domenica 9 maggio 2010

AVERE DUBBI ESISTENZIALI E' COME AVERE IL CICLO TUTTI I GIORNI. IMMAGINATE QUANTO POSSA ESSERE PESANTE,PER GLI ALTRI,STARVI ACCANTO QUOTIDIANAMENTE.


QUESTA NON E' UNA PIPA, NON SCHERZO.
E' LA FOTO DEL MIO CAZZO.
ECCO COM'E DIVENTATO DOPO AVER DERISO MAGO MERLINO PER LE DIMENSIONI DEL SUO PENE.
ECCO CHE CI SI GUADAGNA A SCHERZARE COI MAGHI.
ERA MEGLIO SE ORIENTAVO IL DESIDERIO DI SCHERNO VERSO I FANTI O I SANTI.
ANZI, AI FANTI NO. SENZA DI ESSI BUKOWSKI NON AVREBBE SCRITTO TUTTE QUELLE STORIE SUGLI IPPODROMI
NO.. ERANO I FANTINI.
VABBE', QUANTO SIETE PIGNOLI.






NEANCHE QUESTA E' UNA PIPA.
E' UN MARTELLO, TESTA DI CAZZO!
CHE C'E', NON SAI LEGGERE IL FRANCESE?
C'E SCRITTO, IN PERFETTO FRANCOFONO, "QUESTO-NON-E'-UN-MARTELLO".
TESTA DI CAZZO.



Chiedi e ti sarà dato.
Me ne sono andato dopo due ore d'attesa, non deluso.
Me l'aspettavo.

Papa: “Oggi pregherò per chiesa, sacerdoti e pace. Prediligo pagamento anticipato. In contanti.
O culetti”.

Sky tg24 riporta queste notizie; ecco perché tutto va a rotoli di carta igienica ultra ruvida.
E, per un paese emorroidale come il nostro... ahi ahi ahi, altro che Alpitour.

Quando morirà Berlusconi, mi chiedo di cosa parleremo.

Ovunque ti giri, vai, vedi, frequenti, penetri, o se ne parla o trovi la sua effige o qualche atto di non bontà che lo rappresenta, come ad esempio stamattina, per strada ho incontrato (“le mi scarpe hanno incontrato”, per essere precisi) un pezzo di merda di cane diarroica che sosteneva d'essere il proprietario della MIA vita.

Non gli ho dato la soddisfazione di dirgli sì, hai ragione; sono qui con l'autostima a pezzi, a togliermi l'infausta vaschetta di gelato (almeno da 5€) al cioccolato dal carrarmato delle Timberland.

Adenosintrifosforico OpenOffice lo segnala come errore.
Timberland è lecito.
Poi mi dite che vedo complotti ovunque.

Ma non ci si deve abbattere anche se, con le leggi abusive che ci sono, costruire o demolire qualcosa a proprio piacimento non è reato, specie se lo si edifica sul biotopo.

Si pronuncia “biòtopo”, non “biotòpo”, come sostengono alcuni ambientalisti, illusi amanti delle favole, i quali vedono ovunque animali parlanti e, come in questo caso, topi che svolgono la professione di biologo.
Non è un topo biologo.

Ma il dna di un topo è identico al nostro, perciò va rispettato come rispettiamo noi stessi.

Ecco perché molti usano trappole e veleno insieme.
C'è pericolo di sopravvivenza ingiustificata.
E non igienica.

Vi consiglio le favole di Fedro; penso sia stato il migliore di tutti i concorrenti di tutte le edizioni del GF.

“Fedro, la porta si è rotta”.
“Zitto stronzo simil' Michael Dudikoff, che mi spaventi la volpe. Sta cercando di sequestrare l'uva dalla pianta”.
“Ha deciso di disintossicarsi e smettere di bere?”.
“Penso di sì; dal Tavernello è passata al frutto naturale, direttamente dalla fonte”.

Stavo andando a prendere il caffè quando, toh, un puttanaio in piena regola.
Minigonne, tacchi alti, trucco, tanto trucco.
Sembrava di stare ad un corso d'aggiornamento tenuto da Carlo Rambaldi. Sbalordito.

Un agglomerato non pensante di fica mobile si stava recando (pensavo) al bordello dove lavora.
Agglomerato come massa informe non pensante dotato di non coscienza collettiva propria; 'na crema.
Mi sono avvicinato a chiedere spiegazioni.
Niente.
Addirittura sono stato offeso.
Mi sono chiesto, poi mi sono smentito da solo.

