lunedì 27 agosto 2012

HELP ME

Oggi scrivere non può essere.

Il non essere della scrittura.

wow.

Bello.

Mi sono bastate tre settimane di lavoro alla sagra dei cadaveri azzurri per ridurmi così.

Ora Trasmetto da un baretto con la connessione internet, c'è un fottuto casino, musica terribile, spiacevoli finte esigenze.

E devo andare.
Non posso scrivere.

Anche il fatto che lo stia facendo non signifca che possa scrivere.

O sì?

Che ne so, "I'm just a child", come ci ricordavano i Pain for Salvation.

Presto tornerò a casa casetta, non sto più nella pelle.
Mi hanno scqkuoijato.
Non risiedo più nella pelle che alla nascita mi fu data in dotazione.
E' pelle nuova.

La vecchia era smegma.

Sapete cos'è lo smegma?
La versione minore del magma.
Puzza uguale ma non ustiona.

... intanto, da in piedi come Hemingway, mi son' seduto come uno stronzo.
E scriverò.
O forse no.

Essere o non essere?
Il problema è esserci.

Se Francis Bacon (ha scritto le opere di William Shakespeare - persona MAI esistita) fosse vissuto oggi, avrebbe fatto il pubblicitario cocainomane.
Se proprio proprio avesse avuto l'esigenza di scrivere l'Amleto, tra una striscia di chetamina e 1g. di speed avrebbe scritto:

Ci sei o non ci sei? Questo è l'anatema.
Dormire, poltrire. Anale.
Come un gatto nella friggitrice di Kyoto.

Ieri sera ho rivisto "Notte prima degli esami".
Alla fine degli anni ottanta mi sarebbe piaciuto avere un tumore, morire tossendo sangue sulle note di "Cosa resterà di questi anni 80voglia di dipartire" (pare si intitolasse così la canzone di Raf, versione originale; neanche lui stava tanto bene; Cure e Joy Division hanno particolarmente contribuito all'annichilimento del genere umano, insieme ai Bauhaus e a Siouxie.).

Il colllo s'irrigidisce, inturgidendosi come un serpente tarantolato zoppo.
... volevo dire qualcos'altro, solo che poi un oscura alchimia di tasti pigiati insieme ha cancellato tutto, facendomi perdere il filo che Arianna mi regalò alla fiera dell'Est, quando le portai una panetta di fumo per sopportare il dolore della lontananza di Teseo - era andato a vivere in un posto incasinato insieme a uno stronzo con la testa mezzabufala.

Poi mi è venuta in mente questa frase [per andare avanti ho usato uno schema preesistente, cioè]: - Quando andavo a scuola e iniziavo il tema con "La situazione storico, politica, economica, sociale, ambientale, militare [...] e avevo già riempito 6 righe".

Canzone bombardanti da Deejay Television, l'impastatore GT di una bevanda mangiabile simil granita al limone ottenuta da buste industriali gira con foga elicoidale, tornando sui suoi passi per macerarli, con spettatori dei tramezzini multifunzioni verdi, gialli, rossi e blu, che sorridono dall'altra parte della vetrata, con tanto di mosche nell'atto di deporvi sopraffine uova (i più golosi [e ottimisti] lo chiamano "caviale"), arricchendo le prospettive del consumatore, che mi dicono, cioè, dicono ai clienti, "Tonno", "Tonno e pomodoro, "Tonno e sottaceti", "Cotto", "Cotto e funghi", "Cotto e mozzarella" [si vedeva ch'erano tutti cotti], "Uova e gamberetti"[diosanto] "Uova, maionese, gamberetti, salmone"[dioporco], e la gente si inappetisce, supplicando un caffè come aperitivo al suono di un altra canzone, identica alla precedente, composta dall'equipe alle spalle di un "artista" "differente", e vien' da chiedersi cosa sia l'arte, nonostante siano secoli che si cerca di darne una definizione soddisfacente senza venirne a capo, perché tutto è arte, tipo tre minuti fa, mentre stavo scrivendo queste robacce la frutta di ieri sera m'è tornata su - o forse giù - , sono andato a evaquare, ho prodotto qualcosa di talmente impegnativo che, oltre ad essermi venuta la depressione post parto, mi sento mammo di qualcosa che sicuramente, un giorno, farà grandi cose per il mondo, avrà un grande futuro davanti a sè di conseguenza, come padre e madre di un gran pezzo di arte, non posso che ritenermi artista soddisfatto (e spanato di dietro, come una vite che ha girato troppo su se stessa nel legnoso territorio di un anta dell'armadio che avete a casa, quello dove infondo infondo all'ultimo cassetto, proprio sulla destra, sotto una montagna di coperte, nascondete le sostanze e i giornaletti che non volete che mamma trovi, perché cambiando la sua opinione sul Vs. conto, potrebbe anche prendere in consideraizone l'idea di cacciarvi di casa e, giacché ci shtà la crisi, come farete?).

