sabato 2 ottobre 2010

DOPPIO POST: FERMATE IL FIGLIO DI TROIA MEGALOMANE PSICOPATICO" + "SAGGIO SU THE EXPENDABLES: I MERCENARI"


TRA I FILM PIU' CAZZUTI E CORAGGIOSI DEGLI ULTIMI DIECI ANNI.
DA VEDERE.
VISTO?
CHI E' IL CATTIVO?
ALLA FINE VINCE IL BENE?






SI E' FATTO DA SOLO DOPO CHE SE L'ERANO FATTO JA BUL ON E GELLI (SONO DI PARI SPESSORE).
MA IO LO STIMO, NON E' FACILE INSTAURARE UNA DITTATURA IN UN PAESE OCCIDENTALE DOVE SI PRESUME CHE LA GENTE SIA ISTRUITA E RAZIONALE.







QUESTA E' DEDICATA AI COMUNISTI: VISTO CHI ERA L'ISPIRATORE DEL VECCHIO DITTATORE CINESE?
STESSA POLITICA, STESSO SORRISO, EPPURE LO ODIATE.
PERCHE'?
COMUNQUE CI SI POTREBBE METTERE CHIUNQUE NEL FOTOMONTAGGIO, PERCIO' NON ILLUDETEVI DI STARE DALLA PARTE DELLA RAGIONE, OVUNQUE VI TROVATE.






UNA FOTO DELL'ITALIA VISTA CON GOOGLE MAPS





Proprio adesso, mi stavo messianicamente montando la testa sopra una montagna alta 1118 visite in una settimana.
Sbalorditivo.
Commosso.

Giornate con duecento e passa lettori sguazzanti tra i miei delirii.


Il progetto per la villa sul mare stile Tony Montana (anzi, come Sandokan!)era già sulla scrivania dell'architetto, avevo trovato il modo di farla costruire entro un mese (se paghi bene i muratori lavorano col tele trasporto, ergendo la media di dodici piani all'ora!).

Se in Italia monti qualcosa e non sei mafioso o politico (praticamente massone) te lo fanno smontare a pedate nel culo, ti ritrovi in perdita, costretto ad affiliarti a questo o quello clan di merde (sub)umane.

Il post di oggi è doppio.

La seconda parte, dai toni decisamente più leggeri e nostalgici, è un saggio scritto di getto a due giorni dalla visione de “I mercenari”, 'na crema “a prova di giorni”.

Appena lo vedi piangi, pensi “è la fine, Sly si è fottuto il cervello”, poi se ci rifletti, operando del sano lavoro autoptico, t'accorgi della sua vera volontario/involontaria natura testamentale.


La prima parte, quella che inizia

ORA


tratta dell'oppressione svolta da un'organizzazione ben strutturata di pezzi di merda coalizzati contro noi, ignari povere pedine di pedine rimpiazzabili, presuntuosamente convinte d'essere tutelate, dalla parte del giusto.

La parte del giusto è la parte di loggia.
Il resto nel cesso, insieme ai rifiuti organici.

Facevi parte della natura.
Quando fai MENTALMENTE parte della società SEI IL SISTEMA.

Ogni cosa all'interno di un sistema NON naturale è un abominio, un insulto a quello che molti chiamano “dio”.

Non so cosa sia.

Da come lo raccontarono all'obbligatorio catechismo pro pre prima comunione (altrimenti non avrei ricevuto nessun computer in regalo) era un sadico, vendicativo, psicotico, schizofrenico figlio di puttana, figlio di sé stesso, generato dalla propria medesimità.

Caratteristica più unica che rara.

Per fortuna.

Gli déi sono una moltitudine.

Lotte contro divinità, non è il caso di combatterle tra le pagine di un umile blog scritto da una brillante, spumeggiante personalità intelligente e bellissima con un magistrale progetto di villa sull'oceano (la megalomania procede di pari passi col debito pubblico mondiale; stimo che per la fine del blog commissionerò a un artigiano di Carrara una statua a grandezza naturale di me sulla croce, affisso per sempre da chiodi di diamante).

La buona notizia è nella nostra pelle, sangue, cuore.

Ognuno di noi è dio.

Per chi se la sente, per chi ha le palle (e se ce ne vogliono; per me, ogni giorno son lacrime) la battaglia può disputarla nella mente, CON la mente, senza rischiare di sporcare per strada, dato che in Italia, sopratutto qui al sud, la pulizia stradale sta alla realtà come dio sta alla realtà.

0 = 0

Non è un'emoticon, ne un rudimentale disegnino di due ovaie legate da interrotte tube di Falloppio.

Zero uguale zero.

Da niente viene niente.

Lo so, non è vero. Da niente abbiamo creato molto.
Merda.
È pur sempre creazione, no?

Visto?

SONO, SEI, SIAMO DIO.

Il sessista bestemmiatore adoratore di divinità babilonesi (per chi non avesse letto gli altri post, tendo a precisare il mio totale rifiuto verso la promozione pubblicitaria di omuncoli insignificanti, omettendone il blasfemo nome) con tanto di dio Wotan scolpito nell'erba del giardino della villa ad Arcore (http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.redicecreations.com/winterwonderland/berlusconisreptile.jpg&imgrefurl=http://beyond-2012.blogspot.com/&usg=__iRsiCVwafgtn2bog4iRzs9fFWrk=&h=538&w=398&sz=55&hl=it&start=24&zoom=1&tbnid=hy8KWj8umfAqqM:&tbnh=124&tbnw=92&prev=/images%3Fq%3Dvilla%2Barcore%2Bgiardino%26um%3D1%26hl%3Dit%26rlz%3D1T4ADBF_itIT277IT277%26biw%3D1259%26bih%3D690%26tbs%3Disch:10%2C219&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=502&vpy=357&dur=31&hovh=261&hovw=193&tx=104&ty=190&ei=ik6oTN2hFof14Abd-bGYDQ&oei=hU6oTM6kMciQjAfK5Jz4DA&esq=2&page=2&ndsp=24&ved=1t:429,r:2,s:24&biw=1259&bih=690 )

ha il benestare per fare il cazzo che vuole con la nostra già carente, visionaria costituzione nazionale.