Al giorno d'oggi, dopo la storia dell'emancipazione e tutte quelle stronzate di poco conto lì di sinistra, anche le puttane sviluppano personali idee, non come ai bei vecchi tempi delle case di tolleranza, tempi in cui sapevi che, pagando, potevi assicurarti un po' di silenzio femminile (e piattole di dubbia provenienza).

Le ho seguite per vedere dove si stavano recando.
Non connettevo, preso nell'ammirare il leggiadro ondeggiare di quei bei culetti.

Insomma: entriamo in chiesa.
L'atmosfera è tetra.

C'è un morto con una corona di spine in testa. Appeso per le mani. Piange in silenzio.
Non muore.
Mi chiedo che cazzo abbia fatto per meritare tutto ciò; se non altro, con le mani legate non può approcciare tutto quel ben di suo padre.
Il ben di dio che avevo seguito.

Chiedo spiegazioni.
Ho frequentemente bisogno di delucidazioni come un mobile d'antiquariato.
A scuola avevo l'insegnante di sostegno. L'hanno licenziata quando ha dimostrato di non sapere sostenere lo stress di starmi appresso.
Hanno fatto due più due ed è venuto fuori tre; poi mi dicono che lo stato dittatoriale orwelliano è una puttanata.
Dettagli.

“Scusi... anzi, scusa. Ti do del tu perché non ti meriti del lei. Non sei di sangue blu anche se... no, penso che alla sua età abbia già contratto la gonorrea, sopratutto con lavoro che svolge, quindi ok, le do del lei.”
“Arrivi al punto”.
“Come disse il sarto in piena crisi di coscienza. In più c'è anche la croce. Stiamo gravitando in un campo semantico artigianale perfetto”.
“Gesù disse porgi l'altra guancia ma ora sta esag...”
“Porgy? Io ero un grande fan di Bess. Tutti hanno almeno suonato Summertime almeno una volta, comunque, visto che mi sto rompendo, volevo chiederle se qui si scopa o meno”.
“... ?”.
“Ho visto tutte quelle meretrici babilonesi, di fatto come ben saprà ciò che adorate quaddentro deriva da quella zona lì, ampiamente bombardata al giorno oggi, e le ho seguite fin qui. Cosa si deve compilare per poter usufruire dei loro servigi?”.
“Non capisco”.
“Lo so, lo so, in tempi burocraticamente densi tanto da far accapponare le ossa di Kafka, penso che anche per andare a puttane si debbano firmare scartoffie, subire lunghi tempi d'attesa. Mi auguro non sia il nostro caso”.
“Per caso ha bevuto?”.
“No ma... ora che ci penso rimango. A breve ci sarà la messa, no? Fanno quello qui. Aspetto la comunione. Ti fanno fare l'aperitivo col sangue di un defunto fittizio e hai diritto persino ad una tartina, con niente sopra, spacciata per un brandello di cadavere GRATIS”.
La signora se n'è andata.
Sono rimasto lì ad aspettare che succedesse qualcosa.
Niente.

Non vi sto a raccontare che due palle.
E mi hanno pure cacciato via.
Sì.
Cacciato, manco stessi vendendo polli affianco al mercante di armi e alla cubista con le calze a rete.

Ok, me lo sono inventato. Che ci posso fare se ero un fan del musical JCSS?

Che palle, devo sempre spiegare tutto.
In breve: visto che voglio stare al passo coi tempi, tempi in cui va di moda scrivere come sul codice fiscale (TVB, TV1KDB, T1 H0 4TT4CC4T0 L 41DS, N0N 0D14RM1) voglio adeguarmi.
Ammesso che serva a cuccare di più.

Le cose vanno fatte perbene: ritorno sui miei passi per correggerli.
J “K” S S
La k fa più figo.

NB: non ho scritto omettendo le vocali (anche quello è di uso comune) il nome del noto programma televisivo “Jackass”.
Intendevo ancora il titolo del musical.

Arrivo al punto.

Il prete ha detto “scambiatevi un segno di pace”.
Non sono abituato a certi atteggiamenti, dal buon astinente di certi luoghi che sono. Mi è sembrato assurdo, scambiarci un segno di pace dopo tutto il sangue e l'intolleranza galleggianti nell'aria per colpa del prete. La sua messa era fortemente carica d'odio verso tutto il diverso dalla sua visione monocromatica dell'esistenza.