Per questo torno a casa, mi sono sfogato - in tutti i sensi - al chiaro della luna della GT per granite.

Intanto vengo salutato da non so chi - e non posso ricordare - e contraccambio, figlio di una cultura cristiana obsoleta.

"Un uomo che non lotta per i suoi ideali non è un uomo"; non ricordo chi l'ha detta, comunque penso che il suo punto di vista sia il punto di vista di una testa di cazzo fatta, finita e marchiata a vita.

Io la penso: "Un uomo che lotta continuerà a tornare su questo merdoso pianeta sottoforma di sasso, perciò si fotta".


martedì 21 agosto 2012

ISTANTANEE ECHINACEE DIAFANEE (... dimostrare che conosci paroloni altisonanti - eccone un altra - alza la media d'apprezzamento del pubblico, no? In caso contrario ti informo che hai - o hai sicuramente avuto - seri problemi familiari; curati)

Li vedi, amore? , stanno tornando a casa trainandosi i loro bei camper carichi di biciclette, televisori satellitari e cose buone da mangiare.
Stanno tornando dove credono di abitare, le ferie hanno finito di stargli in grembo, così, amore mio, stanno tornando a casa, per soffrire in madrelingua.

Oh, yeah.

Occhi di vetro si parcheggiano ai lati della strada, scrutano senza comprendere perché il sole abbia cominciato a morire prima del solito.
In televisione qualcosa avevano vagamente accennato, ma hey, man, le ferie sono finite, adesso cominceranno altri guai.

Pronta per un altro giro di giostra, amore?

In pista, solo il ricordo sbiadito di anziane vite, l’eco di passi da balera riecheggia per la sala, il deejay ha capelli bianchi, occhi evaporati dal tumore al pancreas.
Anche lui sta tornando a casa.
Per sempre.

Oh, yeah.

Quanto amore potrai ancora darmi, col portafogli asciutto, labbra secche, nessuna idea su come trascorrere le ferie l’anno venturo?
Dammi un bacio, amore.
Giuro, te lo pagherò, uno di questi giorni.
Forse no.
L’importante è ora, qui.
Nel cesso.

Oh, yeah.

Li vedi, amore, come risalgono le cascate dello sciacquone del water? , sembrano salmoni, tornano a casa nelle apposite scatolette d’alluminio commercializzate dalla Coop, baby.

Oh, diar-re-he-yeah
Non parlo indiano, baby, un moto intestinale denso, come l’Om, più illuminante della legge di Ohm, ma mo, amò, è tempo di tornare a casa, la babysitter avrà evaporato i cervelli dei bambini, il Ritalin è una caramella seria anche a piccole, sporadiche dosi, ma necessaria, perché previene controversie casalinghe.
Prevenire è peggio che perire.

Oh, yeah.

Non fare quella faccia dominante, quelle strisce bianche pitturate per terra  ti danno diritto a passare, mica a fare lo stronzo, intesi, man?

Se ho un problema con te, per estinguerlo, devo lavorare su me stesso.
Se hai un problema con me – ma io sto benissimo con me – , e tu lo vuoi risolvere lavorando contro me, siamo nella merda, Capo.

