domenica 30 novembre 2008

VIAGGIO DI GENERE








Django si svegliò postumo (ma era ancora presto per saperlo), il letto intriso di sudore, la voglia di innocenti evasioni manco fosse in una canzone di Baglioni, deceduto qualche giorno prima.
Si stava rodendo il fegato e non era il bere della sera prima, era quella dannata casa. Insomma, era abituato ad essere l'eroe sudista ( ma non terrone) e solitario, tutti dovevano dipendere più che dalle sue labbra dalla sua fumanti colt (che non ce l'ha perché ci aveva quell'arma strana dentro alla bara che poi pensavi che c'era l'anima sua invece era un buco di sceneggiatura o che ne so io).
Non gli andava giù il fatto che con lui abitassero Maciste e Goldberg, non sopportava il loro ostinarsi a essere così grossi. Era capitato una sera che Django, sulla soglia col sigaro, stava guardando Goldberg dormire; non si sa che sogno stesse facendo (una volta sveglio neanche lui si ricordava) ma ad un certo punto, sempre nel sonno, prese il letto e cominciò ad usarlo come chest press per rifarsi i pettorali, seguendo la ferrea dieta senza carboidrati e piena di proteine. Serie di ripetizioni massacranti del calibro di quattro serie da quindici – dodici – dieci, da fare cinque minuti pe' vent'annni.
Eppure ce la faceva.
Goldberg era il più gentile del trio dell'appartamento di Bologna dove i tre eroi facevano finta di studiare (anche i genitori sapevano benissimo che era una scusa per farsi le canne e protestare gratis contro il sistema).
Tutto successe con quella presa di coscienza, Django non poteva rimanere piccolo, era finito il periodo che andava di moda l'eroe solitario, ci volevano eroi grossi, muscolosi e sprezzanti del raziocinio.
Svegliò i suoi compagni di stanza (i culturisti dovevano dormire almeno otto ore al giorno, per crescere correttamente e in maniera grossa) e disse loro che aveva avuto un'illuminazione, una rivelazione, una magia degna di harry potter.
Doveva partire, il viaggio era ciò che contava, non la destinazione.
Fecero in quattro e quattro nove col resto id due i bagagli e montarono nel pick up di maciste che ci aveva nu tricipite che faceva paura, misero lo stereo a palla (la loro natura teramana non era morta insieme al grasso che gli aveva martoriato l'adolescenza, altra causa della loro scelta di rifassi lu fisico, non era pe menà, era pe esse grossi e basta) e partirono a razzo verso boh.
Ad un certo punto il maciste, un po' stordito dagli steroidi che avevano la dimensione di asteroidi se ne uscì con: - Sci, va be', ma do cazzo yemo? Mi scete fatt partì in quattro e meno quattro e mo shting a zzero; do yemo?
Aveva ragione, Django nella sua delirante visione aveva visto male, troppo preso a misurarsi il cazzo (se il tricipite non era il suo forte doveva pur sempre trovarsi un punto forote).
Non sapevano che fare eppure avevano percorso 76 chilometri in due minuti perché anche il pick up stava grosso (alimentato a benzina e proteine).
Ormai erano partiti, da qualche parte sarebbero dovuti arrivare, no? O mi sbaglio? No, non mi sbaglio perché la storia è mia, qui comando io e faccio il cazzo che voglio, nessuno mi può controllare, a parte il grande fratello, il grande fardello e la massoneria degli illuminati.
Django ebbe un'altra visione; capì che l'acido del sabato prima ancora non era stato smaltito completamente; troppe visioni e non erano concesse in un western come il suo, mica era Keoma, e che cazzo!!!
Gira là, - fece lo sprezzante pistolero. Maciste e Goldberg avevano capito che anche il commissario Tanzi era con loro, soltanto che era il suo spirito ad aver preso temporaneamente posizione nel corpo di Franco Django nero.
Un bastardo correva sul motorino, lo raggiunsero e Djagno Tanzi cominciò a prenderlo a pugni, producendo il classico suono dei pugni del poliziottesco, rumore talmente irreale che se fosse reale un pugno di quelli sarebbe come andare a settanta all'ora contro un muro con una seicento non corazzata, alla faccia del pick up del wrestler che ora s'era gasato e dava pugni a maciste per farlo entrare in quella temporanea fratellanza creatasi da quel pestaggio poliziospaghettiwesternwrestlinghiano.
Django tornò Django, il commissario Tanzi era svanito (si stava prendendo a punti col commissario Betti, suo alter ego che però se vai a vedere è uguale, cambia solo il cognome, il rumore dei pugni era sempre lo stesso, STUSHH STUSSHH).
Questa volta la visione la ebbe Maciste; si ricordò di quando era con Ercole al centro della terra e si stavano pestando con gli zombi vampiri. Si chiese se Mario Bava per scrivere quella sceneggiatura si fosse fatto un viaggio parecchio storto, in fatti il film parlava di un infernale viaggio. L'unica cosa brutta del film era la spalla comica che non c'entrava niente, appesantiva il film e non faceva ridere neanche un cazzo tubercoloso fracio mille volte.
Se la mamma degli stronzi è sempre incinta, la madonna dovrebbe sfornare stronzi ogni tre secondi, pensò il culturista Goldberg entrato temporaneamente in simbiosi coi suoi compagni di viaggio. Se prima, in due righe neanche, gli ho fatto fare 76 kilometri, dopo tutte 'ste righe, secondo voi, quante ne avevano potuti percorrere?
Il cartello li stava dando il benvenuto nel mondo dei kaiju. Ci erano arrivati, e da sobri.
