lunedì 29 luglio 2013

S69

Altre due settimane lontano da voi!

'sti ultimi tempi mi sta pesando pesantemente il culo.
Sarà il caldo, sarà che sto perdendo ogni speranza, sarà che quel cazzo di romanzo che sto scrivendo ogni giorno fa in modo (lui) di ciucciarmi via la vita (a me; mica il contrario), così faccio in modo di passare meno tempo possibile alla tastiera del portatile per passarlo sul quaderno con la penna a far vivere quella famiglia di disadattati che è la FAMIGLIA MALENZI.

Da che mi iscrivetti al corso di scrittura creativa inizietti a scrivere con la penna (a mano).
Un metodo antico, efficace; hai molto più tempo per pensare alle cazzate che dirai, così da ordinarle, imbellettarle e tutte le altre azioni che finiscono in “arle” (sodomizzarle, smostrarle, castrarle ecc. [perché non sono obbligato a scriverle tutte tutte, anche perché non le conosco, non ho tutta questa grande biblioteca intellettiva a disposizione]).

Ieri ho passato la giornata sul Monte Baldo.
Mi sono scottato. Ho le spalle fluorescenti.
Brillo al buio.
Andassi a Chernobil guarirebbe.

Meditare a quelle altezze è diverso da come funziona qui, Km e Km sotto simili altezze (stiamo parlando di .tot. Metri [non li so/non ho voglia di andare a controllare; se ti interessa, cercatelo, ok?]).

In più ho rotto il vetro posteriore della '600; stavo effettuando un parcheggio millimetrico semi impossibile, in discesa. Dietro avevo un gippone con un'ampia, voluminosa ruota di scorta sporgente che, a contatto col retro vetroso della mia automobilina, l'ha frantumato in migliaia (letteralmente) di fruscianti pezzettini azzurro lente a contatto.

Per fortuna il gippone non si è fatto niente; quando subisco/provoco un incidente posso essermi reciso la carotide, danneggiato irreversibilmente il cervello - e visto come sto non potrebbe che migliorare le mie condizioni – la prima cosa che faccio è controllare i “danni all'altro”, perché piuttosto che avere a che fare con l'ennesimo testa di cazzo che vuole farmi scontare il fatto che lui è infelice perché ha una vita infelice, passare tempo a bestemmiare con quelli dell'assicurazione, preferirei veramente morire.

A cosa è servita quest'esperienza?
Cos'ho imparato?
Che il “vetro di dietro” è denominato “Lunotto posteriore”.

Sapete perché si chiama Lunotto posteriore?
Posteriore perché – metaforicamente – è il culo dell'auto, Lunotto perché diobbestia ti costa come un ipotetico biglietto dello space Shuttle per andare sull'omonimo satellite.

Ma non mi lamento; non credo più nella sfiga; sono stato io un coglione. Volevo fare il pilota di gran classe (manco ci fosse stato un pubblico di fronte al quale – visto il mio rinomato egocentrismo – dovevo fare la mia solita signora porca figura).

Per il 10 agosto devo scrivere 3 recensioni di film (max 1500 battute) per la rivista “PaginaUno”.
Che cazzo gli scrivo?
Ho visto tanti, tanti film, molti dei quali degni di nota (e molti dei quali degni di merda, vedi l'ennesimo remake de “La notte dei morti viventi” che partiva da dio e poi diventava la solita commedia per cerebrolesi spasticati).

Che je scrivo?
Voi, tra “127 ore”, “Cella 211”, “Tua sorella a 69” quale scegliereste?
Tua sorella a 69” è un film un po' fortino, anche perché non esiste, ma potremmo inventarcelo.

L'incipit?
Vai!!!

Il vero protagonista della pellicola – intitolata “Tua sorella a 69” - è il fratello della suddetta sorella nella numerica posizione sessuale, anche se non compare quasi mai (se non come voce narrante OFF) per commentare le vicende di sua sorella, la quale per la maggior parte del tempo è sullo schermo, nuda, nella posizione di cui finora abbiamo abbondantemente disquisito.

