domenica 27 dicembre 2009

MALEDETTO IL NATALE, MALEDETTA LA "FAMIGLIA": PER FORTUNA CE LO SIAMO SCIAMPATI DAI COGLIONI, 'STA FOTTUTA RICORRENZA INVENTATA DAL MERCATO+STORIA!!!


QUANDO SARANNO ECONOMICAMENTE ACCESSIBILI A TUTTI, LE DONNE ANDROIDE PRENDERANNO IL POSTO DI QUELLE VERE, PER LA GIOIA DEGLI UOMINI... A MENO CHE GLI ILLUMINATI NON LE DOTINO DEL SOFTWARE "MESTRUO CONTINUUM"; IN QUEL CASO, RIDATECI INDIETRO LE NOSTRE DONNE, ALMENO SAPEVANO CUCINARE SENZA BISOGNO DI PROGRAMMARLE, VISTO CH'ERANO GIA' STATE PROGRAMMATE ALLA/DALLA NASCITA


LA FORTUNA DELLE BESTIE E' CHE NON SI DEBBONO SOTTOMETTERE ALLE STUPIDE FOLLIE DELLA SOCIETA'; FOTO PARTICOLARMENTE RIVELATORIA E RINCUORANTE; ALMENO QUALCUNO CHE DICE LE COSE COME STANNO


SIMPATICISSIMA ISSIMA ISSIMA (CERTO, STO ANCORA RIDENDO, SICURO, COME NO, PROPRIO IL GENERE DI UMORISMO CHE PREFERISCO)IMMAGINE NATALIZIA RIASSUNTIVA.
A PROPOSITO: PERCHE' AL CINEMA MOSTRANO SEMPRE LA FIGA E MAI IL CAZZO? PAURA DI OMOSESSUALITA' DIETRO L'ANGOLO? MEGLIO NON INDAGARE, VERO? LA MAMMA POTREBBE ARRABBIARSI, DOPO TUTTI I POWER RANGERS CHE VI HA COMPRATO... E PENSARE CHE SI SPIEGAVA LA VOSTRA PREDILEZIONE DEL POWER RANGER ROSA E QUELLO GIALLO COME PRECOCE ETEROSESSUALITA' ULTRA SVILUPPATA.
MAMME DEL MONDO, MI DISPIACE: IL POWER RANGER GIALLO PIACEVA PERCHE' RAPPRESENTAVA IL PISCIO (AMATO DA TUTTI I PERVERTITI COME ME, SIA ADDOSSO CHE IN BOCCA; A CHI NON PIACE DE SADE?) MENTRE IL ROSA... E' COSI' OVVIO!


UNA NUOVISSIMA, AGGIORNATA VERSIONE DI UNO DEI SIMBOLI PIU' ANTICHI DELLA STORIA DELL'UOMO... PERCHE', NON LO SAPEVATE COSA, IN REALTA', STAVATE ADORANDO? LO SO, QUANDO SI APPRENDONO NUOVE INFORMAZIONI, IL CERVELLO LE CONFRONTA COI PARAMETRI DELLE VECCHIE E SE C'E' COMPATIBILITA' OK, SENNO' SCARTA L'INFORMAZIONE E LA BUTTA NEL CESSO.
BUTTATECI QUESTO, A PATTO CHE C'ENTRI TUTTO CON TUTTA L'ETERNITA' (DIO ED ETERNITA' SONO TUTT'UNO, NO? )

Una nuova indiscutibile, sobrissima, giusta, inattaccabile, matematica, intoccabile, veritiera legge riformista elaborata sapientemente da un'equipe formata da 45000 tra i più grandi psicologi veggenti del pianeta è riuscita a stabilire con assolutissima certezza che tutti coloro i quali attaccano fisicamente (e presto anche verbalmente) i nostri cari vip sono squilibrati mentali.
Lo dice anche la tv, e che cazzo!
Il cerchio si sta stringendo.
Sentivo una notizia al tg, in seguito al presunto terrorista dei miei coglioni che, invece di sorbirsi la tombola coi parenti si è imbarcato carico di esplosivo sul volo Amsterdam Detroit. Il bello è che prima dell'imbarco hanno fustigato una donna, martoriandola con 600 frustate più l'obbligo di indossare forzatamente un arroventato cilicio dentato 6 anni per aver portato con sé nella propria valigia una pinzetta per sopracciglia, ritenuta arma di distruzione di massa. Dopo una cosa del genere, nel caos, il terrorista ne ha approfittato, riuscendo ad imbarcarsi con 12 tonnellate di tritolo al napalm e uranio impoverito dal debito pubblico, spiazzando tutto l'universo e la sua inviolabile opinione pubblica.. D'altronde con la pinzetta per le sopracciglia si possono estirpare sia ciglia che bulbi oculari di passeggeri innocenti indifesi padri di famiglia buon lavoro mai una domenica messa saltata. Per fortuna che l'hanno fermata, già mi vedevo il pilota urlare: “Non ci vedo, quella troia mi ha accecato con la pinzetta per le sopracciglia, ci schianteremo tutti quantiiiii”, mentre l'aereo perde quota alla velocità della luce venusiana.
Quella della vigilia è stata una serata di merda; ancora peggio il pranzo di natale.
Dunque, a proposito di squilibrati mentali che attaccano il papa atterrandolo con una spear degna del miglior Batista ai tempi d'oro: oltre parlare di questa cazzata e relativi commenti (più che altro ripetizione a pappagallo, in loop, ad libitum, delle stronzate che dicevano i manipolati, puerili giornalistuncoli) durante la forzatissima cena, alla quale chiunque, piuttosto che partecipare, si sarebbe cosparso i coglioni di benzina, frammenti di vetro, con fiamma ossidrica e un martello alla mano, si è disquisito di quanto siano affilate, quindi mortalmente pericolose, certe lame di certi coltelli di certi ristoranti. In breve, la mia famiglia legislativa stava cercando di coniare una legge che vieti lame troppo affilate nei locali pubblici. Dunque, che dire? Io non ho detto niente; il tempo di spiegare tutto a tutti (che non vogliono capire perché già sanno tutto quel che c'è da sapere, tipo quali offerte ci sono al supermercato questa e la prossima settimana) è passato, sopratutto dopo che mi sono accorto di quanto sia inutile, anzi, improduttivo dal punto di vista della salute mentale dell'interlocutore che, irrimediabilmente, verrà attaccato, martoriato per le sue idee “fuori di testa”, e sono stato zitto, pensando roba molto felice, appropriata per supportare il meraviglioso spirito della santa (solo a livello simbolico) serata progettata per finire in cagnara.
Sono fermamente convinto che si possa uccidere un uomo a mani nude e trucidarlo con uno stuzzicadenti a metà. Ovvio, come tutte le cose deve essere dimostrato, per non sentirsi dire “sì, ma chi l'ha detto” in quanto, se ci fate caso spesso si sente dire “Ok, mi dici questo ma: - Chi l'ha detto” cioè che qualsiasi cosa esistente, se non l'abbia certificata qualcuno di famoso (scrittoruncolo di parte, giornalista racconta mezze verità inventate, vip dal cervello leso dalla genetica tarata e MAI scienziati che non siano “ufficiali”) non è vera. Ho passato una serata meno meno ancora meno meglio degli altri anni, addirittura 5 mani insanguinate di tombola in loop anch'essa.
43 34 64 23 75 34 (già è uscito/mi si sono spostati i ceci/qual'era il penultimo numero?) 65 90 66 65 (mischia/che significa, cazzo c'entra, è una coincidenza che capitino due numeri vicini, mica li estrae un computer truccato/tu intanto mischia/sì,sì i numeri scegliteli con cura) 78 11 84 33 79 25 (AMBO/controllali, non mi fido) 31 54 64, il tutto per una montepremi di ben 3,00€, signori miei!!! Una tensione degna del miglior Dario Argento sotto lsd (vissuto fior di pianta di pelle rachitica necrotizzata). Una cena farcita di discorsi demenzial fastidiosi, cibo spazzatura appesantisci fegato/spirito/sopprimi facoltà mentali per far prima addormentare i commensali, il tutto condito con una noia monotonia da film russo muto del 22, di quelli dove, per due ore e passa non succede un cazzo, e quel “cazzo” diventa materia d'esame per milioni di studenti. C'è da dire che Ryuichi Sakamoto è un dio; gli auguro da aver passato un ui sciù a mèrri crismàs en èppi niù ìa più di me.
102 album... 'catroia... poi dicono che i giapponesi sono buoni solo a squarciarsi l'addome per passione.
Dopo l'amara cena, tornando a casa sono passato di fronte a un bar dove andavo quand'ero in cerca/amara astinenza di rapporti umani, per colmare il vuoto creatosi dalla fine di una storia fallimentar illusoria.
Era pieno zeppo manco fosse ferragosto.
Ho parcheggiato, sono entrato, ho spintonato, ho bevuto.
Finito.
Dodicimila persone, parlavano di niente, bevevano, dicevano niente. Nessuno in vena di fare quattro chiacchiere col sottoscritto (scansato come la peste se non è in vena di fare lo show da pagliaccio; in quel caso tutto il mondo mi adora, mi paga da bere ecc. : quant'è bello vedere qualcuno che si “umilia” gratis?).
Praticamente esci col gruppo dei tuoi amici e rimani con loro saldamente, nulla dovrà mai cambiare, guai se qualcuno oserà intromettersi nella tua elitaria compagnia di aristocratici amici (gli stessi dai tempi dell'asilo). Sconfortato sono andato al bar adiacente. C'erano 8 persone. 1,2,3,4,5,6,7,8 contate. Stesso cazzo. Insomma, mi sono ritrovato a vagare, solo come un cane in un canile di Nagasaki nel '45, con una schifosa Peroni sgasata nel bicchiere di plastica, poi auto bucatosi per depressione.
Talvolta, ai bicchieri made in China, gli scappa l'harakiri anche se quella è una pratica giapponese ma tanto cinesi, giapponesi, ci vogliono portare via il lavoro, gli odiamo alloro, sono tutti uguali, no, no, non posso, stasera fa l'eliminazione del grande fratello, no no non ho tempo per leggere, lavoro sempre, non ho temBo.
Eppure non ero depresso per quello; pensavo che di lì a breve sarebbe ricominciato tutto daccapo, intorno alla tavola di mia nonna.
La follia controllata non è roba per me, non più. Cioè, quella castanediana mi può anche andare bene, ma basare l'esistenza su cose e nulla fine a se stesso (anch'esso nullo) non fa al caso mio.
Il punto è: sono talmente amareggiato che non mi viene da scrivere niente di divertente; ciò che non è divertente non vale la pena d'essere scritto. Durante queste feste, tra la mia famiglia e quella della mia ragazza... sono stato davvero male, ho sofferto.
PRIMA VOLTA CHE FACCIO IL SERIO SUL BLOG, SCRIVENDO QUALCOSINA DI ME; MOMENTO DA CELEBRARE; UNA STRISCIA E PASSA LA TIMIDEZZA!!!
Se “amore” vuol dire obbligare le persone a fare cose che non vogliono, a stare in posti che detestano, allora penso di essere molto molto molto molto molto molto molto AMATO con la A maiuscola.
Non c'è amore, proprio non ce n'è.
Chi non ha la famiglia non si disperi; è importante se ti passa vitto e alloggio senza farti pagare niente; il resto è merda che ci ha insegnato il cinema e la televisione monnezza. I genitori sono degli egoisti del cazzo (volontari o involontari, inconsci o fottutamente sadici, spietatamente lucidi) che fanno i figli per moda, sport e sentito dire obbligato e poi vogliono che diventino come loro al dettaglio, lottando con tutta l'anima per non fargli sviluppare una personalità propria.
Vabbè, stoppo subito sennò potrei scadere dicendo banalità; tutto l'amore familiare di questi giorni ha finito di svuotarmi, per poi riempirmi di merda, odio, amarezza.
Pesantezza esistenziale.
Peccato, porcoddio, in vita mia non sono mai stato bene come quest'anno... fino ad ora.
Vi lascio con la consueta storia di natale, alla faccia del cazzo degli Illuminati e delle loro merdose novelle Dickensiane con quello stronzo di Jim Carrey (speriamo non faccia la fine di Jonny Depp, cioè da bravissimo attore a testa di cazzo fallito incassa stipendio da polpettoni familiari politicamente corretti).
L'era del personaggio senza nome e il suo fedele amico Tommaso sono finiti; quest'anno i protagonisti sono...
... Be', buona lettura, sperando vi strappi qualche risata e gli incisivi. TRANQUILLI, L'HO SCRITTA IN VENA DI CAZZATE, NON ERO DEPRESSO.
... e mandiamo 'affanculo il natale.