Maciste prese il pick up e dalla gioia lo scaraventò a Goldberg che ci si mise a palleggiare dalla felicità e lo passò a Django che rimase schiacciato, avevano fatto male i conti, lui non era un supereroe cazzuto come loro, era solo un vecchio pistolero senza mani ma che usava le croci del cimitero per sparare ai cattivi che se ci fai caso spara un colpo in più rispetto a quelli che può avere nel tamburo una colt (sono ignorante e per me le pistole spaghettiwestern sono tutte colt, gni puoi fa' nind) e quel colpo sarebbe la morte spirituale di Djagno che ora se lo erano tolto dai coglioni.
Scapparono in punta di piedi; non sapevano se la polizia del mondo dei kaiju li avrebbe riconosciuti (Maciste e Goldberg) e come succedeva nel mondo reale invece di dargli l'ergastolo gli avrebbero chiesto l'autografo per il figlio tossico che era appena uscito dalla comunità (e non era niente male per uno di dodici anni).
Dei palazzi iniziarono a crollare, Maciste bestemmiò Zeus e Goldberg maledì quel frocio ridicolo di Mc Mahon perché non gli aveva aumentato lo stipendio.
Il painkiller mica lo passava la mutua, eh!!!
Era Godzilla che si era incazzato come la bestia che era, gli stavano rompendo i coglioni come al solito.
Aveva avuto una settimana davvero pesante. Sua zia, prossima alla menopausa, aveva avuto un'emorragia pesantissima. Gliela aveva descritta così: Stavo lavorando, ad un certo punto ho sentito una perdita, poi sempre più e mi sono ritrovata un lago per terra. Inizialmente pensai alle stigmate (la zia era molto religiosa) ma poi pensai che la fica non è posto per manifestazioni sacre, anzi, la chiesa aborra quella ferita redditizia, prediligendo i culi teneri e innocenti di infanti appartenenti alla loggia massonica fides vita.
Questo più quello, più che era un mese che il padrone di casa gli scassava il cazzo, Godzilla aveva sbroccato di nuovo. La gente scappava da tutte le parti, sembrava di stare a Napoli a capodanno a mezzanotte e tre minuti, non ci si capiva più un cazzo. Maciste ebbe un attacco di panico che manifestò mettendosi a fare flessioni, cinque minuti per vent'anni (ormai, almeno mentalmente se l'era compilata la scheda degli esercizi, nsì scappava).
In questo racconto continuano a scappare tutti; sarà che il mio inconscio mi sta dando un avvertimento?
Col cazzo che prendo armi e bagagli; di armi non ne ho e i bagagli mi sa tanto di teatrino televisivo di terz'ordine su canale cinque ogni maledetto sabato sera alle venti e trenta in punto.
Anche il sabato nella storia si ripete; come il mio cazzo anch'io sono limitato.
Ma la classe non è acqua, perché a meno che non ci sia l'inesistente Gesù nei paraggi a fare il miracolo, l'acqua rimane acqua e se ho appena detto che la classe non è acqua allora mi rimangio tutto.
Dobbiamo telare da qui, - urlò il furente Maciste. Goldberg tornò coi piedi per terra dopo quella pretenziosa affermazione. Afferrò con due mani il tricipite grosso dell'amico ingombrante, lo guardò negli occhi come faceva Humprey Bogart per chiavare di più sia nel cinema che nella vita vera e gli disse: - Telare è un termine che sicuramente hai appreso dai fumetti di Pazienza. Va bene che siamo negli anni 70 e che studiamo a Bologna e ci facciamo le canne e il nostro tumore servirà a sovvertire il sistema, ma qui bello mio te ne stai passando, quanto a studentaggine spicciola.
Il grosso eroe peplum non capì un acca di quello che gli disse l'ingombrante amico. Per farla breve, non aveva capito un beneamato cazzo, troppe parole difficili, troppi concetti.
Si sa che gli eroi del peplum avevano tutti solo la quinta elementare perché una volta i figli si facevano per lavorare nelle terre (in questo caso la madre di maciste sfornava culturisti perché non aveva i soldi per comprarsi un crick per l'automobile e quando doveva accomodarla chiamava un figlio che con due dita gliela alzava e gliela poteva tenere così anche per tre ore filate).
Un ignorante. Grosso ma ignorante fiijo de Ggiùda.
Intanto Godzilla era arrivato a loro; sebbene i due eroi fossero grossi, Godzilla era ciccione sci ma ancora più grùss. Li avrebbe schiacciati tutti e due in un attimo.
Sarebbe finito tutto in merda se non fosse arrivato il danzante Biollante che con una fioritura prematura mise a tacere la bocca della critica stupida che denigrava capolavori di serie b come quelli e poi andava a dare cinque pallette sul merenghetti a film del cazzo tipo “la dolce vita.”
Non vissero tutti felici e contenti, perché ormai Djagno era morto e Goldberg non poteva fargli più le pile drive quando erano ubriachi (Maciste non se la lasciava fare, non si prestava a questi giochi).
Godlberg si sentì davvero triste una volta tornato a casa, come quella volta che aveva comprato le paste da portare ai suoi genitori per farsi perdonare l'inenarrabile e poi si era accorto che non le aveva comprati col cuore ma per senso di colpa e allora scaraventò tutto fuori dalla macchina e c'erano bambini che non sapevano neanche che esistessero le paste.
E si sentì ancorap più in colpa. Abbiamo capito che in questa storia, le fughe, la domenica, la voglia di scappare e i sensi di colpa abbondano un po' troppo.
Non avevano imparato niente nel mondo dei kaiju, se non che il mondo realte è triste e un colpo ti potrebbe tranquillamente prendere da un momento all'altro, a meno che non hai dio da una parte e le colt dall'altra.
Qual'è la differenza fondamentale che separa spaghetti western, peplum e wrestling?
Che nello spaghetti western difficilmente s'è visto un eroe grosso pagato per combattere con cazzoni coreografi e mostri meccanici..

