lunedì 21 aprile 2008

ITALIANO MEDIO
















Ho votato berlusconi perchè sono una persona che sbaglia spesso e ha bisogno di qualcuno con anni anni e anni di esperienza alle spalle che mi indichi la strada. Non è detto che un imprenditore non possa avere tre reti televisive a carattere nazionale che forniscono le informazioni per governare il paese. E' giusto così: siamo milioni, milioni di cervelli ma marci e corrotti dal diavolo e dai comunisti.
Di cervello, ce ne serve uno buono e razionale come il suo.
A me fa piacere avere sicurezze: accendere la tv e sapere che c'è sempre qualcosa di qualità che mi intrattenga, impedendomi di fare brutti pensieri troppo complicati.
Pensare è roba per cervelloni.
Ho bisogno che le informazioni siano di parte, perchè la realtà oggettiva è roba da matematici atei e comunisti (che mangiavano anche i bambini).
Il milan è una certezza: è sempre la squadra più forte e questo mi rincuora perchè sapere che i miei undici beniamini del cuore infilino regolarmente la palla in porta mi aiuta a sopportare meglio le avversità della vita, le bollette e il lavoro massacrante. Mi fido di Berlusconi perchè ci ha promesso che toglierà anche le tasse che non esistono, tanto riesce ad essere efficente sul piano politico quanto su quello economico, visto che è un imprenditore e conosce il mercato e tutte quelle robe difficili lì che noi non capiamo. Anche questo mi piace: quelle robe difficili, a parole sue semplici, ce le spiega e ci ha fatto caipre che questo sarebbe il più grande paese del mondo se non fosse per i comunisti e per l'aborto.
Come fai ad ammazzare un bambino che non è ancora nato? Anche se nascerà indesiderato, cresciuto dalla strada, infelice e violento, è pur sempre una vita che nostro signore ci ha donato e non abbiamo il diritto di reciderla come erbaccia da un prato. Quel bambino non abortito dovrà crescere sano, anche se in una situazione difficile...
... ma un domani, se quel bambino truciderà la vostra famiglia per rubarvi venti euro da spararsi in vena non venitemi a rompere i coglioni.

domenica 13 aprile 2008

MA è VERO CHE I BAMBINI LI PORTA LA CICOGNA?




Oggi si va a votare.
Sto sentendo la conversazione di due bambini sotto casa mia.
Il bambino numero uno dice: - Si vede dalla faccia che shtài a rride.
Il bambino numero due risponde: - La fregna di mammeta quella puttana.
Il bambino numero uno fa notare al numero due: - Sei più piccolo di me porco dio co nu cazzùtt ti ‘mmàzzo.
Il bambino numero due, consapevole del nostro impeccabile sistema legislativo, prontamente si difende: - Toccami e ti denungio.
Il bambino numero uno lo conosco, mia madre era la sua babysitter.
Ha tredici anni.
L’altro è suo coetaneo.
Tra qualche anno moriranno.
Il primo in un incidente di moto.
Il bambino numero due morirà accoltellato in una rissa.
Presentimento.
Fidatevi.
Allora; conta davvero andare a votare?
Boh; con una x sceglieremo semplicemente il cazzo più piccolo, sperando che ci faccia male il meno possibile, che ci adageranno nel culo.
Non sono omosessuale.
Vivo con un cazzo nel culo.
Democrazia: il governo dei demoni.
Che me ne frega; devilman mi fa impazzire, perché è forte leale e marxista al punto giusto.
Marx era un ebreo.
Groucho Marx, suo cugino disconosciuto, era un fascista anarchico parlamentare.
Penso di essermi davvero bevuto il cervello.
Sul tavolo non c’erano altre bevande.
Ho appena appreso che la diatriba in corso sotto al mio balcone è stata alimentata da un terzo elemento, appellato col puerile seppur aulico vezzeggiativo “negro di merda”.
La verità è che oggi non so cosa scrivere perché mi sono guardato allo specchio.
Sono troppo, troppo bello.
La mia stessa immagine mi imbarazza, tanto sono una statua greca di quelle tranquillamente acquistabili su Ebay, il supermercato di rete della gente per bene, che non denigra una sana bevuta con gli amici dopo una dura giornata di lavoro postmoderna.
Ho disfatto gli scatoloni fatti l’anno scorso.
Dentro c’era tutto quello che ero.
Biglietti del cinema, poster, locandine di film, vecchie poesie, appunti, vari ti amo di quella là scritti su qualche foglietto.
Impassibile.
È passato un anno esatto.
Pensavo mi sarei scavato una fossa dalla tristezza e invece eccomi qui, di fronte alla tastiera come la mia bellissima, adorata, eroina, Carrie Bradshaw, alla quale venivano pagate ingenti somme per scrivere come le piaceva di più prendersi una massiccia dose di manzo vasodilatatore erettile.
Ho cominciato a leggere “Arancia meccanica”.
È semplicemente sublime.
Geniale e magistrale.
Dopo sette libri cominciati e abortiti verso pagina cinquanta, riuscire a leggere 80 pagine in un paio d’ore è un forte segnale.
Non succedeva dai tempi di Palahniuk.
Mi raccomando: Islam punk lasciatelo perdere.
È un testo che non dice niente.
Se entro 50 pagine non dici niente vuol dire che non solo non hai un cazzo da dire ma sei pure un presuntuoso figliodiputtana che vuole fare l’arguto dei miei coglioni, quando in realtà sei solo un pirla che non ha voglia di lavorare e che vuole fare i soldi scrivendo porcate.
Lo stesso a cui ambisco io.
Ok; smetto perché oggi potrei scrivere mille pagine.
Di fatti vado a scrivere il romanzo.
A presto e grazie a tutti per il supporto morale.
Il diciannove di questo mese aggiungerò una tacchetta al mio tatuaggio.