PERDONATE BLOGGER CHE PUBBLICA A CAZZO; MI RACCOMANDO, COPIATE E INCOLLATE ALTROVE; LEGGERE QUI E' IMPOSSIBILE

BOTTI NATALIZI
Sfregandosi via forfora dal barbone, il medesimo scorse una scena che non gli piacque, in
televisione, fuori dalla finestra. La sua vita. E fu troppo. Sferrò un pugno al vetro con rabbia e
sangue, rabbia e sangue. Troppi, troppi anni identici al dettaglio, troppi anni della stessa vita,
incompresa. Incompreso. Non riusciva a capire perché un destino così bastardo, aveva scelto
proprio lui, alla faccia della benevolenza, dell'altruismo, di valori in natura inesistenti. Tirò su la
cornetta, compose il numero pigiando i tasti ad un tasso di cattiveria tale da rendere la chiamata
impossibile; il 6 rimase pigiato irreversibilmente per sempre, saldato tra la tastiera e il circuito
elettrico. Staccò la spina dell'apparecchio, lo lanciò energicamente, volò attraverso la finestra,
finendo di rompere i vetrosi rimasugli pronti per l'oblio del pavimento. “Maledetta ogni cosa”,
strillò verso un nemico invisibile, occhi gonfi di lacrime e insonnia. Pescò il cellulare da un cesto
pieno di riviste spazzatura, ridigitando. S'accorse che il destino prossimo della diavoleria acustica
nipponica era molto segnatamente identico, a quello del suo atavico collega di lavoro, chiamò la
moglie a gran voce.
“Cosa cazzo vuoi?”.
“Zitta puttana, chiama C.J.”.
“Cosa cazzo ti sei messo in testa quest'anno”.
“Cosa cazzo, cosa cazzo; non sai dire altro? Zitta puttana, zitta e obbedisci”.
“Ti senti? Zitta puttana, zitta puttana, poi son' io chi non sa dire altro”.
“OBBEDISCI, CRISTO DI UN DIO SENZA DIO RINNEGATO”.
Dopo il breve sproloquio a due, il numero fu composto, però mai quanto il cane addormentato di
fronte al camino, molto molto vicino. L'uomo si avvicinò alla sua bestia, gli diedi dei colpi alle
costole.
Niente.
“Cosa fai?”.
“Il cane è morto”.
“Non è morto, lo stai ammazzando”.
“Guarda”, disse il flaccido, stanco ciccione, indicando la coda dell'animale domestico. “Sta
prendendo fuoco, lo sto calciando. Niente, non risponde. Morto”.
“Meglio, da quando s'è intossicato col veleno per i topi di quelle dannate siepi, le sue crocchette
speciali per cani speciali, cosa che non era, ci stavano prosciugando il conto in banca. Meglio così”.
“Tesoro mi spiace”, prendendolo in braccio, gettandolo nel camino. Tra le fiamme la bestia prese a
guaire. Non era morto, era solo troppo vecchio per l'allucinata realtà domestica della famiglia che lo
aveva adottato. “Spiacente Roddy, ormai abbiamo deciso”, disse senza pensarci due volte,
lanciando una bottiglia di wiskey tra le fiamme, per facilitare il lavoro del fuoco.
“Sei senza cuore, sei proprio un bastardo”.
“Vorrei vedere te, fare lo stesso merdoso lavoro tutti questi anni”.
“Sei un bastardo”.
“Amore, ti odio”.
“Abbiamo una cosa in comune”.
“Be', io ha anche fame, quindi vedi di muovere il culo o ti sbatto a far compagnia al cane per
sempre”.
Dal telefono, uscivano strani suoni simili a bestemmie, urla profondamente gutturali, cariche di
catarro da fumatore oltre lo stadio terminale. In vita per miracolo. Il tizio, dall'altro ricevitore, aveva
assistito a tutta la scena in presa diretta, inveendo contro il suo obeso amico per dissuaderlo dal
canicidio.
“Sei lì?”.
“Figlio di puttana senza cuore”.
“Vieni a casa, ti presento mia moglie; fareste una bella coppia”.
“Come hai potuto, era vecchio e stanco”.
“Anch'io sono vecchio e stanco, magari qualcuno mi facesse un favore del genere, magari mi
gettassero tra le fiamme dell'inferno gratis”.
“Non mi tentare, non provocarmi, non stuzzicare il can...”
“Ah, ah, io l'assassino senza cuore, tu il cinico sarcastico. Bella coppia”.
Scoppiarono a ridere, poi si misero d'accordo per vedersi il pomeriggio.
“Puoi?”.
“Tecnicamente sì”.
“Cazzo mi significa tecnicamente?”.
“Lo sai, il vecchio J.P.”.
“Ancora?”.
“Non ho il coraggio, per non dire il talento, di liberarmi dei pesi attaccati alle palle con la tua
disinvoltura”.
“Non ci vuole molto, un bel lancio nel camino e il gioco è fatto”.
“Ah,ah, terribile. Sei il figlio di puttana peggiore del mondo”.
“Pensa alla tua, di madre”.
“Lasciala stare, non è il caso”.
“Dopo tutto quello che raccontano sul suo conto?”.
“Prima o poi la pagheranno tutti”.
“Stai aspettando un giorno preciso?”.
“Fa una scelta saggia, pensa a salvarti”.
“Tua madre è spacciata”.
“Piantala d'urlare, le stai rompendo a tutto il palazzo”.
“Urlare? Palazzo? Cosa cazzo ti sei preso. Non sto urlando e io ho una casa mia, IO”.
“Coglione, non dicevo a te, parlavo con J.P.”.
“Sopprimi tuo padre, ti sentirai meglio”.
“Non posso per contratto”.
“Ok; vieni o non vieni?”.
“Cazzo, vuoi piantarla?”.
“Dicevi a me o a J.J.?”.
“Alle 15:00 va bene?”.
“Il negozio è aperto?”.
“Importa?”.
“Con questa di adesso sarà l'ottava domanda di fila, e non stiamo arrivando da nessuna parte, no?”.
“D'accordo, d'accordo. Vengo a casa tua alle 15:00... e piantala, stronzo. Quanto è vero niente ti
sbatto in un ospizio per sempre. Entiendes?”
“Va bene, allora vengo io”.
“Sì, non posso lasciare solo questo stronzo per tre secondi; si soffoca anche col brodo”.
Il flaccidone rise, attaccando in faccia al compagno dalla vita segnata.
“Tesoro di cacca, esco”.
“Mi raccomando copriti, fa freddo, e cerca di non tornare mai più”.
“Questa è casa mia”.
“Lo stabilirà il giudice”.
“Se credi sia così, d'accordo. Vado, ti lascio ai tuoi sogni”.
“Chiudi la porta, coglione”.
Paesaggio bianco, sentieri di gomme, acqua nera lercia, putrida. Un pupazzo di neve dalle orribili
fattezze sogghignava ai passanti. Ricambiò: “Non quest'anno amico”. I bottoni neri che
l'agglomerato di neve sporca aveva al posto degli occhi si ritirarono indietro, per tornare
trasformatisi in occhi arcigni, così come successe alla carota al posto del naso. Una bocca mezza
aperta sostituì la buccia masticata d'arancia attaccata maldestramente sotto il naso.
“Faccio come cazzo mi pare”.
“Se lo dici tu, va bene. Lascio sognare anche te”.
“No, no, no, guarda che non comandi proprio un cazzo”.
“Non comando; con noi non verrai mai più”.
“E andiamo, dai, su, non fare così”.
“L'anno scorso io e l'altro socio abbiamo fatto un giuramento solenne sulla croce: mai più pupazzi
di neve nella squadra”.
“Bastardi... razzisti”.
“Non dare colpa alla genetica, sei un presuntuoso pezzo di merda irresponsabile. Incolpa lo
specchio”.
“Volevate divertirvi, no? Siete stati tutti il giorno a ridere”.
“Con questo?”.
“Ero l'anima della giornata, invece voi due pesi attaccati all'animaccia mia”.
“Primo, i pupazzi di neve non hanno anima”.
“... razzista...”.
“E b), appunto, ti siamo d'intralcio, no? perciò usciamo da soli”.
“Ubriacone schifoso, primo e b)”.
“Fa come ti pare. Noi faremo come ci pare”.
Il ciccione liquidò il pupazzo di neve lanciandogli addosso lo Zippo argentato della seconda guerra
mondiale, regalatogli da John Wayne quando andò a far visita alle truppe in Vietnam, nel natale del
'67. L'allora attuale presidente degli Stati uniti lo inviò per far gasare i soldati destinati al macello.
Anche il trippone era stato contattato; ci mise neanche cinque minuti (il tempo di scendere
dall'aereo, entrare nella base) per far esplodere una colossale rissa, durante la quale una donna di 25
anni, tale Lien Phan perse un occhio e l'uso parziale del braccio sinistro, ritrovandosi un'area del
cervello schiacciata da una bottigliata lanciata dal sig. Wayne (subentrato nella mischia
successivamente l'istigazione del grassone che l'aveva fatto avvelenare dicendogli: “Per andare a
cavallo usi la controfigura; vediamo se sei il fottuto cow boy cazzuto che vuoi farci credere, eh,
John?).
“Mamma, mamma, guarda, è...”
“Ragazzino hey: vedi di darti una calmata”.
“Ma... ma... io...”.
“Non importa. Da oggi, fin quando morirò, sono in sciopero”.
“Sciopero?”.
“Sì, odio il mio lavoro, mia moglie, i miei colleghi animali. Detesto la mia vita, fa schifo. Ecco
tutto”.
“Ho fatto il...”
“Non me ne frega un cazzo. Chiusa la baracca, fine dei giochi, per sempre. Se qualcuno prenderà il
mio posto sarò felice di regalargli la licenza, ma deve venir lui da me”.
“Lui chi?”.
“Il mio rimpiazzo. Sono vecchio e stanco, non ne posso più di niente e nessuno. Voglio star solo”.
Il bambino pianse, nascondendo la faccia tra le mani della madre.
“Sei senza...”
“Ci si mette anche lei? Avanti il prossimo, chi si offre volontario?”.
“Che schifo, lei è senza cuore”.
“Sì ma ho il cazzo e funziona ancora bene. Vuol provare?”.
“Io la denuncio”.
“Mi denunci più; querela più, querela meno, sa il cazzo che mi sbatto?”.
“Quant'è volgare, io, io...”.
“Senta, vada a fare in culo lei e il suo altrettanto balbuziente figlio, non ho tutto il pomeriggio da
perdere dietro 'ste stronzate. Suo figlio piange? Colpa sua che l'ha viziato, non gli ha insegnato a
cavarsela da solo”.
“Mi figlio ha sei anni”.
“NON-ME-NE-FREGA-UN-CAZZO-MI-LASCI-VIVERE-PORCA-TROIA”.
Inorridita se ne andò, trascinando a strattoni suo figlio, ancora in lacrime, sotto forte shock emotivo.
L'uomo dall'infinito stomaco non era sempre stato così crudele e sboccato, aveva vissuto tempi
educati, prima d'innamorarsi della bottiglia. Aveva fatto notare alla signora quanto fosse stata
negligente nell'educare suo figlio, eppure, a 78 anni suonati non riusciva ad affrontare niente... da
sobrio.
Appena sveglio, alle 16:00 (faceva le ore piccole tutti i giorni) si versava la colazione, vodka e
salatini alla paprika (li adorava al punto da farsi spedire, direttamente dalla ditta che li produceva,
una maglietta pubblicitaria ogni due tre mesi (il tempo che si fosse unta totalmente di olio sintetico),
atto di amore rasentante la sudditanza schiavitù psicofisica). Passava un'oretta in bagno, urlando e
sbraitando (mentre la moglie godeva per la sofferenza dell'odiato, obeso marito), poi si vestiva,
andava al bar col suo amico J.C. ubriacone, paranoide, megalomane, vecchio porco anche lui.
Per questo andavano d'accordo.
Almeno fino al secondo bicchiere.
Mise due dita in gola, toccò l'ugola perbene, vomitò sull'uscio di casa del minorato trova scuse per
non muovere il culo dal divano. Con le dita rosse di salatini, marroni di wiskey e saliva acida suonò
il citofono, trattenendo dolorosamente le risa.
“Chi è?”.
“Non fare il prezioso, quale stronzo psicopatico verrebbe a trovarti?”.
“Ho tanti amici”.
“Tutti col martello in mano, sui qual incisa la tua targa”.
“Due minuti e scendo”.
“Lo sapevo. Ho anticipato l'orario per farti essere pronto quando volevo e tu...”
“Senti: se ti va bene, bene, sennò fuori dalle palle, ho tanti amici”.
“Calma, calma... dovresti ringraziarmi, i tuoi amici non ti perdoneranno mai”.
Sentì click, fine della diplomazia coi piani superiori.
Il gelato, stanco, vecchio panzone cercò una distrazione che non c'era, da nessuna parte tra i fiocchi
di neve. Guardò le scarpe, vide la macchia di vomito congelata tra lo zerbino e il pavimento.
“Merda”, disse tra sé, mentre inarcava la schiena per effettuare l'infausto rigurgito una seconda
volta. Gli uscì vomito dalla bocca e moccio dal naso. Polmoni vecchi, stanchi, atrofizzati, non
soffocò non si sa come, sull'orlo della fine di Jimi, Janis e Jim. No, cazzo, le tre J; dovranno
diventare quattro e la quarta è lui, il cerchio non deve chiudersi con me. Come una profezia coniata
per avverarsi all'istante, J. finì per terra, sbattendo chiappe e testa, dopo esser planato sul laborioso
capolavoro creato dal quasi ottuagenario dall'interno marcito.
“Figlio di puttana, ancora con 'sti scherzi idioti”.
“Ah,ah,ah, dovresti guardarti, sembri un resuscitato del cazzo”.
“Tanto non potete uccidermi”.
“Ceeeerto, signor Highlander”.
“Quanti anni ho? Se sono ancora vivo è perché sono fottutamente più forte della morte”.
“Senta, signor so tutto io, vogliamo darci una mossa?”.
Si incamminarono alla volta del negozio di fiori luminosi del cielo, sostando qualche minuto alla
Taverna degli Esseni, dove ci fu una colossale scazzottata, costata a Peter il barista una notte
all'ospedale sotto strettissima osservazione (cranio fracassato) e Mary, battona addescatrice
mascotte del bar, la perdita della verginità delle orecchie, per un calcio di C.J. ben assestato d'odio,
che le sturò i timpani per sempre, facendola entrare nell'afono universo dei sordi. Se non altro la
sosta era servita a dar tempo al proprietario del diabolico negozio di tirar su la saracinesca,
accendere la cassa, installare le chiappe allo sgabello di legno.
Di fronte al paradiso.
“Ci siamo. Regole?”.
“Mi fa ancora male la mano”.
“Regole?”.
“Fanculo, niente regole”.
“L'avete sentito tutti”, urlò il trippone al vento. “Siete tutti testimoni, stavolta si gioca senza regole”.
“Ma santo cazzo, non c'è nessuno”.
“Gli spiriti ci guardano”.
“Gli spiriti?”.
“... bevuto troppo”.
“Mi sa anche a me. Perfetto, sono avvantaggiato”.
“Non credo, hai la mano mezza rotta”.
“Et voilà”, C.J. rimise apposto l'osso spostato con un tocco di magia, uno strattone che lo fece
gemere.
“Entriamo”.
“Metà e metà”.
“No, ognuno paga il suo”.
“Su, non fare così”.
“Finisce sempre che compri un cazzo di arsenale, mentre io rimango a secco di soldi e munizioni”.
“Hai ragione”.
“Cazzo se ce l'ho.
Spesero trecento euro a testa, tra bengala, razzi, Zeus (il vecchio telamone prendeva per il culo C.J.
ogni volta che ne metteva una scatola nel cestello, Fatti apposta per un coglione come te,
svalutandone l'efficacia e la potenza), Raudi, stelle filanti. Le stelle filanti possono sembrare
inappropriate per una guerra di trincea combattuta a colpi di fuochi d'artificio ma, se si possiede un