Da bambino ubbidiente condizionato/grazie ai miei non più lucidi spiegelneuron ho emulato, in maniera personalissima, ciò che facevano gli altri.
Ho scambiato, come figurine Panini, un segno di pace.
Ecco perché mi hanno cacciato.

Il prete intendeva stringersi la mano.

Mettetevi nei miei panni.
Se il telegiornale ha detto che non bisogna toccare le mani degli altri, anzi, bisogna frequentemente strofinarle con Amuchina liquida, per non contrarre l'h1n1 (colpito, affondato!!!), o altre malattie di moda, come poteva venirmi in mente una semplice stretta di mano?

Per fare la pace ci vogliono i soldi, altro che mani batteriologicamente spurie

Ho fatto il segno di pace, mettendo indice e medio a forma di V.
Pensavo il sacerdote intendesse quello.

Sono stato sbattuto fuori a pedate nel culo.
“Ha fatto il simbolo di Beppe Grillo. È un comunista”.

Ho tentato di spiegargli che Beppe Grillo gioca a palline con la narcolettica coscienza popolare e che, sebbene in passato (dalla seconda alla terza media) mi fossi lasciato ammaliare dalla sua oratoria degna di un David Icke (senza alieni però), ora ne sono fuori.
Niente.
Sbattuto fuori anche dalla casa del signore.

Con questo siamo al quarto bar da cui mi cacciano.

Dettagli.
Non sto a piangermi addosso.
Mi eccito in altri modi.

Mi sono alzato da terra. Perplesso, mi sono allontanato dal puttanaio, chiedendomi se i misericordiosi abbiano diritto a qualche particolare sconto.
Non sulle prestazioni delle mignotte, s'intenda.

Sere fa parlavo con un mio amico ossessionato dalla morte.
Sta leggendo Gurdjieff. È come un coulrofobico che si piazza in camera una statua di cera, a grandezza naturale, di IT il pagliaccio di kinghiana memoria.

Da piccolo avevo una visione chiara del momento della morte.
Pensavo a San Pietro con le chiavi in mano senza nessuna auto nei paraggi.

“Cazzo, sono morto, devo entrare e tu vai dal ferramenta per farti fare il duplicato? Allora non eravate così infallibili come pensavo”.
E il famigerato santo rimaneva perplesso.

Tutti possono perdere qualcosa di prezioso.
Non è il caso di Antonella Clerici e della sua verginità del backdoor (non la canzone dei Doors; l'orifizio quello lì).

Volevo farmi due risate perché, dopo due litri di birra e cinque jack&cola parlare di filosofia mi diviene difficile come iscriversi consapevolmente alla maratona di New York dopo aver contratto la sclerosi multipla.

Però in quel caso potrebbe essere un segno di speranza.
Io non ne avevo.
Lui mi citava dei brani, io rollavo gli spinelli.
È stato uno scambio equo e solidale, anche se non avevamo uno stand con gazebo e non ci trovavamo all'interno della Coop.

Le sue elucubrazioni/il suo hashish in cambio della mia attenzione, seppur virtuale e simulata.
Non vi pare onesto?

Be', considerando “chi” per voi è sinonimo di onestà, penso che non avete capito un cazzo ma vabbè.

Parlava a tavoletta. Via del monaco, via dello yogi, via del campo...

Ho le idee confuse, non ricordo bene perché ho iniziato a parlare dei cazzi miei e dei cazzi amari del mio amico preso dagli insegnamenti dell'armeno maestro di danza...

Avevano ragione: l'alcool ti fotte il cervello
Essere fottuto non mi piace, seppur l'impostazione cattolica della mia educazione me lo consigli vivamente.

Così ho voluto trasgredire e sono andato in Spagna.
Lì l'ecstasy costa tre euro a pasticca.

Ho capito il senso della vita e mi sono fatto furbo.
In certe discoteche, per non farti fare la fila al bancone, ti infilano un microchip RFID (ancora col codicefiscalese, ci risiamo!) col quale puoi anche pagare le bevute senza tirare fuori il portafogli.
Grande comodità.

Sparlavo spesso di questo gioiellino della tecnologia perché non ce l'avevo.
Possederne uno mi da una sensazione di potere indescrivibile, ed è bastato infilarmi sul dorso della mano un chicco di riso elettronico.

A dire la verità me lo sono fatto inserire per combattere la solitudine.

Ora sono sempre, comunque ed ovunque reperibile.