domenica 23 novembre 2008

FORSE UN ATTIMO DI PAUSA; FORSE. DOPPIO POST CATARTICO IN CATALESSI... E SE GUARDI LA FOTO DEL PROFILO SEMBRO TROPPO DANIEL CRAIG QUANDO FA BOND


Per essere crudeli basta dire la verità, ne più ne meno di com'è.
Non è una cosa un po' strana?
Allora è vero che la vita è davvero 'na bastonata continua.
Stamattina passeggiavo per il corso e un tizio mi ha chiesto perché mi trovavo lì. Gli ho detto che volevo provare l'emozione di passare nello stesso posto dove quella gente della pubblicità abruzzese aveva girato lo spot degli attrezzi ginnici Mancini (lo spot dove c'è la figa che sorride e fa su e giù con lo step, manco stesse facendo una sega a due piedi nientepopodimenoche all'uomo invisibile del cinema espressionista, altro che l'uomo che ride).
Questo qua mi ha guardato perplesso e poi ha detto sbalordito: - Non lo sapevo che è qui che hanno girato quello spot pieno di figa che faceva su e giù con lo step dando l'impressione di fare le seghe con due piedi niente po po po po po po po pooooo po pooooo di meno che all'uomo che ride.
Me ne sono andato via sconcertato; non era un appassionato di cinema.
La verità ti renderà libero ma soltanto dopo che avrà finito con te, nulla di più saggio.
Sono passato di fronte ad un chiesa, un tizio usciva sconsolato, guardando a terra. Gli ho chiesto chi avesse vinto laddentro e lui m'ha detto che liddentro non vince mai nessuno.
Era una sorta di discarica legale a cielo coperto dove la merda che la gente scaricava veniva riciclata sottoforma di denaro pulito, mica banconote segnate come quelle dei film.
Ho camminato parecchio questa mattina, mi sentivo atletico. Poi ho capito che il mio corpo si è preso una vacanza da me, la testa tra le nuvole il resto ancorato a questa realtà dove basta dire la verità per passare per cinico e crudele.
Se la tua vita è una merda, non posso farci niente... e dì al tuo padrone di girare con la paletta per raccoglierla, perché se ti beccano ti fanno la multa.
Lo sapete quanti insetti ci vogliono per riempire una seicento?
Ditemelo voi, io queste cose non le so, sono solo un adolescente di periferia troppo cresciuto per credere che una vita passata a farti le seghe è cio che velatamente volevano per te, non avevano il coraggio di dire le cose come stavano, e sarà perché non volevano passare per cinici nemmeno loro.
I cinici sono altereghi vaghi di Hery Chinaski.
... e ancora mi chiedo chi cazzo è che se ne va a costruire cateti sull'ipotenusa.
Quando andavo a scuola stavo attento soltanto quando la professoressa bona si piegava a raccogliere niente; sapeva che era l'unico modo per attirare la nostra attenzione.
Cazzo come ci riusciva bene.
Giorni fa mi è capitato di non pensare, è stato il giorno più bello della mia vita, ho pensato. Mi sono guardato e avevo capito di aver pensato, quindi mi hanno eliminato e sono tornato a casa senza il maxi premio e mi è roso il cazzo perché potevo ancora utilizzare l'aiuto del pubblico e la telefonata a casa, ma non mi lamento, ho sentito dire che i premi in gettoni d'oro sono un'invenzione di mister Bongiorno, tra poco senatore a vita.
Quanto vuole campare ancora quello là?
Non è che ringiovanisci, guardando Terrorstorm di Alex Jones, anzi.
Ma bisogna farlo per puro e vacuo spirito di accettazione (che non ho mai capito che cazzo voglia dire ma se l'ha detto Keith Haring deve essere vero per forza; uno che disegnava pupazzetti è il vero estensore del dominio della lotta, mio caro Michelle ma bell).
Una volta John Lennon disse che i Beatles erano più famosi di Gesù cristo; tutto il mondo disse che non era vero.
Ne stavano parlando tutti, pure gli atomi d'idrogeno e i cateti sulle ipotenuse.
I teoremi servono per far andare avanti la teobarca.
La teobarca è una nave piena di gente convinta che esista davvero un master of puppets, e hanno passato la propria esistenza a studiare la sua esistenza.
Per libera associazione junghiana, se mi dici “sternocleidomastoideo” ti rispondo che gioco il giolli.
Se mi chiedi la differenza tra acido adenosintrifosforico e acido adenosindifosforico ti rispondo che la lavatrice vive di più con Calfort.
Io lo so che tu lo sai che egli sa che noi sappiamo che quaddentrtro qualcuno ha spifferato tutto agli sbirri, sennò nessuno saprebbe un cazzo.
Il tempo passa continuamente, non ti ci potrai mai abituare (è solo un'illusione); nell'istante preciso nel quale anche solo prendi in considerazione il problema, è già cambiato, è passato, cellule che si rigenerano o che regrediscono ogni momento, producendo nessun suono, se non quello della memoria, una memoria vaga che non lascia niente, spazi che non potrai mai riempire, il vuoto pieno d'altro vuoto, una macabra giostra che sai che un giorno smetterà di girare e non hai neanche tempo di scambiare qualche parole col tizio che stacca i biglietti all'ingresso, perché l'unica cosa che conta è che tu paghi il giro, in un modo o nell'altro.
C'è chi dice che il lavoro è un'ottima terapia contro la solitudine e l'infelicità; secondo me quelle persone meritano la morte tanto quanto la meritano quelli che sono rimasti con le mani in mano quando c'era da agire, invece di restare a guardare, puntare il dito, lamentarsi e dare SEMPRE la colpa a qualcun altro.
Il tempo è tuo nemico perché ti segna, ti dà l'illusione che ti lasci qualcosa (nel corpo e nello spirito) ma è soltanto la morte che se la sta prendendo comoda, che ti mette alla prova, infernale cagnolino che finge di giocare con te, riportandoti indietro il bastone che ogni giorni gli lanci.
Come il tempo, il lavoro è tuo nemico, i motivo grazie a quale smetti di esistere il giorno che cominci questa tragica dipendenza “necessaria”.
E pensare che questa sia l'unica risposta a tutto (direttamente o indirettamente) è solo un'accomodante scusa che ti sei creato per non pensare, non c'è cosa più dolorosa che dover fare i conti con la propria natura, con quello che sei in relazione con gli altri, con ciò che ti circonda, tutto ciò che pensi sia il risolutivo riempi buchi spaziali, quelle porzioni di vuoto che sommate danno come risultato la tua pattica vita che ti ostini a proteggere con tutte le forze.
Ci siamo scordati che SCOSSA non è soltanto un poveraccio che al telegiornale rimane fulminato tra i cavi dell'alta tensione. Ci siamo scordati della nostra natura di generatori di corrente, ambulanti batterie che creano creano creano energia.
Oggi, tutto ciò che ci ci circonda è atto a svolgere questa vitale funzione; siamo stati allontanati dalla nostra vera natura.
Non siamo bestie, scimmie antropomorfe evolute grazie alla tecnologia e all'alta moda. Siamo i generatori, i cavi dell'alta tensione, i tralicci.
IL MONDO E' ILLUMINATO PERCHE' SIAMO NOI A FORNIRGLI LA CORRENTE.
Ma fin quando esisteranno orologi digitali dappertutto, impiegheremo la nostra energia soltanto per farli funzionare, per ricordarci continuamente orari impegni e tutte le cazzate di circostanza.
Chi ha deciso tutto questo non è la mente che controlla tutto.
Il vero criminale è chi ha accettato attivamente tutto questo.
Difendendolo fino alla morte.
Un'automobile senza pilota è una serie di ingranaggi e plastica accozzata, eppure siamo fermamente convinti che sia l'uomo ad essere un'accozzaglia di cellule e ingranaggi, senza un'auto sotto al culo. Che nesso c'è tra il tempo e questo?
Che mentre state leggendo, la vostra auto è parcheggiata sotto casa, il tempo sta irrimediabilmente scorrendo e voi ancora non avete cambiato idea.