Ancora un attimo signora, le do un'altra chance.
Anche se a occhio e croce di Cristo non entrerà mai in quell’antro, le do tutto il tempo che le serve per capirlo da sola, manovra dopo manovra. Può mettere le sue belle manine sul volante rivestito dalla guaina di paillettes rosa che le è stato inconsapevolmente regalato per San Valentino, girarlo a destra, persino verso sinistra, mezzo giro qua, due giri dalla parte opposta e sperare, speri signora, non molli, non gliela dia vinta!, giri in senso orario, ¼ di giro dirimpetto al meridiano di Greenwich, poi un altro semi giro, ½ giro a piedi uniti, saltello, un ballo latinoamericano di te stessa, questo non è guidare, sta ballando, da sola, uno spettacolo degno di nota, non spiace, non mi dispiace star fermo qui, in coda, con altre auto che tengono il tempo a ritmo di clacson, suonando con tutta l’energia sprigionata dal palmo della mano, suonando a me, suonano a me, capisce? come fossi responsabile dell’assenza di senso delle proporzioni nella sua personale testa, signora, che vuole che sia?, non si preoccupi, sia io, che loro, NOI abbiamo tutto il tempo della Vergine, aspettare è la Condizione suprema, stare in attesa, mettersi in ascolto del proprio Sé, sul lungomare, col sole che ci sta donando il meglio di Sè mentre lei compie un'altra rotazione con la destra poggiata sul cambio, mentre con la sinistra s’aiuta ad alzare la guaina posta sotto il glande del cambio, la quale permetterà all’autoveicolo d’effettuare un'altra retromarcia, rilasciando la frizione, così, come sta facendo adesso, ecco, brava, spinga l’acceleratore, e lo spinge, talvolta calibrandolo con leggeri colpi della pianta grassa del piede, in apprensione, in balia delle spiacevoli visioni che rendono confuse le immagini mentali del momento, effusioni negative, previsioni su cosa dirà il proprietario dell’auto davanti – magari anche quello di dietro – se per caso il cofano della sua Punto andrà a cozzare, anche leggermente, contro il paraurti dell’auto davanti o - non sia mai! - contro il cofano della macchina dietro che, se la guarda attentamente anche solo una manciata di secondi è troppo vicina alla macchina che ora, proprio adesso si trova di fronte al suo cofano, il quale presenta un accenno di inclinazione endogena, e sta a significare fallimento, fallito signora, ha fallito, ha toccato, ha cozzato il paraurti dell’auto davanti sicché, Madame, il suo tempo a disposizione è scaduto, mi sono, si sono, NOI ci siamo rotti i coglioni d’aspettare l’arrivo formale della sua intellighenzia, la Punto non sarà un Pick-up, lì non c’entrerà mai, manco per il cazzo signora, e a occhio e croce di san Giuseppe quella specie di semi antro comunale adibito a temporaneo parcheggio potrebbe essere stato lasciato libero dal Caso al massimo per una Smart guidata da uno che sa il fatto suo riguardo proporzioni, manovre e – perché no? – vecchia, antiquata, sana, umana empatia del cazzo.
Se ne vada dai coglioni.

Oh, yeah.

Da lì si vedono le stelle, da qui l’autostrada.
Quale male scegli?
Me lo sarei aspettato, amore; il male minorato è sempre stato il tuo zenith.
Non fraintendermi, baby; senza marmocchio in grembo, senza P.38 di tuo padre puntata alla tempia, baby, l’altare non l’avrei visto manco col telescopio dal tetto dell’osservatorio astronomico dove prima, una volta, tanto tempo fa, andavo 3 volte a settimana – bei tempi – prima che stabilissi il coprifuoco alle 21:30, piccola.
Sei in debito, baby.
Mi devi l’Universo.

A tutti i culi su cui non ho suonato doverosamente il clacson in senso di consenso e ampio apprezzamento, signora.
Sono ancora in tempo per un altro giro di conga?
Bene, allora suonerò il clacson in segno d’apprezzamento del suo bel culone che, a occhio e croce dei Cavalieri di Malta potrebbe fruttarle se valutato, ritenuto idoneo, commercializzato e riconvertito in cifre numeriche apparse sugli schermi dei computer di Wall St.

Quando avevo sette anni la nonna mi fece fare un fioretto a Santa Rita, solo che non lo annaffiai abbastanza, così il fioretto appassì, me ne rimasero una manciata di petali disidratati.
Fu quel giorno che venni a conoscenza dei piaceri che il signor Varzetti nascondeva nel sottoscala della cantina, al fresco, tra i barattoli di alici marinate, quando ci spogliavamo e accendeva la telecamera, e la storia faceva il suo liquido corso tra le mie piccole natiche fasciate da slip con Pluto ricamato a mano dalla nonna, nonna, la mia adorata nonna che adesso è diventata alta sacerdotessa dell’ordine delle baccanti.
Oggi, a 106 anni è ancora viva, e io la amo come una volta, tutte le volte che le entro dentro.
Siamo naturisti, usare vaselina sarebbe andare contro le regole armoniche dell’ordine.
A 106 anni è asciutta come una goccia d’acqua al centro dell’equatore ma anche noi abbiamo tutto il tempo che ci serve.

