domenica 29 marzo 2009

SANTI, FANTI, FANTINI, EQUINI. BENVENUTI NEL MANEGGIO DEI SACRI PADRI

IL SIMPATICO SHINIGAMI CHE PENSAVA DI SAPERE COSA UN ILLUMINATO COME ME HA NEL CUORE.
UN SIGNOR DISCO PER UN SIGNOR FILM, GIUSTAMENTE CUSTODITO NEL DIMENTICATOIO DEL POPOLO DI NICCHIA; UN CD DI UN GRUPPO ITALIANO, UN ITALIANO, E' COSTRETTO A FARSELO ARRIVARE DAL GIAPPONEEEE


DOVE I CAVALLI RIP0SANO FELICI, NELL'ATTESA CHE QUALCUNO LI PRENDA A CALCI NELLE COSTOLE PER ESSERE CAVALCATI. POI UN GIORNO DIVENTI BISTECCA AROMATICA.

LA COPERTINA DEL CD PIU' FAMOSO
(PERIODO NEOMELODICO)
DEL MIO COMPAGNO DI SBRONZE KRISHNABOY
QUANTO ERA BELLO DA GIOVANE.
MO S'E' GUASHTATO CO LU TIMB


Proprio ieri, di ritorno da un rituale rituale orgiastico di rito, mi sono sentito un attimino vuoto, ed era pure ammissibile, viste le 53 eiaculazioni da me sparate a salve, in onore della nostra divinità, Me Stesso Medesimo. Ad un tratto mi sono sentito mancare, conscio del troppo potere che emanavo involontariamente. Ho preso un'aspirina con la coca cola, mi sono ripreso, raggiante, pimpante come un bambino delle elementari che per la prima volta vede un porno e rimane stupefatto al pensiero di quanto il suo membro si allungherà nel corso degli anni, pensando di arrivare a quei livelli gonfiati dalla telecamera e da semplici quanto efficaci effetti speciali mistici.
Ho cambiato programma, non sono andato a cena da Ze Filì.
Sono passato a prendere Krishnamurti verso le otto. Mi ha fatto incazzare come una bestia, non finiva più di stare allo specchio, e io che porca troia pensavo fosse soltanto una sadica prerogativa delle donne, iniziare a prepararsi a tre minuti dallo scoccare dell'ora x per uscire.
Vi sarà capitato anche a voi, no?
“Tesoro, per le venti sono sotto casa tua”, e lei dice sì, già sapendo che inizierà i preparativi estetico sanitari per il miglioramento della propria persona fisica e giuridica intorno alle diciannove e cinquantasette minuti. La parte più bella è quando lei, entrando in macchina, chiede mortificata scusa per il ritardo e tu ti devi mordere la lingua per rispondere un sentitissimo “Non ti preoccupare, mi s'è fatto tardi anche a me”, sebbene era dalle diciannove e trenta che stavi sotto casa, cuocendo in macchina. Il bello è che per la fica si fa questo e altro ma il buco di Krishna non m'interessa, se proprio devo essere sincero. Vuoi la stanchezza per le 53 esplosioni bianche, vuoi per l'incazzatura che mi provoca ogni volta l'impazienza dell'attesa, sopratutto quando ho una cazzo di fame che non ci vedo più e mi mangerei un bue vivo e lamentante... devo essermi concentrato troppo, troppa rabbia. La mia cappa d'energia mistica deve essersi intensificata al punto da attirare l'attenzione di un sonnolento e annoiato Shinigami, il quale non ha esitato a farmi visita. È apparso ai miei occhi come il cugino eretico di Joker (versione Nicholson) che si compra gli abiti dallo stesso sarto di quello che vestiva i cazzoni maneschi e cattivi di ken il guerriero. Ci è subito rimasto male, di fronte alla mia totale impassibilità, tanto che dopo la prima sghignazzata di benvenuto m'ha chiesto come mai non ero sorpreso. Gli ho detto di sedersi di dietro e di stare un attimo zitto, volevo cinque minuti di silenzio. Neanche un pocket coffee per celebrare quest'apparizione. Evidentemente lo Shinigami voleva fare conversazione, annoiato del suo stanco mondo grigio in bilico tra purgatorio e non luogo americano tipo centro commerciale in un aeroporto. Mi ha mostrato il suo death note, per poi fermare la manina a mezz'aria. “Un attimo”, ha rifelttuto ad alta voce incredulo, “Come cazzo fai a vedermi se il quaderno non l'hai ancora toccato?!”. Non sapevo che rispondergli; mi sono limitato a dire che probabilmente ho visto tanta di quella merda che i miei cinque sensi illuminati devono talmente essersi elevati che sono in grado di vedere attraverso la quarta dimensione.
Lo shinigami mi ha detto che gli stavo sui coglioni.
Gli ho detto di scendere dall'auto.
Lui ha ubbidito.
'Fanculo stronzo bianco dimmerda. Peppe, peppe, pepppppeeeeeee.
Poi mi sono ripreso dal delirio, vedendo che Krishna s'era fatto bello per me. Mettiamo le cose in chiaro, siamo solo amici.
Ok, quella volta del pompino non conta, eravamo troppo troppo ubriachi... ... eppure quell'esperienza ci ha avvicinato molto di più di quel che eravamo prima.
“Do jemo?”, ho chiesto al mio collega di scorribande mistiche, in cerca di cambiamenti quantistici ed empirici. Krishna ha detto di seguire il mio cuore. Gli ho detto che quando non è al lavoro o coi suoi discepoli può essere tranquillamente sé stesso senza recitare parti del cazzo. Si è messo a ridere dicendo “Deformazione professionale”. Mi ha fatto ridere; sebbene sono diventato messia da poco anch'io già, quando gioco col potere mi confondo trasparendo le ombre giastiche. Ovviamente questa frase non significa un cazzo, ma detta a centinaia di persone che stanno scopando potrebbe avere il suono poetico di un meraviglioso haiku composto ai piedi del Fujiiama, dove sicuramente qualcuno mi ama. Ho preso la strada che andava verso la collina, ho guidato nelle tenebre oscure delle strade secondarie di montagna, con le orecchie tappate dalla pressione atmosferica. Abbiamo litigato un po'; cioè, non puoi farmi sentire, dopo 53 sborrate, un disco dei Ramones, dal vivo, che ogni pezzo inizia con la voce monotona di quello lì che dice uan ciù tri for e sembra sempre lo stesso pezzo ripetuto trenta volte, manco fosse porno grindcore suonato da quei tizi che suonano nudi e coperti di sangue di porco.
Krishna ha detto che la bellezza sta nella semplicità delle cose.
Gli ho detto di andare 'affanculo.
“Gira qua”, ha fatto con teatrale gesto della manina destra, come se stesse brandendo un'invisibile scettro lunare sailormooniano di energia karmika. Ci siamo ritrovati in questo maneggio di cavalli dove altri nostri colleghi stavano facendo la carne sul barbecue. Mi sono stupito del fatto che i tavoli erano posizionati al centro; ai lati c'erano gli alloggi dei cavalli. Abbiamo mangiato tra scoregge e versi strani di equini furenti. Krishna ha bestemmiato dallo spavento quando un cavallo ha dato una potente zoccolata contro il divisorio di legno che separava la bestia di seicento chili dal suo culo marrone chiaro.
Appena seduti ho captato una presenza inquietante dietro alle spalle. Sapevo che non era un cavallo.
“Scusami per prima, è che non sono abituato ad essere ignorato”.
“Tranquillo frà'”, ho detto senza voltarmi, allo shinigami. “È tutto apposto”. In colpa, desideroso di pacifica pace, shini mi ha dato il death note.
“Se vuoi usarlo, puotrai farlo senza dannarti per l'eternità”, il che mi ha arrapato non poco. Poter fare fuori che mi pare in qualsiasi parte del mondo, senza sporcarmi la fedina penale mistica.
Ho fatto un bel respiro, vistosamente agitato. Krishna, inturbato dal mio turbante turbamento, m'ha poggiato una mano sulla gamba, facendomi tornare coi piedi per terra.
“Ora non hai scuse; non abbiamo fatto manco l'aperitivo. Non sei ubriaco, quindi 'ste porcate uomo – sessuali tienitele per un'altra volta”. Ù
Mi ha chiesto scusa arrossendo. Ù
Gandhi ha cominciato a strillare come una puttana, vedendo il death note. “Quello è il concentrato di tutto il male che esiste”, seguitava a piagnucolare. “Senti, uomo topo splinter delle tartarughe ninja”, gli ho ringhiato, “Il tuo film non m'è piaciuto neanche un po', durava troppo, quando poteva essere benissimo un mediometraggio da canale cinque domenica mattina alle dieci”. Mahatma ha detto che, come Alan Moore, disconosce tutto ciò che è tratto dalle sue opere protette da copyright bombayano.
Col death note in mano mi sono sentito ancora più dio di prima.
Datemi una penna e vi cambierò il mondo.
Verso il quarantottesimo bicchiere di vino e neanche un nome sulla preziosa carta luciferina, sono arrivato al top della crudeltà.
Avevo stipulato la lista.
Chi far morire?
In ordine di importanza sparso: la famiglia in blocco di tutti quelli che hanno votato col culo, le famiglie in blocco dei potenti che governano il mondo rendendolo un posto peggiore dell'inferno di cui parlano quei porci pedofili vestiti di nero, la mia famiglia in semi blocco, la famiglia di una particolare adepta della mia setta personale, tutti quelli che amministrano il potere e la giustizia col culo e molti altri nomi della televisione.
Cos'è successo poi, intorno all'ottantaquattresimo bicchiere?
Il mondo è sparito, non c'erano più i cavalli, santoni, lo shinigami, il death note. Tutto è diventato bianco opaco, non c'erano più le cose.
Nemmeno io riuscivo a vedermi.
Le mie braccia erano energia, il mio cuore aria danzante, i miei pensieri scoppiettanti raggi di luce nell'infinito della quarta dimensione intersecata alle altre 7 scoperte. Ho ridato il quaderno allo shinigami.
“Cosa fai, sei pazzo? Ti ho dato l'opportunità che ogni essere umano desidera. Potevi far morire chiunque e uscirne pulito. E hai passato la mano. Perché?”. Sono scoppiato a ridere, facendo cagare addosso tutti i presenti al tavolo, Sai Baba compreso. C'è stato un po' di silenzio, dopodiché sono salito in piedi sul tavolo urlando: “E' tutto apposto, sì, sì bene, mangiate, mangiate con la calma”. Krishna ha complottato sottovoce con mahatma e qualche altro santone minore che non avevo mai visto. Gli ha detto che avevo bevuto cinque bicchieri in più rispetto alla mia solita impeccabile media. E li ho lasciati fare. Ciarlatani che millantano illuminazione e cose assurde non hanno capito che uno di loro, in mezzo a loro, si stava davvero elevando di parecchi livelli, alla faccia di cazzo di Naruto, ho giocato a flipper coi sette chakra e ho vinto io, solo io, battendo il record del bar dello sport. Lo shinigami m'ha detto di darmi una mossa a rispondere a quella cazzo di domanda, perché avevo rinunciato a fare un po' di pulizia etnica come si deve.
”Ma è logico, mio caro shini. Voi dèi della morte siete così ultra convinti di sapere cosa noi umani illuminati abbiamo nel cuore... e non sapete neanche come si compra un litro di latte alla mucca di plastica che trovi per strada, dove a rotazione si vede il dvd che pretende di mostrarti quanto sia fresco e sicuro il loro latte radiattivo alla diossina impeshtata luridona”.
Mi sono seduto su una balla di fieno, accendendomi una sigaretta. “Quando vuoi far morire qualcuno è perché provi un fortissimo rancore nei suoi confronti, giusto? Dolore e sofferenza auguri a lei, ardentemente esigi il male, nella sua più alta e spettacolare forma. La morte, per quanto dolorosa, è un attimo, un secondo cristallizzato, un passaggio fugace nel quale la mente e il corpo si abbandonano all'eterno oblio del nulla. In parole povere, la morte è la fine di tutto ciò che materialmente esiste su questa cazzo di terra”. Shinigami dice di ricominciare tutto da capo; mi stava alle spalle, non potevo vederlo ma sentivo masticare.
Quel morto di fame si stava pappando le mele che un fantino aveva portato al suo cavallo.
“E se non ti rispondessi?”.
“E io che settimanalmente, in sogno, volevo darti i numeri del lotto”.
Di fronte a questa criptica quanto vitale alternativa ho vuotato il sacco, usando termini facili, musicali, convincenti, per giustificare la mia sovversiva, sprezzante azione nei confronti dell'umanità.
“Muori e fine! Ciao! Se ti voglio male, voglio tutto il male per te e la tua famiglia... facendoti morire non faccio altro che farti un favore, liberarti da tutto il male che già è in te, intorno a te. Il death note in realtà è stato creato per facilitare le cose agli umani. Quando muori i tuoi problemi diventano i problemi di qualcun altro. Allora dico io: quanto è di merda questo mondo? Quando dolore ti spetta in questa vita terrena? Ti voglio male e allora vivi, spero tu possa campare centotrenta anni”.
Lo shinigami si contorce dal ridere, dicendo che mi aveva sottovalutato.
Sono un dio del male.
Rido a mia volta dicendogli che si sbaglia.
IO SONO IL DIO DELLA SETTA DI MICHELE SOAVI, REPERIBILE IN ORRIBILE DVD DELLA MEDUSA.
Zero speciali, niente interviste.
Solo una patetica galleria fotografica.
A che cazzo serve la galleria fotografica?
Quanto ti costa mettere due minuti di intervista al regista e al cast?!
Ecco perché non compro più i dvd.
Angolo della pubblicità.
www.myspace.com/peripatetica
Se vi piacciamo potrete venirci a sentire venerdì prossimo al Rock house di Pescara, DOVE APRIREMO IL CONCERTO DEGLI OSANNA, PORCA TROIA.
Grande peppe, tu e la tua linguaccia ebbra.
Siete tutti invitati

