertamente espresso il volere divino di effettuare sacrifici umani, atrocità barbarica da ricondurre all'influenza negativa che la pellicola “Apocalypto” ha esercitato sulla plasmabile mente del ragazzino.

Gettati nel panico, gli automobilisti si sono lamentati, riconducendo il proprio autoveicolo verso casa, mandando il bollino nero in metastasi.
Per domani previsto “bollino nero necrotizzato”.
Per la settimana prossima pronosticata l'estinzione del genere umano.

Di lì in poi nulla avrà più senso.

Un po' come gli ultimi 6 miliardi di anni trascorsi in questa porzione di universo.

… da qualche parte nell'universo esisterà anche gente intelligente che sa come divertirsi, no?

Non sono così pessimista come sempre.


Dipendenti pubblici che si atteggiano come se NOI POPOLO fossimo i sottoposti affetti da manie di persecuzione infondate (dovrebbe essere nostro diritto sapere checcazzo fanno coloro che percepiscono un fottio di soldi per decidere dettagliatamente la qualità della NOSTRA vita), mazzette impacchettate come panettoni, giovani italiani bottigliati all'estero, tartarughe col catetere in tv, volgari minacciatori morti uccisi perché sospettati d'essere fan di registi commmunishhhti (cazzo c'entra?), mucche torturate per la nostra dose di latte malato al pus...

Da stasera, per tutto il mese di agosto, il Vostro Amato tornerà a testa alta (schiena permettendo) nello spietato mondo del lavoro, stipato in una nuova, mai sperimentata parentesi Ittica, dai risvolti imprevedibili (quando si mangerà insieme non potrò dire che sono vegetariano, verrei visto come il maestro ispiratore di Ed Gein; cazzo m'inventerò?).

Sinceramente sono contento, ho bisogno di soldi per allargare (almeno 30cm) il buco del piercing che ho sul rubino del culo (non siamo noi a seguire la moda, è il contrario).

Sarò l'addetto alla friggitrice.
Per trenta giorni renderò commestibili carcasse dei pesci.
Molti me ne saranno grati.
Ogniqualvolta immergerò nell'olio bollente un cadavere con le branchie penserò al mio sedere che si allarga, alla moda che fa il suo (de)corso.

Per meglio sottomettersi al lavoro, fondamentale è proiettarsi nel futuro, nell'attimo supremo del raggiungimento degli obbiettivi.

Saranno quelle fantasie a renderti pseudo felice, perché quando raggiungerai l'obbiettivo sarai troppo occupato a (im)portene altri per gioire di quello appena conquistato.

Sì, in questi mesi estivi mi sto dilettando nella lettura del posteriore delle bustine dello zucchero.
La mia ispirazione proviene dalle bustine di saccarosio.

SULLE BUSTINE DELLO ZUCCHERO, ONNIPRESENTI PAULO COELHO E KALIL GIBRAN.

Cosa hanno in comune Coelho e Gibran?

L'abilità nel far sembrare incantevoli perle di saggezza degli anellini di pasta che, al massimo possono servire per creare collanine casalinghe.

Non so se mi sono spiegato, se sono stato spiegato.
Farò degli esempi.

N.d.R. L'esigenza di questa delucidazione nasce dalla perplessità; ho letto qualche aforisma dei due pseudo scrittori finto maestri, nella mente mi è apparso un cartello lampeggiante, stile neon anni '80, con su scritto: MA CHE, DAVER' DAVERO?

(nel frattempo mi contro domando: Come fa mia madre a superare le prove alle quali, a sua insaputa, la sottopongo ogni giorno, nascondendo caccole nasali nei punti più impensabili della casa )?

Inizierei con le perle del maestro Coelho

“Ho scoperto il motivo per cui un uomo paga una donna: vuole essere felice. Di certo, non pagherà mille franchi solo per avere un orgasmo. Vuole essere felice. E anch'io lo voglio: tutti lo vogliono, e nessuno riesce a esserlo".

La frase inizia con Coelho che scopre.
Questa gliela abboniamo con lode; un maestro che non si vergogna di ammettere che c'è ancora da imparare non è usuale, se per maestri intendiamo i personal trainer e tutte le nuove figure professionali materializzatesi nel nostro universo da una ventina di anni a questa parte.

“Mille franchi per un orgasmo”: se lo scopatore avesse a disposizione euro o dollari sarebbe escluso dalla ricerca della felicità mirata?

“Tutti vogliono essere felici, nessuno riesce a esserlo”.
L'avevo intuito pure io; cercherò di applicare la massima stasera mentre friggo.

“Prima di morire, però, voglio lottare per la vita. Se sono in grado di camminare da sola, posso andare dove voglio".

Stessi per morire mi svaccherei in poltrona a non fare un cazzo.
Dopo una vita passata a lottare, figurati se mi metto a impiegare gli ultimi attimi a lottare contro la pioggia.