Gli anni
che ti scorrono addosso
non sono igienici

Mia nonna ha detto:
tu tu pàdr e tua màdr
sete na famglia d scomunichèti

Dio è morto
eppure il 25
stavamo a bere insieme

Allora, a sto punto
posso dire:
dio ha un alibi

La tv ha detto:
Care amiche,
le unghie sono il nostro biglietto da visita.

Non le ho creduto.
A me le unghie
non piace neanche mangiarle.

Fai il venditore
porta a porta
e guadagni cazzo a cazzo

Nei call center
le donne aspettano
di essere riciclate

La luna ieri sera
era strana, grossa e inquietante.
Ho guardato meglio; era l’insegna di un negozio.

Se dio è amore
e pure donna
perché non scende a darmela?

Questa mattina mi son svegliato
o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
Ok; ora mi offri un caffè?

I druidi erano alchimisti
perché, aimè, non
avevano la tv

Giucas Casella è
un illusionista
come Berlusconi.

Bertinotti prima non aveva
la erre moscia.
La erre dura l’ha persa durante una protesta

Gliel’hanno manganellata,
sporchi fasci
sbirri infami

Patria, onore, fedeltà
sono valori che
si vendono anche su Mediashopping.

Dopo la suoneria
Bella topolona
la mia vita ha ricominciato a ricolorarsi

domenica 6 aprile 2008

RACCONTO SALVATICO SBUDELLATO








Oggi non avevo voglia di scrivere ma ho visto un manifesto di Casini e la voglia mi è venuta spontanea.
Basta un dettaglio a metterti il sale dentro.
Sono convinto: datemi le droghe che prendeva Kerouac e vi scrivo il mio “On the road”, adatto alla nostra generazione disillusa, seppur tronista Defilippiana.
Ve lo prometto
Tramite Word che mi ha segnato rosso, ho appena imparato una cosa: TRONISTA non è una parola italiana.
Non esiste.
NEOLOGISMI TELEVISIVI, MICA CAZZI.
333/2746469 che ne parliamo.
Il cartello con Casini sorridente (che è un misto tra George Clooney ai bei tempi ibridato con cellule staminali di procione salvatico sbudellato, come direbbe il sommo Fiorucci) recitava:
PERCHE’ I VALORI NON SONO IN VENDITA.
Ho riso pensando: “I VALORI NON SONO IN VENDITA MA STIAMO FACENDO IL POSSIBILE PER COMMERCIALIZZARLI”.
Questo post non è la solita pippa lamentatoria.
Oggi c’è il sole e sto bene.
Basta poco a farmi felice.
Sono come una donna; il mio umore si muove in base al ciclo.
Non che mi esca il sangue dal culo o roba simile ma il senso è quello.
Ieri sera, dopo un anno di aridità salvatica, ho baciato una ragazza.
Rimangio quel che ho detto nei post precedenti.
Dio non è una barzelletta calibrata sullo schema dello zodiaco, delle costellazioni e della stagioni.
Dio esiste.
Soltanto che non vuole essere coinvolto.
Oggi posto un brano tratto dal libro (il secondo) che sto scrivendo.
Il primo l’ho finito da un pezzo ma mi è stato detto, da qualche cranio fluorescente, che lo devo ampliare.
E ha perfettamente ragione.
Il secondo libro nasce, come il 98% delle cose che faccio, da una sbornia felice.
Di getto ho scritto 50 pagine; stavolta so’ davvero valide.
Per dirmelo da solo, vuol dire che è così.
Spero.
No; rimangio tutto.
Poi non cago.
STITICITA’
Eccolo, tutto per voi, miei affezionati 10 lettori.
Vi voglio bene.
Vi ringrazio.
Vi lodo.
Mi vado ad attaccare al tubo del gas.
E se ce la faccio torno.
Gonfio.
Gassato.
Ma torno.
Nb: gli errori grammaticali sono voluti.
Non sono ignorante.
So’ ffùrt.
So’ bìll.
So’ ie ie.