Questo fratello della Sorella a 69 (d'ora in poi “S69” – che sembra il numero d'archivio di uno dei film in vhs custoditi nelle vecchie, belle che andante videoteche reali [dove la “S” stava per “Storico” e “69” indica l'ubicazione della videocassetta sullo scaffale del cassettaio, non facendo riferimento a nessuna sorella, perché le vhs sono gemelle, simili, semi imparentate ma non tutte uguali, anche se a prima vista lo sembravano]) è un tipo taciturno, solitario, coriaceo, emaciato, mezzo storpio, con un moncherino al posto della mano destra (forse per questo che è taciturno, coriaceo, emaciato, sopratutto solitario; chi frequenterebbe qualcuno così, a parte sua S69?) che passa tutto il tempo al bar a bere e a pensare a – vi lascio indovinare chi.

Per i primi venti minuti lo vediamo bere, bere, bere per dimenticare gli episodi d'infanzia; da buono sfigato vive immerso nel passato.

Ricorda quella volta che spiegò a sua sorella cosa fosse un “69” (lei lo aveva sentito dire in televisione da Emilio Fede (che sicuramente intendeva qualcos'altro, visto che il telesparacazzatista con la faccia e il cervello liftingati non l'ha mai fatto, neanche con sua sorella) e con la scusa di “farle vedere come”, passò un pomeriggio con la lingua incastrata nei più oscuri antri di sua sorella e il pisello in uno dei più caldi antri che fino ad allora avesse mai conosciuto – anch'esso facente parte di sua sorella, che quella volta, per lei, fu la prima (del 69, non dello “scopare” in generale; ciò era accaduto già due estati prima col nonno; una famiglia molto unita, no?).

Poi ricorda di quella volta che insieme a sua sorella andarono in una fabbrica abbandonata per giocare al “dottore della mutua” (con Alberto Sordi che li riprendeva con l'I-phone per poi postare il filmato su youtube) e lui (il fratello, non Alberto) le disse: - Ci hai mai fatto caso che, quando ti trovi a grandi altezze, o su di un ponte stretto, sospeso nel nulla, se alzi la testa volgendo gli occhi al cielo, ti vengono le vertigini come se fossi sulla punta di un precipizio senza fondo, senza... - e prima che potesse finir la frase sua sorella gli tappò la bocca tappandosi la sua (bocca della sorella) con l'arcigno attributo di suo fratello, mentre Alberto* si toccava.

*Lo so, non sta bene scherzare con i morti ma, talvolta, i morti hanno più senso dell'umorismo degli pseudo vivi – dico “pseudo” perché molti di noi sono morti e non lo sanno; quando Gesù disse “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti” intendeva proprio “lasciate che i cadaveri cerebrali rimangano insieme agli altri lobotomizzati, mentre voi con un po' di sale in zucca venite con me a farvi 'na biretta alla “Taverna di Melchisedek”, che oggi c'è l'happy hour, in più se state con me è già tutto pagato, o al limite prendo una decina di litri d'acqua e li permuto come facetti coi Fish&Tost l'altra volta.

Ricorda di quella volta (sembra mi chi sto approfittando de “I Griffin”, no?), ricorda quella volta che insieme a (vi lascio immaginare anche stavolta chi) era andato al luna park che si stabiliva nel loro paesino di provincia per tutta l'estate e incontrarono i personaggi sia de “Il popolo dell'autunno” di Ray Bradbury che quelli di “Joyland” di Stephen King e lei chiese a suo fratello: - Cosa sono, titoli di romanzi? - , e lui le illustrò la risposta mostrandole il pistolino nella casa stregata dove lei continuava ad abbracciarlo strillando: - Ho paura, tienimi stretta - , e lui, mentre la palpeggiava le chiedeva “Dove” , e poi ci fu il black out come nella celeberrima scena di “Ed Wood”, del miserabile Tim Burton (il film è bello perché, per fortuna, non lo scrisse lui) e rimasero mezz'ora intrappolati nel tunnel dell'orrore di fronte alla lama della falce di una strega meccanica che poi si rivelò un attrice, come lo erano tutti gli altri “fantocci” presenti nella casa stregata, e ne venne fuori una grande ammucchiata horror, perché erano gli anni 80 ma il luna park si dava il caso fosse il più innovativo sulla faccia della terra, supremo pioniere d'avanguardia postmoderna nel campo d'innovazione di giostre e cazzi vari a mettere persone reali nei panni di finti mostri meccanici raffiguranti celebri mostri cinematografici, e tra un pompino a Jason Voories (interpretato da un obeso cinquantenne che viveva con la madre novantenne, incestuoso gerontofilo [openoffice non conosce il termine “Gerontofilo”, ne tanto meno il suo stesso nome, “Open Office” che però, scritto così non mi da errore, il che vuol dire che forse lo stronzo sono io] e un paio di servizietti anali a Freddy Kruger (interpretato da un vero ustionato, fan del film al punto da essersi volontariamente sfigurato il volto dandosi fuoco con la benzina per lo Zippo, modellato le cicatrici aggiungendovi sopra candeggina, costruito un guanto con lame di coltelli, divenuto doverosamente pedofilo, paradossalmente amante dell'hot jazz stile Louis “Satchmo” Armstrong [per gli amici fascisti “Luigi Braccio Forte”]), insieme a Michael Myers (interpretato da un macrocefalo di Boston amante di John Ford e delle bende da pirata sull'occhio destro, come fanno i Pastafariani – anche se lui apparteneva a una disciolta comunità hamish), scoprì il piacere di essere donna a 11 anni.