SE SONO IN GRADO DI CAMMINARE DA SOLA POSSO ANDARE DOVE VOGLIO.

Qui ci vedo una punta di discriminazione verso i portatori di handicap, gli stampellati, i costretti sulla sedia a rotelle, i quali possono dedicarsi alla pratica del "recarsi dove desidera il proprio ego" in maniera molto limitata.


FIN QUI HO ESAMINATO IL COELHO PIU' DA CASALINGA FRUSTRATA, quello di "11 minuti", tanto pe' capisse.
Voglio pescare nel suo capolavoro, "L'alchimista", perché è lì che il maestro si consacrò tale.


"Avvertiva che, un giorno, il Levante gli aveva lasciato sul viso il profumo di quella donna e lui sapeva di amarla fin da allora, ancor prima di sapere della sua esistenza, e che il suo amore per lei gli avrebbe consentito di trovare tutti i tesori del mondo.

QUELLA DONNA, PROFUMO, CHE LUI, AMARLA, IL SUO AMORE, TESORI DEL MONDO.

La gente legge questa merda banale, si sente superiore alla media e finisce col denigrare chi non scassa le palle a nessuno e guarda Beautiful aspettando che un ictus sopraggiunga nell'anonimato del proprio monolocale sub affittato.

E, se proprio vogliamo: MA ST'ALCHIMISTA, INVECE DI STA' A PENSA' A FA' LE POZIONI MAGICHE, A TRAMUTA' LA MERDA IN PIETRA FILOSOFALE, STAVA SEMPRE A PENSA' ALLA FICA?

Era diventato alchimista convinto di cuccare di più.


Proseguiamo sul cammino di santiago del nostro amato scrittore di romanzi Harmony minori.


"E quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo".

Il sole attraversa il cielo ogniqualvolta s'accinge a compiere il lavoro che compie da qualche miliardo di anni (ed è ancora un contratto a progetto).

Delle cose belle cui allude il Maestro non so niente, anche perché nessuno spende 12 euro per comprare un mio libro (presente in nessuna libreria).

Come frase non era male.
Nella sua interezza potremmo identificarla come il FULCRO TOTALE della poetica fabiovolista.
Il significato dei libri di fabio volo è sempre la bellezza delle cose di tutti i giorni nascosto nello stipendio di radio deejay.

Openoffice non segna "errore" il termine "fabiovolista".
La prendo come una critica alla MIA poetica.

"Non tutti possono vedere i sogni nella stessa maniera".

I sogni di Daredavil, super eroe cieco come Bocelli, saranno diversi dai miei, vedente friggitore di sagre.

Magari voi non c'eravate arrivati, eh?
Facciamo un patto: invece di versare 12 euro al maestro, versatene uno sul mio conto bancoposta, vi darò consigli più simpatici.

Giuro che non li ruberò dalle bustine del bar.

Cerco un altro aforisma, dopodiché passerò al maestro Gibran ("Come osi offenderlo, prima di lui le bustine erano solo miseri cartacei contenitori custodisci aspartame; egli fu a mutarli in poesia???!!!).


ESISTE UN LINGUAGGIO CHE VA ALDILA' DELLE PAROLE.

L'ha scritta dopo aver visto Apocalypto pure lui.
Linguaggio senza parole potrebbe essere fare l'amore, tirare un pugno, consumarsi i denti a furia di digrnigarli dal nervoso.

Quello che non capisco è: se il maestro è arrivato a verità così alte et insospettabili, perché a tutt'oggi insiste a comunicare con noi, poveri stolti, avvalendosi dello spurio, limitante linguaggio composto da grafemi, non utilizzando l'altro fantomatico linguaggio privo di parole?

Ho capito: è un impossibilitazione fisica.
Non può scoparci tutti, uno per uno.

Così, anche Coelho ha dei limiti.
Mi dispiace, Paulo.
Torna a cazzeggiare con gli altri apostoli.

ANDIAMO ORA AL MITICO ASSEMBLATORE DE "IL PROFETA".


"Una sola volta mi ridussero a starmene zitto. Fu quando un uomo mi chiese: "Tu chi sei?

Se Gibran è nei paraggi, pronto per scassarvi le palle, vi basterà una domanda per zittirlo.

Nella sua altissima poetica Gibran introduceva indizi per permettere ai fan di zittirlo senza preavviso.
Questo è un maestro.


CHI PIU' DESIDERA VIVE PIU' A LUNGO.

Togliendo che la massima è tutto l'opposto delle filosofie orientali valide: guardate Berlusconi, guardate Donald Trump, i Rockfeller, i Rotschild, guardate tutti i magnati dell'economia e i magnaccia del mondo.
Nulla di più vero: non si saziano mai, non muoiono mai.


IL DESIDERIO È META' DELLA VITA; L'INDIFFERENZA È GIA' META' DELLA MORTE.

Se il desiderio è metà della vita, nella sua interezza la vita è una merda egoica.