Caro Babbo natale,
i miei genitori continuano a dirmi che tu esisti; non so se crederci. Cioè, ogni anno ricevo quel che voglio e continuano a dirmi che non sono loro a mettere i regali sotto l’albero. Puntualmente rimango sveglio, controllo, spio e non riesco mai a vederti. Vorrei parlarti, dirti un pochino di roba.
Tipo: Com’è la vita al polo nord? Insomma, penso che tu ti faccia due palle grosse così, sempre circondato da nani rompipalle (ammesso che i film non dicano bugie) che confezionano i regali.
Volevo anche chiederti: lavorano per te perché sanno che con quell’handicap fisico nessuno li vorrebbe nel mondo normale?
Insomma, oggi come oggi in una società selettiva e basata sull’aspetto esteriore, se sei nano dove ti presenti? Nessuno che ti prende sul serio, tutti che ti guardano e ridono, bambini che indicano perculandoti rabbiosamente… ti consideri il loro datore di lavoro o benefattore per pietà? Ti sembrerà strana questa domanda; sono sicuro che te l’hanno fatto non in molti però qualcuno deve avertela fatta per forza perché sorgono spontanee certe cose.
Insomma, penso che la tua storia sia migliore di quella di Gesù cristo, di conseguenza sono ancora più portato a pensare che sia inventata. La vita fa schifo e le cose belle il più delle volte sono frutto della fervida immaginazione di qualcuno che mette in giro queste leggende per potere fare dei soldi.
Avevo sentito che la tua immagine, come la vediamo nei film e nelle pubblicità se l’è inventata la coca cola negli anni 50.
So che è un’emerita cazzata; come fai a inventarti una persona? Insomma; penso che cose del genere sia in grado di farle soltanto dio o Gesù che comunque si trova sulla terra per farne le veci.
Insomma; versi i contributi ai tuoi piccoli operai?
Mio padre è un sindacalista e potesse verrebbe lì mascherato da nano per controllarti, vedere tutte le voci sulla busta paga.
No, non è una lettera minatoria; stavo soltanto riflettendo. La cosa che mi puzza di più è: quanti anni hai? Insomma; stando alla teoria della coca cola la tua prima immagine mostra un sessantacinquenne. Settantenne no; a quell’età si è ben più decrepiti. Dunque: ora siamo nel 2008. Stando ai miei calcoli dovresti avere 123 anni o giù di lì.
Ecco.
Mio nonno ha settant’anni.
Mi dispiace dirlo ma è vecchio.
Sì, se li porta bene, è ancora attivo e dinamico ma si vede che la sua pelle è raggrinzita, che non ha più capelli e che prende, al giorno, più pasticche lui che un raver in dodici sabati sera.
Ogni tanto lo vado a trovare, un po’ per senso di colpa un po’ per affetto perché, tutto sommato, ogni volta mi sgancia come minimo venti euro.
Ok; appena arrivo neanche mi saluta.
Mi dice di sbrigarmi ad entrare e di chiudere la porta.
Può essere inverno o estate; a casa sua ci devono essere 70°C costanti perché ha sempre freddo. Dice che i suoi anticorpi non sono più quelli di una volta e che non vuole ammalarsi perché ha paura di morire.
Allora io gli dico che comunque certe cose non si possono rimandar… ok! Arrivo al punto: se lui non può prendere neanche una ventata di fresco, tu come cazzo fai, a dicembre, di notte, a volare senza neanche una capote o un vetro protettivo, per tutto il globo, visto che è già freddo e alle altezze alle quali ti sposti tu è ancora più freddo?
Non so se in tutto il mondo sanno chi sei, se le altre religioni permettono che tu strumentalizzi nanerottoli
(grati)
tutto l’anno, intaschi i soldi dei genitori di tutti i bambini e l’unico lavoro manuale che svolgi e un volo nei paesi dove sganciano.
Non so se mi spiego; può essere che in tutti questi anni non ti sei ammalato? Mai un raffreddore o la febbre? Allora non posso che arrivare ad una conclusione: sei come il protagonista di “Unbreakble”, deludente film con Bruce Willis e con quell’altro negro che non ricordo il nome… dài, quello che ha fatto “pulp fiction”.
Non importa però voglio vederci chiaro.
Se davvero esisti, cos’è che ti spinge a promuovere il lavoro sfruttato di handicappati (fattene una ragione, i nani sono handicappati)? Se nessuno può vederti, coi soldi che ci fai? Ci compri i materiali per costruire i giocattoli?