domenica 16 novembre 2008

SE IN CASA AVETE PARENTI ALCOLIZZATI, NON SOTTOVALUTATE IL LISTERIN; TENETELO SOTTO CHIAVE, NON SI SA MAI







SO RESISTERE A TUTTO FUORCHE' ALLE TENTAZIONI.
... tanto si sa che oscaruaild era solo un frocione irreversibile.
Tutti si stanno sempre e continuamente chiedendo qualcosa.
Per esempio mia madre si sta chiedendo dov'è finita la paletta, mentre fa tentennare la vetrinetta dell'unico mobile alcolico della sala.
Io questa mattina mi sto chiedendo chi sia l'apostolo dell'uomo in maschera di cui parlavano i Baustelle nel loro primo cd (nella canzone “Sadik”)
Gli apostoli erano una loggia massonica sponsorizzata segretamente da Andreotti (quello là ricurvo che ha fatto il divo, quel film la di quest'estate al cinema all'aperto dove ogni cinque minuti passava il treno).
Ecco altre domande; quella sera d'estate al cinema all'aperto mi chiesi come mai il biglietto costasse così poco.
La risposta arrivò tramite un espresso per Torino, quando Andreotti massone mostra la faccia al pubblico, piena di aghi dell'agopuntura giapponese.
A me l'agopuntura fa piacere, mi ricorda il periodo più bello della mia vita, quando ero piccolo e venivo sgridato continuamente mentre guardavo i film di Hellraiser.
Pinhead era un figlio di puttana e mi sembrava che anche lui mi richiamasse continuamente. Continuo ad usare continuamente perché se su Shining Stephen king può usare tre volte a pagina “fragoroso” anch'io penso di essere in diritto di sovvertire questo sistema fallocratico, la fallocrazia è il potere di fare quello che ti pare con la creta, la stessa che si trova sull'omonima isola.
Ho guardato il cielo, ancora in cerca di risposte, un piccione volava e mi sono spostato.
Non amo le sorprese; quando ero piccolo, prima di scartare i regali, mi facevo il segno della croce e compilavo il testamento, con fredda apatia da vecchio fallocratico incallito.
Ho visto parecchi film brutti ma quello della mia vita è di gran lunga il peggiore.
Fortunatamente ha cominciato a piovere, le stagioni che si riappropriano della propria fallocrazia, mentre invece su IT stephen ama usare “ridondante...”
Continuamente.
Una volta ho fatto un sogno in bianco e nero, perché nel sogno vedevo attraverso gli occhi di un cane.
Ma non era un cane ultima versione, non era aggiornato. Non sapeva che esistono schermi e sogni in LCD ad altra definizione con dolby surround (TM) e con tutte queste sigle il cane si chiedeva che profumo avesse il mare tempestoso, lo stesso che gli riportava a galla pesci marci da mangiare.
Poi il ba bau tornava a casa, vomitava sul divano e il padrone per punizione gli spegneva le sigarette addosso.
Quel cane sembrava una pustola ambulante, di fatti il padrone lo chiamava PUS.
Pus era quel tipo di cane bastonato che aveva l'aria del cane bastonato.
Nessuno sapeva perché, nonostante le vistose bruciature di sigaretta parlassero al posto suo.
Sì, come fa un cane a parlare.
Eppure quando vidi “senti chi parla adesso” mi convinsi che da qualche parte i cani comunicavano segretamente in alfabeto Indù, che non so che cazzo significa ma serve a fare brodo primordiale per géni ritardati che provano a capirci qualcosa in questa vita del cazzo, dove ci sono domande su domande accatastate, allora mi sono detto la vita sarà un magazzino disordinato di perchè sparsi qua e la, nessuno sa come uscire, nessuno ha la chiave e chi ce l'ha ha paura di vedere cosa c'è fuori, chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che lascia, si mbriaca e poi nsà se l'artròva, allora guardo fuori dalla finestra e il bar dei tossici è sempre lì.
Ieri sera sotto casa mia hanno inaugurato il nuovo kebbabbbaro, così siamo a quota 27 qui a Martinsicuro, patria dei senza patria.
La patria è lo spezzatino con le patate al sugo di mia nonna.
Quando morirà mia nonna non riceverò più la paghetta settimanale, dovrò trovarmi un lavoro onesto e convivere con la dermatite seborroica che affligge la mia cauta cute cautelare, giochi di parole su fogli A4 che non capisci mai quanto cazzo siano in termini di pagine di libro.
