domenica 31 ottobre 2010
UI UIISH A HALLOUEIN CHRISTMANS (TRADOTTO:SPERO TU MUOIA PRIMA DI HALLOWEEN, COSI' MI RISPARMIO LA ZUCCA INTAGLIATA; E' UN LAVORACCIO)
GENIALITA' E UMILTA' A VAGONATE PIGIATE TUTTE INSIEME OLTRE IL DI FUORI DELLA (FU) PERSONA EINSTEIN?
ESISTE.
RISIEDE IN QUESTI DUE TIZI.
SENZA PAROLE.
CHE MUSICA ASCOLTI?
FOTTE UN CAZZO: RECATI A VEDERE I TESTA DE PORCU OVUNQUE SI TROVINO.
E' UNA LEZIONE DI...
VAI!
RESISTENDO FINO ALLA FINE DEL POST CAPIRETE (e DOPO DOVRETE ULTERIORMENTE CAPIRE) A COSA SI RIFERISCE QUESTA.
AIAIAIAI, CHE DOLORI.
PUZZOLENTI.
CAZZO FAI, VUOI SCATENARE UNA GUERRA PER RIBELLARTI AL SISTEMA CHE TI TIENE SCHIAVO OBBLIGANDOTI A VIVERE 'A LA CAZZO?
MACCHE', FESTEGGIO L'ANNO NUOVO.
AH, E PENSAVO CH'ERI UN COGLIONE!!!
Non ha tirato l'acqua.
La casa era impermeata imperniata saturata da un odore indefinibile, contando che i fattori sensoriali associabili, quindi logicamente interpretabili, erano due: i bomboletti e la merda umana.
Qualcuno avèa cagato, nessuno tirò l'acqua.
C'era una strana atmosfera.
Quando rincasai s'odea la colonna sonora del carpenteriano Halloween, nulla di buono presagibile eppur' assimilabile per involontaria osmosi, come se l'osmosi possa essere un fenomeno d'accettazione.
Succede e basta.
V'erano una ventina di gratta e vinci sparsi a terra per strada (suolo municipale), illusioni svanite in una strappata di tizi ignoti. Essi ci provarono, rimasero delusi, così tornarono composti al proprio posto senza proferir parola alcuna.
Raggiungere l'illuminazione non è così facile come pensavo.
Devi averci la gente giusta alle spalle.
L'illuminazione è raccomandataria.
Senza ricevuta di ritorno.
Manco t'avvisano.
(non) Succede.
Guidavo senza una meta, andavo a far colazione; è più interessante quando il personaggio si muove liberamente; da al lettore l'illusione che, almeno il protagonista, sia dotato di una sorta di libero arbitrio che forse verrà sfatato verso il finale del racconto, comunque è una caratteristica che di solito ne il lettore, ne lo scrittore possiedono, e si accorse, sulle note più gravi del violoncello, quando il testo s'apprestava a carezzar' il punto più alto del significato che voléa trasmettere...
Non è difficile disimparare.
Non impari, così fai prima.
La follia, quella vera.
Tutti.
Tu.
Io.
Me.
La follia alberga qui.
È lei.
Comanda.
Ciò non vuol dire che verrò stipendiato.
Avevo una vaga idea di ciò che stava succedendo.
Lo scoprii solo dopo, poco dopo, anche perché non ci stavo pensando.
L'atmosfera tetra del trentuno ottobre, oggi, ora, stava scettrando, per giunta orchetrando, l'andamento della mia (“In”)personale ossatura, propinandole un pacchetto turistico rilassato, come il portamento patologico da me assunto.
Non sono Leopardi.
Egli avéa persone giuste attorno.
E lo tampinavano.
Gli tartassavano i coglioni.
NON HO UN CAZZO DA FARE, IERI HO PASSATO IL POMERIGGIO IN CUCINA.
MI GUARDA STRANA LA FOLLIA, CI STO PARLANDO.
SCRIVO MENTRE PARLA SULL'USCIO DELLA PORTA, NON MI SEMBRA VALIDO IN TERMINI DI GENERE.