Può persino usarla per detergere il materasso o i muri di casa, quando le ragazzine lo avvisano che non può schizzare in zona viso (lo sperma appiccica un casino, se hai i capelli lunghi ti ritocca fare lo shampoo, asciugarli col phon, impiegando dai 45 min. in su, lasso temporale utilizzabile costruttivamente guardando metà partita del Milan e, indirettamente, adorare la divinità nana pedofila, però credendoti un ribelle fico padrone del proprio destino.

Quanto è bella la libertà, quanto è bella la democrazia.

Basta eseguire in silenzio.

La storia del federalismo puzza come l'utero marcio di un'ape morta intossicata dall'inquinamento atmosferico sul zozzo pavimento di un alveare popolare a Scampìa.

Il concetto di libertà stipato nel cervelletto del re è talmente risibile da sembrare geniale a tutti noi, bisognosi di continue vane rassicurazioni sul domani, SUL FUTURO.

Colleghiamo i punti, come quando siamo intrappolati in una sessione di defecazione particolarmente titanica e, per ingannare noi stessi, il tempo, imbrattiamo le pagine bianco nere de “La settimana enigmistica”, accorgendoci di avere gravi lacune culturali.


... ve lo darei io, l'enigmista.
Quello del film.
Avoja a piàgne!

A sentire in giro, troppo giovani e troppo vecchi esclusi, Berlu***** (che far rima con “massoni”) sta sui testicoli a tutti.
TUTTI.

Quando andammo a svolgere il simbolico atto di votare per, ancora una volta, palesare alla classe dirigente quanto siamo ignari del vero croupier, il reale uomo che gestisce il bancone, l'elargitore di fruscianti carte da poker, nessuno osò apportare la croce della vittoria sul suo triste logo,

Il poker è un gioco d'azzardo elitario.
I nullatenenti materiali sono esclusi.
Voi che cosa avete?
Eppure, siete costretti a vivere l'esistenza perennemente seduti al tavolo da gioco.
Io mi sono rotto le palle.
Voi?
Volete continuare a perdere denaro e beni che non possedete, pagando in energia vitale (di quella ne abbiamo a bizzeffe... ancora per poco) ?

Nessuno l'ha votato.

Magia delle magie, ha vinto le elezioni.

Più o meno significa: “Sì, mio maestro e signore, è da Lei che vogliamo riceverlo in tutta la sua Pia, mastodontica lunghezza et consistenza ottuagenaria. Il Suo regal' vaso dilatatore ci aggrada più degli altri, confacendosi alle sacre leggi mistiche dai suoi esoterici antenati inventate per tenerci buoni e impauriti”.

Perfetto.

Quasi nessuno si chiede come mai abbia vinto anche stavolta.

Passo indietro.

Due passi indietro.

Eh?

Non era una democrazia?
Non vivevamo dove governa il popolo?

Hanno votato LORO, giacca, cravatta, sorrisi falsi, migliaia di euro mensili di stipendio PAGATI DA NOI, culo parato ad vitam, mica noi poverini operaietti (opeREIETTI), costretti a lavorare tutta la vita in cambio di pacche sulle spalle, sospirosi, “Dai, passerà”, come cantava il malinconico non vedente Aleandro Baldi.

A lui non è passata.

Tra il cantare e il fare c'è di mezzo un viaggio a Lourdes a vuoto.
A perdere.

In differita, percepisco indignazione.
SE leggerete, quando avverrà, produrrete il medesimo sgomento indirizzato all'ignoranza di 'sto povero disilluso stronzo presuntuoso, che già riecheggia nei meandri della mia stanza, invadendola d'avversione.

Ci vuole chiarezza e cattiveria, verso se stessi prima di tutto, per aprire gli occhi.

“Decidiamo” chi dovrà scegliere per noi, pescando tra i Loro affiliati.
Una scelta sicura.
Non per noi.

Avete mai conosciuto un politico non “figlio o parente di” qualcuno di importante?

Impossibile.

Se sì, cosa faceva?
Puliva i cessi della sala comunale?

Una volta entrati nel palazzo del potere, si dimenticano dei loro begli ideali, delle frasi pompose, della compassione.

Lottano tra di Loro per i Loro interessi.

Per le Loro tasche.

Per la Loro auto stima.

Per i Loro valori di carta e nulla.

E il loro dio diventano una serie di cifre su schermi di PC bancari.

SANNO COME FUNZIONA MA NON LO VENGONO CERTO A DIRE A NOI, ALTIRMENTI IL CASTELLO CADREBBE E NIENTE BABBBA' PER I “MIGLIORI”.

Siamo pronti a dipendere da stronzetti che, per “lavoro”, svolgono la funzione di organo decisionale per l'esistenza altrui?

Ecco, la democrazia è questa: la facoltà popolare di avere un superiore che scelga per il popolo (subordinati sudditi servi schiavi).

No, un attimo. Quello è fascismo.

Chi l'ha inventata la democrazia?

Gli stessi che hanno inventato il fascismo!!!

BUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU, FIGLIO DI PUTTANA IGNORANTE BASTARDO, POTESSI MORIRE DOMANI TU E LA FAMIGLIA TUA, LA GRECIA, I FILOSOFI, L'AGORA', I GRANDI PENSATORI, PANE E NUTELLA A MERENDA, VIVA GLI ANNI 80, VENGO DA UNA FAMIGLIA DI PARTIGIANI MORTI PER LA LIBERTA' DEI CALL CENTER LEGALIZZATI, IL MIO BISNONNO COMBATTEVA SPALLA A SPALLA CON GARIBALDI PER UNIRE I BAUSCIA COI TERRONI, MIO ZIO HA COMBATTUTO I TEDESCHI, LO HANNO FERITO, HA PERSO UNA GAMBA PER CONQUISTARSI LA POLTRONA SULLA QUALE, MENTRE SOLO ISOLATO ASPETTA DI MORIRE ANCHE FISICAMENTE, SI GUARDA “UOMINI E DONNE” NON CAPENDO LE IMMAGINI, MIA NONNA ERA EBREA, L'HANNO BRUCIATA E SPIELBERG HA FATTO I MILIARDI CON LA SUA STORIA, NON PUOI SMINUIRE LA MEMORIA E LE GRANDI AZIONI DELLE PERSONE CHE HANNO FATTO GRANDE QUESTA NAZIONE!!!!