domenica 22 marzo 2009

VENERATEMI: AVETE ASPETTATO MIGLIAIA DI ANNI ED ORA ECCOMI, SONO IL NUOVO MESSIA

IO E IL COMICO (E' UGUALE; NON ABBIAMO NON POTUTO FARCI UNA FOTO INSIEME. QUANDO GLI ABBIAMO DESCRITTO IL PERSONAGGIO A CUI ASSOMIGLIA DI BBBRUTTO, LUI CI HA RACCONTATO LA SUA STORIA... ED E' UGUALE A QUELLA DEL COMICOOOOOOO; DAVVERO ALLUCINANTE)
IO E UNA MIA FAN
(QUELLA SERA STESSA MI HA DATO IL CULO)
IMMORTALATI DAI PAPARAZZI DI PLAYGIRL.
EH, SI', CE L'HO FATTA.




NELLA MIA RELIGIONE TOTALMENTE A SCOPO DI LUCRO PERSONALE, SONO AMMESSI ANCHE I CANI, PURCHE' PAGHINO LA RETTA D'ISCRIZIONE E NON VADANO IN GIRO A SPISCIARE I MIEI TAPPETI SACRI.




UNA DELLE LEGGI FONDAMENTALI DELLA MIA SETTA: IL TUO CORPO E' UNA MACCHINA PERFETTA. QUANDO LA GENTE NON TI CAPISCE, NON ESITARE AD ESPRIMERTI COL LINGUAGGIO DEL CORPO, MORDENDO LE ORECCHIE DEL PROSSIMO FRATELLO TUO.


(da Lettere agli alcolizzati pag.55 vv53 atp 32 adb 666 anime db 988)