Dove voglio arrivare?
Perché è obbligatorio avere un punto di arrivo?
È perché vogliamo essere più sicuri?
Con molta amarezza, chiedo all'incessante (troppi aggettivi, troppi clacson sotto casa) flusso di coscienza: come può una persona adulta, (si spera) DISINCANTATA, procrastinare, bighellonare, giurare, mettersi in mano di, soccombere in (non) nome della SICUREZZA, dal momento in cui ella, essa, tale persona, ha precedentemente fagocitato e, si RIspera, digerito, l'idea che un giorno, forse anche tra qualche minuto, non ci sarà più?
Perché vogliamo certezze, nel momento in cui la più grande, inoppugnabile, certezza è che moriremo?
Questo è un racconto dell'orrore comico, sia ciò che scrivo, sia la vita.
E fidati, non preoccuparti.
Con il giusto sorriso, l'adeguata maestria, puoi andare in giro, consumare come una cittadino modello, senza pagare.
Trenta quantificabili minuti fa è accaduto.
Sorridi denotando sicurezza, rassicurando il gestore.
Saluti defilandoti, togliendoti di mezzo, senza aver adeguatamente economicamente retribuito il gestore/la gestrice (non voglio che il pubblico femminile s'ammali), senza aver nessun peso sulla coscienza/avendo maggior peso nel portafogli, se sei uno di quelli che si ostina a catalogare tutto sé stesso, più generali biglietti da visita, archiviando ogni cartaceo ricordo dentro un contenitore di tessuto appetibile da fissare saldamente alla chiappa destra o sinistra, a seconda della mancinità e/o destromania.
Destrofilia.
Non parlo di nazi.
A parlare coi sassi non risolvi nulla, a meno che non credi nella reincarnazione.
Esiste la reincarnazione?
Avviene “la...”?
Non sono domande da farsi.
Penso, quindi, purtroppo, NON SONO, 'fanculo Cartesio col suo insegnante di sostegno, che ora, adesso, non è un problema da crearsi ad arte.
Reincarnazione?
Che tu ci creda o no...
ORA, ADESSO, NOW, DOVE SEI?
Fisicamente sei lì, di fronte allo schermo.
La vita ti ha portato a doverti metter nelle mani di un genio del mio calibro (.38) e magari pensi sia una grande cosa.
Diciamo che stai vivendo.
Dipende da molte cose.
Diamola per buona.
Ecco.
Stai vivendo.
Sto vivendo.
... ci sta!
Da quanti mesi esiste l'universo?
C'è chi sostiene qualche trentina, taluni votano per l' 11 milioni, tal altri per migliaia di anni (mal interpretare la bibbia a propulsione ne genera di codeste burle), tal non so la contrapposizione di “taluni/tal altri”, nel senso, voglio abbattere le barriere strutturali del linguaggio semi concreto, eppur hanno inventato/comunemente abbiamo accettato per Ozmosi codificate forme di linguaggio che ti intrappolano nello scadere (come una confezione di fagioli biologici aperti 20 sec. fa) perciò non puoi continuare il luogo comune senza auto ingabbiarti in un luogo comune.
Il luogo comune è un posto dove la giunta comunale può riscuotere i diritti d'autore.
Non per questo gli operai e gli altri subordinati possono trarne vantaggio dal punto di vista frusciante, non John (“jack” esiste solo nel romanzo) ma di soldi intascabili/spendibili per un futuro migliore in compagnia di consigliati farmaci.
Cosa c'è oggi in televisione?
Ah, sì, la classifica dei farmaci più fichi del momento.
Dimmi cosa assumi, ti dirò come stai.
Anzi, non dirmelo, mi basta analizzare le tue lacrime.
Penso che pensare sia come cercare, far in modo che avvenga un rapporto sessuale già avendo pre programmato che mai avverrà, che mai s'attuerà.
Dipende da te?
Esiste il libero arbitrio?
I Sofficini Findus sono una tangibile prova del nostro ponderato carattere di/da adulti, quindi sì, posso affermare con certezza che il libero arbitrio esiste.