Poi ricorda di quella volta che l'estate successiva tornarono al luna park e lui era ansioso di tornare nel tunnel delle streghe e lei le disse che non aveva voglia perché:
  1. aveva mangiato tanto a cena, era piena, non l'entrava nello stomaco più niente (ed era una scusa perché l'estate precedente, in quella casa, aveva ingoiato una quantità di sperma tale che ne vomitò per i 6 giorni successivi.
  2. Era “stanca di fare certe cose” solo con debosciati, parenti e mostri (categorie, tra le altre cose, intercambiabili)
  3. Da quando zio Guglielmo era andato a trovarli nella baita in montagna, sei mesi prima, aveva il culo che chiedeva pietà in cantonese antico.
  4. Oltre ai liquidi e solidi [più liquidi che solidi], non le andava giù che ci si approfittasse dei dodicenni
  5. il quinto punto non le veniva; fu l'unica cosa che quel giorno non “venne”, perché alla fine il fratello la convinse a fare un giretto nella casa delle streghe.

Poi ricorda quella volta che non mi viene, come oggi non verrò.

Allora, questi erano i primi venti minuti; un lungometraggio dura (mi pare) dai 60 min. in su

Dopo 20 minuti così densi e pregni (de sjbòra) che metterci?
Niente, perché tra un ora devo andare a ritirare la macchina da DOCTOR GLASS, il tizio che mi rimetterà il LUNOTTO POSTERIORE della seicento, e poi andrò da Notorius a rimettere in sesto l'acustica, e poi farò il Krya yoga e poi andrò avanti col romanzo.

Bella, oh, ci si becca su FB!!!

vi do un consiglio: cancellatevi da FB.
Invece di fare i fighi guardando “fight club”, “Matrix”, “V for Vendetta” e film simili, sognando di distruggere il sistema col potere dei libri di David Icke, mandate a fanculo quei fascisti di facebook e i loro sponsor.

Vi immaginate che mondo sarebbe senza facebook?
Vi basta ricordare com'era il mondo 7-10 anni fa.
Ve lo ricordate?
Appunto.
Non lo ricordate perché è in atto la corsa alla Singolarità Tecnologica e la vostra memoria storica non supera l'ora di pranzo.
Perciò andate affanculo o mandate affanculo FB.

lunedì 15 luglio 2013

MUSICA, MUSICA, MUSICA: MUSICA UN CAZZO

Siamo in piena estate, il che significa che i comuni si danno da fare per cullare i turisti (chiamasi “leccare il culo alle passeggere fonti di reddito viventi”)

Durante l'anno non fanno un cazzo di niente, tolte le minchiate per i vecchi (costano poco/portano voti [siamo il paese più vecchio del mondo, diocristo, peggio del Giappone]).

Ogni settimana fiere, “avvenimenti”, bancarelle, degustazioni, mostre... concerti.

Dio... concerti!

Ma concerti di cosa?
Per chi suonano?
Serve a qualcosa?

Vi racconto la mia esperienza.
Avevo un gruppo che suonava “IPOTETICHE COLONNE SONORE PER IPOTETICI FILM ITALIANI (DI GENERE) ANNI 70”. Non era un musica “facile, facile”, ma era immediata, mischiava più generi e accontentava un po' tutti i tipi di ascoltatori.

