domenica 30 maggio 2010

CHI L'HA DETTA? SE NON L'HA DETTA NESSUNO DI FAMOSO ALMENO SU WIKIPEDIA NON CI CREDO. CREDO A QUELLO CHE VEDONO I MIEI OCCHI E AL SIGNORE


VOLETE SEGUIRE UN'OTTIMA DIETA PER PERDERE PESO E STARE IN FORMA TUTTA LA VITA SENZA AVERE PIU' PROBLEMI MENTALI O MALATTIE D'OGNI GENERE?
CONSIGLIO QUESTO TESTO.
BADATE, PERO'.
UNA VOLTA LETTO NON SI TORNA INDIETRO.





QUNADO LI AVREMO ANCHE SULLE NOSTRE STRADE, FINALMENTE LE COSE ANDRANNO MEGLIO. STAREMO PIU' TRANQUILLI, NON CI SARANNO PIU' I TERRORISTI CATTIVI NE I TERRORISTI CRUDELI CHE INQUINANO PER SURRISCALDARE IL SURRISCALDAMENTO GLOBALE, A CAUSA DEL QUALE PAGHIAMO TANTE TASSE PER RISARCIRE IL BUCO NELL'OZONO!!!
ORMAI HO SMESSO DI BESTEMMIARE; ODIARE L'INESISTENTE E' UNA SCORCIATOIA TROPPO COMODA... CIO' NON SIGNIFICA CHE PREDILIGA LE COSE SCOMODE, ANZI, PIUTTOSTO CHE ALZARMI, PRENDERE IL TELECOMANDO PER CAMBIARE CANALE, MI GUARDO MARZULLO ALL NIGHT LONG



SAPEVO CHE ERA ANDATA COSI' MA NON ERO COMPLETAMENTE SICURO.
ORA CHE ABBIAMO LE PROVE... NON SI PUO' PIU' IGNORARE LA VERITA' DEI FATTI.
... ALTRO CHE "E' NATO PRIMA L'UOVO O LA GALLINA?".
E' NATO PRIMA IL CONIGLIO, IL QUALE HA CAGATO LE UOVA, DALLE QUALI SONO NATI GLI DEI, I QUALI HANNO CREATO GALLINE CHE PRODUCONO UOVA ATTE A POMPARE I BICIPITI DEI CULTURISTI, I QUALI LE ASSUMONO IN GRANDI QUANTITA' PER ESSERE PIU' GROSSI E MEGLIO ACETTATI DAGLI ESSERI NON OVIPARI.



Infilarti piume nel culo non fa di te una gallina, bensì un pervertito strano, divenuto tale grazie a traumi infantili di natura ignota ai più, non al bordo del fondo del confine di certi antri oscuri d'una memoria a lungo termine tanto molestata e martoriata da non poter più contenere sprazzi, anche parsimoniosi, di dosi di bontà per il prossimo, oltre la storia dei libri, sempre, solo, auto referenziale.

Dire “Non lo faccio per soldi, è per i miei ideali” è un modo pomposo, auto celebrativo, accomodante, salva faccia pubblicamente, per dire a te stesso e al mondo che lo stai facendo pienamente consapevole della natura egoistico sbagliata delle tue azioni, delle conseguenze che avranno.

Gli ideali non sono più nobili dei soldi.
Ambedue causano sofferenza, morte.
Con gli ideali non ci riempi la pancia, non ti ci svuoti i testicoli, (sessualmente disquisendo).

Gira tutto intorno al sesso.
Pure i satelliti.
Noi: satelliti dell'attenzione degli altri.

La maggior parte della narrativa è scritta all'imperfetto... significa che tutte le cose belle, meritevoli di considerazione, sono già passate e mai più torneranno?

Ecco perché leggiamo.
Per non dimenticare quant'era bello ciò che non si considerava bello quando stava accadendo e, col senno di poi, si è rivalutato grazie al triste termine di paragone chiamato presente.

Passato, futuro, sono stati mentali.
Non esistono.
Esiste solo l'adesso.
Ora.
Ora.
Ora.
Ora.
Ora.

Andatelo a dire agli editori.
Ditegli che l'adesso è un vostro ideale per fare soldi.
Verrete accettati.