Se nessuno fosse partito in guerra, NESSUNO...

... tutta 'sta merda, tutte queste porcherie... NON SAREBBERO MAI SUCCESSE.

TUTTI I COMBATTENTI COLPEVOLI.

EROI SI'; NON CERTO PER ME.

NON CI HO GUADAGNATO NIENTE.
CI HO PERSO, COME HANNO PERSO LORO E LE LORO FAMIGLIE.

Avete visto mai un politico, un dittatore, sui campi di battaglia?

Chi combatte le guerre?

GLI ANIMI, GLI IDEALI, LA COSTANZA, L'IMPEGNO,
BLA BLA BLA.

Continuate a campare di ideali, fate pure.

Gli ideali sono rossi e neri come sangue e oblio.

CHE FRASI DA MAGLIETTA CHE MI VENGONO OGGI, QUANTO SO BBRAVO!!!

Un attimo, cazzo ci arrivo, ci arrivo, CI ARRIVO.

Sceglie chi non lavora tutta la vita.
Chi non ha mai lavorato.
Cosa ne sanno del lavoro?
Come può un incompetente senza nessuna esperienza, scegliere per gente che di esperienza ne ha fin troppa (nei coglioni) ?

Analizzate questa frase... è aperta a tutti, tutti i politici.

PORCA TROIA, STO PROPRIO DICENDO QUESTO.

Non c'è distinzione.
Colori, ideali.
Non ci sono “migliori”.
Non ci sono diversi.
Una farsa.

Lo sanno, sanno quel che fanno.

LO PSYCHO HOBBIT HA VINTO PERCHE' LIDDDDDENTRO SANNO CHI E' IL PIU' FORTE PER LORO LORO LORO.

Mettendolo in culo a una nazione puoi fare arricchire i “migliori”.

OLIGARCHIA.

Non mi veniva il termine.

Siamo sotto oligarchia, perciò, fin quando non ci prederemo le nostre responsabilità precipiteremo sempre più in giù.

Quando precipiti hai bisogni di... come si chiama quella parolaccia schifosa?

SICUREZZA.

Nel frattempo che il cavalier re duca conte ci tranquillizza, sostenendo di agire nell'interesse nazionale, ecco un nuovo filmato di Bin Laden.

Quando sta per succedere o è successo un avvenimento importante... terremoti, terrorismo, epidemie.

Porca puttana, si mettono d'accordo?

Non sto insinuando niente.

Intanto...

Quel pagliaccio addetto alle relazioni estere, con grande maestria e faccia da pesce bollito: “Il messaggio non è indirizzato all'Italia. Era per l'Europa. L'Italia è a rischio ma non corre nessun pericolo”.

... devo nascondermi nel bunker anti atomico o no?

La prego, padre, me lo dica, voglio stare tranquillo!

Oggi, domenica 3 ottobre 2010 dicono che l'Italia è a rischio.

EH?

Come fanno a saperlo?

Perché orchestrano tutto loro.

Il pesce bollito, occhi da cowboy allarmato: “C'è da stare calmi... ANCHE SE IL PERICOLO E' MAGGIORE DELL'UNDICI SETTEMBRE”.

AHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

Vorrei essere il dottore incaricato di consegnare a quel burattino stronzo il test dell'HIV.

“Dunque, vediamo... Ah sì, il test è positivo. Sì, non corre nessun pericolo”.

“Test positivo non significa malato?”

“Positivo significa non negativo”.

“Quindi ho il virus?!”

“E' sieropositivo ma è positivo perché potrebbe campare altri quarant'anni”.

“E dov'è la positività”.

“Nel test”.

“Quindi è positivo?!”.

“Si lei è sieropositivo. Morirà, ma succederà tra molti anni, quindi c'è da star sereni”.

Creano, fomentano, giocano con l'agitazione popolare, poi rubano sempre più grandi porzioni di libertà individuale in nome della sicurezza.

La sicurezza non esiste. Lo sappiamo tutti.

TUTTI.

Potrebbe venirci un embolo al cervello.

ADESSO.

Oèait4hjèoiajrgtioharèiogtjaèeriojgtèarjgtèaijtr.

Visto?

Quello era solo un piccolo infarto condito con Alzheimer in salamoia.

Sono incazzato come una bestia perché dalle mie parti, precisamente nell'istituto profilattico di Teramo, stanno già spingendo il microchip.

http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2010/10/01/news/microchip-controlla-i-dipendenti-2441276

L'altra mattina a momenti mi viene un colpo.

Leggete l'articolo.

È per la sicurezza.

In caso di incendio.

Sarei favorevole anch'io al microchip se l'edificio fosse pieno di handicappati non in grado di scovare l'uscita d'emergenza.

Notare come l'articolo inizia col fuorviante, orwelliano “Innovativo”.

Sarebbe innovativo smettere di comportarci come bambini sciocchi, mettere tutto nelle mani di dio, degli altri, RIAPPROPIANDOCI DEL POTERE DECISIONALE SUL NOSTRO DESTINO, PORCA PUTTANA TROIA.

Lavoro in un'agenzia di volantinaggio.
Per un breve periodo ci obbligarono a tenere nello zaino un GPS (è un microchip).
Ogni tanto, dal quartier generale della ditta, a chilometri e chilometri da dove eravamo noi, iniziarono ad arrivare decine di telefonate da chi ci controllava.

PERCHE' SEI IN MACCHINA?

PERCHE' TI SEI FERMATO?

MANCA UNA VIA, TORNA INDIETRO E FALLA.

LI' NON CI SEI PASSATO.