Precisamente non so quando sia stato inventato ma or come or ora (“orrore”; è l'anagramma) ne siamo ampiamente NON dotati.
Poi un barlume di lucida follia strumentale mi fa rivestire da essere normale secondo i canoni del pubblico pagante, del giudice, del boia, del carnefice, figure proiettate, esistenti solo nella mia testa, faccio finta di niente, iniziando a raccontare cosa mi ha turbato questa settimana.
Devi scavare nel passato.
Lo so, fa male, ammettere certe debolezze.
Rincuorati.
La debolezza, il “concetto di”, tutta la roba che scrivo, esiste perché ci siamo sopravvalutati, siamo andati oltre l'oltre.
Non è importante.
Lo so.
Io so.
Ho appreso la verità da Padre Pio.
Siamo a 4 pagine.
Non so se sei ancora lì.
Penso che tu ti sia stufato.
Pensa a quanto sono presuntuoso: penso, mi convinco di sapere cosa stai pensando.
Sarebbe da spedirmi in una camera a gas, no?
Sappi figliolo (mi sono elevato; ti tratto dall'alto il basso) che in una camera a gas ci sono stato.
Non intendo camera a gas tipo che ho scoreggiato mentre dormivo e la porta era drasticamente chiusa serrata per sempre, ne che un altro aveva scoreggiato al posto mio nella medesima stanza serrata.
Ho sconfitto la morte.
Nella camera a gas mi sono messo a conversare col gas, l'ho convinto a risparmiarmi.
Il gas mi ha risparmiato.
Con quel risparmio ha creato il debito pubblico del quale sei/sono (psicofisicamente) schiavo.
Non disperare.
È iniziata un'innovativa nuova edizione del Grande Fratello.
Quest'anno tifo per...
tifo...
Tempo addietro, il tifo era una malattia.
Oggi s'è tradotto in “affetto”.
Il progresso segue tali schemi.
Sono orgoglioso di abitare in un pianeta a tinta unita.
Gli da un tocco “di”.
Ho progettato un libro bianco di contenuti.
Scrivo una riga dove ti sprono a crearti universi mentali non gestibili, dopodiché sarai tu a impostare, compilarne le pagine.
Mi pagherai affinché io, col mio benestare, ti darò la possibilità di aprirti a te stesso, a chi vorrà leggere il libro preimpostato/da te dopo strutturato.
Le nano tecnologie sono i gadget elettronici escogitati dai servi di Biancaneve.
In inglese è “Snow white”.
È un titolo vagamente cameliano, non parlo di sigarette, non faccio pubblicità occulta (andrei all'inferno, trattando argomenti banditi dalla chiesa)
Parlo del gruppo.
Della bend.
Della band.
I camel.
Du iu nò?
So fare pure le question teg.
Il chitarrista cantautore dei Camel si è ammalato, hanno annullato la turnè (torno a ripetere che scrivo le cose come cazzo mi pare, sono adulto, sono libero, vado a letto quando voglio, assumo Nutella a mia discrezione, perciò rassegnati; se hai letto fin qui ti sei rassegnato almeno da quando compisti il tuo decimo compleanno) e nessuno li ha più potuti ammirare dal vivo.
Peccato.
Snowgoose era un gran disco, mirabile l'utilizzazione dell'orchestra in esso.
Pensare che era un progetto per un “audiobook”, come li chiamiamo ora.
Era un libro per bambini, la favola dell' “oca della neve”.
Nello scrivere mi sono porso nel torso una domanda che non dirò, anche se la posso anche scrivere, le pagine sono gratis, mica mi cacciano se vado avanti a oltranza, e sì, dài, tutto bene, i bambini stanno bene, anche se a casa mia ad una Barbie manca la testa e misteriosamente il bambino non si siede da una settimana, dicendo “Gesù detto sedere seduti peccato”, arrivo qui.
COMPIERE GLI ANNI.
Sembra quasi un traguardo.
E' UN TRAGUARDO.
Pensa quanto sei bravo.
Hai compiuto gli anni.