C'era (ecco, auto suggestionato dalla mia personale litania utilizzo un tempo verbale indicante una cosa già accaduta; non per questo gli occhi non mi impediscono di guardare fuori dalla finestra e vedere) una nube gigante, innaturale, sovrastare la città.

Porcherie chimiche spruzzate lì per dispetto.

Non disperate, ora che David Icke è andato in onda su Italia1 molte casalinghe frustrate conosceranno l'operato degli Illuminati, guarderanno “Angeli e demoni” con un'ottica più responsabile, meno acerba di quella fornitagli la precedente visione.

Se non altro, stavolta niente pop corn, solo commovente attenzione a tutti i gesti segnali segreti di Ewan Mcgregor.
Sono passati i tempi di Mark Renton.
Non era un personaggio da casalinga, era più da universitario pankabbestiallespalledeigenitorieconomicamentecapienti.

Vi racconterò il sogno dell'altra sera.
Sembrano puttanate scollegate eppure tutto questo un senso ce l'ha, come la vita in generale...
...
...
...
ahhahahahahahhahahahahahhahahahahahahahahahahhahhahahahahahahahhahahahahahahahahahahhahahahahahahah

Anzi, per spirito d'emulazione da chat malsana: - uasshshshshhahahhahahah

Oppure, per omaggiare le pornostar maestre nella sacra arte del Gagging: - gagagagagaggagahghghghghghghghghghghghghgh.

NDR: se non sapete cos'è il gagging chiedetelo alla mamma, anche se ribadirà più volte che lei certe cose non le fa.

Non col babbo, almeno.


Luttazzi dice che ci vuole più satira.
Io, che purtroppo sono radicale (non nel senso che mi faccio le canne perché il fumo me l'ha lanciato Pannella al suo comizio; mi drogo per altre motivazioni, siano più alte o meno) non posso prendere in considerazione quanto detto da Luttazzi.
Riparto daccapo.

Daniele dice che ci vuole più satira.
Andrea dice che ci vuole pulizia etnica.

NB: la pulizia etnica suggerita da Andrea parte proprio dal campione semi umano di Andrea e procede fino all'ultimo presunto homo sapiens (non due sapiens, uno solo; è una balla che siamo “sapiens sapiens”. Certi programmi televisivi non esisterebbero se avessimo almeno a livello di nomenclatura etichettante un sapiens al quadrato, figuriamoci al cubo!!!), lasciando tutti gli altri esseri viventi liberi di farsi la guerra come meglio credono.

Ho visto pidocchi comunisti combattere contro falene fasciste che avevano rivendicato il proprio diritto di superiorità astrale, durante una celebrazione pagana (non per questo meno fantasy chic) del sol' invictus.

Per i meno acculturati: nulla a che vedere col film di Clint.

Vado un attimo a mangiare.
Mai scrivere a stomaco vuoto.
... l'ha detta Gandhi dopo che lo sponsor (una nota catena di fast food) gli aveva infilato nel saio (o come cazzo si chiama) la mazzetta danarosa per reclamizzare i vari prodotti fritti geneticamente modifi/immotivati presenti nei menu vigenti nei vari edifici dotati del trademark in questione.

Le parole sono come proiettili.
... evidentemente abbiamo una mira di merda.

Ci saranno almeno 600g di riso nel frigo.
Mamma dice che gli sono avanzati.
Non sapevo che avesse dato un ricevimento in mia assensa, alle mie spalle, ieri sera, quando stavo gustandomi il gruppo cover dei Metallica, in mezzo ad alti sacerdoti dei Black Devils e nazisti (sotto casa mia c'è un po di tutto oltre il tutto).

Bisogna sapersi arrangiare.
Andateglielo a dire agli spartiti sparpagliati sulla scrivania cervellotica del compositore molestato dai fan, in secondis, in primis dai genitori.
“Niccolò, non hai studiato abbastanza. Vieni a ciucciarlo al babbo, poi in castigo in bagno. Senza luce”.

Poi quando vengono fuori i serial killer la colpa è dei dischi di Ozzy (prima) o di Marilin Manson (fino a qualche mese fa).