arco militare, possono diventare tremende frecce infuocate al pari, se non più potenti, dei canonici
bengala eruttanti solo polvere da sparo colorata, mentre le stelle fisicamente terminano col temibile
bastone di metallo arroventato che, una volta conficcato nel corpo dell'avversario, può arrecare
gravi danni, causare seri problemi, fino a manomettere le capacità motorie della vittima (quando
perforati specifici punti, ben conosciuti dai maestri dell'agopuntura). Il gestore, stufo anch'egli, non
del suo lavoro, bensì dei clienti abituali come il trippone e lo stecchino che gli avevano appena fatto
incassare seicento euro (cinquecento nettamente guadagnati; acquistava mortaretti di contrabbando
da uno spacciatore calabrese che li fabbricava in casa, ricavandoli dagli avanzi di bombe a mano e
proiettili difettosi, poi vi attaccava falsi bolli di stato, fornitigli da uno spacciatore di false marche
da bollo della repubblica di San Marino, per taroccarne l'autenticità), non ne poteva più dell'arrivo
della polizia, dei controlli, delle ambulanze a sirene minacciose (tragici ricordi trauma infantili),
dell'interrogatorio...
“Vi prego... non voglio permettermi ma...”.
“Spara pure”.
“Se... per cortesia potreste andare altrove”.
“Non ci vuole?”.
“No, non... e meglio se andaste a fare quello che dovete fare... da un'altra parte”.
“Cosa dobbiamo fare”, sbraitò il ciccione irritato dai balbuzienti.
“Calma, sta scherzando, certo che ce ne andiamo”, intervenne J, accortosi che il poveraccio si stava
cagando addosso dalla paura, mano appoggiata pericolosamente vicina alla cornetta per chiamare
rinforzi calabresi.
Da dieci anni facevano la guerra dei fuochi d'artificio. Mai, per nessuna ragione s'erano persi la
rassegna stampa locale del Day After; ridevano, gustandosi le descrizioni dei giornalisti, giunti sul
campo di battaglia, anch'essi timorati.
Era la droga per vincere anni di non vita passata ad accontentare incontentabili irriconoscenti.
“Tieni, beccati questo”, diede il via alla battaglia Babbo natale, infilando uno Zeus acceso nei
pantaloni di Gesù Cristo.
“Vediamo se con questo ti torna la memoria”
“Sono esistito sul serio ed esisto, non vedi?”.
“Esisti perché t'hanno inventato e hanno generato energia che ha concretizzato la loro balla”.
“Figurati, sto parlando a un'invenzione della Coca Cola”, urlò Cristo in fuga mentre lanciava lo
Zeus sul punto di deflagrare. Scoppiò a mezz'aria, a qualche metro da Babbo natale.
“Per un pelo, porca troia”.
“Non sei mai stato fortunato come adesso, carne da macello dei miei coglioni”, mentre stava
piazzando una batteria di razzi rivolti verso l'accampamento nemico. “Senza regole, no?”, pensò
C.J. Mise le mani in posizione, creando un triangolo perfetto. “Venite a me, figli miei, venite ad
aiutare papà”. Una voragine dimensionale squarciò l'atmosfera, facendo piombare sulla terra Padre
Pio e Giovanna D'arco. “Cazzo”, disse la donna, “Che modi schifosi”. “Cocca”, il frate di
Pietrelcina disse tossendo, “hai lasciato 'sta fogna in fiamme, ricordi? E ti lamenti per una caduta.
Da non credere”.
“'Fanculo, vecchio baro. Bucarsi le mani per avere attenzione... che schifo”.
“La gente venera me, mica le tue ceneri”.
“Sentite”, li placò Gesù, “v'ho riportati in vita per aiutarmi, non per scannarvi”.
“Hai ragione maestro”.
“Piantatela, non siete in borghese. Basta coi convenevoli, impugnate i fucili”.
Con del nastro isolante il Messia aveva legato alcuni bengala in batterie da cinque, creando dal
nulla dei veri e propri fucili mitragliatori. “Giovanna scatta sulla sinistra, Pio striscia come un
verme dalla parte opposta. Appena trovato riparo, accendete, mirate, uccidete”.
“Maes... Gesù, vanno bene dietro le colonne?”.
“Dovete divertirvi pure voi, fate cosa volete. Piuttosto, vedete di non farvi eliminare”.
“Noooo, col cazzo”, provenne l'urlo di disapprovazione. “Non vale, tre contro uno”.
“Niente regole, ricordi? Stavi celebrandolo con gli spiriti e...”
“Niente regole ma anche niente handicap, porca troia lurida mbeshtata”.
Il salvatore dell'ingrata razza umana rifece il trucchetto, riaprì la voragine interdimensionale,
trasferendo nell'aldiquà due compagni di squadra per il panciuto svogliato avversario,
all'inverosimile bramoso di guerra e conflitti. Non ebbe molto da ridire, il raggio d'azione random
trasportava le anime a casaccio, non si poteva selezionare a piacimento i personaggi.
Tre contro tre: Gesù, Padre pio e Giovanna d'Arco Vs. Babbo natale, San Michele (onorato soldato,
flagello dei draghi di tutto il mondo) e San Valentino (effeminato, tutt'altro che capace di
combattere). Babbo non ebbe da ridire; aveva sì, un frocio fannullone in squadra, ma anche un
istancabile macchina da guerra valente per sei soldati e due colonnelli.
Manco a farlo apposta, il primo a rimaner ustionato (quindi risbattuto nell'aldilà, come recitava
l'unica onnipresente regola dell'annuale guerra santa tra divinità fittizie) fu San Valentino, il quale
scomparve urlando ai cinque sopravvissuti: “Cattivoni, non vedevo l'ora di tornarmene dai miei
amichetti”. “Fanculo, torna a regalare baci Perugina a quei culattoni degli angeli”, urlò Babbo
natale, mentre cercava di capire il piano d'attacco escogitato dal militarmente, strategicamente
superiore dominatore di draghi, per la fortunata occasione suo fido compagno. “Ho altro da fare
perciò sbrighiamoci. Non mi tiro mai indietro quando c'è da combattere. Per ottenere la vittoria
immediata, l'unica accettabile (siamo due contro tre scarsi, ma se non la finiamo subito potrebbero
darci filo da torcere, farci stancare, sfruttare a proprio vantaggio la superiorità numerica)
utilizzeremo metà artiglieria contro l'utero della signora d'Arco, suo punto debole. Una volta
sbarazzatici di lei saremo pari, avremo più tempo per predire le mosse successive”.
“Sacrificare metà artiglieria per quella troia?”.
“Non è sacrificare; per guadagnare bisogna investire, così come nella guerra per vincere bisogna
spendere”.
“Cazzo, non ti facevo tanto ferrato”.
“Quando ti capita di fare un salto di là, chiedi chi è, da più seicento anni, l'indiscusso, imbattuto
campione a Risiko?!”.
“Vecchio bastardo”.
“Non offendermi, perdo la testa in un attimo. Se vai in Cina, chiedi al primo drago che passa”.
“Sì, sì, ok, sei il più forte. Ci diamo questa cazzo di mossa?”.
“Nastro isolante, seghetta, arco, mirino laser”. Santa Claus, imprecando tra se portò l'occorrente al
santo sterminatore.
Nel frattempo la fazione nemica scagliava stelle filanti incendiarie amplificate da Raudi ritoccati.
Gesù, in possesso di regolare licenza di artificiere da quando i cinesi (acerrimi nemici
dell'avversario San Michele) avevano scoperto la polvere da sparo, sapeva che premendo più a
fondo il tappo sigillante i mortaretti giallo urina, gli si conferiva una maggior potenza, con unica
pecca la riduzione del tempo utile al lancio. Rischiavano di farsi esplodere via le dita.
Come se l'idea avesse colpito tutti e due nello stesso momento, grazie all'occorrente trasportato a
suon di bestemmie da babbo natale, San Michele stava modificando egregiamente le bombette a
disposizione. Con la seghetta aveva aperto tre bengala, lavoro di mirabile accortezza. All'interno vi
aveva inserito la polvere da sparo di svariati Zeus, aveva richiuso tutto col nastro isolante, col quale
aveva unito insieme una decina di bengala modificati e aveva montato il mirino sull'arco.
“Sei pazzo?”.
“Fidati, lasciami fare”.
“Se salti per aria salto in aria anch'io”.
“Ho programmato la successione delle polveri. Prima si vedranno arrivare addosso una tempesta di
fuoco colorato, dodici serie per l'esattezza, che tu conterai ad alta voce. Quando li avremo
massacrati perbene, lancerò tutto tra le cosce della signora d'Arco.”
“Non capisco”.
“La polvere degli Zeus, si trova alla fine del corpo della bomba. Mentre saranno al riparo dalle
lingue di fuoco scoccherò la rimanenza tra le cosce della signora Giovanna. Sentiremo un gran
botto. E la donna sarà eliminata”.
“Sei un cazzo di genio del male”.
“Per vincere il male devi essere più diabolico del male stesso”.
Spaventati, Gesù, Giovanna e Pio si stavano consultando sul da farsi. “Perché non attaccano, cosa
stanno aspettando?”, chiese l'ingenua donna, occhi persi nel dolore. “Aspettano che finiamo le
munizioni, poi attaccheranno. Ovvia tattica di Babbo natale; lasciare a secco il nemico e
bombardarlo quand'è indifeso; vigliacchi”. “Oppure”, ruppe il silenzio radio il frate di Pietrelcina,
“stanno mettendo a punto un particolare ordigno di distruzione”.
“Tipo?”, chiese incuriosito il Messia, mentre addentava un bastoncino di carne essiccata.
“E quello da dove cazzo spunta fuori?”, all'unisono le due subordinate icone.
“Cibo da campo, ne porto sempre con me quando c'è da combattere”.
“Non mi pare il caso di mangiare adesso”.
“Lasciami in pace. Finisci di dire quello che stavi dicendo”.
“San Michele è un gran bastardo, un signore della guerra”.
“Di signore ce n'è uno, quindi modera i termini”.
“Vabbè, scusa. Comunque è uno che sa il fatto suo, ha fatto saltare per aria più di un culo di drago,
lo sappiamo tutti, no? Allora, come noi abbiamo modificato i Raudi...”.
“Quel bastardo di un diavolo cosa mai potrà inventarsi?”.
“Viaaaaa”, urlò Giovanna, sbattendo a terra i suoi due compagni, a un passo dall'essere decapitati
da colpi provenienti dalla controparte.
“Lo sapevo, hanno fabbricato armi speciali”.
“Non sono speciali; se ci spremiamo le meningi possiamo crearcene anche noi”.
“E quando? Non ci lasciano un attimo di tregua”.
I missili luminosi cessarono, ci fu silenzio.
Gesù si sporse per controllare i nemici. Il tempo di realizzare cosa stesse succedendo, Giovanna tirò
un urlo lancinante, facendo gelare il sangue dei compagni. “Meno uno”, sentenziarono vittoriosi
Babbo Natale e San Michele, mentre un terribile botto fece tornare nell'aldilà, all'istante, la
sventurata donna con un buco in mezzo alle gambe dieci volte più grande di quello che già c'era.
“Eliminata, puttana”.
“Bastardi, ve ne siete approfittati perché era una donna”.
“Volevano la parità dei sessi, no? L'abbiamo trattata come uno di voi. Presto sarà il vostro turno”.
“Non canterei vittoria”.
“FERMI TUTTI”.
Il fracasso, l'adrenalina della battaglia, la follia erano stati abilmente sfruttati quali elementi utili di
distrazione per le forze dell'ordine e dei giornalisti, giunti sul posto in elicottero (ve n'erano tre), in
moto (svariate) e macchine corazzate.
“Buttate in terra le armi, alzate le mani. Siete circondati”.
“Vaffanculo, non ci avrete mai”.
“Gesù, dio, chiunque tu sia, sei in stato di arresto. Qualsiasi cosa dirai sarà usata contro di te in
tribunale”.
“Dico, con chiccazzo credi di parlare?!”.
“Con uno stronzo maniaco psicopatico”.
“Io sono il figlio di dio, tuo padre. Anch'io sono tuo padre e tu sei figlio mio”.
“Papà, le consiglio di far gettare le armi ai suoi complici”.
“Io rispondo solo delle mie azioni, gli altri sono maggiorenni e santificati”.
Il freddo paralizzava gli arti dei sacri accerchiati dal male della terra. Cristo, abituato a tornare dalla
morte con nonchalance, capì che la battaglia era da rinviare, irrimediabilmente mandata a puttane
dalla burocrazia vigente nel mondo che quello stronzo egoista di suo padre aveva creato per farsi
due risate contro la noia. Gli stava rodendo il culo, non era possibile che dei subordinati rovinassero
l'unico giorno felice della sua vita, passata tra dolore e sofferenza gratuita. Porca troia, anche lui
aveva diritto almeno a un giorno l'anno per svagarsi come voleva.
“Pio, cosa...”, rimase di stucco parlando al vuoto. Padre Pio aveva disertato, servendosi di uno
spiraglio interdimensionale lasciato dalla voragine per tornarsene nell'aldilà.
... e tu vivrai nel terrore.
“Gesù, Gesù”, strillava babbo natale, “quel figlio di puttana codardo di san Michele se n'è andato”.
“Pure io sto da solo, ci hanno abbandonato”.
“Siamo fottuti, vero?”.
“Sì”, s'intromise il capo della polizia, “non c'è scampo per voi. Avete due possibilità: arrendervi,
farvi arrestare e avere regolare processo o essere trucidati in pochi se...”
Un'esplosione simile ad una bomba nucleare irradiò il cielo illuminandolo. Sembrava mezzogiorno,
tanta luce stava liquefacendo giornalisti, poliziotti, militari. Una carneficina disciolta. Dal buco
dov'era comparsa la luce spuntò anche San Michele.
“Ho una reputazione da difendere”.
“San, io...”
“Chiamami pure Michele”.
“Michele, non so come sdebitarmi”.
“Il piacere di aver risolto ancora una volta una situazione apparentemente irrisolvibile è il più
grande dei compensi”.
“Gesù”, urlò felice Babbo Natale, “dovresti promuoverlo”.
“Già, Michele è uno coi controcoglioni”.
La guerra dei fuochi d'artificio, prima interrotta, poi diventata una battaglia tra due mondi, si
concluse con la vittoria dell'aldilà.
Babbo natale e Gesù si strinsero la mano.
“Perché piangi?”.
“Non ne posso più di questo mondo, della tanta, troppa merda che c'è”.
“Vieni di là con noi”.
“Davvero?”.
“Certo, per me non è un problema”.
“Dimmi che devo fare”.
“L'hai visto Marcellino pane e vino?”.
“Sì”.
“Devi sdraiarti tra le mie braccia”.
“Cazzo, peserò duecento chili più di te”.
“D'accordo, vedo che vuoi rimanere qui per...”
“'affanculo la mia boccaccia”.
Babbo natale morì tra le braccia di Gesù, il quale aveva sottovalutato il peso del suo amico. Si
ritrovò nel mondo delle invenzioni, quello che gli umani chiamavano aldilà, con tre costole rotte e
una spalla lussata.
Ma ne era valsa la pena. Vissero felici e contenti nell'infantile immaginazione dei bambini adulti di
tutto il mondo, manipolandoli per secoli e secoli ancora.