Ci siamo ispirati ai Goblin, ai Dream Theatre e alle altre cose che ascoltavamo (si va dal punk e la new wave allo stoner) ma erano tutti pezzi rigorosamente nostri, nati dalle nostre quattro menti

Non sono in grado di quantificare le volte che abbiamo suonato di fronte a un pubblico, come non sono in grado di quantificare tutte le volte (complessive) che ho suonato di fronte a un pubblico da quando, a 12 anni, feci la mia prima esibizione - era il saggio di fine anno di una scuola che non avevo mai frequentato (ci insegnava il mio maestro di chitarra, che mi chiese se me la sentivo di fargli un po' di pubblicità).

Quando io e il mio gruppo, i Peripatetica, suonavamo con passione e trasporto, non c'era mai un cazzo di nessuno lì, di fronte al palco.
Come fosse possibile... boh.

Abbiamo stipulato un campionario di ipotesi, partendo dal classico “... magari facciamo cagare”, solo che (modestia a parte), non corrispondeva al nostro caso.

NB: abbiamo aperto il concerto agli “Osanna” (sto parlando di una band storica degli anni '70), e anche lì non c'era nessuno.

N.B.B. Quando hanno suonato gli Osanna, facendo il grande sforzo di trasferirsi dal bancone del bar all'altra parte del locale per - che ne so – ascoltarli?!?!, si sono scomodate la bellezza di 20 persone.

N.B.B.P.D.: Generalmente il locale era a ingresso libero; quella sera il biglietto costava 20€.
Di gente ce n'era – persino uno psico che la volta prima mi ha azzannato un orecchio – ma sotto il palco, INTERESSATI ALLA MUSICA, solo poche unità.

TORNIAMO AL PRESENTE.

Come detto all'inizio, i comuni fanno le feste di 'sto cazzo, e ci sono sempre gruppi musicali, a volte anche bravi (mi sono sentito un tributo ai pink floyd niente male).

Chi c'era a sentirli?

Un-cazzo-di-nessuno.
Praticamente c'era il cazzo appartenuto al Signor Nessuno (deceduto l'estate scorsa per “acuta depressione post solitudinale) che se ne stava lì, barzotto contro la colonna in fondo all'angolino, anche lui solo, che applaudiva sperma triste, mentre i ragazzi ci davano dentro con una bella lezione di psichedelia artefatta (non puoi suonarmi “Live a Pompeii” nota per nota; mettici qualcosa di tuo, e che cazzo, non sei credibile; non sei ne Gilmour ne Waters e usi degli effetti troppo all'avangardia).

ARRIVO AL DUNQUE: sarebbe anche ora, no?

Ho smesso di credere alla fuffa che recita più o meno (voi musicisti mi capirete) : EEEEEEHHHHHHHHHH, MA TANTO ADESSO LA MUSICA FA TUTTA SCHIFO, TUTTA FATTA A TAVOLINO, LA GENTE NON CAPISCE UN CAZZO, ASCOLTANO QUELLO CHE PASSA IL CONVENTO, NON SONO ABITUATI A SENTIRE LA VERA MUSICA (sembra un po' Pino Scotto, eh?) BASTA CHE GLI DAI IL TUNZ TUNZ E NO, NON SI VOGLIONO IMPEGNARE, GLI FA PAURA USARE LA TESTA (come se essere musicisti equivalga a usare la testa; tranquilli, il discorso che sto scrivendo lo conosco bene perché l'ho fatto anch'io fino a 3 sec. fa, e mi ci metto anch'io nella categoria degli stronzi sapientoni, e ti ci metto pure la faccina sorridente “:)” così capisci che sto scherzando perché sennò, senza polarizzazione grafemologica non capisci le mie vere intenzioni, come succede con gli sms, che sei costretto a fare le faccine sennò il ricevente non capisce se gli vuoi bene o se ti girano i coglioni) E ORMAI LA MUSICA E MORTA, E' FINITA NEGLI ANNI 90, L'HA UCCISA IL GRUNGE ecc. ecc. ecc.

In cosa credo adesso?

Mentre fumavo una beata Camel senza filtro, in mutande, sulle scale del mio palazzo, affacciato alla finestrella che da sulla piazza principale, sentivo l'ennesimo gruppo (discretamente bravi) che cercava di suonare pezzi simil jazz in versione “jazz appetibile per le masse stolte però noi che lo suoniamo ci divertiamo e improvvisiamo e facciamo vedere che siam bravini alle nostre famiglie”.