HAI SALTATO UNA CASSETTA.

VAI TROPPO LENTO.

Calcolano persino la tua velocità.

Immaginatevi in un ufficio di comuni impiegati, ad esempio quello di teramo.
Dipendeti obbligati a tenersi addosso il microchip.

Pausa caffe.

15 minuti di riposo.

Succede qualcosa, un imprevisto, una cagata durata più del previsto, un'improvvisa voglia di sigaretta accidentalmente finita qualche istante dopo il tempo consentito.

La vostra pausa si protrae a 16, 17 minuti.

LETTERA DI RICHIAMO.

Dopo la terza siete fuori.

Non è fantascienza.

SICUREZZA SUL LAVORO?

LAVORO SICURO, E BASTA, NO?

Prendete una macchina del tempo, andate in Polonia nel 1937, raccontate cosa agli ebrei cosa succederà.

Ci crederebbero che presto 6 milioni di persone verranno bruciate, gasate, torturate in nome del nulla?

Eppure è successo.

Succederanno cose peggiori se non smetteremo di fantasticare, dare agli altri il potere di decidere per noi.

Il collegamento con tutta la pippa tirata fino ad ora?


Tra i vari abomini criminosi contro l'umanità, il piano di Berl****** prevede il microchip RFID sottocutaneo (tra pollice indice, all'incirca nel metacarpo) obbligatorio per ogni cittadino.

Ranto denaro, tanto controllo = potere illimitato per il nano marionetta megalomane.

Sarà un gioco attuare le perversioni di dominio dei quattro pagliacci vecchi, visto che la costituzione E' DI SUA PROPRIETA'.

Può usarla a piacimento.

In più possiede tutti i bombardanti media per farci cagare addosso col terrorismo e le altre stronzate di sempre.

La ripetizione è immancabile fedele compagna del dittatore.
Fa rassegnare i sudditi al volere del sovrano.

Tra poco sentiremo parlare di terrorismo con maggior frequenza. Attentati sventati. Sospetti. Rifugi armati sventati dalle eroiche forze dell'ordine.

Il solito gioco di sempre, da sempre.

Dal nulla, così, per puro caso, un omuncolo qualsiasi proporrà l'innovativo meccanismo di sorveglianza per tranquillizzere i cittadini, proteggere i bambini ecc.

Cosa faremo?

Vorremo stare tranquilli?

EH, PERCHE' LUI/LEI NON VUOLE METTERSELO?
HA PAURA? HA QUALCOSA DA NASCONDERE?
NON VUOLE ESSERE CONTROLLATO PER FARE QUELLO CHE VUOLE?
E' UNA SPIA TERRORISTA SATANISTAAAAAAA.

In maniera pagliaccia, è questo ciò che succederà.

Perché millanto la presunzione di saperlo?

Succede da una vita.

Una volta è un'operazione false flag (attacchi il tuo paese, facendo credere alla gente che sono stati altri) che fa entrare una nazione in guerra.

Una volta è un'epidemia inventata che fa vaccinare milioni di persone (milioni per le industrie farmaceutiche, morte per noi, visto che i vaccini sono pieni di merda come il mercurio).

È scontato come reagisce la gente a certi “allarmi” a certe “esortazioni” quotidiane.

Perché siamo dei bimbi impauriti.

Lo sparacazzate nazista Cazzingher ha oggi ripetuto per l'ennesima volta (come tutti i suoi colleghi attuali e defunti, usa la solita tiritera da sempre) : “Il vero cristiano costruisce la vita sulla roccia.

Anche l'Aquila era costruita sulla roccia.

A chi non avesse visto l'illuminante “Draquila: l'Italia che trema”, dico questo.

I poveracci aquilani riusciti a rimanere lucidi, vigili, dopo il terremoto, hanno detto alle telecamere della Guzzanti: “La protezione civile, i militari, ci trattano come bambini. Vietano ogni spostamento o movimento in nome della sicurezza. Ci sembra che questa sia un'occasione ottimale per sperimentare la provvisoria sospensione dei diritti della popolazione”.

Secondo me hanno colto la palla al balzo per imparare a gestire pecorelle smarrite, recintandole definitivamente.

Quanti riescono a rimanere lucidi nelle situazioni di panico?

Dopo il terremoto un burlone fece uno scherzo dicendo che la zona dove abito era a rischio.

Per strada più di cento persone, impazzite, urlanti.

Avrei preso un lancia fiamme.

Cazzo urli, voi contrastare la scossa?

Pensi che agitandoti come uno stronzo il buon dio ti risparmierà?

In mezzo a una folla in delirio, completamente soggiogabile in nome della sicurezza, ero l'unico lucido.
Osservavo una scena da film.
Film un cazzo.
Era uno scherzo.
Nessuno si è fermato a riflettere, a domandarsi “Chi l'ha detto? A chi l'ha detto? Chi gliel'ha detto? Come fa a saperlo?”

Ecco ciò che siamo.

Ecco cosa mi fa stare con le orecchie tese e... fantasticare su cosa “potrebbe” succedere.

L'uso del condizionale fa ridere.

Grammaticalmente è un condizionale presente ma, all'atto pratico, lo vedo come un imperativo.

Spero di sbagliarmi.

Il bar sotto casa, il mitico di cui parlo spesso, ora è chiuso definitivamente, dopo la terza "lettera di richiamo".

Per legge "IN UN ESERCIZIO PUBBLICO NON POSSONO STARE PIU' DI 3 PREGIUDICATI INSIEME".

... cazzo dobbiamo fare, la selection all'ingresso di tutti i bar col buttafuori che controlla la fedina penale dei clienti?

Il mio paese fa schifo, è una merda totale, retto dal crimine e dalla corruzione.

Si tornerebbe alla preistoria senza eroina, senza trans (come se fosse un crimine volere cazzo e tette insieme).

Sicuro come la merda: in ogni singolo esercizio ci sono molti piu' di 3 pregiudicati contemporaneamente.

Alcuni li chiudono.

Altri no.

Il proprietario si ritrova a 55 anni rovinato, coi fornitori da pagare.