Ancora domande.
E allora voglio farvi una domanda: quando faranno Mike Bongiorno (e lo faranno, è stato già preannunciato) senatore a vita, la vostra vita subirà ingenti variazioni?
Vi faccio un esempio.
C' è una bella donna, tutti la desiderano, lei lo sa e fa di tutto per attirare l'attenzione dei cazzi circostanti. Quando c'è lei nei paraggi gli uomini si comportano come se stesse per finire il mondo, le donne del pianeta sono tutte morte e tutti vogliono spruzzare un'ultima volta, il gol della bandiera, la stessa che gli sventola nei pantaloni. Lei li guarda dall'alto in basso, si chiede come sia possibile lo sventolio di quelle bandiere, sebbene non tiri vento (ci troviamo in pieno giugno, col bene che ti voglio... o forse era luglio; vado su Wikipedia e torno).
Anche lei nel vortice delle domande.
La morale di questa storia è che non importa quanto tu sia bella, ma quante bandiere riesci a fare sventolare.
Tu, donna, sei il centro meteorologico dell'universo, è dal tuo utero sfondato che partono le perturbazioni che dopo quell'ammiraglio lì con la cravatta te le racconta al tg e tu mangi la minestra e guardi e ti chiedi....
Ancora domande.
Ma insomma, prendete i quiz.
Che cazzo vuol dire quiz?
Domande.
Domande per la patente, domande di assunzione, la domanda sorella fallocratica dell'offerta, domandare l'ora...
Sembra la scena di Forrest Gump dove Forrest invece di correre chiede al negro quanti tipi di cotture e modi di servire i gamberi esistono.
Mi sto domandando perché mammina si ricordi di parlarmi sempre e solo quando scrivo.
Mia madre sta dicendo che sono una testa di cazzo perché “il cassetto...” e poi diventa un brusio incasinato di accozzaglie di cose che non capisco e non voglio capire.
Mi domando se esista una domanda definitiva, alla quale esistano a pari merito irrisorie risposte morali.
La mia risposta, ora come ora, è che ho appreso troppe cose inutili, tralasciando quelle basilari, come godermi un tramonto o fare parte della schiera di quegli alzabandiera di cui sopra disquisivo, io e il mio dispositivo emozionale comprato per corrispondenza su Postal Market.
Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti, di conseguenza dovete tenervi pronti, sempre belli depilati e in forma, perché se le telecamere arrivassero mentre avete i bigodini e avete applicato una maschera facciale saranno cazzi vostri.
L'operatore incaricato di riprendere i vostri gloriosi 15 minuti (un micro documentario su quanto siete patetici) vi vedrebbe così conciati, con la faccia da ebeti (in realtà i 15 minuti di gloria sono 5 o dieci; ci metterete un po' a capire che il vostro momento è arrivato, mentre il cronometro dell'inesistente padreterno ticchetta nuovamente verso il dodici) e non potrebbe che.
Farvi una domanda.
La risposta a tutte le domande è VAFFANCULO.
“Scusi, che ore sono?”
“Vaffanculo”
“Come ti chiami?”
“Vaffanculo”
Chi vincerà il campionato quest'anno?
“Vaffanculo”
“Chi era piu fico, nice bodler o platone?”
“Vaffanculo”
Immaginate voi stessi piccoli piccoli come i personaggi de “il corpo umano”
Tanto piccoli da entrare in un culo.
Andateci e rimaneteci.
Sarà questo il significato di “Vaffanculo?”
Con questa domanda vi lascio e ci vediamo domenica prossima, dove sviscereremo e svermineremo altri argomenti di agamennonica mnemo memoria.
Lo sapevate che un modo carino per appellare vostra madre o la vostra fedifraga mogliefidanzataavita è “peripatrice?”
Ancora domande.
Vado a cagare un'altra volta, ho da pareggiare dei conti in sospeso.
I conti in sospeso sono una serie di calcoli che un uomo intrappolato in una dimensione parallela sta facendo a mente, senza neanche poter usare le dita per contare le tabelline, perché si da il caso che l'uomo sia monco terminale.
Lo stronzo che ho cagato prima nella tazza non mi ha sorriso.
Ma sono sicuro che se potesse parlare mi farebbe delle.
Domande.