Ora che sono diventato dio re, posso smettere di andare a cena con gli altri.
Chi più di me è importante?
Avete visto?
Compaio anche sulle copertine delle riviste adolescenziali.
Sono arrivato.
Sono in cima.
La gente mi incontra per strada fa a gara per potermi abbracciare. Mi venera.
Io non chiedo altro che i loro soldi.
Ma è solo per il loro bene.
L'ideale, a questo mondo, è fare i miliardi.
Il problema è che la gente vede i soldi come cocaina, mignotte e macchine.
Io i miliardi li vedo come comprare una casa isolata, lasciarmi scorrere addosso tutta la merda che ti lancia il mondo col sorriso tipo le patatine smiley.
Ci microchipperanno, ci fanno il lavaggio del cervello, stiamo diventando automi.
A me non frega un cazzo.
Sono il dio del mio mondo, ognuno è libero di fallire come meglio crede.
Così salgo in macchina e vado da Filippo per una cena solitaria.
Stasera c'è il comico dei Watchmen, mi chiede di fare una foto insieme. Ci penso un attimo su; potrebbe abbassarmi la reputazione; devo dare un'immagine di me serafico, non penso gioverebbe alla mia immagine pubblica, fare una foto con un alcolizzato che in vietnam ha fatto una strage, dopo che in patria aveva stuprato una super eroe mascherata per poi provarci pure con la sua stessa figlia. Penso, che diamine, coi subordinati si deve essere benevoli.
Gli concedo la foto, poi mi metto a sedere. In giro stanno parlando di me, una ragazza mi tira un reggiseno che riesco ad acchiappare al volo, coi denti. Un intervistatore si viene a sedere al mio tavolo. Dico che se mi fa mangiare in pace, l'economia salirà del 3,7%. Mi dice che prima devo dimostrarlo. Prendo un tovagliolo, comincio a scrivere numeri a casaccio, equazioni matematiche che non so quanto possano essere giuste, sebbene le tabelline le conosco a occhi chiusi fino a quella del cinque, poi debbo utilizzare l'ausilio delle dita nascoste sotto al banco, così da non essere sgamato; non è un problema, quando sei il santone della religione più cool del momento non hai bisogno della matematica, c'è sempre qualcuno che conta i tuoi soldi al posto tuo, così penso all'odore del denaro, dicendo all'intervistatore che può fare ciò per cui è pagato, facendogli però notare che, se il mondo non fosse pieno di coglioni che si interessano a cazzate, sopratutto ai cazzi delle persone famose, lui sarebbe disoccupato, quindi che ringraziasse ogni imbecille per strada se ora il suo culo, ogni mattina, per cinque giorni alla settimana, è adagiato su una poltrona termica in pelle, anziché stare sotto alla pioggia e al gelo a mettere mattoni su mattoni insieme ad altri muratori rumeni, con pranzo ultra proteico del calibro di panino con la frittata, prosciutto e già che ci siamo sottiletta light, così per essere apposto con la coscienza luciferina.
La prima domanda è: “Dove si vede tra cinque anni”.
Bestemmiando rispondo che dopo la sbornia di stasera, ad essere ottimisti, bene che vada, mi vedo addormentato in qualche locale, col gestore che mi prende a calci perché sarebbe anche l'ora di chiudere.
“Lei fa uso frequente di alcool?”.
“Ma è ovvio, tutte le grandi cose che faccio nascono da una radice liquida. Senza l'alcool l'uomo sarebbe perduto, avrebbe troppo tempo e lucidità per affrontare con raziocinio i problemi quotidiani, impedendo a quei benefattori del nuovo ordine mondiale di portare a termine correttamente il loro amabile piano”.
“Cos'è il nuovo ordine mondiale di cui sta parlando?”
“Sono una serie di brave persone che, per non farci sbagliare troppo, ci prendono per mano e ci conducono nei candidi e sicuri territori dell'intrattenimento televisivo, dove non succedono disgrazie e il bene vince sempre”.
“Lei mi sta facendo paura”.
“Le faccio paura? Lei, di lavoro, insegna alla gente cosa deve piacergli e cosa no; dovrei essere io a cagarmi addosso, di fronte a uno che condiziona direttamente le scelte del prossimo”.
“Ha ragione. Riprendiamo l'intervista più sobriamente”.
Intanto al tavolo è arrivata la carne, una bottiglia di vino e un fottio di fiori; novantanove rose. Il biglietto dice “99 perché la centesima rosa sei tu”. Restituisco il biglietto, dopo averci risposto: “Valgo così poco? Cazzo che giudizio stimabilmente alto avete di me”.
Prendo in considerazione l'idea di rivendere le rose; sono uscito con pochi soldi, devo devastarmi e non ho neanche il bancomat. Quando hai i miliardi ma non hai la tessera magica, il mondo diventa grigio.
“Come fa ad essere così bello?”, continua l'intervistatore. “Ma è ovvio. Non penso più. Un certo Oscar Wilde, un frocione che scriveva libri difficili con cose difficili che mica se tu poi li leggi dopo non li capisci perché è roba trp trp difficile per niente lollosa, diceva che quando si pensa troppo si manifestano le rughe d'espressione, che vanno a corrugare irrversibilmente la fisionomia del volto, rendendolo decisamente più brutto. Quindi consiglio ai lettori di questa rivista di non pensare troppo, di godersi la vita”.
“Questa mi piace come risposta”.
“E' ovvio, è il suo lavoro, svuotare il cervello delle persone”.
L'intervistatore si accorge della mia ferita all'orecchio. Rispondo senza che formuli la domanda. “Un essere superiore ha scoperto di non essere così superiore quando ha avuto la prova tangibile che da ben tre anni mi scopavo la sua donna”.
“Cioè, lei ha rubato la donna di qualcuno?”.
“No, non sia mai. Ho trovato questa creatura infelice che mi ha supplicato di starle vicino, di portarla via dalla vita di merda che faceva, fatta di plagio e di violenze. Io ho accettato”.
“E l'orecchio?”
“Me lo ha morso quando questa persona s'è resa conto del vuoto che è riuscito a crearsi attorno. Un nero sempre più stretto, che vuol dire che presto questa persona rimarrà sola, isolata in mezzo a milioni di persone, senza avere più nessuno che lo aiuti ad amplificare e convalidare ulteriormente la teoria della sua ariana superiorità”.
“Cioè, tu ti scopavi questa da tre anni e lui non s'è n'è accorto?”
“No, è un ovvio errore di valutazione; quando ti senti superiore, e guardi tutti dall'alto in basso, non vuol dire necessariamente che tu sia in alto. Di conseguenza, con lo sguardo puntato in basso non riesci a vedere quel che succede in alto... anche se la cosa è ovvia, palese, scontata come un paio di pantaloni durante i saldi”.
“Però, non ci avevo mai pensato”
“Perché, lei a cosa pensa?”.
“Le domande le faccio io”
“E io le faccio fare i soldi, guardi un po' che roba”.
“Dannazione, vediamo; dov'ero rimasto? Ah, sì. Cosa ne pensa di Obama?” “Obama è il cambiamento, ne sono sicuro, sarà la svolta. Un nero che microchipperà milioni di bianchi sarà un evento pazzesco, sono contento che hanno eletto lui perché se avessero eletto l'altro avrebbe fatto sì le stesse identiche cose ma, che le devo dire? Un nero a capo della nazione più cicciona e razzista del mondo è molto fashion”.
“Lei è uno di quelli contro l'America?”.
“E come potrei: sono cresciuto con la loro arte, coi loro film, con la loro filosofia di vita, come lei e come tutti gli altri”.
Mi esalto, la folla mi sta guardando. Salto in piedi sul tavolino: “Dobbiamo venerare l'America, sono i maestri assoluti in tutto. Cioè, sono una nazione nuova, esistono da poco, mi sembra dal 1777. Hanno insegnato al mondo come si vive, hanno sfornato tutte le cose più importante che ci sono. Cioè, è solo merda ma noi siamo un globo di coprofagi per natura. Ecco. Noi italiani dobbiamo essergli grati, sono loro i superiori”.
“Ma cosa sta dicendo? Rinascimento, Dante, santi poeti e navigatori dove me li mette?”
“Santi, poeti, navigatori... e ora abbiamo la De Filippi e Costanzo, un bel salto di qualità; sarà forse questo il balzo quantico di cui parlava il mio stimato collega Osho Rainesh?”
“Chi, il santone indiano?”
“Ma mi ha preso per un coglione? Alludo a quello dei dentifrici. Col dentifricio di Osho, la dentatura illuminata è assicurata”.
“Fa pubblicità occulta a uno dei suoi sponsor? Scherzavo. Lei pensa che sia giusto intraprendere la via dell'illuminazione?”
“Ma che cazzo gliene frega alle quindicenni arrapate di queste stronzate. Mi chieda chi è il mio stilista preferito, se mi arrapa di più sborrare nelle Manolo Balhnik o nelle Fornarina. Comunque, se proprio lo vuol sapere, il cammino dell'illuminazione, fondamentalmente, è una stronzata come tutte le altre”. “Non la seguo”
“Perché dico cose scontate sì, ma che lei non è abituato a sentire, di conseguenza le pare che chissà che cazzo mi sto inventando. Ma li ha visti bene? Quelli che seguono i santoni, sono uguali a quelli che seguono questo o quel dio. Hanno bisogno di una guida, si fanno indottrinare e poi iniziano a parlare a frasi fatte”.
“Dice un sacco di stronzate” .
“Di fatti ho fondato la mia religione personale dove, a me, devono solo versare i soldi; il resto lo fanno da soli”
“Come?!”
“E' semplice; quando segui il tuo cuore, senza l'influenza di nessuno, giuste o sbagliate le scelte che fai rimangono tue. Se tu riesci a vedere le tue scelte come giuste, azzeccate, non puoi che diventare l'essere perfetto, che non sbaglia mai.
Se per te 2+2=5 e sei convinto, è il mondo che si è sbagliato, mica tu. Tutto questo per la modica somma di trecento euro”.
“Costa così tanto far parte della sua setta?”
“Ma che tanto, non ha visto il listino prezzi di Scientology? E quello di Chuck e Nora?”
“Ma quelli sono cristiani, predicano il cristo”.
“Non ha capito un cazzo; quello è un franchising: loro hanno comprato il logo di Gesù cristo e lo sfruttano, ma all'interno della loro setta personale, il potere decisionale è nelle mani dei rispettivi proprietari, con tanto di copyright annessi”.
L'intervistatore inizia a piangere, mi confessa che in quei due ci aveva puntato parecchio. Da sei anni segue i loro insegnamenti.
Per consolarlo, tiro fuori il tesserino che serve ad iscriversi alla mia religione. “Tieni caro”, rassicurandolo con un'amichevole pacca sulla spalla, “per te l'iscrizione è gratuita, basta che prima di morire ti ricordi di scrivere in maniera leggibile, su di un pezzetto di carta sacra, un testamentino da niente dove dichiari che tutti i tuoi beni materiali spettano alla ILLUMINATIFELICISERENISORRIDENTISENZAPROBLEMILAVITAE'BELLA.COM e il gioco è fatto.
Piange di gioia: “Davvero maestro posso avere l'onore di donare alla sua meravigliosa e indispensabile associazione tutto ciò per cui ho lavorato una vita?”
“Esatto figliolo”, gli dico, sebbene l'intervistatore potrebbe essere, per età, mio padre.
“Ti sei risposto da solo; hai lavorato una vita, hai dedicato la tua anima, il tuo tempo, ad accumulare beni materiali. Non sei pronto per apprezzarli serenamente. Donandoli a me, che so come goderli appieno, non farai che la scelta giusta”. Chiamo Filippo, gli chiedo di portarmi un bicchiere d'acqua. Mi invento le parole magiche, benedico l'acqua, lo battezzo.
“Bevila”, gli intimo. Perplesso il giornalista mi chiede: “Ma non dovrebbe intingere un polpastrello e farmi il segno della croce in fronte?”
“Quello è il rito di un'altra multinazionale. In quella setta si fa il segno della croce per ricordare come il leader del partito schiattò anni fa. Nella mia religione il dio base siete voi stessi però la setta è mia, comando io, non sono morto in croce, mi piace bere il piscio (ognuno ha le sue perversioni), quindi ho tramutato l'acqua in urina mistica e ora la devi bere, così farai parte anche tu dei miei Ringo Boys.
“Così ci chiamiamo noi adepti?”
“Ovvio. Quella pubblicità degli anni novanta mi fece capire il significato della vita. Te la ricordi? Il bianco e il nero che si danno la mano e diventano fratelli per colpa di un biscotto ripieno di crema alla nocciola. Quello spot mi ha illuminato. Se un bianco un nero diventano amici di fronte al cibo, come si potrebbe migliorare il mondo se non invitandolo tutto a cena? Ed è quel che sto facendo, sto andando a cena con le persone famose perché il mangiare è una cosa sacra, come la mia religione”.
Il giornalista beve, afferma di sentirsi già meglio.
Ora, per spillargli più denaro possibile, non devo far altro che farlo auto convincere di quanto stesse male, di quanto la sua vita fosse buia e misera prima di abbracciare la mia infallibile e inaffondabile setta da strapazzo.
Ora che sono diventato un dio brillo di luce personale.
Tra i più grandi vantaggi che sono arrivati insieme a questa illuminazione c'è appunto la possibilità di potermi infilare una spina nel culo e fornire illuminazione gratuita a tutto l'appartamento, elettrodomestici compresi. Un piccolo passo verso il mio progetto, quello di rendermi completamente autonomo, di non aver più bisogno del mondo e delle sue bugie. Non uscirò più governerò la setta da casa, col pc.
Sia benedetto internet, perché è grazie a internet che potete legere le mie stronzate.
E farmi arricchire.
... come mi piacerebbe che tutto ciò fosse vero.