La moglie voleva prendere il bar a nome suo.

Non glielo fanno fare.

Perche'?

Vallo a sapere.

Rimane solo certo che tutti i figli di chi decide queste cose (e anche loro stessi, i mandanti), sono dipendenti dal caos, dalla droga, dalla prostituzione, perciò non giocassero col fuoco facendo i difensori di qualche sporco vecchio dio mai esistito.

Se non ci fosse più merda morirebbero d'astinenza.

Ed è ciò che gli auguro.


QUALE SOLUZIONE PROPONGO PER RIAPPROPRIARCI DEL NOSTRO POTERE, DEI NOSTRI DIRITTI, DELLA GIOIA DI VIVERE UNA VITA DEGNA DI TALE NOME?

SEMPLICE.

LEGALE AL 101%

SARA' DIFFICILE SOLTANTO SE I "LAVORATORI" SONO FELICI DI CONTINUARE LA SOLITA MISERRIMA VITA.

E SE I DISOCCUPATI NON RIUSCIRANNO A TENERE A BADA IL BISOGNO DI ABBOTTARSI DI CIBO SPAZZATURA E CAZZATE TECNOLOGICHE PER SEDARE LA DEPRESSIONE CONSEGUENTE DALLA SITUAZIONE ATTUALE.

BASTANO SETTE GIORNI.

NON E' TANTO, IN TERMINI DI TEMPO.

RECATEVI DA UN CONTADINO, FANCULO I SUPERMERCATI TUTTI.

FATE LE PROVVISTE PER UNA SETTIMANA.

CHIUDETEVI IN CASA.

NIENTE AUTOMOBILE.

NIENTE LAVORO.

NIENTE TELEVISIONE.

NESSUN ACQUISTO STUPIDO (CIOE' TUTTO ALL'INFUORI DEL CIBO).

NIENTE INTERNET.

NESSUNA DI QUESTE COSE.

ZEN.

IN PACE.

PASSATE SETTE GIORNI A MEDITARE O A SCOPARE.

SE USCITE ANDATE A PIEDI, NON PRENDETE MEZZI PUBBLICI.

NON COMPRATE NULLA.

CROLLEREBBE IL SISTEMA.

IL PREZZO DEL PETROLIO.

I CONTI IN BANCA DEI COCAINOMANI MILIARDARI.

E NON POTRANNO FARCI NIENTE.

PROTESTI E TI SGOMBERANO.
PICCHI E VIENI PICCHIATO.
e non aspettano altro perché loro possono picchiare con la scusa della sicurezza, dell'ordine e di quelle puttanate lì.

INUTILE.

PROTESTARE E' FATICOSO E NON PORTA A NIENTE, LIVIDI E DENUNCE A PARTE.

NON FARE NIENTE NON E' FATICOSO, ANZI, TI RILASSA.

E GLIELO METTEREMO IN CULO.

... non è più facile, pratico, divertente, legale, possibile, ATTUABILE, rispetto ai vari "V for vendetta" o "Fight club"

In molti si gasano con le sopracitate opere.

VI FA COSI' SCHIFO/PAURA METTERE IN PRATICA I SACRI INSEGNAMENTI DI OPERE DEL GENERE?

STA A NOI



"Non ho retto".

"Come fai a cagare?".


SVESTO LE VESTI DEL RIFLESSIVO ESSERE UMANO CITTADINO PER CONDIZIONAMENTO, NON PER SCELTA, PUBBLICANDO IL SAGGIO SUL FILM “THE EXPENDABLES”, ORRIBILMENTE TRADOTTO IN ITALIANO “I MERCENARI”, VISIONATO LA SETTIMANA SCORSA CON SCARSO INTERESSE, POI RIVALUTATO.


I MERCENARI COLPISCONO PER L'ULTIMA VOLTA


La spinta ad immergermi nella mini fatica letteraria che avete sotto gli occhi mi è stata data dalle considerazioni fatte sulla positività del test anti doping a cui è stato posto il ciclista vincitore ell'ultimo tour de France.

Pare che il ciclista Alberto Contador sia risultato positivo perché avrebbe assunto carne
avariata.

Mi è capitato di mangiare carne andata a male.

Sono andato in diarrea e ho vomitato come un malato terminale per un giorno intero.
Non si sa perché non correvo più veloce.

Non riuscivo a muovermi.

Non ho vinto un cazzo di niente.

Sarà perché sono uno sfigato?

Nel frattempo ho visionato l'ultima fatica cinematografica di un altro tipo di sportivo, un'icona personale (e oltre) di tutto rispetto che del doping ne ha fatto non solo una ragione di vita, anche un'enorme fonte di reddito.

Il discorso finale de“I mercenari/The expendables”, intrinsecamente profondo, nello stesso
tempo adatto al “cinema” di oggi, saturo e saturato d'azione, svuotato di contenuti, sacrificio operato per lasciar spazio al ritmo fine a sé stesso in quanto non atto ad agevolare e arricchire lo sviluppo della vicenda, tutto il contrario di com'erano le vecchie pellicole interpretate dalle ormai storiche glorie del genere presenti in questa celluloidea sede, è stato la spinta alla spinta.

I Mercenari: film attuale, specchio del suo tempo, studiato e realizzato per un pubblico iper frettoloso senza tempo da perdere.
Azione, adrenalina.

SUBITO!

NOW!

La gara del lancio di coltelli tra la nuova icona degli spacconi action movie Jason Statham e uno dei più noti bad boys del periodo di Bret Easton Ellis e della sua infernale vita al college, è più di una bonaria scena paracula per accontentare lo spettatore tronfio, in piena overdose da un ora e mezza di sparatorie oltre limiti della moderna fisica.

Ancora mi chiedo se davvero esistano i proiettili capaci di staccarti il busto spappolandotelo mentre vola a 60km/h verso il nulla.

Avviene il diretto passaggio del testimone proteico macho.
La fine di un'era.
Breve ma epica.

Una generazione di vecchie star appende mitragliatori e pettorali al chiodo.