E allora; se sei tu a fabbricare i giocattoli, come cazzo fai ad avere le scatole originali con tanto di loghi di tutte le più grandi case di produizione?
Metti: un bambino ti chiede la Nintendo Wee; tu gliela porti con scatola e istruzioni.
Da chi le hai avute?
Le hai rubate?
Le hai falsificate?
Allora, o sei un ladro o un truffatore, altre spiegazioni non ci sono. E poi, un conto è fare giocattoli artigianali, un conto e portare consolle perfette. Una volta, se ti ricordi (ma dubito perché sei vecchio e i vecchi hanno una pressoché nulla memoria a breve termine) mi hai portato il sega megadrive.
Era identico a quello che si compra nei comuni negozi.
L’ho confrontato con quello dei miei amici, ho passato a leggere ore e ore i libri delle istruzioni ed erano identici.
Sei un falsificatore coi fiocchi ma ti ho scoperto.
Capiscimi; sono bipolare: ora sto bene, ora sto male. Non voglio offenderti e non te lo sto dicendo per ricomprarmiti perché sennò non mi porterai niente neanche quest’anno (l’anno scorso me lo sono legato al dito e sta qui ancora legato).
È a causa della mia depressione che ti posso dire una cosa carina per poi rimangiarmela qualche istante dopo.
L’unica certezza che ho è che mi stai simpatico e che voglio risposte, giusto per vedere più chiaro su questa faccenda.
Avrei altre domande da farti tipo ora che c’è internet, aerei e cazzi vari, come ti ce ne cala di fare ancora il lavoro in maniera prettamente old school?
E poi il mondo è pieno di bambini cattivi che non meritano niente e tu gli porti doni lo stesso.
D’accordo, mi fa male la mano.
Ora che ci sono i computer, scrivo sempre con la tastiera e non sono più abituato.
Sono Federico, ho 25 anni e sono un nano.
Anche se non è consona e tradizionale (ne ho già spedite a centinaia), vorrei che tu considerassi questa lettera, più che una serie di domande in ricerca di illuminanti verità liberatorie, una richiesta di lavoro.
Non mi importa di contributi o roba simile; noi nani non abbiamo una grande aspettativa di vita e la pensione non ci interessa.
Vedi?
Sono bipolare; prima ti ho fatto notare questo dettaglio mentre ora ti dico anche che non mi interessa.
Mi piacerebbe fare l’addetto al rullo, nel senso che voglio fare quello che sta attento che i giocattoli scorrano serenamente senza inceppamenti.
“Supervisore” , per dirla tutta.
Non ho esperienza in questo campo ma sono una persona molto acuta e non mi sfugge mai niente.
Con me saranno impossibili incidenti come quelli che sono già successi (te lo assicuro) tipo il mio amico Paolino che aveva chiesto un Nintendo e invece gli hai portato una sedia a rotelle nuova e all’associazione lo prendevano tutti per il culo.
Oppure Claudia: secondo te una tetraplegica di trent’anni per natale vuole venti confezioni di pannoloni ultra assorbenti?
Evidentemente gli altri nani si sono confusi con gli ordini… anche se a natale le aspettative di tutti si alzano e non penso che al mondo ci sia gente cerebralmente talmente povera da voler desiderare cose così scontate, che i tuoi genitori te le possono regalare tutti i giorni.
È questo il mio motto: nella vita bisogna sempre mirare in alto, non come l’assassino di Kennedy che (ho visto il film su rai uno l’altra sera) stava in alto in un palazzo e ha mirato in basso. D’accordo; ha fatto centro, anche più di uno, ma così facendo è andato contro questo sano principio di radice prettamente americana, andando contro il suo paese e contro il suo stile di vita.
Non ho capito molto di quel film ma non penso che quell’uomo meritasse di morire.
Alla fine ho tirato un sospiro di sollievo; le cose che succedono nei film sono finzione, non sono cose reali che succedono sul serio.
E il mondo è cattivo; dubito che sia realmente esistita una persona così e anche se fosse esistita non penso proprio che altra gente voleva fargli la pelle a quel modo.
Allora: pensaci.
So che hai già tutta la mano d’opera che ti occorre ma… eddài: fai un’eccezione per me, sarò bravo e puntuale.
… o mi costringerai a farti fare una visita a sorpresa da mio padre.
Quello mica scherza.
Auguri di buon natale
FEDRERICO X




