giovedì 21 novembre 2013

UN POST CHE NON HA MOLTO SENSO... PERO' ANDAVA SCRITTO

Ciao a tutti.
Non scrivo da un mese perché in questo mese la mia vita è cambiata completamente.

Ora vivo a Pavia.

Me so' trasferito.

Abito in una cascina settecentesca immensa, circondata da (minimo) una ventina di sale prove. La sera, se voglio vedermi un concerto, basta che esco di casa e cammino una decina di passi.
Solo che non lo faccio; la musica mi ha un po' rotto i coglioni.

Durante questi trenta giorni mi sono successe tante di quelle cose che... se ad agosto ho scritto un romanzo in due settimane, dove ho raccontato per filo e per segno tutto quello che mi è successo, figuratevi che enciclopedia potrei scrivere ricapitolando metà ottobre\novembre 2013.

Tanta roba.

Ma... ora sono costretto a scrivere una cosa che, la leggesse qualcuno che mi segue da quando inaugurai questo blog 7 anni fa (quand'ero un nichilista incazzato con tutto) verrebbe a cercarmi per sputarmi in faccia.

Per la prima volta in vita mia sono davvero felice.
Sono felice.
Sto bene.

Questa affermazione è molto pericolosa, perché quando ti piangi addosso\rompi le palle lamentandoti che la vita è una merda e bla bla bla allora è tutto regolare, va tutto bene, lo status quo è mantenuto e tutti sono contenti (più sicuri; si sentono più sicuri).

Quando dici che sei felice c'è chi si incazza, chi si indigna, chi ti odia – ho assistito a scene d'isterismo di massa stile zombie movie, di fronte a un'affermazione simile.

Comunque, non sto a menare il cazzo con quanto sono felice.
Solo che... cosa scrivere?

Potrei scrivere della scrittura.

E a chi gliene importa?

Se vi interessa potrei organizzare un corso di scrittura creativa così, mentre vi spillo i soldi raccontandovi cose che potreste benissimo scoprire da soli scrivendo anziché cercando di imparare tecniche per imparare a scrivere potrò anche provarci con voi\la vostra fidanzata.

Che ve ne pare?

Ma con chi sto parlando?
Perché faccio questo?
Sarà forse per punirmi (in quanto sono felice [cazzo, l'ho detto un'altra volta]?).

Be', ho altro da scrivere.
Vi snobbo.
forse sto diventando anche stronzo.

Ora non sono più felice.
Mi avete rovinato la giornata.
Bastardi.
È colpa vostra.
Vi odio.

contenti?
Perfetto.

Ora vado a chiamare la Neuro. Mi affiderò a loro per guarire. Hanno tante caramelle che cambiano l'umore.

Mentre sto scrivendo questa cosa, il barista ha tirato una brocca d'acqua alla barista dicendole “Vaffanculo brutta puttana”.

Ho paura.