Sapete?
Quel Jazz fatto senza improvvisazioni lunghe e contorte, che da il libero, creativissimo sfogo ai cantanti jazz che possono scegliere tra una vasta gamma di “barà badà badù badaù” oppure tra i miliardi di squittii post coitali laringeo anali di Bobmecfèrrin (giustiziatelo, porcoddio, ha rotto i coglioni; vi sfido a sentire un suo album per intero, dall'inizio alla fine, senza neanche pause per riprendere fiato).

E l'allegro gruppo cantava swingando: “Dddd bìl gìn, ne ma lo ves, gi gistigghè... enne nnna ne n ua... AH AH BILL GIN NE MA LOVA”.

… pu pu pu pu puuuuuuuu

La Carota d'Ipanema, inglishmàn in niuiò, evribrèi iu tèi, di otum lìvs (de sammer chisses), i giardini di marzo, e i pompini di ferragosto

MA CHE DDDU CUGGHIUUUUNIIIII: EEEEEEVAAAAAAAAAAASHHHHHHHHTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.

Ma cristo benedetto dai sottoposti, siamo nel 2013: vi hanno fatto cagare sotto per anni che l'anno scorso finiva il mondo e invece di essere grati per essere ancora qui (giusto il tempo che vi occorrerà per finire di pagare il mutuo, poi vi staccheranno la spina) vi mettete a suonare questi pezzi che non se ne può più?!?!?!?!

Eddai!

CONCLUSIONE:

I pezzi che suonavano quelli lì in piazza, i pezzi che suonava l'altro gruppo dall'altra parte della piazza (EISì/DISI), e i pezzi che suonano tutti, tutti i complessini da piazza di tutte le feste di piazza del mondo sono belli, talvolta meravigliosi. Li porteremo sempre nel cuore perché hanno fatto la storia.
La nostra storia.
Hanno fotografato diversi periodi storici cruciali nello sviluppo de... eeeEEEHHHHHHHHHvaaaaaaahhhshtaaaaaaaa.

È roba vecchia.
Perché dobbiamo vivere nel passato?
Perché non possiamo avere un cazzo di presente?
Cosa credete, che perché tra poco avverrà la singolarità tecnologica e i robot suoneranno/comporranno musica meglio di voi non valga la pena CREARE QUALCOSA DI PERSONALE?

Non dico “ahhhh, inventiamoci un nuovo genere musicale”. Fanculo le etichette, e fanculo “ehhh, ma è già stato fatto tutto” (come disse la madre di un tossico calabrese a proposito del figlio).

Che cazzo avete imparato a suonare a fare?
Perché vi ci hanno costretto?
Perché era l'epoca in cui l'indissolubile binomio “chitarra = figa” vi ha spinto ad acquistare la sei corde a scopo di lucro sessuale?

Per quanto possiate reputarlo logoro, triste, banale, scontato, anche voi avete un vostro stile. Non pensate che meriti di essere sviluppato?

PERCHE' VI OSTINATE A SUONARE PEZZI DEGLI ALTRI... VECCHI?!?!?!

Secondo me non ha più senso, neanche sprecare tempo a fare gli “arrangiamenti futuristici di sto cazzo” (suonarmi vecchiume in stile techno post giamiroquèi non migliorerà di certo il tuo curriculum).

Quelle canzoni appartengono al passato. Quando uscirono raccontavano il presente in corso all'epoca, per quell'epoca, di quell'epoca... e come potrebbe essere altrimenti?
Tutto ciò che esiste è il tempo presente, il resto è fuffa.
Ma a quanto pare, abbiamo stravolto anche quest'altra legge.
E vai col liscio.

Quando ci si baciava ascoltando “I giardini di marzo”, probabilmente era marzo, si era ragazzi e si stava ai giardini pubblici. Oggi nei giardini pubblici è pieno di telecamere, a marzo diluvia e grandina e piove come fosse Dicembre perché non esistono più le stagioni e i ragazzi si baciano solo tramite I-Phone con persone che conoscono tramite chat e frequentano tramite msn per paura di contrarre malattie che se ne inventano una ogni dodici minuti.

A che serve rimanere ancorati al vecchio?
Perché cullarsi su visioni che non sono più?