Hai raggiunto un obbiettivo.
Almeno per la cronaca, dovresti essere triste.
Quando compi gli anni è un anno in meno che vivi sulla terra.
Dipende da come te la vivi.
Per me è un traguardo, sapere che non mi è rimasto molto.
Per te?
Da piccolo pensavo, visto che ha squola mi hanno pluri bocciato tante volte: immaginati (parlavo a me stesso in terza persona senza saperlo) se la vita fosse come alle elementari e le squole dopo.
Tu immagina.
Ogni anno, quando arriva il tuo compleanno devi fare un esame col padreterno.
Egli/esso (“It” in inglese, pronome impersonale di cosa od oggetto indefinito) ti pone ardui quesiti, TI FA DELLE DOMANDE, ALCUNE DOMANDE dell'esame orale, come la maturità, e tu dici quello che sai.
Se ti boccia non invecchi.
Potrebbe sembrare positivo, farsi bocciare per non invecchiare.
“ “ “ “ “ “
-Quanti hanni hai?
- Ho 43 anni.
- Non li dimostri, sembri un bambino di 15 anni.
- Lo so. Ma mi hanno bocciato.
- Come funziona, lì sulla terra?
Niente, il porcoddio ti fa le domande come all'esame orale e se ti boccia passano gli anni nella tua testa ma la pelle non t'invecchia, manco il cervello, quindi sei condannato a ripetere l'anno, le cellule ti si congelano criogenizzandosi, i processi biologici umanamente conosciuti vengono confiscati da Belzebù (il cornuto della birra) e non invecchi mai.
Sorge spontaneo.
Se ti facevano paura morte, vecchiaia, decadimento generale, negli anni '80 bastava diventare un vampiro di Joel Shumacher.
Ora c'è l'esame di stato universale.
Non lo passi?
Non invecchi.
Non lo passi/non invecchi.
Ti dico la verità, amico.
... pure questa è una balla: come posso avere amici se sono esclusivamente concentrato su me stesso e la mia persona fisico giuridica?
Forfettario intercalare.
Tanto per fare due chiacchiere con me stesso, la persona che amo odiare.
È un toccasana.
E ripeto che ti dico la verità, anche se mi sono fermato a contemplare le due “E” di inizio discorso.
Una era con l'accento, l'altra senza.
Una significa verbo essere.
L'altra significa NON verbo, bensì congiunzione.
Tra l'essere e il congiungere, quale scegli?
La busta o i premi?
Mi rimanda alle lotterie sul lungomare di quando avevo anatomicamente 11 anni, avevo comprato (“acquistato” si dice nei racconti rispettabili) il primo album dei Doors, l'omonimo (non è il titolo del disco, “omonimo”, si chiamava semplicemente “The Doors”) e mi sentivo abbastanza adulto da fare una cosa della quale mi pentii fino a crearmi giovanili turbe permanenti, mentre mia madre sta ancora lottando con la puzza nel cesso, sostenendo che è colpa mia, ma colpa non c'è, l'importanza risiede nel mal odore.
C'era la lotteria a premi col tizio microfonato a mano dentro la baracca piena di premi tostapane biciclette sci giradischi guantoni da boxe televisori videoregistratori manichini (c'erano pure loro; una ballardiana fiera delle atrocità vicino casa), poi occhiali da sole, occhiali da vista e compravi un biglietto con un numero, aspettavi l'estrazione, mica era come la schiavitù statale dove ti tocca aspettare due estrazioni settimanali, là ogni sera faceva almeno trenta estrazioni (durava poc'oltre la mezzanotte), sognavi di vincere un premio per sentirti più appagato, dimenticandoti dei traumi infantili, sedando l'ego.
Era questa la domanda figa che mi ricordo?
Era questa.
SIGNOOORA, VUOLE LA BUSHTA O I PREMI?
LA BUSSSSSHTA O I PREMI?
M.
mm
Mmmm.
MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM
MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM
MI PIO IL PROGIUTTO!
Dicette cushì.
Quello che mi ricordo rispose così.