Ah.
Ah.
Ah.


Questo quissopra è il sacro haiku della felicità.

Breve, conciso, esauriente, fortemente esplicativo.


Appuntamento alla prossima settimana, per una nuova puntata di “A cena con le celebrità”.
Chissà fino a quando avrò questa perversione di andare a cena coi personaggi famosi...

... l'importante è non morire soli



Intanto ancora pubblicità occulta www.myspace.com/peripatetica

domenica 15 marzo 2009

VORRESTI ESSERE UN WATCHMEN O UN MINUTEMAN? SEI PER IL VINTAGE O L'OLD SCOOL? BO', NON SO LA DIFFERENZA, CONTINUO A FARMI LE PIPPE CON MARISA LAURITO

UN SORRISO NON COSTA NULLA MA VALE MOLTO; ANDATELO A DIRE AI BAMBINI DEI PAESI DEL TERZO MONDO (QUELLO DI SUPER MARIO)



IO E I MIEI COMPAGNI DI MERENDE; MANCA IL VANNI (IL GIORNO CHE HANNO SCATTATO QUESTA FOTO ERA IN UN BOSCO A... NON CI HA DETTO COSA CI FOSSE ANDATO A FARE; E' TORNATO TUTTO SPORCO DI SALSA DI MIRTILLI E AVEVA UN BRACCIO UMANO, MOLTO REALISTICO, INFILATO IN TASCA)