Nel conclusivo scambio di battute tra Statham (Christmas) e Mickey Rourke (Tool) si chiude un cerchio per aprirsene uno nuovo, probabilmente in HD (“Alta Definizione”, per chi ha deciso di rimanere nel passato e ignorare nuove inutili diavolerie; sono con voi).
Il simbolo del tempo passato, Rourke/Tool, interpreta un tatuatore abilissimo nell'arte di lanciare coltelli, ex mercenario compagno di squadra di Stallone (il capobanda). Sta facendo una gara contro il protagonista di “Crank” Statham/Christmas, nuova icona del nuovo cinema ormonale, anche lui raffinato accoltellatore.
Stanno lanciando lame contro un teschio tribale colorato con lo stile dei motociclisti di Harley Davidson (se ha un nome, non so come cazzo si chiama, Harley Style? Boh).

Stanno accoltellando la morte.

LA MORTE E' IL NUOVO INIZIO

Possiamo ipotizzare cosa ci sia dopo l'ultima lotta tra noi e le leggi naturali, il “tristo mietitore”, la “bieca mignotta falciata”, però non lo sapremo fin quando non suonerà la nostra ora.
Quando verremo a conoscenza di cosa davvero significhi uscire dal corpo per non farvi più ritorno se non, al limite, nel corpo di un neonato, passando attraverso le ovaia della nostra nuova futura mamma, sotto forma di energia,non avremo una bocca, un pubblico (stile “umano”) per raccontarlo.

E non sarà così importante.

La morte è il nuovo inizio; per chi?!

Nascosta nel minuto e trenta secondi di dialogo che sto millantando dall'inizio del foglio è presente una fitta simbologia.

Trascriverò suddetto scambio di battute per poi analizzarlo come farebbe un illustre accademico
in possesso di una facoltosa licenza media conquistata per merito e non per prosciutti donati al maestro.

A caval donato non si guarda in bocca; e se vi fosse una bomba?

Da tenere presente: un paio di battute le scambiano anche Stallone e Dolph Lundgren.
Dopo 25 anni ritroviamo Rocky faccia a faccia con Ivan Drago.
L'emozione è molto forte, ciò che si dicono è praticamente quello che si sarebbero potuti dire 25 anni fa il giorno seguente lo storico incontro, quando Rocky fece il culo (letteralmente a stelle e strisce) all'armadio sovietico di 2 metri X 100 e rotti chili iper tesi, steroidicamente drogati, auto celebrandosi al un punto da far spontaneamente alzare in piedi il presidente Russo Michail Gorbaciov, commosso e applaudente.

LEGENDA PER LA SODDISFACENTE COMPRENSIONE DEL DIALOGO, ANCHE SE
NON INDIRIZZATA A UN GRUPPO DI MINORATI (spero).
Silvester Stallone/Ross = R
Dolph Lundgren/Jensen = J
Jet Li/doppiato da Peter Griffin (scandaloso) = L
Non so chi/Milt = M
Mickey Rourke/Tool = T
Jason Statham/Christmas = C

... T ... C ... Timina e Citosina?
Cazzo, sono il dna del cinema roccioso, (T)ool e (C)hristmas.
Grande Sly, o illuso io che mi invento i significati delle cose... come del resto i critici, no?

T: “Dai, vediamo che sai fare”.
R: “ COSI' NON SEI MORTO?! COME STAI ORA?
J: “BENE... PER UNO CHE DOVREBBE ESSERE MORTO”
L: “Io ti perdono”
J: “Grazie”.
L: “Tanto avrei vinto”.
J: “Come no!”.
M: “Hey Gunnar, quello che non uccide rende più forti. È terapeutico.””.

Ora arriva la parte forte, il poetico monologo sulla definitiva fine degli anni ottanta, l'estremo sigillo che soltanto Stallone poteva porre sullo scatolone dei vecchi B movies ad alto tasso di adrenalina intramuscolare, destinato a finire tra i fondi di magazzino del nostro immaginario collettivo.

C: “ ASPETTA UN ATTIMO. VORREI DIRTI DUE PAROLE. TOOL E' UN GUERRIERO,
MOLTO CONOSCIUTO. PER ME E' L'EMBLEMA DELL'UOMO VISSUTO. COL
COLTELLO E' UN MAESTRO. CON LE DONNE E' UN DISASTRO. CREDEVA DI
BATTERMI. SOGNAVA DI SCONFIGGERMI. TOOL, MOLLA TUTTO. E VESTITI A
LUTTO”.

Parto dalla premessa che il personaggio interpretato da Rourke si chiama Tool, “Strumento” in inglese.
Appropriato: è il collante tra le due generazioni, il fulcro che regge il peso emotivo (visto che serviva alzare la panca?) di Stallone e Statham, tutti e due in piena crisi esistenziale.
Il vecchio tatuatore saggio, Strumento per agganciare due mondi, due stili di vita diversi.

Non quanto sembra.

Statham è Christmas... natale?

In molti paesi del mondo, ogni fottuto 25 dicembre c'è un ipotetico immaginario stronzo che
viene nel nostro mondo (non per fare le risse, però).
In questo caso nasce una stella, il futuro del settore che ha impedito a Stallone, alla gente come lui, di doversi per forza alzare tutte le mattine alle 6:30, per andare in fabbrica o a zappare la terra insieme ai rumeni.

Non a caso, per somiglianza fisica e somatica, Statham è l'erede naturale di Bruce Willis, anch'esso presente nel film in un breve, pagliaccio cameo.

Nella stessa stanza, nella stessa pellicola, abbiamo lo Strumento collante di due generazioni, in lotta col Neonasciuturo divo dei film che generalmente iniziano in giacca e cravatta e poi finiscono in canottiera sporca di sangue, col protagonista capace di salvare il mondo da solo, con mezza boccetta di aspirine e quattro sigarette acciaccate in tasca.

“Dai, vediamo cosa sai fare”. È il chiaro incitamento a mostrare la propria forza, prestanza, abilità nel combattere i cattivi per decine e decine di pellicole lasciando il segno nella mente e nei muscoli, regolarmente macerati in palestra, dei futuri cloni del moderno pelato action hero.