Non ho più bisogno di confidare nel prossimo.
E quando avranno bisogno di me gli basterà premere un tasto, così la mia mano inizierà a brillare come la palla discotecara anni '70 dei video dei Bee Gees

Totale reperibilità, addizionata all'aura dannatamente cool conferitami, danno come risultato il mio attuale status sociale .

Buono, per uno che ha imparato ad allacciarsi le scarpe a dodici anni (il periodo in cui seguivo il caro Beppe senza arrivare da nessuna parte, non com'è successo in chiesa).

Se non altro, è grazie a lui che ho capito che dovevo crescere, imparare a fare a meno della mamma, delle sue sapienti mani.

C'è da dire che, quando me le allacciava lei non si slacciavano mai.

Non era leccaculismo spicciolo. Oggi è la festa della mamma, perciò quello sopra (NB: la riga sopra) era un tributo/omaggio/regalo (ecco un bella trinità realistica più dell'altra predicata nel bar a cui sono andato molte righe sopra) a tutte le mamme.

Ma voglio fare a queste sante una domanda.
Una sola domanda.

Ci avete concepito per il brivido di poter effettuare e, in futuro, poterlo definire un rapporto completo a tutti gli effetti di cui vantarvi con le colleghe di lavoro?

Non facevate prima ad esaudire l'unica, amara richiesta del vostro futuro marito (“Mi dai il culo?) ?

Si potrà fare di mettere il punto interrogativo, la parentesi, e poi il punto interrogativo?

Non lo so; se ne infilassi un altro saremmo a tre.
Un altro ancora e ti bocciano all'esame di scuola guida.

Non si possono commettere quattro errori, da qui il detto “sbagliare è umano perseverare è diabolico”.
Ma ti fa sentire potente.

Diabolik non sbagliava mai ed è divenuto famoso.
Non l'hanno fatto santo ma si è fatto Eva Kant.
Per me può ritenersi più che soddisfatto, anche se lo bocciarono all'esame di scuola guida.

Io non ho niente ma me lo tengo stretto, ho imparato ad accontentarmi delle piccole cose, anche senza essere andato a un ritiro spirituale buddistamacrobioticovolattovegetarianosoloneiweekendlontanodallostressdell'ufficioedall'avidaboccadellasegretarianinfomanetutt'altrochesaziabile.

Anche questo simpatico palindromo mancato spiega (ma non giustifica; quello spetta a voi e al buon signore) la mia misantropia tendente al masochismo nichilista del fine settimana.
Gli altri giorni butto persino l'immondizia alle signore.
Specie quelle che abortiscono in casa.
Se mi beccano mi fanno il culo; butto i feti con le pile.

Drammaturgicamente scorretto

D'accordo, era una scusa per fare vedere quante parole difficili conosco. Con Wikipedia a portata di mano la tentazione è sempre troppo forte.

Oggi, nella sezione “lo sapevi che”, si parla del “palladianesimo”. È un chiaro, esplicito affronto, a noi disertori casalinghi, come a dire: “Visto? Possiamo permetterci di trattare in prima pagina argomenti noiosi, tanto la gente ha bisogno di noi comunque”.

Per me il palladianesimo non è ne più ne meno interessante di tutti gli altri culti istituzionalizzati.

Non è un culto, tipo il paganesimo?
No?
Vado a controllare.

Hanno ragione, è vero.
Ci tengono per le palle col loro sapere.

Usano la nostra ignoranza come fulcro della loro stabilità.
Dimostriamogli di essere maestri d'aikido, non infime leve sfruttabili.

Propongo una rivoluzione collettiva silenziosa.
Da domani nessuno uscirà più di casa.
Staremo tutti al calduccio a leggerci il maestro armeno di danza.

E quando ci verranno a cercare perché non avranno più nessuno da arrestare o tassare, diremo felici: “Fanculo, questa è proprietà privata”.

Peccato che non siamo in America.
Come vorrei avere un arma per essere un bifolco (sia yankee o redneck) che attende con ansia la violazione del suo giardino privato, per vedere se il suo Remington a doppia canna funziona davvero come ne “L'armata delle tenebre”.

Meglio non farsi certe domande; Raimi che l'ha fatto, ci ha rifilato ben 3 spiderman.

Non era meglio se si fosse fermato a percepire il silenzio che intercorre tra una parola e l'altra del nostro interlocutore interiore?

E chiudo qui le trasmissioni ricordandovi una cosa fondamentale:

Non importa chiunque tu sia, l'importante è la felicità a pagamento.

Dieci euro a chi riesce a spiegarmela.

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