domenica 9 novembre 2008

TANTE BELLE COSE... CHE CAZZO DI BUON AUGURIO E'?!








La gioconda era una troia pesante.
Ci sono stato insieme cinque anni.
Nell'illustrazione davinciana non si vede ma aveva la gonna.
Un vecchio al bar fissava il cielo, quando è successo l'imprevedibile.
Non poteva che essere un miracolo.
Sapeva in cuor suo che qualcosa lassù c'era.
Non erano meteoriti e non erano corpi mobili oculari (?)
Erano angeli.
Un miracolo.
Li vedeva scendere solenni e imprevedibili, dalle imprevedibili traiettorie e movenze ipnotiche, l'estro inimmaginifico dell'architetto che tutto architettò e realizzò più di sei milioni di anni fa, e lui guardava, sbalordito, quasi sul punto di commuoversi, forse erano venuti a prenderlo ma non gli importava, perché sebbene fossero gli ultimi attimi di vita terrena aveva avuto la tanto agognata risposta all'agognata domanda “c'è qualcosa/esiste l'aldilà?”
Chiuse gli occhi e si addormentò.
Una volta sveglio pensava di essere morto.
Neon, odore di medicinale.
Era ricoverato.
Gli si era staccata la cataratta.
Angeli un cazzo, è il tuo corpo che ti sta abbandonando e non puoi farci niente.
Ho imparato che non ci si può fidare di nessuno.
Neanche di te stesso.
Può essere?
Non lo so; non mi fido.
E allora vai con un altro giro di liscio, perché qui, a parte vasellina e balere siamo, a corto di personale, e la radio si ostina a trasmettere quell'orribile pezzo di Ligabue che, da farci un quadro perfetto e romantico delle sue notti di periferia nell'inno generazionale “certe notti” a proiettarci nel patinato quanto usa e getta universo dell'happy hour (scondo lui ci siamo già dentro) ne ha fatta poca di strada.
E a ritroso.
À rebours.
Una volta pensavo che le persone potessero cambiare.
Ora mi pare che certa gente non cambia neanche le mutande, figuriamoci lavorare sulla propria personalità.
Deve essere questo caldo, o la voglia di scappare, rimane il fatto che sono stato contattato per fare un'apparizione come guest star nella 23225352esima puntata di Lost, il famoso telefilm dove non succede un cazzo e quel cazzo (nonostante non ci si trovi nel mondo del porno) fa fruttare più di miliardi tra gadget e... cazzi vari.
Una volta quando i dvd non c'erano, esistevano le emozioni preconfezionate.
Hanno sempre commercializzato tutto.
Il giorno che ci commercializzeranno pure il buco del culo voglio che sul mio ci sia, all'angolo, come la firma di una borsa di alta moda: “non si accettano bancomat o carte di credito” , perchè sono tradizionalista e sono fermamente convinto del principio che il culo sia un organo da chiesa preposto alla sola e unica funzione di espellere, non di ricevere.
Questa brillante teoria, però, viene abolita e revisionata nel caso ginoide, dove la donna può trarre il massimo del piacere.
In poche parole: quando le cose esistono, non può che voler dire che hanno un motivo di esistere, uno scopo, e anche se non vi piace, se fate fatica ad accettarlo, è così, dovete farvene una ragione.
Questo è il fist fucking.
Un volta ho frequentato un corso di fist fucking avanzato, dove erano necessarie e obbligatori preconoscenze/preesperienze nel settore.
Ho frequentato soltanto tre lezioni poi ho smesso; quando camminavo per strada la gente mi guardava e rideva, pensavo di essere ridicolo, poi un giorno ho pestato una merda e mi sono accorto che era mia, che la perdevo dal culo, che il mio sfintere non era più uno sfintere, non era più mio, dilatato come una ferita di guerra irreversibile.
Ritorno su quello affermato sopra; non tutto ha un senso.
Insomma, tutto può esistere, tutto può succedere, ma faccio fatica a credere che un gruppo insignificante come i Kiss abbia milioni di fans.
Boh; addirittura unplugged.
Roba così insulsa mi fa paura.
Un cazzone che può allungare la lingua fino al buco del culo del dio dei dischi mal venduti, giù a farci del male, la mamma me lo diceva che con la terza media ti porti a casa un frigorifero
Ma solo se indovini il prezzo, mentre la gente incitante urla in maniera ossessiva CEN- TO- CEN- TO- CEN- TO.
Cinquanta!!
AHHHHHHHHHHHHHHHHHh
E tornavi a casa senza un cazzo, se non con l'orribile ricordo permanente del neo tumorale di Iva Zanicchi.
Una botta gliela darei.
Una anche al neo.
Alla faccia dei tradizionalisti: avete mai provato a lubrificarveloo col pus?
È una meraviglia, ma ti devi sbrigare ad eseguire la transazione; potresti andare in cancrena e decomporti e ritrovarti a trentanni che pensavi di sapere tutto di te stesso e invece non sapevi quanto ti appaga un'attività inutile e prettamente femminile come il decoupage.
Toh, attaccati sta molletta qui.
E adesso che c'è Obama, certo che il mondo cambierà.
Mc Donald, o Mc Caincomecazzo si chiama tanto sono tutti parenti massoni diceva: “torneremo dall'Iraq vincitori, con onore.”
Obama “saddam” Ussein ha detto: ritireremo le truppe dall'Iraq, è una nazione innocente (e si sa che è vero perché tra i kamikaze SOPRAVVISSUTI E SCARCERATI dell'11/9 non ce n'era uno di quella nazionalità).
Poi ha affermato: SCHIACCEREMO BIN LADEN.
Vi faccio un esempio più pratico.
Una signora è dal salumiere.
La conversazione obamesca dovrebbe essere di questo calibro:
Desidera?
Vorrei un etto di bastoncini Findus.
Non siamo mica in una surgelateria, siamo in una salumeria.
Ah, ok. Allora prendo il cesto di vimini e la seicento azzurro metallizzato.
Una cosa del genere, con la differenza che la donna può tranquillamente essere rinchiusa a vita in manicomio e imbottita di psicofarmaci, mentre Obama è l'uomo più potente del mondo.
Ovviamente dopo Spiderman.
E il punitore.
Non quello del film; quello dei fumetti.
Gli psicotici fanno tendenza.
Ditelo a Heat Ledger.
Anzi, non diteglielo.
Al momento non può sentirvi
Penso che “il grande silenzio” sia uno dei western più grandi della storia, in culo a Sergio leone e ai suoi infinitipianisequenza; senza le musiche di Morricone era solo cartapesta sopravvalutata.
E Clint ha solo due espressioni.
Lo sappiamo già.
Ma questa è un'altra storia.
Alla settimana prossima, miei adepti.
Spargete il mio verbo bloggettaro, tutti devono conoscere la mia genialità.
Devo fare i soldi.
Mi sono rotto il cazzo di lavorare.
Eh!!!