Mi chiedo chi sarà il prossimo capro espiatorio... anche se il capro si usa nei sabba.
Roba cattiva, roba sbagliata.
Allora, per non indurre al satanismo ed esprimere lo stesso concetto, uso uno sproloquio del semi alfabetizzato Gino “il barese”.

“Mi chiedo chi sarà il prossimo campo respiratorio”.

NB: non è una battuta di cattivo gusto sugli ebrei.

Essere fan significa non avere abbastanza vita personale da potersi auto adorare.

È per questo che MTV, ora come non mai, ha più di mille motivi per continuare ad esistere indisturbata.

Se non la pensi come me ti ammazzo. L'ha detta dio.
Lo stesso dio delle dieci regole, tra cui “non ucc...”

Ok, sto zitto.
Non pensate troppo, vi racconto il sogno promessovi 14 capoversi fa.
Si chiamano capoversi?
Vabbè, tanto avete capito, so che siete struggenti geni, altrimenti non leggereste il blog più feshion della rete (dopo quello del cardinal' Bertone; superare il re non è da poco).

Anagrammato “Bertone” diventa “Bretone”.
L'avevo detto che era un cospiratore.

Leggere in Portoghese roba già complicata in lingua originale (non portoghese) rende la vita più.
Più.

Premessa: l'uso del famigerato imperfetto sarà puramente a scopo narrativo, per gonfiare l'epicità del mio sogno rivelatore, ammaliando il lettore fino a portarlo a livelli di coscienza più alti di quelli attuali (pari a uno 0,5 che tornerà più avanti nel discorso, se il lettore avrà il coraggio e la pazienza di continuare il percorso su questa strada e non su un'altra, brulla e non conosciuta, giacché chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non sa se l'artròva).

Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale, sopratutto perché non pensa (crede) che certe persone siano esistite come esisto io... che penso di essere una proiezione olografica tridimensionale creata nella mia mente, esistente da qualche parte ma non qui, e che esiste nella mente di chi apre la propria al mio segnale, un po' come pazzi telefoni cellulari viventi di vita propria.

I cellulari pensano in numeri o lettere?
Potrei fare la stessa domanda a noi esseri (dis)umani, in quanto smodati geni geneticamente geniali.

Ecco perché ai geni difficilmente viene un tumore; le cellule erano già impazzite di proprio.

Il pazzo di oggi sarà il savio di domani.
Nel frattempo, quuuuanto dovrà correre.
Scappare.

Vado.

Affacciato al balcone di casa (faccio sogni alla portata delle mie possibilità economiche, per questo non “affacciato al balcone di casa ad Orlando, Florida”) scrutavo l'orizzonte, sebbene fosse ostruito dal bar dei Black Devils nazisti deviati, tra le varie, dal gruppo cover dei Metallita (i “Carpenteria Metallica; non scherzo, esistono sul serio, come il resto!).
La granitica, pre moderna semi veduta non m'aiutava a non pensare a ciò che non volevo pensare. Era lì, nella mia testa come il resto. Scansai l'opzione di scansare contenuti, ancorato alla tranquillità rincuorante della realtà solida et tangibile.
Mi piaceva pensare che tutto fosse reale.
Imperativo convincersene, altrimenti...
Essendo sobrio, non potevo permettermi il lusso di concentrarmi sul silenzio circostante (che non c'era, come il resto). Guardai il cielo, avvertendo uno strano formicolio al braccio sinistro. Sentivo. Stava arrivando. Rabbrividii. Sapere che è in agguato qualcosa che si percepisce ma non ne si conosce la natura è sconveniente, oniricamente che di stato di veglia parlando.
Lo stato di veglia è quando non sei di fronte ad uno schermo.
Quindi mai.

Un oggetto quadrato, simile ad un libro, fluttuava verso di me sbigottito, ancora tremolante. I brividi s'erano sparsi per tutto il corpo, avevano migrato abusivamente, mimetizzandosi in una danza di negative liquide onde del colore del gas. Nel sogno, come nella realtà questa qui di ora, ero abbastanza miope, perciò, fin quando non mi ritrovai a qualche centimetro dagli occhi una scena simile ad un canonico presepe con, come protagonista Allah nella mangiatoia (sostitutivo del tradizionale Gesù natalizio), pensavo fosse solo un oggetto quadrato, simile a un libro, sceso dal cielo.
Folklore: le cose non arrivano solo dall'alto, anzi quasi mai.
Sciagure e rimproveri a parte.