Era una domanda chiara, sintetica, minimal, not radical, very chic.
- SIGNORA, VUOLE LA BUSHTA O I PREMI?
- MI SA CHE MI PIO IL PROGIUTTO.
Quel giorno, più che “capii”mi convinsi che avevo tantissima strada ancora da fare, solo almeno per lontanamente eguagliare quei risultati.
Me ne andai via sconsolato, senza assistere all'assegnazione del progiutto.
Non udivo un temperamatite dai tempi delle scuole obbligatorie.
Mi sono emozionato.
Ecco perché hai i pantaloni bagnati, Luigino (... ?).
- È il modo che il buon Gesù utilizza per farti capire che hai sbagliato.
- Ma andrò all'inferno, padre?
- Non pensare a codeste cose, figliuolo. Goditi la vita terrena.
Ciuccialo a papa.
- Così?
- No, cazzo, mi fai male. Se non impari subito ti spacco la faccia con un pugno, ti disintegro i denti, così non ti ribellerai mai più al babbo.
- “Babbo”? Cazzo vuol dire, papa?!
- È un termine fiorentino utilizzato nella collodica storia di Pinocchio.
- Papà, babbo, come cazzo ti chiami? Ho le idee confuse, parli difficile, io, io, non mi ricordo, ho solo voglia di ciucciarti tutto come un calipp.
- Vedi figliuolo? Hai imparato senza la violenza. Il metodo Steiner funziona. In culo alla Montessori.
- Ma il telefilm era bello.
- Dicevo per far contenta la salma della mamma. L'ho visto tutto solo per farmi le seghe con la protagonista.
È per questo che sconsiglio ai genitori di rimproverare i figli.
Non picchiate i vostri figli.
Uccideteli.
POI
SOLO POI
scopateveli.
Finirete in carcere ma finirete anche in televisione.
Quali grandi traguardi avete nella vita?
Appunto.
Una volta che sei finito in tivù, cosa vuoi di più?
Ok, le bambine sfondate più la cocaina su per il culo, però intanto accontentati.
Da piccolo abusarono di me.
Me lo dimenticai.
Poi leggetti il libro quello di Melissa P. e mi inorgoglitti perché lì sulle pagine sembrava che scopare poteva essere pure poetico.
Mi innamorai di me stesso.
Adorai ciò che avevo compiuto.
Lo odorai anche.
Continuai a leggere i libri capolavoro di Melissa.
Poi il maeshtro professore mi dicette di leggere roba più alta, più imbortande.
Mi regalo le 120 giornate sodomitiche, desadeiano libro più dvd pasoliniano.
Non voletti leggere il libro, era troppo grosso, troppo lungo poi... pensai.
Pensetti.
Libro troppo grosso?
Troppo lungo?
Ma può servirmi per ingrandirmi il pirsing.
Come il tunnel.
Amalgamai la cultura giovanile, lo slang addizionato al sapere, associai il libro a un bel cazzo, lo concretizzai con le sue benefiche proprietà.
Potevo sia farmi una cultura che allargarmi il buco del culo.
Potevo diventare istruito e spanato.
Poi, dopo che ne parletti col professore mi dicette che il libro era da leggere, mica da infilarselo.
E là l'amore per la letteratura svanette come un fuoco fatuo a gennaio.
Ci avete mai pensato?
Dico ai fuochi fatui.
Pensa.
Anzi, non pensare, te lo racconto io.
I nostri avi non avevano tv.
Non avevano psicofarmaci.
Scopare era peccato.
Biestamare (significa bestemmiare in dialetto, per chi non lo sapetttttte) ti faceva finire all'inferno senza manco la possibbilità (scrivo ocme mi pare) di giocarti il jolly se non la sapevi.
Che facevano?
Sì, i libri di Lovercraft (il nome è cambiato; la Marlboro Company che si comprò ditta e logo della Kraft (cose buone dal mondo) s'appropriò dell'identità del solitario di Providence e ne cambiò l'ortografia) sono fottutamente veri, succedeva così.
Ricapitolando.
Non c'era tv.