COMPONETE NUOVA ROBA.
Non importa se “assomiglia a questo” o “sembra copiata da quell'altro”. È inevitabile; ognuno ha avuto modelli di riferimento ai quali si è involontariamente (o volontariamente) ispirato, eccetto il primo ominide che inventò il tamburo e poi, poco prima di suonarlo vide una treccia di rasta pelosi che scendevano dalle cosce della sua ominida e si disse: “Sai che cazzo me ne frega di fare il primitivo tribale giusto per far contento quelli che scrivono i libri di storia? Adesso mi infiocino l'ominida poi, casomai, per compensare, faccio un paio di graffiti stile me ne vado a caccia di mammuth stilizzati e gli archeologi saranno contenti ma no, cazzo, ho mal di testa, le spirali acustiche del brodo primordiale mi risuonano nelle orecchie, se mi metto a suonare un cazzo di tamburo, oltretutto tribale, qui finiamo nella merda perché se suoni tribale, tempo due mesi e si inventano la house afro tribale, dopo i diggèi si impasticcano, i ragazzi si schiantano il sabato sera, si inventano i posti di blocco, ti fanno il palloncino, ti ritirano la patente poi ci tocca andarci a ubriacare in bicicletta, fin quando non metteranno le targhe anche alle bici come fanno ad Amsterdam – che di fatto, guarda caso, lì si drogano come le bestie e solo a loro poteva venire un'idea così del cazzo – e allora, quando avremo le targhe andare in bici equivarrà a guidare un veicolo, perciò se ti fai 16 ceres e ti fermano e ti fanno il palloncino che sei in bici, ti ritirano la bici e pure la pompetta per gonfiarti le ruote e se per caso si sgonfiano e addio festa tribale e niente più rave.

CONCLUSIONE DELLA CONCLUSIONE

Hai una tua sensibilità?
Hai un tuo cervello?
Sai usarlo senza chiedere il permesso?
Perché non crei musica tua?


Vuoi ispirarti a musica di trent'anni fa? Quaranta? Cento?
Benissimo.
Ma LASCIATI ISPIRARE.
Non riproporre la stessa fuffa che non è roba tua.

Vaffanculo albachiara; vasco rossi è morto; quello che vedi sul palco è un clone che va avanti a dialisi.

Vaffanculo a Ligabue; lui si che è dentro l'happy hour, perché mangia tartine di caviale con la siae che gli paghi tutte le volte per suonare le sue canzoni

Vuoi fare un techno dark pop punk prog rinascimentale, barocco futuristico?
Fallo.
Ma fallo.

De du du du, de da da da ha rotto i coglioni.
Fai qualcosa.
Io lo faccio, e tu?
Come, “cosa faccio io?”.

Attualmente sto studiando l'arrangiamento per chitarra classica di “Boheminan Rhapsody”, che è un pezzo rock recente di quando ancora c'era gente che suonava con il cuore, perché adesso la musica è morta ed è già stato inventato tutto e...

… avete ragione, mi mando affanculo col biglietto di sola andata per l'inferno...

… ci arriverò su di una fiammeggiante autostrada...

… e se non avete capito il gioco di parole che riguarda gli aisidisì vuol dire che siede delle merdine e non sapete un cazzo di quale è la vera musica.

NOOOOOOO, PERCHE' NON HO CHIUSO: MI SONO DATO UN ALTRO STIMOLO.

Giuro che la faccio breve.
Promesso.
Intanto, anche quest'altra riga me la potevo risparmiare.
E invece no.

ASCOLTARE LA BUONA MUSICA... 100€ A CHI SA SPIEGARMI CHE CAZZO SIGNIFICA.

Un esempio?
Lady Gaga.

Allora: mi sta sui coglioni. Le sue canzoni non mi piacciono. Si sente che sono fatte in laboratorio, per diffondere il verbo di satana (ah-ah-ah-ahhhhhhh). È musica di merda. Anzi, non è musica.

… come?
Ma chi decide cos'è musica e cosa non lo è?
La musica è musica.
Io musicista, fatico a sentire più di venti secondi lady gaga, mi martoria i coglioni indecifrabilmente, ciò non significa che possa permettermi di dire che non è musica. Magari, un altro ascoltatore più attento (o rincoglionito) riesce a trovare – tra quelle note che a me sembrano tutte uguali e piatte – un universo a me precluso, in quanto ignorante-che-giudica.

PIIIIINOOOO, SEIIII UNO SPUTASENTENZEEEEE.

Ve lo ricordate?
Pino Scotto?
Mi ha regalato grandi pomeriggi. Mi sta simpaticissimo. Ma lui è un altro di quelli che ci è cascato.
Come ci sono cascato io.