La foto all'interno del contenitore prese a parlare nella mia lingua. “Non ci credevi come non ci credi, vero? Inginocchiati, pregami, adorami”, diceva in tono sarcastico. Pietrificato dalla paura m'accorsi che, al mio fianco si era materializzato Mamadù, un senegalese che per campare consegna volantini a domicilio insieme al sottoscritto. Senza degnarmi d'attenzione, Mamadù mi consigliò con un filo di voce: “Fallo, o non potrai più ubriacarti, mangiare maiale”. Lo stupore s'infittì, sentendo Mamadù esprimersi nella mia lingua meglio dell'80% dei miei connazionali, terroni e non. Nel sogno ero orgoglioso di essere terrone. Orgoglioso della corruzione e dell'immondizia per strada. M'inginocchiai di fronte al sacro dio, e all'alternativa di una vita senza piaceri liquidi per assunzione esterna. Parlo del bere alcoolici; non mangiare maiale non era un problema, visto che anche nel sogno, come nella realtà, ero un filino Ehrettiano.

“Allah Akbar”. Usci questa fonetica traduzione dello stridore a vuoto delle mie corde vocali, senza rendermi conto.
Mi resi conto che di fronte alla possibilità di non toccare più una bottiglia ero pronto ad addentrarmi in dimensioni parallele nelle quali parlavo mistiche lingue arcane.
Capii di avere seri problemi con l'alcool, sebbene ne avevo già il sospetto, tutte le mattine, quando mi versavo la colazione alla spina.

“Mi prendi per il culo?”, strillò Allah, facendomi venire la pelle d'oca in senso negativo.
“Che c'è maestro? Lei dica, io esploderò in nome suo”.

Poi mi sono svegliato.
Che cazzo di sogni che faccio.
Ho riso almeno cinque minuti, anche dopo essermi fatto la doccia e realizzato che dovevo andare con Mamadù a lavorare le mie brave sei ore per 25€.

Ma non ero infelice.
Sono un uomo d'azione pieno di ideali.

E questioni di principio.

Quante volte l'avete sentita: “È questione di principio”.

A confronto, l'inutilità di tutti i quadri astratti sommata all'inutilità degli interventi chirurgici estetici sommate produce un concetto o una serie di suoni possenti neanche la metà di quest'aforisma, criptico più di tutte le settimane enigmistiche d'Italia e d'oltre oceano.

La questione di principio è quella pulsione che fa scendere le persone dalle automobili per pestare chi, da dietro, ha suonato il clacson nel momento esatto in cui è scattato il verde.

Sono ottimista.
Ci saranno cent'anni di pace.
Questa di sicuro non l'hanno detta i Maya.

I maya costruivano piramidi perché sapevano che, se si fossero fermati anche solo un attimo avrebbero iniziato a pensare.
Erano saggi.
Sapevano che pensare fa male, perciò meglio costruire.

Non volevano farsi del male, neanche quando si facevano i piercings propiziatori.

Questa la so grazie ad Apocalypto.

Se non l'avete visto ve lo consiglio.
È la storia di Rambo senza Sly e motociclette ma coi piercing e le formiche quelle là rosse che fungevano da punti di sutura per il bambino nella grotta figlio del protagonista che gli aveva detto a quello con la faccia da stronzo “col cazzo, fattela da solo la piramide, non vedi che moglie bona che ho? Le energie le voglio sfruttare su di lei, dentro di essa, mica a menar' il can' per l'aia e a trascinar' mattoni su e giù senza scala ma coi Led Zeppelin to heaven.

Per questa settimana non è proprio tutto ma è già abbastanza.
L'”abbastanza” è una stanza con gli Abba dentro, compresi quelli recentemente defunti.

Ah, è morto l'attore che interpretava “Arnold”.
Me lo immagino, di fronte al padreterno. “Cosa diavolo mi stai dicendo?! Devo recitare il bambino anche di qua se voglio accedervi effettivamente? Mi faccia parlare col manager di San Pietro. Conosco bene la gerarchia di qua da voi. Non tratto coi subordinati”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Perche non:)