Una volta ho sognato di volare.
Correvo, correvo, sentivo le gambe, i polpacci sempre più leggeri, fin quando non ho spiccato un balzo e librandomi in aria non sono più tornato coi piedi per terra.
Da quel giorno ho cercato in tutti i modi di staccare i piedi da terra.
Proprio oggi, mentre guardavo la televisione, ho visto che hanno abbattuto il muro di Berlino.
Se andassi a Berlino, mi mettessi seduto a gambe incrociate sotto una parte di muro che non hanno ancora abbattuto, potrei sperare che un blocco di cemento mi cada in testa; ho letto su una rivista medica che chi va in coma riceve un buono sconto del 45% su tutti i prodotti caseari della zona; se ho ben capito, i latticini fanno bene alle ossa dell’industria farmaceutica.

Ero in vacanza, mi pare in Inghilterra, o da quelle parti lì (prima di sposarmi viaggiavo, vivevo parecchio), passeggiavo per i fili d’erba di un grande prato, c’era silenzio, e l’assenza di rumori troppo forte.
Mi sentivo a disagio.
Vidi le colonne di Stonehenge.
Mi fermai a sentirne il silenzio, ora aveva un suono diverso.
Un signore sulla settantina si avvicinò a me, come se avesse letto i miei pensieri. “È opera degli alieni, figliolo. Hanno messo lì quelle colonne, in quella specifica posizione, come fossero aghi medici, aghi dell’agopuntura, per curare la Madre Terra incanalando i flussi energetici della griglia terrestre. È un luogo di potere strepitoso. Pensa che ogni anno migliaia di persone ci vengono in pellegrinaggio, come fosse un luogo sacro. E di fatto lo è. Senti? Lo senti quanta energia sprigionano, figliuolo?
Capii che non aveva proprio letto bene nei miei pensieri.
Dovevo andare a cagare.
Un misero moto intestinale non mi avrebbe privato del piacere di pestare a sangue quel rompi cazzo new age. Aveva 70 anni, di “nuove” ere se ne doveva essere vissute già abbastanza, perciò pensai che toglierlo di mezzo avrebbe giovato a me, a lui, al mondo intero.
Sono in carcere da 10 anni.
Non fraintendete; sono in carcere in casa.
Non fraintendetemi, non sono ai domiciliari.
Sono sposato e l’ho già detto prima, detesto ripetere le cose due volte, significa che non mi state ascoltando, porca madonna.
Quando ho pestato il vecchio una spettatrice dal culo sodo volle conoscermi a tutti i costi, aveva apprezzato la tecnica con cui avevo ridotto le costole della cariatide rompipalle in una sorta di poltiglia simil pane grattugiato simile al pan grattato con cui si preparano le alici scottadito.
Ci sposammo, e ora prendo quattro diversi psicofarmaci, senza neanche un giorno libero.
Non sto male come sembra.
Mi sento in pace.
E almeno una volta l’anno sogno di tornare a Stonehenge.
Ho dire un paio di cosucce a quei cazzo di alieni di merda.

Infilarti piume nel culo non fa di te un essere umano più idoneo agli occhi dello scrutatore che deciderà se potrai far parte – o meno – dello staff di McDonald. Si da il caso che le multinazionali che producono carne animale non apprezzino gli animali di terra. Putacaso dovessi avere un parente clonato, oppure nato in provetta, infilagli delle piume nel suo, di culo; avrai una possibilità in più di essere assunto (part-time) e cucinare i panini che tanto adori.
Ricorda di togliere quel cazzo di cetriolo, dio ce ne scampi*.

*Anche strapparti le mani per infilarci delle chele non fa di te uno scampo, dio ce ne aragosti.
Gosti quel che gosti; accettiamo soprattutto carte di credito; far sparire il denaro contante dalla circolazione monetaria è Ns. prerogativa.

Menar il can per l’aia equivale a 5 anni di reclusione+12.000€ di multa (24.000, prezzo raddoppiato, se il cane è incinta).
Di tutti quei soldi il cane non vedrà manco mezza crocchetta.
È la vita.
È il male che arrechi tu a te stesso.

L’Italia è un oligarchia fondata su Cartelli economico sanitari.
Lo sviluppo, il progresso è consistito in un quinquennio, ’70-’75, quando scoppiò la moda del rock progressive.
Per il resto, la democrazia dei Savoia persiste.

Democratico o repubblicano?
Io sto con chi ha l’eroina migliore; sono pachistano.

Bannandomi da Fb. mi hanno privato del diritto d’identità telematica.
Da quel giorno ho perso 10kg e 10 Ampere dalla depressione, tutta colpa di quel mezzo ebreo addormentato di Mark Zuccamerd come si chiama, che poi quello di Fight Club ci ha fatto un film inconcludente di più di due ore e ci ha pure beccato l’oscar come “Miglior 2h buttate nel cestino di Xp.”