Non potevi vedere gente che prende gli psicofarmaci al posto tuo mentre scopavano commettendo peccato e biestamanado (ora avrete capito che significa; cazzo ve l'ho pure spiegato, non fatemi irare) e stavano lì a rigirarsi gli opponibili pollici, talvolta anche gli alluci (sono i pollici del piede, nella grammatica semantica comune; poi vi racconto pure l'aneddoto sui pollici dei piedi e mi ringrazierete e mi ringrazieranno pure i vostri figli scampati alla mutilazione; questa non è senza senso come il resto; fidatevi che ce l'ha, intendo “il senso”) così, indovinate che facevano?
Dico gli uomini quelli là del passato “con” (leggi la riga sopra, non mi va di ripetere... anzi, sai che faccio? Copiaincolla) non c'era tv. Non potevi vedere gente che prende gli psicofarmaci al posto tuo mentre scopavano commettendo peccato e bistamanado (ora è più chiaro, anche se cazzo ve l'ho pure spiegato, ormai mi sono irato) e stavano lì a rigirarsi gli opponibili pollici, talvolta anche gli alluci, cioè vabbè sono i pollici del piede (un piede “coi pollici”? Eccoti gli ogm) nella grammatica semantica comune.
Poi vi racconto pure l'aneddoto sui pollici dei piedi e mi ringrazierete come mi ringrazieranno i vostri figli scampati alla mutilazione preventiva.
Indovinate cosa facevano?
DI NOTTE, NELL'OTTOCENTO, I DISOCCUPATI SI RECAVANO NEI CIMITERI.
Erano smarriti, sparuti, impauriti spauriti, ciononostante andavano nei cimiteri, visto che di meglio non c'era fa fare (sì, c'era ma era peccato e finivi all'inferno col benestare del padreINterno, il signore degli assorbenti OB).
Andavano in giro per cimiteri, si inventavano racconti.
Erano superstiziosi, mica come oggi che la gente crede a storie inventate da varie chiese millenni fa poi fanno le bastardate perché sanno che tanto poi chiedono perdono e all'inferno e nei posti brutti post mortem non ci vanno no no no no no per niente.
MORALE DELLA FAVOLA SINTETICAMENTE RIASSUNTA.
Non servi più.
Muori.
T'imputridisci.
Puzzi.
Non è vero che non sei più vivo.
Ti spiego come.
Ti spiego come.
Da vivo puzzavi, scoreggiavi, t'ostinavi a vivere.
Da morto emani gas lo stesso.
È putrefazione, ma è pur sempre un'azione compulsiva come le altre.
I cadaveri di una volta, che non sono evoluti come quelli di oggi, venivano seppelliti in casse di legno bare da morto non spesse erte paccute come quelle quotidiane che costano minimo duemila euro più tutto il servizio offerto dalle pompe funebri che si inventano pure i gadget (non mica quelli che vende Sara per lavoro) tipo il portachiavi a forma di bara che tutti poi lo vogliono perché “quant'ebbello dove l'hai preso dove l'hai comprato no amico, non l'ho comprato, era il premio di consolazione che me l'hanno dato perché s'è morto nonno” si putrefacevano come adesso, sì, il fatal decorso del deterioramento corporale di un essere umano “non più fungente” (è un modo educato per indicare la salma).
MORALE DELLA FABULA E DELL'INTRECCIO (vedi, andare a scuola? Ti pigiano in testa luoghi comuni semantici, non te ne liberi più, meno che non ti segni a Scientoloy o altre sette di esaltati pazzi lavatori di cervelli).
Gli antichi disoccupati andavano nei cimiteri, nei quali vengono perversamente conservati i cadaveri.
Sei morto.
Eppure ti tengono.
Sotto terra.
Ma non è proprio che ti hanno buttato via.
Vai in putrefazione.
Lo so, non è colpa tua ma non puoi resisterVi.
Vai in putrefazione.
Produci dei gas anche senza spingere con lo sfintere.
Fai gas senza scoreggiare.
CHE SUCCEDE?
I FUOCHI FATUI.