VARIE FORME DI SANGUE MESTRUALE SU ASSORBENTI DI POCO CONTO; QUELLI DELL'EUROSPIN, PER DIRLA BREVE


Diario di Rorshach.
Oggi bella giornata ma la gente per strada odia. C’è qualcosa nell’aria, forse sono io, loro mi sentono. Stasera vado a cena coi miei colleghi. Loro hanno mollato; anche io ho bisogno d’amore. Massacro un paio di stronzi, loro non sapevano. La sera arriva presto, portandosi con se tutti i segreti della città. Ci siamo tutti, manca solo Jon. Eccolo, teletrasportatosi. Questa sera Spettro di seta più bona del solito. Non capisco come faccia a menare stile matrix con quei tacchi. La storia è di Alan, ci fa quel che gli pare. Il comico sta facendo apprezzamenti sulla lingerie di spettro che bestemmia acida. Lui sa che è padre di lei eppure continua. Dopo gli do una lezione. Entriamo, Filippo dice che va tutto bene. Tipo sospetto; devo controllare suoi precedenti. Gufo notturno toglie le ali, le mette sulla sedia. Filippo è stupito; afferma che va tutto bene, anche se di solito volatili non siedono alla sua tavola. Ornitologi sì. Volatili no. In bagno, mi lavo le mani, distruggo la tavoletta del cesso. Sembrava sospetta. Mi faccio l’aperitivo seduto sul water affianco. Fagioli freddi. Meglio così. Torno in sala, senza essermi lavato le mani. Ma lo schifoso non sono io. Ozymandias sta tentando di spiegare a Filippo quanto le proteine siano fondamentali nella dieta di uno interessato a metter su massa muscolare. Filippo dice che è tutto apposto. Devo indagare. Disturbo dissociativo della personalità, a primo impatto. Jon si teletrasporta in cucina. Gli chiediamo quanto ci manca prima che cena sia pronta. Jon è confuso. Sostiene anch’egli che è tutto apposto. Questo essere tutto apposto mi insospettisce. Devo indagare. Macchie sulla maschera si mischiano, comico ride. Dice che su faccia sembro un quadro fatto con pezzi di merda. Non mi è piaciuto. Siamo a cinque sulla lista nera. Poco, per essere sera. Di solito molti di più. Carne arriva. Anche se Filippo non può vedermi in faccia lo fulmino con lo sguardo; un’altra volta che affermerà che è tutto apposto lo lancio giù per la tromba dell’ascensore. Jon ha fatto apparire in mezzo al tavolino materia, così, per intrattenerci. Chiedo a Jon come faccia ad andare in giro sempre nudo. Lui risponde che è per sbrononaggine; ha il fisico. Dico lui che contrariamente a quel che ci vuol far credere ha ancora sentimenti. Di fatti si offende, si teletrasporta su Marte. Ritorna a metà cena. Il comico ride, chiede il motivo del suo immediato ritorno; sulla terra non c’è bisogno di un altro rappresentate dell’Enel, oltretutto che sembra più una mascotte, trovata pubblicitaria per creare simpatia nei bambini. Jon dice che anche su Marte non hanno capito come funziona la raccolta differenziata. Pile con carta. Plastica con organico. Almeno sulla terra c’è più gusto a girare nudi. Uno di questi giorni vado su Marte a cercare un po’ di informazioni. Prima devo indagare. Filippo parla col comico, evidentemente messo a suo agio uno che ride sempre. Il comico gli dice che è tutto apposto. Vado in bagno; troppo ottimismo nuoce all’ordine delle cose. Spettro di seta si sta cambiando assorbente. Elargisco banconota da 50$. Chiedo se posso guardare. Mi sbatte la porta in faccia. Prendo a pugni lo specchio; una volta puttane erano più cordiali. Gufo notturno vede specchio rotto, non vede spettro di seta. Chiede informazioni. Dico lui di far abbassare tariffe della sua donna. Dice che ci penserà; presto ci sarà l’euro, se la gente non ha capito raccolta differenziata, figuriamoci tutti a fare calcoli X2 cosa verrà fuori. In sala tre persone morte. Jon chiede ad alta voce che cazzo hanno tutti da guardare. Lui sostiene che non c’entra niente, il cancro già ce l’avevano prima. Un vecchio si tocca le palle. Jon gli dice che può vedere tutto. Vecchio replica che può vedere quel che gli pare ma non riesce a vedere quanto è stronzo. Jon dice che è una persona più luminosa che solare. Vecchio esce dal locale, dicendo che ai suoi tempi non erano così maleducati gli extracomunitari. Jon dice che il concetto di nazione è prettamente umano. Vecchio abbaia che ha perso un braccio in guerra anche per lui. Jon glielo fa spuntare nuovo e funzionante. Bicipiti gonfi. Vecchio va verso la foto di padre pio. Si inginocchia. Parte una canzone di Jimi Hendrix. Devo indagare. Non mi piace. Pace e amore sono ideali vecchi. Controllo messaggio sul cellulare. Sky news dice che la crisi la stanno combattendo gli stilisti; di fronte alla crisi una donna moderna deve agire con grinta e determinazione. Appunto: entro mercoledì fare visita a Roma a palazzo Sky. Pieno di gente che non mi piace. Da piccolo una volta mi hanno ucciso; sono risorto dopo cinque minuti. Diavolo rotto il cazzo di me. Io rotto le corna. Spettro di seta torna, non si accorge che assorbente vecchio gli si è attaccato alla schiena. Comico, che parla ancora con Filippo, chiede se è una nuova forma di protesta pacifista. Jon ride, dice che non succedeva da anni. Io gli dico che a girare sempre nudi, prima o poi ti girano le palle. O ti si gelano. Jon scompare, riappare, e ha con se un gettarifiuti con Winnie the Pooh aerografato sopra. Lo dà a spettro di seta. Lei chiede perché. Lui dice che locale ha bisogno di altre discariche ancora. Non posso ridere, non è nel mio personaggio. Dentro di me subbuglio. Filippo chiede se mi può vedere in faccia. Gli dico che è tutto apposto. La paura si impossessa di me. C’è qualcosa sotto; ci ha fatto il lavaggio del cervello. Jon dice di stare calmo. E’ tutto apposto. Non mi piace. Appunto: entro mercoledì fare visita a parrocchia Sacro cuore di Gesù. Sicuramente lì sanno qualcosa. Altro appunto: cancellare altri impegni; mercoledì giornata piena, a quanto pare. Da piccolo, al catechismo domenicale dicevano che se facevo il bravo, da morto avrei potuto volare con gli angeli. Io rispondevo che gli angeli sono come fiocchi di neve o aurora boreale; fenomeni sui quali indagare. Comico fa apprezzamenti su cameriera. Cameriera abbaia. Dice che al Bingo parrocchiale la settimana scorsa gli è andata male. Il comico gli chiede se sa usare un lanciafiamme. Lei trova una scusa. Entra in cucina. La porta si chiude. Un giro di chiave. Due giri di chiave. Tre giri di chiave. Si è spaventata. Sa qualcosa. Appunto: domani devo indagare. A quindici anni una ragazza me la voleva dare; diceva che le piacevo perché mio volto portava sempre sorprese nuove. Gli ho rotto un braccio; non mi piacciono giri di parole. Quando sono venuto alla luce, il medico non mi piaceva. Prima gli ho rotto il naso. Poi chiesto informazioni. Jon dice che ho rotto le palle. Mi teletrasporta. Monte Sinai. Tre persone in croce. Appunti: indagare su quello di mezzo; non mi è piaciuto. Fingeva dolore. Gli ho spezzato un dito. Mi ha minacciato; dice che non sa chi c’è dietro di lui. Gli ho spezzato un braccio. Fatto giro della croce. Detto lui che mentiva, dietro suo palo non c’era nessuno. Lui limitatosi a esclamare Oh cazzo. Appunti: non so come tornare a casa. Nota breve: quando tornato a casa fare quattro chiacchere con stronzo luminoso. Lui mai piaciuto. Passa dirigibile a prendermi. Ozymandias dice che lo devo venerare se voglio un passaggio. Appunti per mercoledì: far riscendere finto faraone messia solare dalla pianta. Mi guardo allo specchio. Butto via il diario. Rotto le palle di prendere appunti. La vita va vissuta, non appuntata. Ultimo appunto: procurarmi uno specchio e. Interrogarmi. Non sarai mai da solo, con la tua schizofrenia.
Cazzate a parte, andate a vedere watchmen: uno dei figli più belli degli ultimi 20 anni. Sono riusciti a mettere il 90% di quella bibbia fumettistica che è il tomone ultra complesso di fratello Alan in un film spettacolare, per niente sborone a livello di scene di combattimento, veloce, emozionante, ben musicato. Ci sono rimasto; ho goduto dai titoli di testa (spettacolari) e quando è finito il film (quasi 3h) m’era sembrato che fossero passati 40 minuti. Fateci caso all’inizio: tratto dal graphic novel SCRITTO E DISEGNATO da Dave Gibbons; anche questa volta Alan Moore ha disconosciuto la trasposizione cinematografica di una sua opera. Secondo me, se lo vedesse, ci si farebbe una pippa autocelebrativa. Ci vediamo la settimana prossima… e già che ci siamo mi faccio altra pubblicità occulta www.myspace.com/peripatetica

domenica 8 marzo 2009

L'ATEO E' "PRIVO DI DIO", L'ANATRA E' "PRIVA DI DISCHI FRANK SINATRA"?!