domenica 20 dicembre 2009

SI PARLA, SI SCRIVE... PAROLE... TERMINE CHE RICORDA MOLTO "PADRONE"... SCHIAVI DEL LINGUAGGIO... mmm... INTERESSANTE, MA HO ALTRO DA non FARE!


L'UOMO PIU' CAZZUTO DEL GHETTO ITALICO FINALMENTE HA COMMERCIALIZZATO I GADGETS PER CELEBRARE LA SUA SANTA PESONA, OVVEROSIA LA SANTA PERSONA CHE SANTIFICHERA' IL SUO PREDECESSORE, IL CHE FA MOLTO "MONDO DEL LAVORO FUNZIONANTE A RACCOMANDAZIONI" MA VA BENE UGUALE; SE LO FA LA CHIESE DEVE ESSERE PER FORZA UNA COSA BUONA.

IL NOSTRO AMATO PADRE SPIRITUALE IMMORTALATO DALL'ARIANO OBBIETTIVO DI UNA MACCHINA FOTOGRAFICA (ANCH'ESSA ARIANA E PURA).
QUI LO VEDIAMO FELICE DELLA VITA DA EGLI CONDOTTA, SALUTARE IL SUO MENTORE CON L'INFALLIBILE GESTO DEI VERI GANZI E GAGLIARDI CHE NON SI ARRENDONO MAI, CHE NON MUOIONO MAI (DI FATTO BOIA CHI MOLLA) E CHE LOTTANO CONTRO IL MALE DEL MONDO USANDO IL MALE DEL MONDO PER FARE DEL MALE A CHI STA MALE E VUOLE STARE, BENE PERO' HA CONFUSO LO STARE BENE CON LO STARE MALE E CREDE CHE UN DITTATORE ROSSO NON SIA BUONO QUANTO UNO NERO E CHE LA LIBERTA' SIA AVERE UN DITTATORE CHE TI DICE PURE COME DEVI PISCIARE.
MA AD OGNUNO IL SUO, ABBIAMO CIO' CHE CI MERITIAMO, QUINDI VIVA DIO, VIVA LA NAZIONE, VIVA IL PAPA.

PER FAR MEGLIO COMPRENDERE LA BIBBIA A TUTTI, E FAR AVVICINARE I GIOVANI ALLA STRADA DELLA VERITA'ASSOLUTA, SENZA PERPLESSITA' E DIFFICOLTA' STANNO FACENDO UNA NUOVA BIBBIA A FUMETTI.
OVVIAMENTE, PER STARE AL PASSO COI TEMPI, IL LINGUAGGIO USATO DAI SANTI FONDATORI DELLA NOSTRA RAZZA UMANA SUPERIORE E' STATO AGGIORNATO CON TERMINI ORWELLIANI PER CONFERIRE ALLA SACRISSIMA, INDUBBIAMENTE VERITIERA STORIA REALMENTE ACCADUTA UNA QUINDI MAGGIOR CHIAREZZA AL SACRO MESSAGGIO DI VERITA' E LIBERTA'.
L'ODIO E' AMORE
L'IGNORANZA E' SAPERE
LA GUERRA E' PACE.
GESU' E' LOL.


L'ODIO DI UNO PSICOPATICO HA FATTO QUESTO.
DOVREBBERO GIUSTIZIARE CHIUNQUE SI PERMETTA DI ESPRIMERE, IN UN MODO O NELL'ALTRO, COSA PENSA DEL DITTATORE DI UNA NAZIONE.
ORA ABBIAMO SCELTO PER L'AMORE VERSO SILVIO.
ERA UN SEMPLICE UOMO, POI CI HA SEGNATO LA PSICHE CON BRAVE BALLERINE, FILM EDUCATIVI DI VAN DAMME, E ORA, IN QUESTO TRISTE MOMENTO, RICHIEDO SOLIDARIETA', UNIONE TRA NOI SUBORDINATI ESSERI UMANI: AMORE PER QUESTO GRANDE ESEMPIO DI GRAN MAESTRO FRAMASSONE.
BISOGNEREBBE TORTURARE I VIOLENTI, UCCIDERE CHI VUOLE LA GUERRA.
E ODIARE CHI NON AMA.
...FORTUNA CHE QUESTE COSE STANNO SUCCEDENDO DA SEMPRE.
...GIA'... FORTUNA!!!!

E SE QUEI MINCHIONI PAGATI PER SCOVARE SITI "CATTIVI CHE VANNO CONTRO LO STATUS QUO DELLA NAZIONE FASCISTA IN CUI VIVONO" DOVESSERO IMBATTERSI IN QUESTO BLOG...
BE', VI DICO: INVECE DI FARE 'STO LAVORO DI MERDA (SPIONI SU COMMISSIONE PER IL VOSTRO, SOLO VOSTRO SOVRANO, COLUI CHE TIENE IN MANO LA VOSTRA VITA E QUELLA DEI VOSTRI FIGLI ), PERCHE' NON PENSATE A CAMBIARE IL PAESE, DONANDO AI VOSTRI SUCCESSORI UN FUTURO CHE VALGA LA PENA DI ESSERE VISSUTO, DOVE OGNUNO PUO' DIRE QUEL CHE VUOLE, "GIUSTO" O "SBAGLIATO" CHE SIA.
SE VI DICONO COS'E' GIUSTO O SBAGLIATO E NON VI FATE UNA VOSTRA OPINIONE, RAGIONANDO CON LA TESTA DEL VOSTRO "PADRONE" SIETE SOLO DELLE PECORE... CON LA DIFFERENZA CHE LE PECORE SONO UTILI.
VOI NO, ANZI, SIETE LE CATENE DELLA RAZZA UAMANA.
... NON E' UNA BELLA RESPONSABILITA' PER LO STIPENDIETTO CHE PRENDETE?
EH?
E SMETTETELA DI FARE I BAMBINI: "SE NON E' BIANCO E NERO"/"E' COMUNISTA"/"E' FASCISTA"... EDDAI; PRIMA DI QUESTI TITOLI DEL CAZZO INVENTATI DALLA SOCIETA', INESISTENTI IN NATURA... NON SIETE UN POCHINO, INO, INO, ANCHE DEGLI ESSERI UMANI?
A QUANTO PARE VE LO SIETE SCORDATO; ESSERE UNA FIGURA PROFESSIONALE ECONOMICAMENTE RETRIBUITA E' PIU' ALLETTANTE, VERO?
MA TANTO SONO TUTTE CAZZATE, NO?
ALLORA ANDATE A VOTARE CHI VI PARE, ODIATE DI QUA E DI LA', USATE IL LINGUAGGIO ORWELLIANO PER DISTORCERE IL SIGNIFICATO DELLE PAROLE, DELLE COSE, COSI' SICURAMENTE CAMBIERETE LA SITUAZIONE IN MEGLIO.
CERTO.