I fuochi fatui sono loffe post mortem.
Immagina.
Sei morto, hai chiesto perdono, quindi puoi andare in paradiso.
SEI IN PARADISO.
Fisicamente, anzi, ANIMAMENTE, perché è quella che assurge al regno dei cieli, ti trovi in paradiso.
Stai tra le nuvole.
Sai che tempo farà domani senza guardare il meteo.
Osservi i tuoi cari.
Vegli su di loro.
Sulla terra c'è una parte di te, anzi, diciamo che eri tutto te stesso quando ti ci identificavi a tal punto da farti schiavo da solo chiedendo un mutuo per comprarti un televisore maxi schermo 3d ce poi ti sei accorto che non ti serviva così tanto come pensavi.
Il tuo corpo defunto, rimasto sulla terra scoreggia.
Prende a emanare gas.
Oltre che hai peccat,o perché socreggiare è peccato...
Sai che succede?
Eh?
La gente dell'ottocento, addentratasi nei cimiteri in quanto disoccupata e pluri disponente di tempo libero a iosa a volontà, vedeva fuochi fatui delle tue scoregge, montandosi la testa, scrivendo storie horror del cazzo, si inventava la mitologia di Chtulu, di Halloween, vari film di carpenter ecc ecc e sai che succede?
Hai peccato a più livelli.
Hai scoreggiato.
Hai scoreggiato da morto.
In più hai fatto scoreggiare il cervello dei viventi (“creatività” la chiamano) e hai doppiamente, triplamente peccato a più strati, in varie dimensioni.
Peccato pluridimensionale.
Che succede?
Eh?
Sai che succede?
No che non lo sai, altrimenti non penderesti dai miei polpastrelli (parlassimo io e te di persona penderesti “dalle labbra” ma non è una subdola scusa per chiederti un pompino gratis, ovvio che ti pago, nulla si fa per niente, no?).
Insomma.
Stai in paradiso e finisci all'inferno perché il tuo corpo sulla terra ha peccato senza il tuo permesso.
È una gran fregatura.
È un inculatura.
Tanto vale peccare.
Perciò pecca.
Rutta, scoreggia, bestemmia.
Tanto non ti succede niente.
E se pensi che tutta questa pippa mentale va oltre l'orrore dell'orrore vuol dire che ho raggiunto il mio scopo perché...
perché...
Niente.
Volevo regalarti un bel racconto dell'orrore per celebrare tutti i santi e i morti defunti della fìesta del calendario halloween (ecco la globalizzazione; che ci abbiamo guadagnato ad entrare in Europa? Non disperare, presto sarà il governo mondiale, allora si brinderà).
E più orrore di questo scritto qua, più dell'orrore di quello che ci ho in testa, difficile pensare che esista.
Se esiste... ben venga..
Venire è peccato.
Gesù ti guarda.
Ti osserva.
Sì.
Disoccupato pure lui.
Non ha un cazzo da fare.
Possiede tanto tempo libero.
Perciò...
Già che ci sto (spero; non so bene “dove” sono), ti racconto la storia dei “pollici del piede” di cui disquisivo parecchie sopra.
C'era una volta un testa di cazzo come ce ne sono poche, inarrestabile amante di ordigni et esplosivi.
Non “piromane”, ma a capodanno s'indebitava per comprare centinaia di chili di fuochi d'artificio.
La sua vita era tutto un capodanno.
Sparava dal 1 gennaio al 31 dicembre.
Sparava per non spararsi.
La via di casa mia sembrava Sarajevo.
Fidati.
Sarajevo non è divertente come nei film di Kusturica.
Non è festosa come le musiche di Bregovic.
Ray Kurzveil, calcolo delle probabilità, matematica non opinionabile...
... spara oggi, spara domani...
Prima o poi doveva succedere.
Nella mitologia greca Zeus era il dio degli dèi.
Era al top.
Nella nostra mitologia italiana, Zeus è un raudo (cioè un petardo) modificato geneticamente, tant'è grosso.
Allo stronzo un giorno gli è scoppiato uno Zeus in mano.