IL MAISPEIS DEL MIO GRUPPO (SUONO LA CHITARRA)
FINALMENTE ABBIAMO FATTO UN CAZZO DI CD... LIVE IN STUDIO...QUALCHE ERRORE MA LA MUSICA E' QUELLA.
ENJOY
Se vi dicono che avete scoperto l'acqua calda c'è solo da esserne fieri. Quanti milioni di persone eraund te uorld fanno bollire l'acqua?
Per legge, dal momento che avete brevettato tale, scoperta potrete entrare in casa di ogni persona che sta facendo bollire l'acqua(ma dovete coglierli in carta flagrante, quella che ci si fa i soldi del papa vecchio), reclamare i diritti d'autore.
Ti ritrovi che t'hanno fottuto la scoperta del secolo senza averci guadagnato un soldo.
Ieri sera sono andato a cena con Gesù Cristo. Però devo specificare una cosa; il vero Jesus, dopo l'ultima crocifissione è stato male. Anche a Betlemme il clima non è più quello di una volta, Egli stesso m'ha detto che il padre, che è il padreterno, si sta impegnando per metter un po' di stucco sul buco nell'ozono. È un lavoro da un quarto d'ora scarso, m'ha detto il salvatore, solo che suo padre è assenteista (come sulla terra) anche nel regno dei cieli. Insomma, tre giorni in mutande, a petto nudo, sulla croce, col freddo che faceva, il messia s'è ammalato, così ha inviato sulla terra una parte di sé, lo spirito santo, per venire con me da Ze Filì. Prima di andare a cena siamo andati a fare l'aperitivo al Mariquita, dove c'era un tossico che aveva un cane che ho capito solo un quarto d'ora dopo che si chiama Tyson perché il tossico, felice e orgoglioso di essersi fatto una pera di cocaina, da quel che sosteneva, per quel che significa, ha farfugliato mezz'ora “i hàne hi hiàma fàifon”, in quanto aveva tre denti marci su quattro cariati. Il salvatore m'ha chiesto perché la gente si riduce così. Io gli ho detto che la colpa è di suo padre che non si fa vedere mai. Gesù ha sorriso, dicendomi che anch'egli a volte dubita ch'Egli esista, di fatti gli passa gli alimenti un mese su tre. Dentro al bar, d'istinto, nessuno s'è inculato il messia. Addirittura m'è parso d'aver sentito uno dire “Essolo, è arrivato Gesucristo” e l'amico suo sentenziare “Sci, oh, è uguale”. Cristo, memore dell'episodio a Egli attribuito, ha tirato fuori la frusta, ha cacciato dal suo tempio tutti i venditori di polli. Andrea il barista, dopo aver riso un ahhhhh di dolore ha detto al messia: “Oh, mo, ahhh, ti stai a comportà male, io non ti do da bere”. Benevolmente Gesù ha chiesto spiegazioni. Andrea gli ha detto “ahhhh, stai già mbriaco”, così siamo scappati subito da Filippo. Dentro (ripeto, l'età degli avventori del bar ristorante dove vado ogni sabato, si aggira sempre intorno all'ottantina) si sono inchinati tutti, lo hanno riconosciuto al volo. Il Gesù mi s'è inquietato, al che gli ho chiesto perché avesse assunto un'espressione tanto avvelenata, LUI, che è morto dietro richiesta del padre, per salvarci dai peccati che non abbiamo commesso. “Guarda là”, mi ha fatto schifato, guardando la foto del suo più celebre nemico. “Ormai sto passando di moda. L'indice di gradimento del pubblico si è alzato del 4,5% nei confronti di 'sto padre pio, che poi nemmeno lo conosco”.
“Che ci vuoi fare,” gli ho detto dandogli una bonaria pacca sulla spalla, trattandolo come un mio pari, anche se sapevo di valere qualcosina di più, “ultimamente mediaset, che qui sulla terra è il canale di lavaggio di cervello più seguito, ci stanno dando sotto col frate dalle mani mestruate. Ah, e anche sui giornali scritti dagli stessi che scrivono i programmi per pensionati stupidi”. Gesù mi ha detto che nel regno di cieli tutti guardano la Fox, sono ansiosi di vedere come andrà a finire Lost, anche se devono ammettere che ormai è diventato una porcata. Mentre ordinava al posto mio, (Gesù, onnisciente com'è già sapeva cosa avremmo mangiato) mi chiede se ho mai saputo chi ha ucciso Laura Palmer.
“Cazzo”, gli faccio meravigliato, “allora Lynch che cazzo l'ha girato a fare Fuoco cammina con me?”. Gesù dice che all'epoca dell'uscita in sala comprò una cassetta pirata da un marocchino ma si vedeva male e in sottofondo si sentiva la gente che diceva “Ngula che palle sso film”, così non l'ha mai finito di vedere. Poi se n'è totalmente scordato.
“A te piace Desperate Housewives” mi chiede curioso.
“No, anche se devo dire che non capisco tutto il successo che ha fatto”. Facendosi rosso, mi confessa che s'è fatto un paio di seghe pensando a Eva Longoria, dopo la celebre pubblicità del gelato. Io gli dico che avevo un'amica che le assomigliava, che veniva a casa mia tutti i pomeriggi, si metteva in piedi sul mio letto, faceva lo spogliarello, mentre io mi tiravo le seghe... e il massimo che faceva era toccarmi le palle. Non me l'ha data mai. Gesù replica che Joseph e i suoi altri predecessori papi hanno frainteso gli insegnamenti di quell'ubriacone del padre. Addento la carne, annuisco. Nel frattempo Filippo, dopo essersi genuflesso, ci ha fatto notare che era tutto apposto. Gesù ha sorriso, pensando che il vecchio lo stesse prendendo per il culo, ma poi ha usato la sua cronenberghiana qualità di scanner per leggergli nel cervello è ha capito che il vecchio faceva sul serio.
“Sulla terra com'è andato il fenomeno Sex&the city”, chiede divertito il barbuto capellone che, sebbene sia nato da negri, in terra di negri, è biondo coi capelli lisci e gli occhi azzurri; in seguito m'ha detto che suo padre, che è anche un abile manipolatore genetico, in seguito al cattivo esempio lanciato da Michael Jackson m'ha fatto nascere bianco perché Obama ancora non c'era e all'epoca nessuno avrebbe creduto a un negro. E continua, “Dopo i monologhi sentimentali di Carrie Bradshaw e le scopate a raffica di Samantha, in paradiso è scoppiato il fenomeno che sulla terra chiamate Copycat, quello dove gli esaltati copiano per filo e per segno le gesta dei serial killer. Non ti puoi immaginare: angeli in minigonna e tacchi alti che ordinavano Cosmopolitan e poi senza farsi vedere lo rovesciavano sotto al tavolino perché è un cocktail che fa davvero schifo”.
“Cazzo, allora l'hai provato anche tu?!”.
“Che dici?”.
“Sciocchina”, gli dico mentre gli accarezzo una guancia.
“Così toccandomi, camperai tre anni di più”, mi fa il messia, “ma non prenderci l'abitudine”. Ordino tre bottiglie di vino, l'idea di tre anni in più sulla terra mi disgustano, e poi voglio andare al più presto a guardare la tv con gli angeli... anche se con tutte le bestemmie che ho sparato, dubito che andrò in paradiso. Gesù si alza per andare al bagno, gli sto per chiedere qualcosa e TAC.
Si siede.
“Non ci vai più al bagno?”.
“Già fatto?”.
“È pic”, fa divertito.
“Cazzo, avete anche le stesse pubblicità”.
“Certo, che ti credi?”. Poi mi si avvicina, si guarda intorno, dove la gente è ancora in ginocchio. “Quelli là mi inquietano; cioè io dovrei mangiare mentre quelli si giocano le rotule già vecchie di loro per poi farmi un piacere che neanche lontanamente provo?”. Gli dico che dalle nostre parti la popolarità delle celebrità messianiche è ancora molto forte, non come nelle altre parti dove hanno optato per Paris Hilton, altre divinità minori. “Va be', è da prima che te lo voglio chiedere”, facendosi ancora più vicino, sussurrandomi all'orecchio, “ma secondo te Ridge è frocio? Sopratutto, finirà mai Beautiful?”.
Basta, ha passato il segno, ho pensato tutto rosso.
“Mannaggia a te e a quel porco di tuo padre.”
“Perché tutto quest'odio, quest'energia negativa?!”.
“Basta a fare il Buddha; quello è grasso e sedentario, tu sei magro e crocifisso”.
“Cosa vuoi da me?”.
“Primo: sapere come fai ad avere i capelli così lisci e corposi”.
“Uso Pantene alla pro vitamina b”.
“Secondo: può essere che lì da voi passate tutto il tempo a guardare pietosi telefilm del cazzo?”.
Gesù si mette in ginocchio, scoppia a piangere. La gente si alza, pensando che se s'è inginocchiato Gesù loro possono alzarsi un po' come a scuola, che quando arrivava il professore lo si aspettava in piedi e poi quando si sedeva ci si poteva sedere, un po' come a messa, quando le canzoni diventano toste e l'organista pesta duro su quelle cazzo di settime la gente si alza, canta a squarciagola, va in iperventilazione e poi sì che hanno l'estasi mistica, le visioni... anche se quello lo definirei semi attacco di panico.
“Guardiamo sempre la televisione perché... che cazzo ne so. Non c'è niente da fare”.
“Ma da voi no, è ovvio, grazie al cazzo. Ermafroditi asessuati alati volano in giro sbaciucchiandosi, tutto è bianco, pulito, nuvole dappertutto, niente immigrati clandestini che stuprano rumeni che poi si scoprono stupratori degli inviati di sky tg 24, i più nazisti dei leghisti razzisti, mentre qui sulla terra è un casino dalla notte dei tempi”.
Sorride. “L'avevo intuito: ogni volta che mi collego con la telecamera puntata sul pianeta terra, vedo gente che invoca il mio nome, quello di mio padre, dei miei amici, dei miei discepoli, affiancandoci sempre aggettivi di natura negativa e declassante, tipo porco, maiale, zozzo, lurido, avvelenato, impestato, (una volta mia madre è stata definita Sverminata) tipo quel vecchio coi nipoti che non facevano altro che farlo indispettire. Dài, quello su youtube! Ma voi, sulla terra, perché ci odiate tanto?”.
“Perché senza di voi non ci sarebbero guerre, malcontento, plagio, senso d'inferiorità sempre e comunque”.
“Siamo così negativi”.
“Cazzo, l'hai mai letto il libro che ha scritto tuo padre?”.
“Ce l'ho in edizione economica, buttato da qualche parte in camera, mi sembra dietro alla Strato; non l'ho letto, la sua scrittura è alquanto ampollosa, mi ricorda il Pynchon de L'arcobaleno della gravità.
“Be', leggilo. È il libro più diseducativo della storia. Ci sono tutte le luridate che ha fatto tuo padre. Ma lo sai tipo che una volta, per capriccio, ad un vecchio gli ha detto, praticamente ordinato, di uccidere suo figlio. Così, per sfizio!!!”.
“Che pezzo di merda. E che è successo poi?”.
“Alla fine gli ha detto Cazzo, coglione, ma che davèro? Dài, che Scherzavo. Iemoci a fa' na birra”.
“Ah, scì, mio zio. Viene sempre al sabato a giocare a Risiko”.
“Ecco, vedi? La guerra santa ce l'avete nel sangue”.
“Te l'ho detto, ci annoiamo; che altro possiamo fare?”.
“Dovete venire sulla terra, dire agli umani che voi esistete perché gl loro credono in voi, e fino a che la gente crederà in voi... esisterete”.
“Mi stai prendendo per il culo; è la trama di Solaris e di Nightmare”.
“Almeno Freddy Kruger faceva ridere e George Clooney, nel remake di Solaris ha dimostrato che era più che il semplice dottore brizzolato che faceva battere il cuore delle casalinghe frustrate”.
“A me...”
“Non cambiare discorso. Voi siete delle illusioni, create da gente assetata di potere. Che ti credi, dove li compra tuo padre i poteri magici?”.
“Alla Coop?”
“Ma che, non ha neanche la tessera, mi sa pure che manco è socio”.
“La Coop è un Sua creazione”.
“No: prima cosa la Coop è uno strumento del diavolo e seconda cosa gli uomini hanno creato voi che credete che ci avete creato, e gli uomini, ancora più imbecilli hanno auto creduto alla loro stessa bugia.”
“Non ti seguo”.
“Manco io. Comunque, se fossimo su un isola con un grassone dai capelli ricci e complessato, o a New York a parlare di manicure e corsi di Yoga, mi daresti più retta e capiresti quel che manco io risco a capire, nonostante provenga da me stesso medesimo.”
“Come sei cinica”, mi fa schifato.
“Zitta puttana”, e gli do uno schiaffo.
“Hai offeso mia madre?”.
“No, era indirizzata a te. Tua madre non è una puttana, anche se non ho mai ben capito come si fa a rimanere incinta senza esser passati per il via”.
“Eh?”.
“Mai giocato a Monopoli?”.
“Certo, ogni sabato sera. Come pedina prendo sempre il candelabro”.
“Io la fiaschetta”.
“Mi sembra appropriato per un ubriacone come te”.
“Che fai, mi prendi per il culo?”, gli chiedo incazzato.
“Ma de che?!”.
“Ora te la voglio fare io una domanda. Come t'è sembrato il Codice da Vinci?”.
“Non leggo; come fai a gustarti un libro se già sai il finale ancor prima che lo scrittore abbia l'idea di scrivere un romanzo su me che sbarello e fondo la MIA chiesa su quella mignotta che frequentavo tempo fa, che pure quell'italo americano ci ha fatto un film carino con, nella parte di me, quello che faceva Goblin nel primo Spiderman”.
“Vedi Jess, sei troppo teledipendente”.
“Che altro possiamo fare, restare con le mani in mano mentre i criminali governano la città?”.
“Non citare Merli, non giocare coi miei sentimenti. Che potete fare? Che ne so. Ripeto: potete venire sulla terra... ECCO: provare a vivere come noi, vedere se davvero ne vale la pena”.
“Una volta ci abbiamo provato. Non è gran che”.
“Vedi? Allora, a 'sto punto, scrivete un altro, mettendoci sesso e droga per invogliare alla lettura anche i più giovani. Un libro che inneggi al suicidio, così tutte 'ste sette da quattro soldi si suicideranno di colpo e sulla terra vivranno soltanto i buoni, i veri puri; quelli che amano farsi i cazzi propri senza pestare i piedi a nessuno”.
“Ma l'abbiamo già scritto”.
“E dov'è?”.
“Presto verrà trovato un altro rotolo, lì, a Qumran... aspetta un attimo: se ti guardi intorno, già vedrai i segni dimostranti i primi bagliori di albori di questa nuova religione”.
“Eddove?”
“Dai, tutti questi giovani che piangono sempre, che si fanno la piastra ai capelli, che si trucca, che si tagliano le braccia per fare le foto e piangere nei vari blogg”.
“AHHHH, gli Emo!!!”.
“Ecco, non mi veniva. Il libro l'ha scritto mio padre”.
“Quindi, quella Emo è una corrente giudaico cristiana inventata con lo scopo di decimare il mondo?!”.
“Ovvio, come le altre. Quando ti bevi tutte quelle stronzate, vuol dire che non meriti di vivere”.
“Scusa, ma allora mi stai facendo un discorso superomista à la Hitler”.
“Ecco!!! Altro nome che non mi veniva. Quando siamo venuti sulla terra, io ero Goebbels e mio padre Hitler”.
“Quindi la razza ariana era una scusa per...”.
“O – VVI – O – O!!!!!! Volevamo ripristinare le caratteristiche divine degli uomini, decimandoli fino a far restare in vita solo i più forti”.
“Un po' come Highlander e il clan dei Mclaud, no? Va be'; poi cos'è andato storto?”.
“Niente, mio padre si è sentito una merda quando, alla fine di quel film il fratello di Edward Norton, interpretato dal bravissimo Edward Furlong che dopo Terminator2 e appunto 'sto film qua non ha fatto più niente, l'ha visto morire sparato dal negro, si è sentito da schifo e ha lasciato perdere”.
“Quel film di cui parli è del 2000; come avete fatto a vederlo nel 1940?”.
“Ancora?! Quello che voi terrestri state vivendo è un buco spaziale, una dimensione diciamo d'appoggio, sulla quale si sta svolgendo una scena che è già avvenuta in un altra dimensione, che si trova esattamente 1000 avanti alla vostra”.
Mi alzo e vado a pagare.
Lo guardo schifato.
“Allora vattene in quella cazzo di dimensione e fatti raccontare come finisce Beautiful”.
“Sei un dio”, mi fa dandomi un bacetto. “Non ci avevo pensato. Devo dire che mi sto rincoglionendo. Ma per uno che ha 2009 anni, non c'è niente da ridire, no?”
Sparisce.
Sarò io?
Non riesco mai ad andare a cena con personaggi simpatici, credibili, affidabili.
Questo qua più di tutti.