PREMESSO QUESTO, PARTE IL POST:

Per ovvie questioni ci si è trovati a parlare di odio e d'amore. Sappiamo tutti perché; un perché creato a tavolino, però c'è da dire che l'argomento è talmente importante da non poter far altro. Cogliere la palla prima che rimbalzi via per sempre.
È l'occasione per raccontare la mia storia.
Mi chiamo Pasquale Ovi.
Non sono Pasquale Ovi; è solo come mi hanno registrato negli archivi d'identificazione dei padroni. Sin dai balordi tempi della scuola venivo preso in giro e non vedo l'utilità di dire come mi chiavano. Penso sia stato uno scherzo ben architettato dai miei genitori, però non provo nessun rancore, verso di loro, verso gli aggressori verbali.
Verso gli aggressori d'amore.
Eventuali spiegazioni a dopo, sempre se rimane del tempo utile.
Il tempo scorre come cioccolata. A taluni piace, la “cioccolata”. Io mi dissocio, visto che vengo divorato dalle persone, da altre forme di vita, dal tempo (sotto forma di data di scadenza) un po' come tutti; un po' mi piacerebbe sapere se nel mondo c'è qualcun altro. Cazzate sulla solidarietà tra maschi non attaccano con un essere fatto di marzapane. Mi hanno sempre preso in giro, definito senza carattere, fatto di pasta frolla, mezz'uomo senza ambizioni; tutti sono stati d'accordo sul mio incondizionato essere amore allo stato puro. Non mi conoscete, forse vi starò sullo stomaco perché non c'è cosa peggiore di sentire la storia autobiografica d'uno che si osanna, tessendosi le lodi con pregiati fili d'oro e un ago d'ebano prezioso. Fin quando ci sarà, almeno apparentemente, la libertà di crearsi un'opinione personale riguardo tutto quel che succede nel mondo, è giusto che, alle cose della vita, si reagisca come meglio si crede.
Ero l'essere che, a ricreazione, confortava chi non aveva i soldi per comprarsi la merenda. Ero uno di loro, eppure facevo presa quando mi prendevano. Mi ascoltavano. Sia la verità o piacere pensare a modo proprio è irrilevante, le parole vengono interpretate per stare bene, non per fuggire. Odiato et amato. Alle interrogazioni avevo l'8 politico. Aiutavo il prossimo, ero prezioso per chiunque, dentro e fuori la classe. Mai fatto a botte; dovrei rimediare? Ti amano e ti odiano allo stesso modo, nella stessa misura, poi ti lasciano in pace eterna, manco fossi materia inorganica, invisibile, esistente quando viene degnata di considerazione. Tutto esiste, poco viene degnato di attenzione. Faccio parte di quel poco. Eppure sono tanto. Intorno alla mia (a 'sto punto) non persona si formano assortite cerchie di civili, fissano, ridono, applaudono, inorridiscono. Uccelli, cani, gatti, ratti.
Divorato.
Signore ingioiellate sdegnate, scattano foto coi cellulari. Bambini stupefatti chiedono permesso a genitori shoccati; prendono a dondolare, fissando il vuoto, fissando me, il vuoto che sono, il vuoto che genero, rifugiati in scatole nere della mente. Ignoro l'ignoranza. Non vengo menzionato, citato in nessun testo. Non gli fa comodo, disgregherei tutti i sistemi di credenza. Sistemi fisici. Sì, il sistema è fisico, barra tutte le caselle dogmatiche che lo definiscono, facendolo esistere effettivamente.
Almeno a parole.
Sfidi il sistema, lo attacchi, ed esso si difende con calci e manganelli. Triste la vita, eh? Detto da me pare strano, mentre un goloso lardoso mezzo uomo infila una mano sotto la maglietta, grattandomi via con le dita ciccione. Va su e giù, meticolosamente ipnotizzato dal malloppo d'indefinibile (almeno per chi alla prima esperienza) natura. Provo a parlargli, mentre la mano va su e giù, stacca, amalgama, stacca, amalgama. Crea una palla come si fa col moccio, porta alla bocca. Mastica me, perde la testa, sbatte a terra, strappandomi le vesti. Su e giù, gratta violentemente, appallottola voracemente. Si nutre di me. Da piccolo provavo ad urlare, invano, conscio della solitudine.
Nessuno soccorre l'inesistente; al limite si ciba di esso.
Urlano sdegnati, vomitano, mangiano il marzapane, la mia carne, ciò di cui sono fatto.
Sono altro.
Non esco spesso di casa; sarò pur fatto d'amore ma c'è un limite a tutto, che cazzo.
Le ore si inseguono, gareggiano competitive in una gara di lentezza, ignare dei giorni fuori dalla loro percezione, e i minuti se la ridono degli ignari secondi, tenuti all'oscuro delle infime gerarchie temporali, le persone diventano più ingorde, mangiano, mangiano, affondano, appallottolano, ingoiano, vomitano, fanno il bis e via daccapo. Brandelli di marzapane attaccati alle ossa spolpate per strada, solitarie. I cani le mangiano e sono fottuto. Ringhio e loro pisciano. Ho assunto Francesco. Caritatevole, almeno lui. Per pochi spicci raccoglie ciò che rimane di me, mi nasconde in una busta di plastica, mi riporta a casa, dando il tempo al marzapane di riformarsi, ricostituire il corpo. Venissi divorato totalmente... una volta ricagato dai miei assuntori, avrei vita migliore nel mondo delle fogne? Non si può dire, non esistono (ch'io sappia) testimonianze giunte dal mondo delle fogne. Che ci sia un mondo lissotto è ovvio. Quali creature lo popolino è ignoto però, tra alligatori albini, mutanti, mostri sanguinari, potrei portare un pizzico d'amore. L'uomo di marzapane sono io. Portatemi dove non hanno da mangiare, vedrete quanta gioia. Sono felice quando vivo nelle persone. Tante persone. Cibandosi di me divento parte di loro. Divento loro, loro diventano me.
Esisto a morsi.
Divorando le mie guance assumi il classico aspetto paffutello.
Assimilando i miei capezzoli diventi prominente.
Ciò che ti porti via diventa tuo su di te.
Il cazzo non me l'ha ancora mangiato nessuno; dubito qualcuno voglia ritrovarsi un cazzo nel cazzo; i partner inorridirebbero, scappellando un cazzo e... trovandone sotto un altro.

Dopo tutte le stronzate sentite 'sti giorni avevo altre possibilità letterarie?
La paura che chiudano feisbuk tiene sveglio il mio tormentato corpo notte dopo notte, togliendomi l'appetito di vita in generale.
Come farò a comunicare coi miei amici?
Come farò a spedirgli poke?
Come farò a fare rivelatori test sulla personalità (dal momento in cui tutti gli altri test si trovano nei giornali di gossip, esclusivamente di proprietà della persona grazie alla quale verrà chiuso feisbuk, sito genera odio nella coscienza degli umani coltivati, lancia statuine rubate, odianti per natura e non per costrizione?!)
CHE NE SARA' DELLA MIA FARMVILLE?????

Non doveva succedere, sopratutto ora, alla soglia del SS natale; una famiglia ha diritto ad un po' di tranquillità, voi che dite?
Questa cerca di litigare, dicendo che so “di cantina... una cantina piena di vini antichi”. Le rispondo per iscritto, smontando diabolici piani VERI generatori d'odio: - Le teste di cazzo dalla vita fallita non hanno mai tempo, visto che, sebbene siano fallite hanno una marea di impegni, quindi, se non ti dispiace, me ne torno in cantina tra i miei vini.
Sono parte di me, un po' come l'uomo di marzapane della storiellina. Faceva schifo a tutti, però nessuno riusciva a resistere all'idea di cibarsi della sua tenera carne, dei suoi morbidi organi lasagnosi, vomitarli, ringoiarli ancora (perfetto esempio di bravo bambino che ha capito gli insegnamenti dei genitori: non bisogna mai sprecare nulla).

Manco il vomito.

Ieri sera è stata la sera più triste dell'anno, dopo la cena forzata con un pastore di bisonti, una mezza addormentata, e il resto del tempo passato a vedere i metallari headbanghizzare, per questo voglio, esigo un'altra cantina antica, stavolta tutta per me. Desidero rimanere solo, coi miei vini.
Babbo natale può andarsene più giù della Lapponia, esattamente nel paese di Vaffanculo (pop. 6.000.000.000.000.000.000.000.000.000, giacché ci metto anche gli extra terrestri).

La natura è limitata o gli ogm hanno finito le combinazioni sapidiche?
Me lo chiedo mentre addento una noce brasiliana dal sapore di mandorla e anacardo. La Coop millanta d'avere una linea di prodotti di “agricoltura biologica”; un agricoltore biologico che se lo fa infilare su per l'ying-yang culo dalle multinazionali fasciste, travestite da salvatrici di sto cazzo, ce lo vedo come vedo il mai esistito Gesù FRISHTO chiedere scusa alla folla di paralitici che si sta facendo il bidè nelle acqua marce di Lourdes sperando di poter tornare a correre e a scopare (però, dopo aver chiesto perdono per ogni cosa).
Se a natale siamo tutti più buoni come mai non funziona con me?
Forse il trucco è non scoprire che c'è il trucco, sennò il presunto trucco se ne va a farsi friggere tipo pesce della fottuta vigilia. Forse il mio sapere di cantina, l'essere andato in libreria a comprare un libro di barzellette per mia madre (ma che regali fai... perché... sei sicura che sono venuto fuori da te? Non è che mi hai trovato in un cassonetto poco dopo il parto di qualcun altra, oppure non è che l'ostetrica ubriaca delle/dalle idi di marzo ha inavvertitamente, sovversivamente invertito le targhette delle culle/mangiatoia?), l'aver parlato di David Icke per mezz'ora con la commessa bona del negozio di libri che mi ha detto che secondo lei noi umani siamo l'esperimento degli alieni, devono essere le cause del mio essere diventato tutt'altro che più buono.

Cos'è buono?

Chi l'ha stabilito?

Per me è buono l'uomo di marzapane (anche se preferisco la scrofa dall'utero di caramello), è buono l'attimo in cui schiatterà Vasco (ha fatto l'acido e l'acido, inacidendosi, ha mietuto molte vittime psichiche, corrodendo la mente di una generazione truzza).
È buono chi mi offre da bere senza voler nulla in cambio, tipo ieri sera Bret Easton Ellis.

IO NO.

Sono stato buono fin l'altro ieri; è tempo di cambiare.

WE NEED CHANGE?

Bene, lo avrete.

A proposito di libri di barzellette, ce n'erano alcune carine sulla raccolta di cazzate aumenta stima del negro imperatore del mondo wallstreettiano.

Obama ha votato per te.

Obama ha preso la targa di chi ti ha investito ed è scappato.

Obama è uscito alle tre di notte a cercare budino di tapioca quando tua moglie aveva le voglie.

Obama ti ha portato a vedere un film di Vanzina e ha riso proprio quando ridevi tu (intanto hanno pure fatto pubblicità ai cinepanettoni di merda).

Vi sconsiglio di comprare quel libro; vogliono far propaganda, no?

Allora facciamola bene.

Obama ha pensato al tuo posto per non farti affaticare.

Obama ha aiutato a decidere minuziosamente il corso del resto della vita di un intero pianeta.

Obama non ti ha detto le cose brutte che ha fatto per non farti soffrire (qualche bugia, di tanto in tanto, serve a far vivere gli uomini d'incanto).

Obama ha fatto sì che le madonne di altre religioni minori venissero fucilate affinché smettessero di piangere sangue non rettiliano come il suo.

Obama ha comprato i diritti di sanguinazione delle statuette.

Obama ha ostacolato gli alieni quando sono venuti a riprenderselo per poter starci ancor più vicino ancora più tempo.

Obama è negro per simpatia.

Il ratzinga, tra un culetto e l'altro ha deciso di fare santo il tetraplegico morto qualche annetto fa, dopo hl di anti dolorifici somministratigli per farlo soffrire ancora di più. Non aspettavo altro, ora davvero potrò iniziare a sperare in un mondo perfetto, dove la pedofilia satanista non è più un crimine, anzi, un lodevole atto richiesto dal porco di dio (basate, non da dio, bensì dal porco di cui è proprietario; fate conto che è una frase scritta col genitivo sassone inglese; “'” alla fine del nome, tanto per capirci).

Ma una storiella sui demoni natalizi sarà il caso di scriverla?
Boh, devo pensarci... è che ho paura di finire all'inferno.

All'inferno c'è un ometto che si chiama diavoletto? Gli infilo il forcone in culo a lui e alla troia di sua madre, la quale lesbicamente gli disse: - Nettuno, ormai i tempi sono cambiati, devi adeguarti alla moda attuale; mantieni il forcone per darti un tono ma cambia look, mettiti le corna, diventa rosso sennò non farai cagare sotto dalla paura più nessuno... e come sai la paura è il nostro pane quotidiano, senza di essa non possiamo nutrirci, non possiamo più esistere nella mente dei semplici ignoranti sacrificabilissimi esseri umani.