Il mondo non è tutto abitato da gente cattiva, c’è anche la gente brava, mica dico che sono tutti cattivi.
Ci sono persone corrette e i maleducati.
Le persone corrette furono – ai tempi d’infanzia – rese tali (cioè corrette) dall’educazione dei genitori in sinergia con il metodo educativo coniato dal Sistema Sanitario il quale, apparentemente, senza specifiche motivazioni, si inventò che i bambini erano potenziali malati cronici, cosicché rese obbligatori 6 vaccini per tutti i bambini dai 2 ai 10 anni.

Le persone maleducate vengono coltivate nei social network.
Tutti i social forum a parte Netlog, perché lì ci sono registrato anch’io.
Vi assicuro che è tutta gente perbene.
Addominali e vagine parlano da sé.

Quand’ero piccolo, per farmi addormentare la mamma mi leggeva sempre una storia.
O, per lo meno, ci provava.
Io volevo sempre sentire la storia della cicala e della formica.
E lei me la raccontava.
Io mi addormentavo felice, cullato dalla sua voce, la quale mi stava autorizzando.
Mi serviva un autorizzazione per.
Ogni mattina, appena fatta colazione, andavo a giocare per i prati che circondavano il rustico di mio nonno Aleister. Appena trovavo una cavalletta ferma, oppure una formica che non stava mettendo da parte provviste per l’inverno, le prendevo e le torturavo ore e ore, fin quando non le schiacciavo. Lo facevo perché, quando la mamma andava a battere in centro, la favola della buonanotte me la leggeva papà. Andava pazzo per quello scrittore barbone matto e scemo, lì, quel Darwin, di cui non capivo quasi niente, a parte che la Selezione Naturale significa che se nasci inferiore e non vuoi fare un cazzo dalla mattina alla sera devi estinguerti.
La sofferenza, l’aggiunta del “fattore agonia” al processo di estinzione di tutte le formiche e cavallette della zona fu una mia libera iniziativa, una mia invenzione.
Il mio personale contributo a una delle teorie più autorizzanti di tutti i tempi.
“Papà, allora io te e la mamma siamo scimmie?”.
“Dove cazzo vivi, figliolo? Non ci vedi quando io e la mamma litighiamo, ci lanciamo tutta quella merda addosso poi facciamo pace infilandoci reciprocamente banane nel culo? Se non lo siamo, mettimi una mano in mezzo alle gambe e toglimi le pulci”.


… è ora di pranzo… penso che la follia, almeno per qualche minuto, possa andare a ninnare…
… ci leggiamo settimana prossima…


lunedì 13 agosto 2012

GUAZZABUGLIO IPER VELOCE

Sarà un post veloce, Molto veloce, più di quanto tu possa immaginare.

Sono a casa di nonna, trasmetto dal pc di mia cugina, con mia zia che incalza, esortando a sbrigarmi.

E' in atto una cospirazione tramata da me nei confronti di me stesso.

In che pasticcio mi sto cacciando?
Speriamo non sia pasticcio di carne, con tutto il pesce che sto cucinando alla sagra vomiterei l'intestino.

Percepisco un forte sbarellamento, ci stiamo americanizzando il dna.
Ho a che fare con persone che non comprendono ciò che gli succede, il che è un bene perché - teoricamente - se uno non comprende non si lascia scalfire, no?

Potremmo iniziare a vivere ciò che "ci succede" come se succedesse a qualcun altro; rimarremmo impassibili alle puttanate negative che ogni giorno ci  "colpiscono".

Non so se sono stato spiegato.
Dovrei chiedere a qualche insegnante delle superiori.
... non sapevate che adesso i miei post vengono insegnati (dire "spiegati" sarebbe uno scherzo; la scuola insegna, inculca, mica IMPARA [e manco tu impari]) ai ragazzi delle superiori?

Il sistema ha capito, ciò che scrivo ogni settimana, se manipolato con cura, diventa un perfetto, strumentale alleato per divulgare - con sempre più consenso - la propaganda di regime.

Non ci credete?
Non credete che IO SONO MATERIA DI STUDIO, che vengo spiegato ai ragazzi nelle scuole?

Fate bene.
Non credete alle mie stronzate.
Nella stessa misura non credete alle stronzate che vi dice la vostra mente.

Tu non sei la voce dentro la tua testa; se le credi non hai che da soffrire.

Chi lo dice?
Lo dico io.
... allora sì.

Si vede che sto delirando, vero?
VERO?
Scrivere con segugi parentali alle calcagna non è facile.