domenica 1 marzo 2009

UNA VOLTA PENSAVO CHE PENSARE FOSSE UN LAVORO CH'ERA MEGLIO SVOLGESSERO GLI ALTRI


Questa ce l'hanno scattata quando io, Sara e Camillo siamo stati nominati come candidati per il premio Mcarthur per geni.Questa è di quando David Foster Wallace è venuto a casa mia a stare per qualche giorno, in seguito ad una lite col suo cervello. Quella sera l'ho fatto ubriacare di brutto. Il giorno dopo non riusciva manco a tenere la racchetta in mano.Qui c'è Enzo, dopo aver visto la cassetta di Samara. Sono passati sette giorni... aspettavamo... lei non è andata a farlo morire di infarto perchè... Enzo sta sulle palle pure ai mostri del cinema giapponese, nonostante sia un fan accanito dei film Kaiju. Il suo preferito e Biollante... o era Gamera?! Boh, non ricordo.Questa me l'hanno fatta dopo che mi scartarono al provino per diventare i ballerini del video dell'una volta negro Michael Jackson "Thriller" .
Ubriaco, deluso, in questa foto faccio mostro ai miei amici com'era la coreografia... e sembro anche un po' la presa per il culo di Harvey Keitel cattivo tenente, la scena dove si ubriaca, piangendo con le puttane strafatte di crack.


Dopo la batosta presa ai provini, la parentesi alcolica con Foster Wallace e da solo, il premio Mcarthur sul quale ho vomitato, le liti coi miei genitori, le percosse aggravate ai medesimi, la disintassicazione, la riabilitazione in comunità, sono andato a cena con Sai Baba e Krishnamurti, non mi sono ubriacato.
Per premio mi hanno fatto vedere la luce.
Qui mi si vede entrare nel regno dei cieli.
Dovevo fare una pisciatina veloce.
Futile dire che mi hanno cacciato anche da lì.


ORA QUESTO CAZZO TI POST PUO' ANCHE PARTIRE, NO?!
ECCO.
PARTE.
ORA.