Ha inizio la battaglia tra la vecchia e la nuova guardia.

Cambio d'inquadratura.

La telecamera evidenzia il grande vecchio Re, lo Stallone Italiano Rocky Balboa (tale per ben 6 volte... per ora), il duro Mario Cobretti in arte Cobra, il Falco della notte da Silva, lo scatenato Nick, il bracciodiferratore camionista con problemi familiari Hawks, il metodico poliziotto Tango, il malinconico detenuto Frank Leone, il per nulla credibile John “Demolition Man” Spartan, l'alpino Gabe, il dinamitardo Quick, il perculatore sicario Rath, il ratto di gallerie
esplose Latura, il vendicativo Carter, il pirata della strada Joe Tanto, il depresso alcoolizzato Malloy (mi sa che li ho detti tutti), faccia a faccia col suo acerrimo nemico di Rocky IV, il mitico Ivan Drago, il quale riuscì a convincere tutti che “Spiezzare in due” un altro essere umano sia divertente, per giunta fico.
C'è uno scambio di battute agrodolce pregno pregno.

Nel frattempo lasciano anche un paio di battute a Jet Li, mercenario per niente approfondito, come del resto gli altri interpreti.
È stato il grande difetto di quello che poteva diventare un capolavoro, il non plus ultra dei “duro-muvis”.

È un neologismo, mio.

Mica solo D'annunzio aveva il diritto e potere d'inventarsi le parole, e che cazzo.

Stallò', perché non hai caratterizzato i personaggi come al solito?

R: “ COSI' NON SEI MORTO?! COME STAI ORA?
J: “BENE... PER UNO CHE DOVREBBE ESSERE MORTO”

... come dicevo!
Siamo al 26 dicembre del 1985, giorno di santo Stefano.
La sera precedente, Ivan Drago è stato batorrato di mazzate da Rocky Balboa.
Questa frase è perfetta per riassumere tutto.
Ma Stallone è molto più profondo e, scavando, ci accorgiamo che gli sta chiedendo: “Hey, Dolf. Dopo Rocky IV hai fatto una marea di cazzate e, non contento, hai continuato fino ai giorni nostri, sfornando la media di due straight to video all'anno . Ancora sei in piedi?”.

Il granitico Hans (vero nome del perticone) dice che non si può lamentare, visto che si rende perfettamente conto che anche lui è riuscito a sconfiggere il sistema, senza essere costretto a fare lavori manuali vita natural durante, grazie al complesso di inferiorità, alla stupidità di milioni di persone intorno al mondo pronte a sborsare quattrini per vedere come ballano i suoi addominali mentre alza sessanta chili con una mano (e non era per salvare il mondo; i suoi film
sono più modesti).

L: “Io ti perdono”
J: “Grazie”.
L: “Tanto avrei vinto”.
J: “Come no!”.

Prende la parola Jet li, grandissimo maestro di arti marziali, sfruttato poco e niente dal punto di vista coreografico.
Per chi volesse appurare le doti di questa meteora (Jet Li c'è o non c'è è uguale; in occidente non ci appassioniamo agli asiatici, ci limitiamo a comprare la loro roba, TUTTA) consiglio il discreto remake de “Dalla Cina con furore” intitolato “Fist of Legend”.

IO TI PERDONO.

... ???

... ??? ???

Jet Li perdona Dolph Lundgren per avergli ingiustamente soffiato la scena durante gli anni novanta. Egli era ed è in grado di menare le mani sul serio (8h quotidiane di allenamento Kung Fu da quand'era bambino) mentre Dolph è un impostore palestrato campante di rendita altrui.

Ironica una coincidenza: il mercenario Li più volte chiede a Stallone un aumento di stipendio.
“Fatico il doppio di voi perché sono basso. Quando cado mi faccio più male di voi perché sono piccolo”.

In una scena Dolph sta per infilzare Li su delle travi. Non ci riesce perché Sly gli spara alla spalla.

Sly è sempre stato dalla parte dei buoni, anche lui convinto che Jet meriti di vivere più di Drago.
Verso la fine del dialogo, l'irrequieto Li: “Tanto avrei vinto”.
Hans Lundgren se la ride: “Come no”. Sapeva che gli asiatici non sono ben visti in Europa, in occidente in generale, perciò c'era da stare tranquilli, nessuno gli avrebbe portato via la sua dose di assegni intascati senza sudore (3h di palestra per 5 giorni la settimana a parte).

M: “Hey Gunnar, quello che non uccide rende più forti. È terapeutico.”

Un signor non so chi, “M”, ragguaglia il collega con una scontata frase nicciana divenuta presto di dominio pubblico, abusata da tutti gli insicuri che giocano a fare i duri dopo averlo perso in quel posto.

Il body building è affascinante ma ha una grande pecca.

Sebbene si possano allenare i glutei, cioè lo scrigno, il rubino celato all'interno non è allenabile, quindi soggetto a perforazione intensa.

Anche i body builders sono possono prenderlo in culo a lavoro, in amore, dappertutto, come i comuni mortali.

Serve essere dei colossi quando non si può evitare l'inevitabile?

Vale la pena ingrossarsi il fegato con proteine sintetiche per poi sentirsi deboli di fronte a una donna?

Evidentemente, a Lundgren non gliene è mai fregato un cazzo.

Il “è terapeutico” non toglie nessun dubbio sui fraintendimenti del palestrato medio, gonfio di tutte le sue assurde convinzioni tipo:

Tanta Carne/Tanta salute
Tanta Massa/Tanto benessere
Tanti Muscoli/Tanta sicurezza
Tanta Forza/Tanta resistenza.

... aggiungerei: Tanti Sforzi/Tante emorroidi.

Anche qui il body builder è vulnerabile, anzi, molto più esposto a certi problemi ai glutei rispetto al NON sollevatore di pesi.

Giungiamo ora al momento clou, la frase topica, il sigillo sul pacchetto.