Penso che domani scriverò un post vero, dove parlerò di Well Biking (hanno inventato anche quello) e di un altro po' di puttanate apprese nelle ultime tre settimane in cui mi sono ri-mischiato col genere umano per motivi lavorativi - e forse umani.

Posso solo darvi ludici consigli.

Posso solo consigliarvi di leggere "I mercanti di salute" e farvi quattro risate riconsiderando il vostro passato medico (e quello dei vostri familiari SEMPRE MALATI).

Poi posso consigliarvi "Storie di primogeniti e figli unici" del sempre più grande Francesco Piccolo.

Poi posso consigliarvi "Il tao del dragone" perché Bruce Lee era un filosofo sensibile, umano e superomistico (nel senso buono).

Poi posso consigliarvi "Viaggio nelle energie del femminile" di Zuleika Fusco, perché è giusto che le vostre donne capiscano veramente cosa significa "essere donna" (così, di conseguenza. vi lasceranno, vi molleranno intorno a pagina 70; se volete liberarvi della vostra fidanzata è il libro ideale; se volete continuare a illudervi di essere innamorati del vostro "amore" proibitele di leggerlo).

Poi posso consigliarvi "Reality Transurfing", perché è bene che iniziate a capire che TUTTO ciò in cui credete è lì per farvelo mettere in culo da... voi stessi.

Poi posso consigliarvi "Rivelazioni non autorizzate" perché mi sono rotto i coglioni di sentire ancora, nel 2012 "Io sono di destra, quello è di comunista".

Poi posso consigliarvi "Incubi e deliri" perché Stephen King rimane sempre il re.

Poi posso consigliarvi "Il popolo dell'autunno" perché Ray Bradbury è una delle cose più belle che siano mai capitate al pianeta Terra.

Poi posso consigliarvi "Considera l'aragosta" perché pensare con la mente di un genio geniale e divertente è un esperienza che vi eleverà.

Poi posso consigliarvi di vedere  "I want to be a soldier" perché è la perfetta ricostruzione di ciò che succede a ognuno di noi quando si fissa con qualcosa, QUALSIASI COSA e diventa un fanatico/seguace del cazzo.

Poi posso consigliarvi http://www.youtube.com/watch?v=5lg4xfv6N9Q anche solo per vedere le facce che fa Tom Bosco quando giunge le mani in preghiera e sembra sempre che, con gli occhi in cerca di dio, stia quasi per sbottare in un sonoro ".... ma dio pòrco", come si dice al nord.

E poi basta, penso.

Certo, tutto questo tempo avrei potuto impiegarlo scrivendo ma.
... è arrivata mia cuggina, il demonio.
Spengo.
A domani.

Passate voce.
E passatevi le siringhe; l'HIV non c'entra un cazzo con l'AIDS e di AIDS si muore solo se ci si cura.

CHI LO DICE?
Lo dice Sto Cazzo, filosofo francese di metà '800.

Di lui, Monsieur Sto Cazzo parlerò domani.
Se lo dice Lui, non può che essere così.

Quando QUALSIASI COSA viene detta da qualcuno di IMPORTANTE e RICONOSCIUTO non può che essere accettata come verità assoluta.

Quando QUALSIASI COSA viene controbattuta da qualcuno di importante (però meno notorio), i pochi che non credevano al "primo qualcuno" si schierano con questo "secondo qualcuno".

Quando QUALSIASI COSA viene commentata da un osservatore imparziale che non si schiera ne col primo, ne col secondo qualcuno importante, potrà a sua volta diventare qualcuno di importante e riconosciuto, tanto che verrà pagato per tacere.

Quando a questo qualcuno imparziale, in procinto di diventare qualcuno che potrà dire qualsiasi cosa venendo preso in considerazione come eminente dispensatore di verità ufficiali, non gli interessa il denaro e non accetta viaggi premio, generalmente viene fatto fuori.

E questo è il nostro sistema di pensiero: LA VERITA' SI TROVA NELLA BUSTA 1, 2, o 3.

Scegli quella che ti piace, basaci sopra la tua esistenza.
Lotta per il tuo credo.
Schiaccia.
Uccidi.
Imponi la TUA verità; è quella giusta. Lo dici tu, lo dice anche il tizio importante, qundi non può che essere la verità.

Fatti valere.

Per premio avrai onore e gloria.
Praticamente un cazzo nel culo.
Per tutta la vita.

Un po' pochino per i figli di dio, no?
Mi sarei aspettato qualcosa di più dai figli di un essere perfetto.

Ma, se abbiamo inventato persino il well biking non potranno che esistere anche più di un miliardo di motivi validi per estinguerci, no?

domenica 5 agosto 2012

DARK BALLS RETURN

Fantasmagorico!