domenica 2 novembre 2008

EINAUDI STILE LIBERO; ANCHE IO NUOTATORE?

QUESTO E' GIGIONE DEL DUO FAMILIARE NAPOLETANO DI AVEZZANO DONATELLO& GIGIONE

QUESTO E' BRIAN JOHNSON, CANTANTE DELLA BAND AUSTRALIANA EI SI' DI SI'.
NOTATE QUALCOSA DI STRANO?

Mi chiamo Andrea Cocci, ho ventiquattro anni (come le stanghette che mi sono fatto tatuare sul braccio).
Leggo molto (di tutto), adoro tutto il cinema (da quando avevo sei anni) e nonostante sia mancino mi faccio le seghe con la destra.
Sono mancino solo per le cose che richiedono più denaro; la chitarra elettrica me l'hanno dovuta fare apposta, facendomi sganciare ben 250,00€ in più.
Forse ci deve essere qualcosa di sbagliato in tutto ciò.
Annegherò in un mare di cloro?
Col cazzo.
Di tutte le scoperte più sconce e malate che dovevo fare, proprio questa.
Ma lo sapevo.
Me lo sentivo.
Sono andato ad un concerto di Jo donatello e gigione per dire loro quanto siano grandi e quante risate mi hanno regalato nel corso degli anni (li seguo dai tempi delle medie).
Ho stretto la mano a gigione e lui mi ha ringraziato in inglese perfetto e gracchiato.
Non pensavo che un ignorante del genere conoscesse l'inglese e lo pronunziasse come fosse la propria lingua madre.
Una settimana dopo sono andato a Sidney a vedere un concerto degli AC/DC, sono andato a congratularmi con gli AC/DC (back in black, dopo thriller di Michael jackson, è l'album più venduto della storia) e dire loro quante risate mi hanno regalato nel corso degli anni (li seguo dai tempi delle prime superiori; mi hanno bocciato due volte di fila).
Brian Johnson mi ha detto: - Ue, uaijò, assapalatollàha.
Mi è sembrato strano, un inglese che parlava il napoletano come fosse la sua lingua madrelingua.
Perplessità.
Nel viaggio in aereo ho fatto un macabro collegamento (e anche un ditalino all'hostess che mi voleva dare a tutti i costi quelle cazzo di noccioline che io gli ho detto se dopo sono scadute e mi intossico i vostri bagni ce l'hanno il deodorante perchè se poi vomito sono cazzi vostri!?)
Brian Johnson e Gigione del duo familiare Donatello&Gigione sono la stessa persona.
Gigione, inglese di origine italo napoletana, negli anni 80 è entrato nel gruppo australiano (ma solo per metà australiano) degli AC/DC ed è entrato nella storia, poi, per togliersi un'inconfessabile sfizio e onorare le sue origini italo napoletane ha formato, col suo figlio segreto italiano e napoletano il duo familiare Donatello&Gigione.
Capolavori come “Padre pio” o “Gino il camionista” sono dei veri e propri standard delle feste di paese.
È come se dei jazzisti, mai incontratisi prima, si ritrovassero in una stanza con gli strumenti in mano e la gioia nel cuore.
Cosa suonerebbero?
Standard tipo autn livvs (de sammer chissesss) oppure giaiant steps.
I gruppi di piazza, quando si ritrovano in una stanza con gli strumenti, non si sono mai incontrati prima e si guardano, pensano: “chi cazzo so' questi? Perchè mi ritrovo quì”.
Poi suonano padre pio.
PA- DRE- PIO, PA- DRE- BUU'ONO-, PROTE'- GGI- SCI- DAL- MA- LE, IN- SEHGNIA- SHI- A- PRE- GA'- RE.
Ieri sera non sono uscito, mi sono rivisto Scarface, in inglese; devo dire che rende molto di più (la media di un fak o una parola contenente fak come madderfaccher al secondo).
Molti pensano che nella scena della motosega Hector tagli la tempia del tizio; gli taglia il braccio.
In una director's cut si vede il cadavere nella vasca e il braccio rimasto appeso alla manetta.
Davvero: Tony Montana è il dio di molta gente, vi sono boss sparsi per il mondo che si sono fatti fare la villa paro paro (vedi Sandokan il napoletano di origini giòdonatelloegigionesi).
Tony era un duro, uno con le palle, che ha sempre onorato le sue palle e la sua parola.
Ok, voleva scoparsi la sorella ma era un tizio in gamba.