martedì 1 aprile 2008

...SERVE?













Ragazzi ho un piccolo blocco esistenziale.
Ma ragionare, ora come ora, serve a qualcosa? Per essere felici bisogna per forza usare la testa? A che serve porsi milioni di interrogativi dal momento in cui sai che, risposta o non risposta non cambierà mai un cazzo, che sei solo e per quanta gente come te ci sia siamo davvero pochi e non possiamo niente contro l’autorità e il resto del mondo?!?
Post e post fa dicevo che bastava non accendere il televisore già per fare un bel danno. Lo facciamo in mille? Duemila? Un milione? Non è mai abbastanza, schiavizzati da immagini, suoni, stimoli che ci controllano e noi che ci ostiniamo a credere che siamo NOI i padroni del nostro destino.
Non è così; qualsiasi cosa diciamo o pensiamo è frutto di pappa già pronta, letta o sentita da qualche parte; può provenire anche da una grande fonte ma sempre di riciclaccio si parla.
È stato già scritto tutto, è stato già detto tutto… e allora?
Non importa comunque.
Vado avanti a leggere, vedere, informarmi, avido di sapere… e che cazzo ho in mano?
Il vuoto attorno.
Voglio una donna, vado lì: che le dico?
Sto male perché non so parlar d’occhiali.
Sto male perché non so quale pantalone sta meglio con le Converse.
Tagliato fuori dal mondo, completamente per non essere aggiornato sulle tendenze giovanili
HO 24 ANNI E PARLO DI GIOVANI.
Vecchio io o sbagliati loro?
Prima ero convinto della seconda.
Mi crogiolavo in questa situazione di isolamento totale; ora comincio a stare davvero male. In ogni cosa che faccio non vedo più significato, speranza.
Allora, sorge spontaneo: ma le cose, le facciamo affinché lascino un segno negli altri o le facciamo per noi stessi?
Se ci pensate, la maggior parte delle azioni che compiamo sono mirate a dimostrare qualcosa a qualcuno: sensualità, ostilità, dominio, sottomissione etc. etc.
Un’azione è nulla se non c’è nessuno presente da poterla testimoniare e tramandare.
Obbiettivamente; la storia delle torri gemelle sappiamo tutti come andata, chi c’era davvero dietro a quell’esplosione programmata.
Domanda: se non ci fosse stata la televisione sul posto a filmare fotogramma per fotogramma, avrebbe avuto una validità quell’attentato?
Mi spiego meglio: quante volte ci hanno mostrato quelle immagini?
Bastardo Bush, Bastardo Bin Laden, fottuta America… intanto abbiamo guardato e guardato e il cervello ce lo hanno lavato come volevano.
Ci può stare Michael Moore, Zeitgeist, “Confronting the evidence” e cazzi vari: cos’è cambiato? Sappiamo la verità.
E allora?
Serve?
Ha ridato vita a quei poveracci? Ha fatto si che la corruzione nel mondo cessasse?
La verità rende liberi.
La schiavitù rende felici.

Meglio schiavi felici o liberi lottatori di sto cazzo infelici?
Una vita passata a ribellarsi è una vita vissuta col culo.
Obbiettivamente; mettetevi nei panni di Neo di Matrix; a sapere che cazzo c’era fuori dai “Campi Coltivazione Umana”, avreste preso quella fottuta pillola della verità?
Io no.
Porco dio, beata ignoranza.
Sondaggio: che dite, è il caso di continuare questo blog?
Non lo so… cioè: a volte sono adrenalinico e scrivo cazzate pseudo divertenti, a volte menate come questa… ma sono “menate come questa” che mi fanno rimpiangere di non essere cresciuto a pastasciutta, macchine da corsa e domeniche pomeriggio in discoteca, a tramutare i miei sogni e desideri in tangibili vestiti, macchine e paccottiglia in generale.
Potessi tornare indietro sceglierei la strada dell’anestesia totale.
A UNA FALSA DEMOCRAZIA PREFERISCO L’ANARCHIA?
Per essere felice mi basta sapere che la Playstation3 ha ben 40GB di memoria.