Ieri ho ricominciato il lavoro dell’anno scorso – aiuto cucina di una sagra del pesce azzurro.
Mi sono spaccato la schiena – letteralmente – stando in piedi dalle 10:30 alle 00:12 (sapere il minuto esatto in cui ho messo il primo piede fuori da quel buco di merda la dice lunga sulle mie inclinazioni scoliotiche).
 

Una serie di eventi che non Vi racconto, perché doveri bestemmiare, indignarmi, maledire una testa di cazzo – di sesso Androgino – la cui primaria occupazione è sezionare i coglioni a tutto il personale (quando non è impegnata ad auto tessersi le lodi, ad alta voce, da sola nel piccolo del suo piccolo mentale, di fronte a chi di dovere, in un continuum stracciacazzuum).
 

Esco dallo stand, mi rintano in macchina, fumo una sigaretta drogato di stanchezza. Fisso il vuoto che è la vita qui.
Parto.
 

Strade principali bloccate, c’è la Notte Bianca (di fatto ogni anni, quando la fanno, ci sono almeno 5, 6 decessi per overdose da cocaina).

Le pecorelle cittadini se ne vanno a comprare giocattolini perditempo al centro, forse attirati dall’enorme trasgressione che comporta acquistare un bene di consumo dopo mezzanotte, forse attirati dai prezzi che cominciano ad abbassarsi – progressivamente -  verso l’01:00.
 

(N.d.R. mentre scrivo arriva mio padre. Come tutte le cose intelligenti che mi dice (chiede), se ne esce con: - Ma lo sapevi che ieri sera c’era la notte bianca?)
 

E TU LO SAI CHE DIO L’HANNO FATTO ESISTERE PER COSTRINGERTI AD AMMAZZARE GLI ALTRI E TE STESSO GRATIS?
 

Riesco a rientrare in casa dei miei ex genitori per le 00:40 (sapere il minuto esatto in cui ho messo piede dentro quest’altro buco d’infelici la dice lunga sulle mie inclinazioni suicide – sto a casa coi miei quando potrei essere [desiderato?] ospite di un amico).
 

Ho impiegato ben 8 minuti (per la tiritera sul controllo dei minuti, Vedi Sopra) perché la piazzetta sotto  casa dei miei ex genitori era invasa da cartelli che minacciavano la rimozione forzata dei veicoli che fossero statati trovati parcheggiati nel raggio di 500m.
Col poco di energia rimastami ho formulato una svogliata ipotesi (“Se a S.b.T. fanno subiscono la notte bianca, noi non possiamo dimostrare di valere meno dei nostri rivali, no?”).
 

Mangio, guardo una manciata di minuti d’un film interessante&inutile (“Catacombs”) poi mi licenzio da questa dimensione.
 

Sono le 02:37
 

PER CHI MI SEGUE - ALMENO DALL’ANNO SCORSO - CIO’ CHE SCRIVERO’ SEMBRERA’ UN DEJA-VU.
Brrrrrrrrrrr.
Brurururururururruru.
Bbbbbbbbbbbbbbb.
Brbbbbbb-bbbbb-bbbbrrrrbbbb-
Bbbbbbbbrrrrrrrbbbbbvvvvvvvvvvvvvvvuuuuuuuuum.
Bbbrrrvvvuuuuummmmmmmssssssssss.
(mischiato a)
TURUTUTURUTUTUTU, TURUTUTURUTUTU
TURUTUTUTUTUTUTU, TURUTUTUTUTUTU’
(seguito ancora da)
BBBBBBBRRRRBBBBB
BBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBB
BRURURURURBURURURUBURURURURMMMMMMMMMMMMM

EEEEEEEEEEEEEEVAAAAAAAAASHTA, MANNAGGIA A QUEL PORCO DI SAN GABRIELE CHE ADORATE (questo era un mio commento, non il suono della sconfitta di un popolo di finti contadini del cazzo).
 

50, 60 trattori sotto la finestra della stanza dove dormo, fermi ma fottutamente accesi.
Perché sono qui?
Per farsi vedere.
Motori accesi da stamattina alle 8:00 (puntuali, in punto, come i chiodi, la corona di spine di quel cazzone a cui credono ‘sti dementi).
 

Ora sono le 09:20, sono qui sotto, ancora quassotto, qualcuno vomita incomprensibilità da un microfono che - a confronto - quello del Canta Tu lo usano gli astronauti.
E rimangono fermi col motore acceso.
 