Personalmente penso che ci sia un creatore, qualcosa che ci ha creato; non è il cazzataro, violento, inetto, ingiusto, bugiardo, inutile, manzoniano innominato a cui si fa riferimento nella bibbia.
Sia un cazzo d'alieno, un'entità x (la vedo moooooooooolto imporbabile) o chissà cosa (ho un paio di teorie ma non voglio starle a scrivere perché poi Gesù esisterebbe forzatamente solo per me, solo per offendersi) MA NON VEDO IL MOTIVO PER CUI SI DEBBA PASSARE L'ESISTENZA A TEMERE E A RINGRAZIARE.

Ma ringraziare chi?

Ma ringraziare di cosa?

Di avere una società dimmerda piene di regole del cazzo, inventate di sana pianta, tutte atte a NON perseguire MAI la felicità personale (se non attraverso beni di consumo prodotti in serie da infanti africani ultra sfruttati 43h su 24)?
Sinceramente, se questo presunto creatore è in ascolto, mi rivolgo ad ESSO (così faccio pure gratuita pubblicità ad una delle sue compagnie di distribuzione di petrolio, reso benzina alimenta guerre): - Perché non te ne vai 'affanculo? Lo so, ti stai divertendo, guardandoci ogni giorno, come noi guardiamo il grande fratello... ma hai fallito, anche se i tuoi piani stanno andando come volevi. Mi dispiace; ci sei riuscito con molti ma non con tutti. Ritenta altrove; se non altro, ora sai dove hai sbagliato.

Vi dico io come stanno le cose: far l'amore con le Blue Dolls sarebbe molto più appagante che fare sesso freddo con le Puppini sisters.
Per tagliare la testa al toro sarebbe da fare un'orgia con gli Scissors sisters; una volta toccato il fondo capisci cosa vuoi dalla vita.
Sicuramente non un'altro cazzo nel culo; quel che ho mi basta.

Ah, voglio terminare il post sputando veleno sulla peggiore categoria di persone esistente.
Mi rivolgo a voi, pezzi di merda falliti nella vita (magari non nella società) soli per sempre, condannati alla solitudine cosmica eterna.
Se non siete in grado di avere un rapporto NORMALE, SOBRIO, e VERO con nessun altro, voi stessi compresi, solo per paura di sentirvi dire come stanno le cose su di voi (risposte che già avete e che abilmente ignorate ad ogni occasione utile, per paura di un reale, oggettivo confronto con voi stessi) PIANTATELA DI OSTINARVI AD AVERE RAPPORTI UMANI CON GLI ALTRI, COI VOSTRI FIGLI, CHICHESSIA: NASCONDETEVI PER SEMPRE DOVE NESSUNO POSSA TROVARVI.

Un giorno, per sbaglio, potrebbe capitare che qualcuno vi racconti qualche storiellina su di voi... e che la vita possa cambiarvi per sempre; giacche siete sicuri di essere perfetti, onniscienti, maestri di vita, non tentate la strada della verità, continuate a vivere nel vostro castello di bugie del cazzo ma non obbligate gli altri ad entrarvi.

Anche i maestri hanno tanto da imparare.

E un grazie sentito a chi, il post precedente, ha messo un commento in lingua inglese... una proposta di lavoro.
Mi consigliavi di andare a lavorare?
Be', piuttosto che sprecare la vita in quel modo inutile preferisco spararmi un colpo in testa, risvegliarmi come zombie, prendere i brandelli di cervello spappolato, tritarli nel frullatore, nasconderli in uno shuttle, disperderli nell'universo.

domenica 13 dicembre 2009

LADY GAGA, REGINA, MASSONI, MORTI RESUSCITATI, FISICA QUANTISTICA, ALCOOL, PUTTANE RIFATTE: BASTA, NE HO ABBASTANZA, NON COMPRO PIU' NOVELLA 2000...


Quella sulla sinistra è la stessa che ha popolato quasi tutte le seghe della vostra adolescenza malata. Visto? E' tutto un'illusione, anche sotto i vostri occhi.

Grande signor framassone, il sig cercill, sempre coi suoi ambigui gesti di riconoscimento.

Ho ricominciato a fare i pesi dopo aver visto questa foto. Voglio diventare come lui. E' questo il vero superomismo nicciano, l'uomo che supera il ridicolo confine dei suoi limiti... corporei

Devo assolutamente avere questo libro; 40 euro insanguinati per 600 pagine di cazzi dello stregone... vabbè, dai, è onesto, se però quando l'hai finito di leggere puoi fare il malocchio a piacere


Dall'alba dell'uomo la razza umana, creata in laboratorio dai rettiliani di Nibiru per fungere da generatore energetico per fornire sostentamento alle truppe nibiriane, tanto che sul nostro pianeta le cose vanno a puttane pressoché da sempre (ora siamo al clou, cibi avvelenati, scie chimiche, effetto serra radiattivo) vive da schiava senza saperlo, quando succede tutto sotto i suoi annebbiati occhi.
Stamattina mi sveglio rincoglionito e mia madre mi supplica di crearle una versione pupazzetto di sè con Elfyourself.

Si diverte da morire vedendo gli elfi, con trapiantata la faccia di amici, che ballano determinati tipi di canzone (c'è quella hip hop, la country, la disco, la non mi ricordo).

Ieri sera ho fatto i numeri, nella tana dei finti alternativi. Siamo partiti dal locale affianco, dopo aver scoperto che quello affianco ancora è stato preso in gestione da una puttana sciatta e dal suo ragazzo (morfologicamente identici ai vecchi gestori, solo più vecchi, tristi, squallidi). Ah, tra parentesi (hanno distrutto il muro divisorio, optato per un disgustoso parquet a discapito della moquette che tanto ci faceva sognare, quando ci camminavamo a piedi scalzi, immaginandoci di camminare sulla moquette invece che sul parquet). Dopo varie vicissitudini bevitorie mi sono ritrovato con Sara (grazie al cazzo, già ci stavo dall'inizio della sera e ci stavo come ci sto da sempre, solo che non lo sapevo), il batterista assassino ninja appassionato di mondi paralleli, poi un ex compagno di scuola, prima appassionato di musica estrema, poi d'elettronica, poi di tutto quello che non sia la vita vera in generale, il quale mi ragguagliava sui numeri che facevo a sedici anni (convincere i professori che la bestemmia è una cosa sana, salutare, fargli capire quanto un ritardo sia una forma stupidamente incompresa d'arte antica, spronarli a versarmi una parcella sul conto in posta in quanto animatore della classe e delle loro vite ecc), poi un fisico con un fisico normale però laureato in fisica classica uguale identico a Enrico Brizzi ibridato con Robert Downey Jr., e Dave il guerriero che ti odia pure se per sbaglio si sorprende ad amare odiando l'odio generato dall'odio scaturito dall'odio, creato dal creatore, in principio satana, l'odiatore reso odio dall'odio persona.

Ah, tra parentesi (da cinque anni non mi viene più la bronchite, cioè da quando ho imparato che scatarrare, smocciolare continuamente non permette al moccio di incrostarsi per sempre nei bronchi, rendendo le spugne respiratorie funghi appiccicosi pieni di merda tipo sangue di Alien).

Avevamo creato un gruppetto niente male, potevamo disquisire di fisica classica, fisica quantistica, arti marziali sotto forma di Steve Seagal, e odio per la guerra all'odio in generale. Dimmi chi odi, ti dirò se t'odio, per dirla breve, senza usare mezzi termini o parentesi (è una gran seccatura, tener premuto shift, spingere l'otto, scrivere due stronzate, poi ripremere shift e chiudere parentesi) spingendo il nove), si verrebbe a creare un labirinto sintattico risparmiabilissimo. È persino venuto Enzo con Giada, solo che non ricordo come funzionava la storia, però Giada era felice e m'ha reso felice, visto che non la vedevo felice (e non la vedevo in generale) da tipo una settantina d'anni. La felicità è contagiosa come l'epatite; Gino ne sa qualcosa. O Gi', se mi leggi: codddioooooooo, eeeeeeevaaaashhhhtttttttaaaaaaaaaaa... !

Chiusa parentesi.

Siamo entrati nel locale (i giovani giusti, fumatori e non, SI MANIFESTANO ESCLUSIVAMENTE ALL'INFUORI DELLE MURA DEI LONALI, NON DENTRO, E' SEVERAMENTE VIETATO DA QUESTIONI ETICO MORALI D'ETICHETTA E CODICE A BARRE TATUATO DIETRO IL COLLO), chiusa parentesi ancora, per sicurezza, sennò magari si riapre da sola) e Sara dice, sostiene, CREDE che la cantate sia Patti Smith, così ho deciso di darle retta, sintonizzando il mio cervello al punto da percepire le frequenze fibratorie della ragazza come le stesse emanate da patti smith (la quale, ne ieri ne ora, fisicamente ce l'ho presente; di lei ho solo letto una cosa che ha scritto, inclusa nel libro 11 settembre, raccolta di racconti di De Lillo, Foster Wallace e altri che non ricordo; risparmiabilissimo (DeLillo che da la colpa ai terroristi, non ce lo vedo tanto stupido).

Ah, tra parentesi (nel frattempo ho mangiato, ci ho impiegato 3m 28, 29, 30 secondi cronometrati, all'interno dei quali ho sentito Lapo dire alla razza umana che è ancora libera di sperare, cosa che m'ha inquietato non poco, detta da lui, diretto discendente d'antiche stirpi governanti il mondo da sempre, e poi un tizio calcistico che, in pochi istanti m'ha regalato un paio di perle tipo: - Sette per... no quattro più due... la matematica e quella - , e poi: - Ci siamo riservati modi di creare una situazione da sfruttarla - , proprio mentre del riso stava scendendo nel mio esofago).

Per chi avesse perso il filo d'Arianna e non può più impiccarcisi, faccio un breve riassunto: Io, Sara, un'equipe elitaria di brave persone entriamo in locale, dove c'è una cantante che, agli occhi di Sara non “assomiglia”, E' patti smith. Dopo svariati bicchieri e discorsi nonsense con varie persone, tra cui il barista-orsetto lavatore, dal quale Sara si farebbe esplicitamente infiocinare (i “capelli lunghi” con me gli sono passati, però il fascino della barba è rimasto) e David Gilmour che, ah, tra parentesi (era Gilmour solo l'anno scorso quando ci venne a sentir suonare, prima di capodanno, ma ora non lo è più perché s'è tagliato i capelli e la sua faccia è diversa, disincantata, disingannevole, comunque felice di rivederci a tutti e due). Manuel, un tizio con cui saltuariamente faccio gare di bestemmie ( si svolgono in mezzo a un'ampia cerchie di persone, messe a cerchio con noi a mo di raggio, tipo battaglie di Dragon Ball, dove le bestemmie vengono scagliate, sottoforma d'onda energetica, con un gesto delle mani identico a quello di Ryu e Ken quando sparano la bolla di metano azzurro dalle mani agli avversari, dal produttore al consumatore), abbiamo praticamente fatto i coristi del grupp di patty smith. Suonavano musica rock, dai Sabbath ai Nirvana (puzza come spirito adolescente l'ho cantata al suo fianco, parodizzandola come spesso faccio). Ah, tra parentesi (se sentite il disco Dimentica, di suddetto gruppo, vi accorgerete che tutte le canzoni si possono cantare/riassumere in brevi frasi tipo: “EN ERAHSHTA, LU FRSHTINGO, JI UI' UONNA, YE EH” e altri distici aramaici che ora non me vengono, come non sono riuscito a venire stamattina quando ho tentato di farmi una sega per riprendermi proprio da ieri sera, ah, tra parentesi nelle parentesi (provateci: se vi svegliate ancora più ubriachi della sera prima, fatevi una sega; le endorfine, il sangue, il cuore, vi rimetteranno in sesto, pronti per subire un'altra giornata), per correttezza sintattica richiudo la parentesi).

È stata una bella serata anche se la ricordo a frammenti di frammenti frammentati. Se non la ricordassi per niente, sarebbe come se non fosse mai accaduta, giacché sono uno che sostiene che anche il tempo sia un'illusione, resa reale dall'invenzione di sistemi e strumenti di misurazione.