Sapeva sempre quello che si doveva fare e lo faceva al momento giusto.
In molti seguono il suo esempio; si tende a seguire l'esempio dei vincenti.
Anche i vincenti hanno una fonte di ispirazione.
PUO' ESSERE CHE NESSUNO HA MAI PRESO IN CONSIDERAZIONE CHE TONY MONTANA SI E' FATTO DARE CONSIGLI DA UN DIRIGIBILE DELLA PAN AMERICA?
THE WORLD IS YOURS; FARSI METTERE NELLA PROPRIA VILLA SCARFEISSIANA, IN SOGGIORNO, UNA FRASE CHE HA DETTO UN DIRIGIBILE?
Ho sempre saputo che babbo natale erano mamma papà nonna zia e il massone del piano di sotto.
Poi è stata la volta dei messaggi subliminali della Walt Disney.
Poi è stata la volta delle corna simbolo del diavolo fatte dai leader mondiali (celebre la foto con corna di Berlusconi il massone).
Ma la massoneria è una cosa buona; tutto ciò che nasce dalla massa, come la pizza, o le paste del bar, sono cose buone.
Una volta ho provato a farmi una sega pensando ad Ariel la sirenetta; dopo cinque minuti ho concretizzato che mi stavo scopando un pesce di cinquanta chili, e che avevo le palle sporche di plancton (ma ero diventato più intelligente per via del fosforo che rafforza la memoria a breve termine).
Arrivati al secondo tempo, sentimenti e strutture di un elemento, passai alle riviste di mia zia, tipo Novella 2000, Chi, quella roba lì.
Mi sentivo troppo schiavo delle minigonne e delle scarpe col tacco alto, e ogni volta che me ne venivo nel lavandino del cesso urlavo puttana a quelle troie delle foto.
In cucina, mia nonna pensava fosse una cacata molto travagliata, tanto che per meglio sopportarla dovevo sfogarmi in maniera scurrile.
Una volta ho fatto un sogno, ho sognato che dormivo e che sognavo.
È stato quello il momento in cui ho capito di vivere un'esistenza miserrima quanto monotona.
Mi diedi alle arti marziali.
L'aikido era un palla mortale, il karate era un dente scheggiato a lezione, il kung fu era un cammino clericale travestito da mazzate dei fratelli shaw brothers (li conoscevo già prima che tarantino me li inventasse), così , come foster uollas si diede al tennis, io mi diedi al nuoto.
Anch'io sono andato in piscina.
Smisi il giorno che vidi del catarro fare più vasche di me.
Tutti avevano le spalle larghe.
Facevo le medie e anch'io avevo le spalle larghe.
Nella vita non mi è servito a molto.
Ma almeno mangio sano ed equilibrato (anche se mastico pochissimo ed è un male macrobiotico).
Il segreto della vita è che ci hanno messo a credere che c'è un segreto.
Vi assicuro che non c'è.
Lo so, è triste pensare cazzo, una vita così di merda dovrà pure portare a qualcosa.
Spiacente, miei cari.
Non è così.
Ci hanno inculato un'altra volta.
Ma questo giro di giostra, anziché togliermi quell'enorme cazzo dal culo, voglio mugolare di piacere e provare a provare piacere.
Se ci pensate bene, l'erezione è provocata dalla stimolazione della ghiandola prostatica.
Dove si trova la ghiandola prostatica?
Fatevene una ragione: siete eterosessuali perché la famiglia, la tv e la chiesa hanno fatto la scelta di campo per voi.
Io non sono un contadino e il campo me lo scelgo da solo.
Da domani voglio andare con gli uomini.
Ma quando i froci escono insieme, se è l'uomo che offre la cena... cazzo.
Da diventare pazzi.
E mi ritrovo a novembre, a mezza manica, a vedere il sole.
Voglio la pioggia.
Un halloween così triste non mi era mai capitato.
Siamo soli.
Me l'ha detto vasco.
Io a Vasco dico vaffanculo vecchio tossico parodia di te stesso di merda.
Dopo inni generazionali ci hai creato il prototipo di truzzo che si distingue dall'uomo comune, enfatizzando il tutto con l'ormai ultrasfruttato ehhhhhhhhh.
Ok; ci vediamo la settimana prossima.
Tranne tu.
Tradimento è l'ultimo disco di fabri fibra.
Se n'è calato dai tempi di “mister simpatia;” almeno li faceva ridere.