Brubrubrubbeggiano, forse per dimenticare che la propria vita fa schifo, che vivono da anni che sembrano millenni assieme a una moglie che odiano (la quale contraccambia+Bonus), che il mondo non è più come una volta, che adesso che non viviamo più a contatto con la Terra per potersi scopare figli e nipotini bisogna stare più attenti di una volta (una volta andava bene, però mo’ che ci shtà la crisi se ti nasce un figlio da tua sorella – mentre tuo fratello complice riprende con la Super8 – sarà un problema pagare le medicine per deformità psicofisiche del pupo).
 

Fottuti finti contadini del cazzo.
 

Sì, perché si vestono da contadini abruzzesi, FANNO i contadini abruzzesi, ma sono solo una manica di coglioni figli dell’era del niente.
 

Un po’ come quegli idioti che vivono (tentando) di emulare - in toto – il classico bifolco americano Alabama style: camicia a quadretti o a scacchi (bianca e nera o rossa e nera), cappellino da camionista con visiera per non vedere il sole – e tutto il resto – , pressa di tabacco da masticare e da sputare rumorosamente, con espressione indignata, sguardo volto in basso a destra, occhi socchiusi da schifo e rancore, proprio proprio quando TUTTI stanno guardando, pacchetto di sigarette arrotolato nella spalla della camicia (o della canottiera bianca da marito violento, a seconda se sia una stagione calda), passione per whiskey di quarta categoria, possibilmente distillati “di contrabbando”,  smodato feticismo per veicoli a motore decerebrati e altrettanto smodato amore per le armi da fuoco (che per fortuna, in Italia – per ora – sono ancora illegali).
 

Ci pensavo ieri, mentre riascoltavo un best of dei Lynyrd Skynyrd.
 

Ditemi voi cosa può galleggiare nella testa di un essere che svende un ingente quantitativo del proprio potenziale energetico per parlare come, vestirsi come, pensare come, atteggiarsi come un cazzo di contadino rozzo, ignorante (probabilmente nato da un incesto) dell’America del Sud (della parte settentrionale)?
 

È pieno di questi qua.
 

Ma io dico, con tutto il campionario d’ignoranza che abbiamo da noi, perché emulare un'altra ignoranza percepita come “superiore?”
Certo, i rednecks hanno il banjo, la quadriglia, il manzo e il porco coi fagioli in scatola, il country, il Culto delle macchine ultra accessoriate/iper modificate che corrono come fucki’n’crazy’n’mutaffackka’n.
 

Noi però, da quest’altro versante degli spaghetti Eurospin abbiamo “Ci volesse la zitella” (in questo istante in diretta, in filodiffusione, insieme alla puzza di carburante), poi abbiamo la fisarmonica (strumento che anche se lo suona Piazzolllla rimane troppo studiato per condurre l’ascoltatore alla paranoia suicida).
E poi abbiamo anche noi abbiamo macchine veloci e incesti a go go.
 

Eppure mi duole ammettere che a parte l’amore per veicoli veloci e per le armi, il profilo del bifolco americano corrisponde – almeno per il 70% - al mio modo di essere, soprattutto la parte del country, delle camicie a scacchi, e – (mi ha colpito) - la parte in cui si parla di sputare con indignazione (nel mio caso specifico è catarro).
 

I nostri bifolochi sono identici agli original rednecks, con la differenza che la nostra musica popolare è solo il frutto di chi si sente in colpa perché vive in uno stato dove la chiesa Romana è il fulcro del sistema di pensiero delle genti, e per scoparti i tuoi neonati devi chiedere prima il permesso al prete – il quale ha tutto il diritto di provare l’”attrezzo” prima di te (facendoti così perdere il privilegio di essere il primo di tuo figlio/a).
 

Perché fossero nostalgici settantenni decrepiti risaliti sul trattore di gioventù, guarderei la scena con tenerezza, uscirei, mi unirei a loro, e farei un giro su un cazzo di trattore.
 

Ma non posso non avvelenarmi se sotto casa c’è tutto questo casino inutile e l’età media degli autisti di trattori (e spettatori) s’aggira intorno ai trent’anni!
 

Quale cazzo di nostalgia - per “quale” cazzo di passato - possono avere questi quattro terroni (adornati da un oceano di tatuaggi finto tribali stile Costantino Vitagliano)?
 

Comunque, più rimango in Abruzzo, più mi sembra difficile scovare il bello della vita.
 

Sarà la strettissima vicinanza (sorveglianza) dei miei ex genitori, sarà la lontananza dalla persona che amo, dal posto in cui amo vivere.

Sarà la bruttezza a cui MI sottopongo.