Detta questa, sento dall'altra stanza arrivare canti di morte del telegiornale.
Nel globo non è successo molto, a parte la regina che ha fatto la stretta massonica a Lady Gaga (che l'ha fatta male), vestita da sturacessi di latex, e un altra testa di cazzo (che l'ha fatta giusta), il tutto visibile qui http://www.youtube.com/watch?v=zgNd3_Idz-w e il giornale ha consigliato di stare tranquilli perché la massoneria non esiste come non esistono complotti... sennò ne avrebbero parlato. Eh!!!
Topo Gigio si ostina a far esistere l'influenza, rompendo i coglioni, obbligandomi a lavare le mani (che non ho mai lavato), starnutire sul fazzoletto (cosa che odio) e puttanate che fortunatamente non ho fatto in tempo a sentir.

Poi: a Barletta, per due giorni una madre ha allattato, a sua insaputa, il figlio di un altra. Quando l'ha scoperto è scoppiata a ridere, dicendo al microfono: - Sendìv k c'èr caccòusa d shtràn. Non m'arrapàv, era shtran. Non m'arrapàv pcchè nn'erà mi fìgl, na màudr si còus le sènd nell'àunma.

In più Tony Blair continua a sostenere che la sua scelta d'invadere il culo di Saddam fu una scelta logica, in quanto si presumeva possedesse armi di distruzione di massa che ah, tra parentesi (non sono mai state trovate e Blair, che gliel'ha vendute di persona, colpito nell'orgoglio ha fatto una faccia di merda, come a dire: - Comeeeee non le avete trovate, porcoddio, gliele ho lasciate sotto lo zerbino... quel barbone del cazzo... col corano in mano sono tutti buoni a far la guerra tranne lui!!!)

La carcassa di maicol giechson, resuscitata dopo esser stata sottoposta a radiazioni radioattive benevole, s'è recata nello studio della redazione di SkyTg24, urlando con le mani sul pacco, dopo diverse giravolte: - Visto? Era vitiligine; ora sono verde bronzo muffa, questo è il mio vero colore, com'era questa la metafora esposta da Madonna nell'incompresa hit True color.
Mamma dice di chiudere la finestra perché ha freddo, al che le rispondo: - Girassi a mezza manica come te... avrei anch'io qualche problema con le basse temperature, caratteristiche dell'inverno presente nelle zone dal clima mediterraneo.

Intanto i ballerini sgretola coscienza presenti nello studio della Ventura ballano su di un piccolo palcoscenico a scacchiera bianco e nero. Vorrà dire qualcosa? Certo, ovverosia che la redazione della rai è parecchio amante del Vintage e tutto ciò che è datato, mica inconsci risvegli di archetipi di Junghiana memoria, no, ma che, devo andare a cagare di nuovo.

Però c'è da dire: dove finiscono le persone scomparse? La risposta c'è se formuli una domanda corretta, dato che è la domanda giusta ad avere, incorporata in sé, la giusta risposta. Quel dove non è un posto sulla terra, bensì uno scompartimento della mente, per cui, le persone scomparse non finiscono in un dove bensì in un stato di quiete. Per dirla breve, sono scomparse perché volevano essere lasciate in pace a farsi i cazzi propri, lontane dai vari rompicoglioni giornalieri. Se ne sono andate di propria spontanea volontà per disperazione... a meno che non si parla di bambini rapiti da satanisti pedofili per poter fare i propri rituali dimmerda.

Ieri sera al bar di un nostro amico parlavo con sua moglie. Il di lei padre era framassone, un maestro, da quel che ho capito. Mi ha detto che quando arrivavano a casa i suoi amici banchieri, avvocati, giudici, ingegneri (e suo padre era un umile falegname!!!), lei e la madre dovevano andarsene da casa, lontane!
Un giorno, per sbaglio la madre/moglie del maestro è rientrata quando non doveva e ha visto il marito vestito come un pirla col grembiule e aveva un bastone in mano e faceva strani movimenti ipnotici. Quando l'ha vista ha sbarellato, si è messo ad urlare, facendola fuggire.

Berlusconi, il simpaticone, di fronte a tutto il mondo ha ribadito il suo essere simpaticone raccontando una delle sue solite barzellette.

Un aereo, con sopra Obama, Berlusconi, il papa e un chierichetto sta precipitando. Ci sono solo 3 paracaduti. Obama prende il primo: - Sono la persona più importante del mondo - , e si lancia. Berlusconi prende il secondo: - Sono la persona più intelligente d'Europa - , e si lancia. Rimane un solo paracadute, o per il papa o per il chierichetto. Il papa dice: - Ne è rimasto solo uno. Va bene, prendilo tu, salvati tanto io sono vecchio.
Il ragazzo dice: - No, ci sono altri due paracaduti, perché l'uomo più intelligente d'Europa s'è lanciato col mio zainetto.

Dopo questa farò una breve analisi; prima scriviamo la barzelletta come succede nella vita “reale”.

Un aereo, sabotato da persone che hanno capito come realmente stanno le cose sul pianeta terra, con a bordo il framassone di 33° grado Barack Obama, il framassone di 18° grado, nonché padrone della psiche di intere generazioni di italiani Sivlio Berlusconi, il capo assoluto dei cavalieri di Malta, cioè il pedopornograficosatanico Papa Giuseppe Razzinculo e il suo schiavo sessuale, sta precipitando.

Nella barzelletta non viene menzionato il pilota, tanto che la versione della barzelletta del premier parla di tre paracaduti da spartirsi quando, col pilota sono 5 a bordo dell'aereo. Ma questo già si sapeva; aerei telecomandati come quelli scagliati contro le torri gemelle, senza pilota. Va be'. Obama prende il primo: - Ora che il gruppo Bielderberg trovi un mio sostituto per rendere la popolazione umana schiava a tutti gli effetti, ne passerà di tempo, debbo per forza salvarmi - , e si lancia.

Berlusconi prende il secondo: - Non posso morire, in quanto possiedo il copyright della forza di gravità, dell'aria, della morte, e di tutto ciò che esiste, come appunto questo paracadute, chi l'ha creato, l'aereo che sta precipitando, e possiedo pure la vita di chi l'ha costruito. Devo tornare a terra per licenziare gli operai della ditta - , e si butta, lasciando sgomenti il papa e il ragazzino, giacché poteva gettarsi senza morire proprio perché le cause della sua imminente morte erano semplicemente clausole nasscoste e azioni di borsa precedentemente acquistate materialmente. Per dirla breve, il vero capo di una ditta non può essere licenziato, perciò l'amato premier poteva gettarsi senza paracadute, senza schiantarsi.

Il papa guarda il ragazzino e gli dice: - Già che stiamo per morire, mi fai un ultimo pompino? Abbassami la lampo che intanto prendo vibratore, crocifisso incandescente e frusta borchiata nel tuo zainetto.
Il ragazzo scoppia a ridere, prende lo zainetto e lo lancia nel vuoto. Il papa gli dice: - Ma sei pazzo? Come faccio adesso? Se non ti frusto non mi si rizza.
Il chierichetto risponde: - No, questa è l'occasione buona per vedere se tutte le puttanate che hai detto tu e i tuoi predecessori sono vere... ed eventualmente vedere se nell'aldilà esiste qualche immobile NON di proprietà dell'uomo più intelligente d'Europa che, poteva salvarsi senza paracadute eppure si è lanciato col paracadute perché si è scordato di possedere tutte le leggi scientifiche... ma guardalo, precipita nel vuoto, non sa aprirlo, non riesce ad aprirlo, e non si ricorda manco come si vince la legge di gravità, perciò penso che schiatterà pure lui.

domenica 6 dicembre 2009

TRA CASE EDITRICI FALLITE, POLITICA MASSONICA, NIENTE PIU' CARATTERI GRANDI CONCESSI, CONSIGLIO DI COPIARE QUESTO TESTO E INGRANDIRLO


AL TIZIO CON CUI PARLAVO QUALCHE DOMENICA FA, SE MI LEGGE: PARLAVAMO DI EVOLUZIONE. ECCO LA NOSTRA.
NOI SIAMO PIU' "AVANZATI" DI EGIZI, BABILONESI E CAZZI VARI? SE RIESCI A CREARE UN LOGO PIU' CARINO (PERO' MENO ESOTERICO; "TROPPO" MI FA PAURA) MI RIMANGIO TUTTO.

LEGGENDO CAPIRETE DI COSA SI TRATTA; ROBA PER PALATI FINI.
AH, E' USCITO IL NUOVO DI WELSH; COME SARA'???

L'ho sempre saputo; ecco le prove. No comment

Dopo il sushi, ogni volta, lacrime di coccodrillo. Lo mangio, sono felice. La telecamera inquadra i due emisferi del cervello. Il corpo calloso nel mezzo chiede danni morali per ingiurie cicatrizzate alla propria immagine. L'emisfero destro, quello aggrappato alla realtà “solida” (hahah) pensa quanto siano buoni g300 di riso con g0,0005 di pesce montato sopra, a discapito dell'emisfero sinistro, dove risiede la creatività e la discografia completa di Al Bano con quella figa della moglie, pensa: “Domattina saranno cazzi tuoi, dalla gola alla gola; purgatorio bolo alimentare”.

In poche parole, senso di nausea, impossibile da combattere, neanche con le due bustine di digerseltz assunte rispettivamente ieri sera e stamattina. Eppure sono felice per svariati motivi. Il primo è che quel tizio che pare la caricatura di sé stesso vista da un orbo ubriaco sotto peyote scaduto, ha detto che noi popolo italiano (solo e soltanto noi; 'affanculo il resto del pianeta, inferiore e non romano schiavo di roma ch'iddio coddio la creò dopo aver perso una partita a texas kill'em all o hold'em o come cazzo si chiama) deve essere felice perché la polizia italiana ha arrestato un importante braccio armato dei politici, tale mafioso mafiosi siciliano (se sei un criminale siciliano sei mafioso, napoletano camorrista; al di fuori di queste due categorie devi vergognarti, in quanto verrai bollato come semplice criminale, a meno che non ti sia coperto di grandi meriti sociali, tipo buttare l'immondizia alle vecchiette, ricevere la paghetta, intanto sottrarre il portafogli alla signora).

Ho la nausea ma se penso che ora la mia vita è migliorata, non penso che ho la nausea, mi limito a sentire il riso che altaleneggia dalla gola ai cancelli della bocca. In secondo luogo (entro i confini territoriali della provincia di 'sto cazzo) sono contento del fatto che noi esseri umani, talmente evoluti, progrediti, abbiamo una porzione di dna preposta all'amore sconfinato verso le istituzioni. Sì, talmente progrediti da poterci innamorare delle parole.

Un cane ama una cagna, odorandole il culo, vuol bene alle crocchette ma preferisce le costatine di maiale, stima l'accalappiacani (se il quadrupede peloso è di razza hippy). Noi possiamo sborrare (nel caso delle unità pluricellulari ginoidi “sbrumare” da quel che sostiene l'oxford enciclopedic reptilian agenda institute of annunaki nagas) di fronte a parole come “Giustizia”, “Tribunale” “Polizia” “SICUREZZA”.
Lo so, ho toccato un tasto che forse era meglio non masturbare ma, visto che siete soli di fronte allo schermo (a meno che non siete uno/a di quei pervertiti che amano fare orgie di lettura), voglio spronarvi a provare, nell'intimità o nella collettività della vostra persona giuridica.

Fate un bel respiro.

Pensate al culo di Amanda Knox che perde sangue mestruale (non il suo, quello della defunta amica che ci è capitato per sbaglio). Contate fino a tre. Provate a dire ad alta voce: “GIUS TI ZIAAAAAAAAA”, “GIUS TI ZIAAAAAAAAA”.

Secondo esercizio (livello intermedio, per chi tratto benefici nella zona del plesso solare, non quello anale dopo il primo): ripetete a mezza voce, con gli occhi chiusi, come se il vostro amato (solo se amato) animale domestico vi stia molestando con la lingua: TRI-BU-NAAAAAAAALE, TRI-BU-NAAAAAAAALE.

E così via.

Sento che la mia vita si è allungata di parecchi mesi, il tutto grazie a questi antropologicamente inestimabili esercizi. Li ho sognati stanotte; me li ha dettati da un'altra dimensione parallela alla nostra messiè don Juan (pseudonimo di uno stregone indiano famoso tra i vips). Che vi devo dire? Alle teste di cazzo i morti danno i numeri al lotto (pensa; sei morto e in vece di riposare in pace vai a trovare i vivi per dargli dei cazzo di numeri; bo, sarà che sono all'antica ma inviterei tutti i bambini dai tre ai cinque anni ad iscriversi ad un corso avanzato di bestemmia e satanismo applicato) mentre ai dritti, buoni, forti, giusti, retti, pii, ganzi come me i morti sciamani regalano preziosi insegnamenti secolari del genere, atti ad innalzare lo spirito oltre la dimensione fisica (intendo corporea) della realtà. Però, ora che ci penso... don Juan, invece di viversi la quarta dimensione spirito ed energia a braccetto, viene a trovare me che mi masturbo (solo in stato di veglia) coi libri del suo amichetto... cazzo, mi casca un mito.