Ieri sera stavo davvero di merda, ho detto a Frank che non sarei uscito.
Era una scusa, avevo bisogno di stare da solo.
Vado da Zé Filì. Oltre ad accogliermi come il millantatore ciarlatano che è, Filì ribadisce per l'ennesima volta che è tuttapposto. “Filì”, gli ho detto, “dentro sono morto ma ho 25 anni; almeno con me, cambia repertorio”. L'ospitalità nel suo dna, furtto di anni e anni a lavorare le terre in campagna, ha vinto sul savoir fare... replicando il concetto assoluto di tuttappostismo individuale e collettiva.
“Va be'”, gli dico disperato, “se è tutto apposto perché ti ostini a parlarmi di psicofarmaci e lavoro duro?”. Capisce che niente è apposto, va via. Mi siedo.
“Brutto pezzo di merda testa di cazzo fottuto figlio di puttana verme sgorbio madaffacca”.
Frank, col suo dodicesimo senso da detective ispettore immortale, non ci ha creduto alla mia balla; è venuto, è qui dietro di me, mi sta puntando la pistola, o qualcosa di metallico, freddo, dietro alla nuca. “Cazzo, fai, sei un fottuto finocchio di merda? Vuoi cercare te stesso venendo in questa fottuta bettola del cazzo a pappare da solo?”.
Gli dico che ho le mie cose.
Ho il ciclo.
Si siede, mi chiede scusa, non ci sa fare con le donne, ovviamente dopo avermi mandato 'affanculo una volta sola.
Gli chiedo come stiano i suoi personaggi. “Be'”, dice guardandosi intorno, per paura di essere spiato da fottuti manicai, roba così, “Marv, dopo l'ultima esecuzione, non sta bene, Quel Bastardo Giallo già sai che cazzo di fine fottuta ha fatto”.
Tutti ci stanno guardando; imbarazzo.
Sono il re della volgarità ma... chiedo a Frank: “'codio, io sono volgare ma tu che bisogno hai di dire sempre tutte quelle parolacce?”.
Risponde che non sa di che cazzofanculo sto spiccicando.
Secondo me lo fa per dar un tono di marcio ai suoi personaggi.
“Frank, sei esperto in antieroi; perché non tratti mai di eroi tradizionali”. Tira fuori la pistola, la punta sul piatto. “Perché sono più fottutamente interessanti i disperati. Che cazzo ci fai con un eroe vecchio stile? I càuboi sono morti”. Lo psicopatico spara alla bistecca che ci ha portato Filippo, dopo averci assicurato che era tutto in ordine, niente apposto, dopo che aveva affermato che era tutto a posto.
“Ma che fai, sei impazzito?”.
“Quella fottuta bistecca era ancora viva, voleva uccidermi”.
“Non sei un po' paranoico?”.
“Sono un Fottuto – Cazzo – Di. - Paranoico”.
“Così, a rate, ci parlano le donne negre, nell'immaginario collettivo. Per ottenere un miglior risultato dovresti poggiare le mani lungo i fianchi, come se stessi aspettando lo svelare del segreto dei segreti. Dovresti farmi un corso accelerato di fumettologia”.
“Prima devi imparare a dire le parolacce come cazzo si deve”.
Faccio l'analisi logica e grammaticale dell'opera di Frank. La mia vita cambia. Personaggi duri, scontrosi, falliti, alcolizzati, derelitti; difficilmente qualcuno dice le parolacce. È stato come in texas chainsaw massacre, tutti sono convinti che, quando Leatherface infila la schiena della ragazza sul gancio, la penetrazione si vede. Non si vede, carpenteriano orrore suggerito, dove nulla viene mostrato ma le sensazioni/reazioni degli spettatori sono le stesse che avrebbero avuto se effettivamente avessero visto la scena in diretta.
“I tuoi fumetti non dicono parolacce, sei TU che le dici, la carta si impregna dell'anima...”.
“Delle mie fottute cazzo paro...”, mentre stava finendo la frase s'è dovuto gettare per terra, un sospetto lo stava guardando con dei fottuti occhi sospetti, a sentire Franco Millerini, ribattezzato italianamente per l'occasione. Pensavo fosse un mio neologismo, italianamente esiste (ndr. Pdlric.).
Guardo fuori dalla finestra.
Non c'è una finestra.
Me la disegna Frank.
Gli chiedo dove abbia imparato a disegnare. Dice che è stata la fottuta strada. Non capisco: di solito chi viene da quel tipo di cultura è negro, gioca a basket, parla in rima e spara a chi vende più dischi (in rima) di lui.
“Non è come cazzo dici tu, quella suburra di merda ha i giorni contati”.
“Chi stai minacciando?”.
“Nessuno, è che ci ho messo la mano, poi l'ho levata prima che qualche stronzo me la facesse saltare per la cazzoaria”.
“Da grande voglio essere come te”.
“Cazzo no, studia , diventa avvocato e...”.
“Quando ti blocchi vuol dire che non sai che dire... un duro come te non può MAI rimanere senza parole”.
Frank piange, per enfatizzare la cosa pittura il muro dietro di me, con le cervella di un cameriere sospetto. Indossava le cuffie, aveva l'aria scazzata, proveniva da un altro film, a quanto pare penso fosse Fight Club. Lo ha ucciso in quanto Frank non sopporta quel frocione di Chuck.
Dico che una volta baciavo dove passava Palahniuk.
“Sei un fottuto finocchio pervertito”.
“Piano con gli insulti, a stare con te mi sto imburberendo” .
“Imburbe che?”.
“Degli insulti non me n'è mai fregato un cazzo, ma a stare con te sto diventando un cazzo di beone manesco”.
“Bravo, è così che mi piaci”.
“Cazzo, allora sei tu il fottuto finocchio”.
“Modera i termini di fronte ai bambini”.
“In sala il più giovane ha 76 anni”.
“Ho sempre sognato di usare questa frase da film di serie B da italia uno alle otto e mezza negli anni novanta. Mi piaceva il suono della frase; non mi sono potuto trattenere”.
“Frank, sulla carta fai paura. Nella realtà sei un po' noioso”.
“Questa è SPARTAAAA”.
“Se non lo dice Gerard la pelle d'oca non mi viene; non ora almeno”.
“Robocop; ti piaceva robocop? Vivo o morto donerai gli organi a me. Me lo sono inventato io”.
“Parli mai di qualcosa che non siano gangster falliti?”.
“La fica”.
“Da quando sono venuto qui con Ron Hubbard ho smesso di pensare alla sessualità in generale”.
“Dove sei andato con Ron fotticulidibambini Hubbard?”.
“La settimana scorsa era seduto dove sei seduto tu”.
Urla un NOO infinito, tipo quello di quando Kevin Costner si gettava per beccarsi la pallottola indirizzata alla negra che cantava le canzoni tipo quella che faceva ennnaaaaa iaaaaaaaa ui lol ueis la vi iu uuuu e tutta la gente in sala piangeva e io volevo i pop corn o il pop corn, a scuola quando spiegavano gli articoli determinativi pensavo a guardare il culo di quella che mi stava davanti, pensando che al posto di pezzi di merda e tarzanelli cagasse ovetti kinder, una così bella, raffinata, non poteva essere una sudiciona come noi.
Ho fatto una ricerca su internet; Frank si è dissolto perché, una volta, faceva parte di Scientology, poi s'è pentito, se n'è andato, ma Ron Hubbard gli aveva già infilato una sentinella marziana nel culo e quella, quando capita in un campo di livelli teta alti, è fottuta, distruggendo per giunta l'organismo dell'ospite.
Non molti sanno che l'ospite è quello che mette la casa, non lo stronzo che va a trovare quello che ci ha messo la casa, me l'ha detto un libro di auard zefilì lovercraft cose buone dal mondo.
Così sono andato via o, per meglio dire, sono fottutamente scappato.
Una volta, in montagna, un vecchio mi fermò.
Mi fermai, mi sentivo solo, avevo bisogno di compagnia. Capii subito che il vecchio mi metteva tristezza, gli raccontai la storia che nessuno ha mai capito che Orson racconta ne “La signora Shangai”, lui s'è depresso, ha preso il fucile, ha premuto il grilletto vaginale, il fucile ha fatto cilecca, troppo stress, ansia da prestazione, prestare senza veder tornare indietro la merce prestata, siamo pazza merce tra le stelle, non significa un cazzo di niente, ma se hai un titolo di studi appeso sulla parete del caminetto diventa tutta un'altra storia, potrebbe diventare cappuccetto rosso nella valle delle bianchenevi, fantastica storia lesbo che piace a tutti gli amanti del pelo di fica non depilato anni settanta, quello con il quale Jess Franco, regista inutile, anche dietro sua stessa ammissione (e io c'ero a Livorno al Joe d'amato horror festival, con quel megalomane di Paolo Ruffini che faceva le facce che poi ripropose nel pietoso natale a Miami, quindi non me lo sto inventando, l'ho sentito con le mie orecchie) è diventato famoso.
Prima di suicidarsi il vecchio disse “sono un povero vecchio...” non finì la frase perché gli stavo staccando la spina del macchinario che lo teneva in vita; i vecchi non sono mai poveri, prendono delle belle pensioni, sopratutto qui in Italia, mi nonna prende un sacco di soldi, pensate che la settimana scorsa m'ha invitato a pranzo è s'è potuta permettere di metter una goccia di olio sopra al pane con le cipolle, gli voglio tanto bene alla nonna perché l'affetto si misura in denaro, dimmi quanto costi ti dirò chi sei, solo che per sapere quanto costi sul mercato, prima devi farti rapire, aspettare quando i rapitori decideranno il riscatto, quello è il nostro valore, Foierfioridibak sosteneva che siamo ciò che mangiamo, mi sono guardato allo specchio, non ho visto una bottiglia di birra, solo uno stronzo di razza caucasica alto un metro e settantasei, scarpe quarantasei che quando mi metto quelle eleganti sembro un clown del circo soliti ignoti, quello che quando ci vai, prima di sederti, ti danno la mascherina nera per anonimizzarti e trasmigrare come un santone.
Vado a farmi una sega col dvd di Mary Poppina; BASTA UN PO – CO – DI – ZU – CCHERO – E – IL – DIA – BE – TE – VA – SU – DIA – BE -TE -VA -SU – ALL'IN – FER – NO- VAI - TU