La musica è musica.
Che ci metti il cuore, o che la fai in laboratorio... lasciamo che decida ogni singolo ascoltatore.
Per sé stesso.
Solo per sé stesso.
Che ne dite?

A presto

lunedì 1 luglio 2013

SFOGO E NOTIZIE (per modo di dire)

Quando comincio a scrivere non so mai cosa scrivere.
Ma ti pare?
Dirai, “allora non scrivere, fai altro”.

Ho alternative?

Sono un “pieno di merda”, cioè un portatore sano conflitti interiori (irrisolti).
Ma non ho più neanche metà (come si si potesse quantificare) del veleno che avevo una volta.

Il veleno era il motore di TUTTA LA MIA OPERA.
Mi svegliavo la domenica mattina ancora ubriaco del sabato sera (long island e bitter campari e prosecco per aperitivo, poi un litro di vino, un amaro, e dopo cena cocktail e Tennet's ad oltranza, fino alle 3), in coma zuccherologico.

Fisicamente devastato, ma tutto quello zucchero, addizionato al veleno generato dall'insoddisfazione, dalla rabbia che tenevana la mia mente sotto aceto, in costante stato di iper accelerazione nevrotica, mi facevano scrivere di getto (in media) 12, 13 fogli in Times New Roman 12 di critiche, giudizi, accuse.
Non si salvava niente e nessuno.

I miei post erano lo sfogo di un incazzato a morte con la vita.

Non è che sia felice felice ma quell'essere è scomparso.
Quando mi metto al PC mi rendo conto che senza veleno, senza niente di cui lamentarsi, è difficile stanare argomenti sui quali ironizzare e, perché no? svelenare.

Molti comici (mi vengono in mente George Carlin e Beppe Grillo) ogni tanto dicevano/dicono una battuta che, grosso modo recita: “Sono felice che tutto vada male, che stiamo arrivando al capolinea. Perché fin quando ci sarà merda di cui sparlare a noi comici non mancherà il lavoro”.

Se le cose andassero bene, di cosa parlerebbero i comici?
Penso che il 90% di essi intraprenderebbe un'altra carriera.

Perché non ci fa ridere ciò che non ci fa incazzare?
Secondo me, la “risata” è conseguenza di uno stato di pace.
La risata “onesta” è manifestazione della felicità.

Sei felice quando sei in pace: come cazzo facciamo a ridere quando ci sono persone (tipo me) che scherzano sul mondezzaio ipnotico sensoriale che caratterizza la vita di noi esseri sociali?

Per un lunedì mattina è un argomento un po' palloso.
La riflessione non è tanto di moda.
Non lo è mai stata.

Io, in primis, ho voglia di divertirmi. Perciò, cosa fare se non prendere il giornale, rimangiarmi quanto scritto finora?

Sono seduto al solito bar, quello con l'edicola davanti.
L'espositore di titoli dei quotidiani quest'oggi recita: STRADE DI SANGUE. MUORE DICIASSETTENNE IN MOTORINO.

È morto un ragazzino di 17 anni, impastandosi col motorino.
Bene. Fin qui la metà della notizia è chiara.
C'è da chiarificare la metà oscura.

I ragazzini di oggi, la cosiddetta “Generazione xy”, cresciuta mangiando cibi geneticamente modificati (a quest'ora gli adolescenti hanno il dna targato McDonald's), a 13 anni sono già alti come un ventenne (anche più) della nostra generazione.

Io non sono un ricercatore, non conosco tante cose “tecniche”, “scientifiche”.
Mi baso su quello che vedo.

Un essere umano, sia nano o giocatore di basket affetto di gigantismo, è composto dalla stessa percentuale di acqua e sangue.

Un ragazzino muore, le strade si riempiono di sangue: CAZZO ERA, UN VAMPIRO?

M'è subito venuto in mente il finale di “Ragazzi Perduti”; in quella casa uccisero (mi sembra) 5 vampiri e il sangue usciva dai lavandini, dalla vasca da bagno, dalla tazza del cesso.
Tonnellate di ettolitri.

Posso capirlo, i vampiri ciucciano cisterne di sangue a notte e se lo tengono dentro senza consumarlo, senza smaltirlo.

Senza mai scoppiare di loro.

Un ragazzino che si impasta col motorino e mobilita la protezione civile, costretta a sgomberare le strade dal sangue che porta via le automobili come se si fosse rotta una diga, induce a pensare che in realtà fosse un capo vampiro millenario incarnatosi nel corpo di un adolescente.