La televisione ha detto (se l'ha detto lei, guai a chi dice il contrario; provateci, ve la vedrete con me e con il mio cazzo borchiato, reso tale involontariamente da amici durante una sbronza nel mio periodo metallaro adolescenziale) che il 50,9% degli studenti italiani NON CAPISCE QUELLO CHE LEGGE. Vuol dire che l'altro 49% degli italiani dovranno farsi il doppio del culo per colmare la lacuna generata dalla prima categoria? Penso che presto, appena schiatta il nano satanista (Silvio, il dio Wotan tracciato tra le linee d'erba della villa non ce l'ho io, e non dire che ti piace l'Alfaromeo perciò ti sei fatto fare il logo sul prato; non ne hai neanche una!!!) verrà fuori un leader tipo Hitler o Tipo Stalin (solo più gentile e sadico) che sterminerà il 51% degli studenti che non capiscono un cazzo.
Immaginate il 2012, data inventata di sana pianta da noi occidentali (ma data maya effettiva; la tv dice così).

Cascano meteoriti sulla terra, tempeste solari, tempeste ormonali, strade che si aprono, asteroidi, cavallette assassine o.g.m. della Monsanto autocoscienti assetate di sangue, golose di carne umana.
Finito il casino si salvano quegli studenti mezzo dislessici, mezzo svogliati mezzo più mezzo uno cervelli bruciati incapaci di comprendere quanto letto.

“K(A)ZZ, 1L MND E' SKPPT TT. KM FCC1AM0?” “NN L0 S0, XO' 1L PR1M0 K TR0V 1 PLAYSTATION S€ L(A) T1€N€ TT X Sè”.

Scopare sanno farlo bene già dall'età di 12 anni, grazie a televisione emozionante ed educativa (come l'ha definita il direttore dei programmi Mediaset; non scherzo) e grazie a san netlog, protettore della grammatica e patrono del cervello umano. Saranno i futuri Adamo ed Eva gli analfabeti che si salveranno; non così intelligenti, però non siamo destinati ad estinguerci. Sai che culo!
La mente è più forte dei geni, ciò significa che, col pensiero, possiamo modificare a piacere il funzionamento delle cellule del nostro corpo. Non me lo sto inventando, è così, l'ha detto la televisione (solo che l'hanno censurato sennò poi chi cazzo compra più le aspirine della Bayer che durante la 2a guerra mondiale produceva il gas kiklon B per i nazisti?). Dopo un paio di generazioni, quelle future nasceranno già con, incorporato nel pacchetto decoder sky del dna, piercing e i tatuaggi regalo delle generazioni precedenti. Quindi, anche se non ci saranno più tatuatori e pirsatori i nostri futuri antenati avranno già tutte le caratteristiche più cool incorporate nel codice genetico proprio organismo. Quando scopriranno il dna (ma ne dubito; se non sanno leggere, che cazzo vogliono leggere al microscopio?) lo ribattezzeranno “DN” perché nella neo lingua orwelliana (che già esiste; vi basterà fare un giro in rete, tra le varie chat) le vocali sono state abolite (a parte in qualche raro caso, tipo la “I” che è stata filosoficamente sostituita dal numero ordinal cardinale richelieu “1”).

L'unica cosa che rimpiango, dovesse scoppiare il mondo, sono i cartoni animati paranoico giapponesi che ci hanno tenuto compagnia da bambini (e forgiato il carattere come scarificazioni eterne) e la birra doppio malto del Penny Market.
Per il resto, che andassero affanculo tutti.

Figli non ne farò mai.

Un po' mi dispiace; penso che il brivido emozionale che può donare il prendersela con i più piccoli e i più deboli, sopratutto coi figli (carne della tua carne, sangue del sangue infetto dall'MDMA (in questo caso, anche in chat, la neo lingua fa eccezione; nei nomi delle droghe si possono mettere tutte le vocali, a parte l'eccezione di K0K1N che non è una nuova branchia armata del ku klux klan bensì “cocaina”) sia qualcosa di impagabile, un po' come un diamante de Beers che è per sempre.

Sapete perché i diamanti sono per sempre?
Perché se, cristinfettononsiamai ne perdi uno, con quello che costano, non puoi far altro che auto donarti la vita eterna con una lametta.

“Eternità”, nel luogo comune dei luoghi comuni vuol dire “per sempre”. Sai che palle l'eternità; Eternit; è tossico. Un'eterea eternità tossica. Penso sia quello il vero inferno, non avere la possibilità di finire definitivamente. Le cose sono belle dal momento in cui sai che puoi finirle, terminarle, come faceva Arnold Sfashianegri quand'era una cyborg e prendeva milioni di dollari per fare vedere il fisico bombato/recitare due parole in una lingua mista tra l'austriaco, l'americano e il bodibìldicosteroidizzàto. Chi cercherà quest'ultimo aggettivo su wikipedia rimarrà deluso, però, spezzando una lancia e un'arancia a favore di questi lettori curiosi, voglio dire: non prendetevela; siete i geni del futuro. Almeno voi capite ciò che leggete, mica come il 50,9% degli studenti italiani!!!

Ora come ora, per essere un figo letterato cattedratico ti basta esibire la tessera della biblioteca. Si sono verificati casi in cui, esemplari disumani di minus habens hanno conseguito l'elitaria elargizione di suddetta sopracitata tessera, così da potersi infilare nel perizoma di qualche cara amica. Sono stati arrestati e processati insieme ai mafiosi.

In tribunale gli hanno fatto giurare di dire tutta la verità, nient'altro che la verità, poggiando la mano destra (dopo che l'insegnante di sostegno ha spiegato al truzzo in questione la differenza tra la mano destra e la sua amica sinistra) su una bibbia. Alla vista del libro il ragazzo ha cominciato a sudare acido da batterie attraverso i pori della pelle D&G, corrodendo il tavolo degli imputati. Successivamente è scoppiato a ridere: “N0N M1 P0T€T€ PR0C€SSR€ XKè NN S0 L€GG€R€ Q1ND1 K K(A)ZZ0 G1UR0 (A) F(A)R!”.

Per chi non se ne fosse accorto ho inserito di sana pianta, dissacrando le ferroidee regole neo lingua, parecchie lettere A. Le regole vietano le vocali però spezzo un'altra anatra all'arancia a mio favore. La A messa tra due parentesi diventa ( (A) ), forma stilizzata, telematicamente possibile, del simbolo dell'anarchia quindi, anziché A sto dicendo anarchia, cioè fare il cazzo che voglio tipo ascoltarmi i Jonas Brother al cazzo di volume che mi pare, combattendo ancor di più il sistema con la mia genuina ribellione.

Una volta conoscevo uno strano tizio, un veggente.
Era alcoolizzato.
Aveva tracce di sangue nello Stravecchio.
Quando andava a donare il sangue gli infermieri infilavano il suo sangue in particolari flebo realizzate tetrapack per poi trasportarlo al sert, dove i tossici lottavano con siringhe infette per potersi sparare in vena il fluido vitale del veggente ubriacone (era sangue che donava visioni pazzesche; si dice facesse 70°).

Un giorno, amareggiato dai 45 amari della sera prima, mi disse/predisse in confidenza: “Presto morirò”. Al suo funerale ho potuto constatare che aveva davvero poteri premonitori, non era solo un ubriacone che sparava cazzate, che parlava coi cani (più che altro ci litigava per il calcio e la politica), che rubava ai ricchi per andare a vomitare alla stazione dei poveri. Durante la cerimonia per l'estremo saluto, i parenti tutti simbolicamente gli hanno messo nella bara 8 bottiglie di Varnelli e 12 di Pampero (nel caso in cui fosse andato in paradiso; gli angeli cherubini, da buoni culattoni, osannano ricky martin e la vida loca in generale).

Ogni tanto mi appare in sogno; non mi da numeri per il lotto o le conoscenze tipo quelle don Juan.

Si limita a ruttare.

La parte che mi colpisce più di una donna è la figa; se mi trovo ad una festa e vedo una piegarsi, vengo attratto in base a quanta carne vedo penzolarle in mezzo alle cosce. Se è talmente sfondata da sembrare una cresta di gallo con attaccata una fetta di salame (praticamente è lo spettacolo che si presenta quando un uomo nudo si trova nella stessa posizione ma col cazzo che fa no no no penzolando da destra a sinistra) mi innamoro subito. Per approcciare, uso una personalissima tattica ragionata (tanto che a Risiko vinco alla seconda tirata di dadi, avendo già in testa la partita bella e finita). Mi avvicino alla donna dalla vagina slabbrata, la fisso negli occhi, le dico: “Dammela; uno in più, uno in meno non fa differenza”. Questa è la prima tattica, velata come lo zucchero a velo del pandoro che mi vogliono obbligare a mangiare questi cazzo di parenti natalizi. L'altro più crudo e diretto (tanto che quando lo attuano politici cocainomani in tv Emilio Fede manda la censura papale a coprire lo schermo degli italiani) è più o meno questo: mi avvicino alla donna dalla vagina talmente penzolante che verrebbe da chiederle se il suo hobby principale è praticare le sospensioni lì, anziché sulla schiena come fanno quei pirla ai festival dei piercing che rimangono un'ora a dondolare attaccati al soffitto tramite catene uncinate infilate nella carne (Clive, mio caro, abbiamo scoperto dove hai pucciato il biscotto per le idee dei cenobiti supplizianti di Hellraiser; ormai gli anni '90 sono finiti, internet serve a smascherare personaggi gay finto artisti finto scrittori finto musicisti finto poeti finto teatranti come te), la guardo negli occhi incazzato, serio, deciso, e le dico: “Vedi questo braccio? Con questo posso donarti il piacere che nessuno dei tuoi 543534955345049 amichetti è in grado, manco se si presentassero contemporaneamente tutti insieme nel tuo fetido antro”. Di solito vado in gol usando la prima tattica. La seconda non ha molto successo (le fighe slabbrate sono riservate, anche di fronte alle telecamere della pubblica arena).

Però c'è da dire che una volta ha funzionato.

Non posso dire che chi; dico solo che è la nipote di uno dei nostri eroi nazionali più invidiati al mondo (nei vent'anni che ha governato il nostro amato stivale, dando stivalate in culo agli oppositori, la gente di tutto il mondo faceva carte false per venire ad abitare qui da noi, dove la pizza come noi la facciamo solo noi e nessun altro, discorso a parte per quel giapponese campione del mondo che ha fatto la pizza più buona del mondo ma ha studiato da un pizzaiolo napoletano non camorrista ma filo mafioso in quanto imparentato alla lontana con gente mafiosa siciliana) e che le sue labbra sono talmente grandi che potreste scambiarle... per una di quelle fighe slabbrate di cui sopra.
Lei è stata la donna della mia vita, in quanto slabbrata sia sotto che sopra. Quando sono andato al bar a fare il figo con gli amici mi hanno chiesto: “Un aggettivo riassuntivo per riassumere la chiavata?”.
Non ho potuto che rispondere: “SLABBBBBBBBRRRATA”, continuando ad libitum la A finale, agitando la lingua avanti e indietro come se avessi del liquido vaginale ancora tra i denti.

Lo so, oggi sono stato schifoso ma; non so manco se mi leggete, ora che sono costretto a pubblicare piccolo piccolo.

Concludo con una cosetta per Sara.

Stamattina mi sono svegliato pensando a come cazzo avesse fatto l'atleta negroide di Animatrix, uno che nella testa aveva niente, tutto sviluppato nelle gambe, a scollegarsi da Matrix senza aiuto “esterno”.

Era molto semplice: Matrix esiste in quanto realtà/proiezione olografica digitale tridimensionale, resa reale dal segnale del cervello (influenzato, appunto, dalla matrice) e sparato agli occhi. La materia che definiamo “solida” è energia condensata a bassa velocità vibratoria, no? Vibra lentamente quindi possiamo vederla ad occhio nudo (non come le onde delle stazioni radio, dei cellulari ecc).
Il figlio di puttana, correndo così velocemente, prima inizia a vedere che la realtà che crede “fisica e solida” è un'illusione (tanto che, prima di ritrovarsi nella “vasca” dov'era custodito/collegato ai cavi succhia energia, inizia a vedere davanti a sé numeri, non più cose o persone), poi riesce ad uscire dallo stato di trance ipnotica sulla quale matrix ha basato tutto il suo programma affinché venisse creduta reale e solida dai suoi schiavi.
Infine si ritrova ancora in matrix e nella scena finale ha un barlume di illuminazione: si alza, prova a camminare ma ormai si è indebolito e uno degli agenti del sistema non impiega molto a ridimensionarlo, rendendolo schiavo per sempre.
Ci sta, eh?????????
Buona domenica a tutti.
Pace amore e trans