“VORREI DIRTI DUE PAROLE. TOOL E' UN GUERRIERO, MOLTO CONOSCIUTO.
PER ME E' L'EMBLEMA DELL'UOMO VISSUTO. COL COLTELLO E' UN MAESTRO,
CON LE DONNE E' UN DISASTRO. CREDEVA DI BATTERMI. SOGNAVA DI
SCONFIGGERMI. TOOL, MOLLA TUTTO. E VESTITI A LUTTO”.
A mio umile avviso, Stallone è sempre stato un grande scrittore.
Oh, dite quel che volete.
Ha i tempi giusti, lo stile, l'immediatezza non scontata (e il suo terreno è scivolosissimo, ci vuole niente a precipitare nel vortice della banalità). Quando il film lo scrive Stallone, vai tranquillo che è molto sopra la media di tutte le porcate che recita (i fan vogliono il muscolo, anziché il sentimento, ed Egli sa quanto ciò influisca sul suo conto in banca).

Vediamo Jasom Statham cimentarsi in una poesiola culturalmente al livello del pubblico (quello nel film e quello in sala) esplicativa più di ogni proiettile o grattacielo esploso nella pubblicità della Coca Cola Zero.

Cazzo c'entrava?

Tutti sappiamo che un vero duro cinematografico è infallibile, sa quel che vuole da prima lo spermatozoo paterno frantumasse a vigorose testate l'ovulo che lo generò.
Quando il colosso INTRODUCE IL PROPRIO OPERATO, FACENDO UNA POETICA
PREFAZIONE non abbiamo che da inginocchiarci.

Anche per non essere menati.

A una ventina di minuti dal principio della vicenda mercenaria, per motivi amorosi, il depresso Staham viene battuto in un duello a coltelli dal veterano Rourke. J S non era al pieno delle proprie capacità, aveva il cuore spezzato da una donna.
... come sono umani questi super uomini!

Nella scena finale, a mazzate e detonazioni conclusesi, in perfetta forma smagliante Jason tira fuori questa piccola poesia, tutt'altro che leopardina, e, scagliando il suo fedele coltello a notevole distanza dal bersagli, la morte tatuata sul muro, senza neanche guardare, FA CENTRO.

Ha fatto centro.

TOOL E' UN GUERRIERO MOTLO CONOSCIUTO.

Ecco il capolavoro, il meta cinema nel meta cinema. Jason Statham, smessi i panni di Christmas e divenuto sé stesso di fronte la telecamere, sta parlando a Mickey Rourke, non al personaggio interpretato.

Poco prima dei titoli di coda è iniziato un film nel film!

PER ME E' L'EMBLEMA DELL'UOMO VISSUTO.

Vi basti guardare i vecchi film di Rourke per capire che non c'è cosa più vera. Nel bene e nel male, anche prima dei 18 anni, il suo ruolo, il suo personaggio è sempre stato quello dell'uomo vecchio e stanco (anche quando scopava come un riccio con Kim Basinger per nove settimane e mezzo consecutive).

COL COLTELLO E' UN MAESTRO.

Fino a qualche anno fa Mickey era su tutti i giornali scandalistici a causa della sua condotta immorale (dove cazzo siamo, all'asilo?).
Se non avete seguito i giornali gossippari, faccio un breve riassunto per spiegare cosa realmente sia questa presunta maestria col coltello.

Lontano dal set, il depresso gigante newyorchese era capo di una banda di pericolosi
motociclisti. Disputava i sanguinosi incontri di pugilato che gli resero la faccia da hamburger umano, come solo i proiettili del mercenario nero sono in grado di fare, fin quando non si sottopose a un delicato intervento di chirurgia plastica.
Uomo violento e un po' matto, picchiava le sue donne.
Da antologia un episodio domestico con la moglie.

“La prossima volta che mi picchi me ne vado”.

“Se te ne vai mi taglio un dito”.

Lo schiaffo successivo lei se ne andò.

Con essa partì anche il pollice di Rourke.

Se l'è staccato con un trincia sigari!

... peggio di un film drammatico.

Perfetta questa istantanea di vita familiare per riallacciarsi al proseguimento della
poesia/monologo.

CON LE DONNE E' UN DISASTRO.
Su questo non ci piove.
Ci picchia.

CREDEVA DI BATTERMI. SOGNAVA DI SCONFIGGERMI. TOOL, MOLLA TUTTO. E
VESTITI A LUTTO”.

In ballo l'onnipresente concetto di “prevalere su” , il passato in lotta col presente/futuro.

Ovviamente è ironico, volersi rubare lo scettro di action god, di super mega divo muscoloso.

I tempi sono cambiati, la stanchezza si fa sentire, le carni si sono corrugate.

Non quelle di Sly.

Sta più grosso a sessant'anni che quando ne aveva 25; è incredibile!

TOOL, MOLLA TUTTO E VESTITI A LUTTO.
Jason Statham ha afferrato il testimone/eredità spaccona, col benestare e la benedizione di tutti i più grandi divi del passato.
Già lo tiene serrato in pugno, pronto a non lasciarlo negli anni a venire.
Si gira di scatto, tira il coltello e fa centro, come sperava di fare Sly con l'ultima rimpatriata al sangue.

Non c'è riuscito del tutto.

... se sono stato due ore e passa a scrivere uno pseudo saggio sull'argomento è perché qualcosetta è rimasta nel mio cuore.

Molto più di un misero sorriso rassegnato in declino.

Appena terminata la visione ho pensato: “Solo ed esclusivamente per i mega attoroni messi insieme e il loro mastodontico peso. Senza i compagni dei miei pomeriggi d'infanzia avrei abortito il dvd a mezz'ora dalla fine, quando parte la noiosa, inverosimile, poco divertente carneficina finale.

Nei giorni seguenti, ripensando a “I mercenari”, non ho potuto fare a meno di sviscerarlo con inventiva e ironia.

Proprio come ha sempre fatto Sly coi suoi immortali pesonaggi.

Coi suoi scritti.

Col suo cuore.

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