Una sorta di Marius..

Questo è solo l'inizio.


SINDACO INSEGUE LADRI E LI FA CATTURARE.
In realtà il sindaco li stava inseguendo perché gli dovevano 2000€ per il fumo che avevano preso a buffo.
Il sindaco gli ha raggiunti e mentre li massacrava di botte strillava: - Dove sono i miei soldi, dove sono i miei, dove sono i miei soldi figli di puttana - .
Quando ha visto che i carabinieri l'avevano visto ha cambiato testo. S'è messo a strillare: - Così imparate a trasgredire la legge, birbantoni, così imparate il senso civico, bricconcelli - .
Poi se n'è andato bestemmiando perché i 2000 euro se li sono presi i carabinieri, e ci sono andati a comprare una panetta di fumo dai finanzieri.
E anche il sindaco aveva preso la panetta a buffo.

BOOM DI ISCRIZIONI ALLE SUPERIORI: PARTIRANNO TRENTA CLASSI PRIME IN PIU'.
E dove andranno, affanculo nel precariato tra altri vent'anni vissuti tra i banchi?
Mi sa che le persone sono ancora convinte che titolo di studio = lavoro.
Mmmm, consiglierei una terapia a base di adeguati psicofarmaci.

CHOC A PAVIA, DUE BAMBINE INGHIOTTITE DAL PO'.
Queste sono le notizie fuorvianti che mi fanno incazzare, scritte dai media che manipolano l'opinione pubblica per creare consenso.
Io, il Po lo conosco benissimo.
Vi assicuro che è vegetariano.
Pensate che non comprava neanche le focacce del Famila perché ci mettono lo strutto (è un grasso di origine animale e i mangiaverdure aborrano tali nefandezze alimentari).
Perché infamare la reputazione vegana di un fiume onesto?

OBAMA: “ABBIAMO BISOGNO DI EROI. SALVEREMO L'AFRICA”.
.?
?
Conoscendo la visione di “politica estera” che i proprietari di Obama – i giacca e cravatta di Wall Street - gli impongono di attuare, penso che stavolta manterrà la promessa.
Vi spiego l'iter logico.
Gli africani soffrono e ormai sono spacciati.
Il manipolo di eroi andranno lì coll'uranio impoverito, missili e bombe, e nel giro di due mesi aiuteranno l'Africa a non soffrire mai più, per sempre.

ROMA: ANZIANO SPARA E UCCIDE IL LADRO.
Però il rumore dello sparo era troppo forte, l'anziano si è cagato sotto – sia metaforicamente che letteralmente – e ha tirato le cuoia.
Infarto.
Quando i carabinieri sono arrivati sul luogo del duplice delitto hanno pensato: “Cazzo, adesso ci toccherà fare 3 mesi di straordinari per capire chi ha ucciso chi”.

UCCIDE LA EX MOGLIE A COLPI DI PISTOLA E POI SI FA ARRESTARE
Forse non aveva ben chiaro il meccanismo.

MATURITA': SETTE DETENUTI AMMESSI AGLI ORALI
Volevano diplomarsi per puro sfizio; già non ti assumono con 110 e lode - a meno che non sei raccomandato. Se hai la fedina penale un pelino sporca non ti fanno neanche pulire i cessi della stazione.
Hanno deciso di diplomarsi così, tanto per vedere se ce la facevano.

MICHAEL JACKSON: “COMPRO' IL SILENZIO DI ALMENO 20 MINORI”.
A sapere che, per certa gente, il silenzio ha un valore economicamente così alto mi sarei venduto il mio a decibel, sia Michael Jackson che a tutti quelli che lo desiderassero.
Rimane una domanda senza risposta: questa gente, una volta che si è comprata il silenzio, che se ne fa?
Il silenzio non è un bene materiale, non è quantificabile, non è quotato in borsa, non si può investire...
Ecco!

Il silenzio è edificabile.
È il terreno sul quale costruire sempre più palazzi menzogneri d'ignoranza, per far sì che il mondo, questo mondo che tanto non ci piace, rimanga sempre così com'è.

Comincio a pensare che, in realtà, questo mondo ci piace. E anche parecchio.
Perché se il mondo andasse bene, di cosa potremmo lamentarci?
Da buoni comici abbiam bisogno di materiale su cui lavorare, per continuare a vivere.

A presto.