"L'indifferenza è già metà della morte" ; fosse vero non morirebbero soltato 15 milioni di persone l'anno.

Ci saremmo estinti ancor prima di lanciare in alto l'osso che poi roteava che poi partiva l'orchestra coi valzer di Strauss che poi partiva l'odissea nello spazio.

IL RICORDO È UN MODO DI INCONTRARSI.

Peccato che quando ciò avviene non si abbia mai un cazzo di interessante da dirsi.

L'OBLIO E' UNA FORMA DI LIBERTA'.

Dunque il Ritalin èl'Illuminazione.

SE NON FOSSE PER GLI OSPITI OGNI CASA SAREBBE UNA TOMBA.

Sarò necrofilo: nel cimitero di casa mia sto benissimo quando nessuno varca la soglia della lapide per venire a rompermi i coglioni.

OGNI UOMO AMA DUE DONNE: UNA È CREATA DALLA SUA IMMAGINAZIONE, L'ALTRA NON E' ANCORA NATA.

Ognuno serba il desiderio di fare "due contro uno", solo che ciò può avvenire per metà quando ci si masturba mentalmente, perché l'altra parte integrante del menàge a trois ancor' libera vaga tra i testicoli del futuro padre.

MORALE IMPLICITA: se non paghi dovrai accontentarti di un incontro alla pari, uno contro uno.

Di fatto, l'aforisma dopo conferma appieno le mie supposizioni:


C'è nel mio cuore più di quel che ho sulle labbra, c'è nel mio desiderio più di quel che ho tra le mani.

Mano a mano che mi cimento nella scoperta dei grandi maestri, sempre più inizio a rivalutare il palinsesto Mediaset...

QUANDO L'AMORE CHIAMA SEGUITELO.

QUANDO L'AMORE DECLAMA IL TARIFFARIO, NON LASCIATEVI SOPRAFFARRE DALLA PAURA, ACCETTATE IL PRESENTE PER QUELLO CHE E'. PRIMA O POI, O A LEI O A UN ALTRA L'AMORE DOVRETE PAGARLO.
E' IL KARMA AD AVERVI PORTATO QUELLA DONNA, GIOITENE SENZA MAI PERDER DI VISTA LA TASCA COL PORTAFOGLIO.
L'AMORE E' CIECO, LE MERETRICI CI VEDONO BENISSIMO.

DAI POCO, SE DONI LE TUE RICCHEZZE, MA SE DONI TE STESSO TU DONI VERAMENTE.

L'ha presa da Tremonti; è un aforisma sull'economia di sè stessi.

MIA MADRE NON CUCINAVA, NON PULIVA E NON LAVAVA PER ME. MA CIO' CHE RICORDO E' IL SUO ESSERMI MADRE, MADRE DELLA MIA INTERIORITA'.

La madre di Gibran non faceva un cazzo tutto il giorno a parte rompergli i coglioni.
Ed Egli la celebrò.
Maestro masochista...

DEVO ANCORA INCONTRARE UN IGNORANTE LE CUI RADICI NON AFFONDINO NELLA MIA ANIMA.

Vi basterà recarvi ad una sagra perché gli altri si piantino nel vostro terreno interiore affondandovi stolte radici.
E la cosa dovrebbe rendervi felici.

QUANDO LA MANO DI UN UOMO TOCCA LA MANO DI UNA DONNA ENTRAMBI TOCCANO IL CUORE DELL'ETERNITA'.

Quand'eravamo piccini pensavamo che a questa pratica seguisse la nascita di un bambino.

L'AMORE NON POSSIEDE NE È POSSEDUTO: L'AMORE BASTA ALL'AMORE.

L'amore basta a sè stesso.
Lasciate sta' l'amore pe' cazzi suoi.



L'aspetto delle cose varia secondo le emozioni,
e così noi vediamo magia e bellezza in loro:
ma bellezza e magia, in realtà, sono in noi.
Dipende da quanto riuscite a corrompere lo psichiatra in relazione alle sue abilità nel fornirvi appropriato supporto farmacologico.

Strafatto di prozac avrai magia e bellezza in abbondanza, più di quanto tu possa credere.

Non voglio giudicare nessuno però se non sei una casalinga media o un quindicenne con la testa tra le nuvole come cazzo fai a farti ispirare da queste stronzate.

Se ti fai una canna di erba buoni, prendi carta e penna e ci sprechi un pochino di tempo diventi più romantico rivelatore di 'sti due senza sforzi.


Nomino Ufficialmente Coelho e Gibran Maestri onorari di "The Secret".
S
e solo ci avessero pensato prima loro...

CI VEDIAMO SETTIMANA PROSSIMA, SEMPRE CHE LE USTIONI CHE MI CAUSERO' ALLE DITA MI PERMETTERANNO ANCORA DI DIGITARE STRONZATE UNA DIETRO L'ALTRA.

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