Gli è partito il pollice che lo (quasi) differenziava dai primati.
Cos'è successo?
Essendo spappolato, irrimediabilmente fottuto, INUTILIZZABILE, all'ospedale gli hanno asportato l'alluce (è il pollice del piede, per chi si fosse sintonizzato solo ora) del piede destro, per trapiantarglielo sulla mano sinistra (da qui “tiro mancino”, fotti Zampaglione, sei meglio dietro la macchina da presa che innanzi al microfono).
La leggenda vuole che, a giorni alterni...
Gli puzzava il dito della mano.
Aveva l'alluce al posto del pollice.
L'alluce non s'era immedesimato nel suo nuovo ruolo di pollice, ostinandosi a reiteratamente svolgere le VECCHIE, OBSOLETE funzioni per le quali era preposto.
Puzzava come puzzano i piedi.
Di fatto da lì proveniva.
Quando andava in giro per il paese le malelingue dicevano: “A quello gli puzzano le mani come gli puzzano i piedi”.
La storia mi traumatizzò non poco.
Per questo, quando nel cervello sento le voci che mi dicono le cose cattive prendo un gattino, un coniglietto e li anestetizzo.
Li faccio lottare.
Chi perde muore.
Chi vince vive per essere torturato, successivamente mangiato inconsapevolmente dalla sua mamma, tenuta in una gabbia 1cmX2.
... a sentire la mia, di mamma, tutta questa violenza è stata colpa dei film violenti.
Io ci credo.
Voglio crederci.
Mi conviene, mentre tolgo il sangue dai muri.
Sta arrivando la polizia.
Vorranno fare con me i giochini particolari.
Ancora una volta.
Solo un'altra volta.
Ancora.
Ho paura.
Nel dubbio mi apro.
Da dietro.
Non sono una seicento.
Valgo di più.
domenica 24 ottobre 2010
UN GIRO DI GIOSTRA TRA I CAVI DELL'ALTA TENSIONE CHE MI PERMETTONO DI (PSEUDO) PENSARE SEZA GUADAGNO.IN COMPENSO SONO SU BLOGITALIA.IT
DATO CHE I NOSTRI PADRONI HANNO CAPITO CHE NON CI PIACE PENSARE, IN QUANTO IL PENSIERO E' DANNOSO, NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE DELL'INDUSTRIA FARMACEUTICA, LA QUALE CI HA CONVINTO CHE NULLA POTRA' ANDARE MALE FIN QUANDO AVREMO IL DIRITTO E IL DOVERE DI IMBOTTIRCI DI ANTI DEPRESSIVI, SONO STATI APPORTATI DEI CAMBIAMENTI ANCHE NEL MONDO DELL'ARTE.
L'IMMORTALE, INNOVATIVO, MA TROPPO COMPLICATO ALBUM "ABBEY ROAD" DEI BEATLES E' STATO NUOVAMENTE INCISO DAI TELETUBBIES, RENDENDO IL LINGUAGGIO DEI TESTI PIU' SEMPLICE, DI FACILE ASSIMILAZIONE E SCHERZOSO.
ECCO IN ANTEPRIMA MONDIALE LA NUOVA, COLORATISSIMA COPERTINA.
QUELLA VECCHIA ERA CONTROVERSA (si celebrava un funerale; di Paul? Della razza umana? Comunque, sapete di che parlo: un'altro dei misteri intorno ai beatles).
IN QUESTA FANTASTICA, ULTRA TRANDY COPERTINA C'E' SPAZIO SOLO PER CHIAREZZA E ALLEGRIA, LUNGI DALL'ESSERE LUGUBRE COME LA SORPASSATISSIMA VERSIONE.
NON C'E' SPAZIO PER LA TRISTEZZA.
... e manco per la musica!
FONTI ATTENDIBILI SOSTENGONO CHE IL NONAGENARIO PARASSITA DALL'ASPETTO DI UNA TESTUGGINE RANCIDA IMMORTALATO PROSSIMO ALLA MORTE QUI SOPRA HA RIFIUTATO L'INSEGNATE DI SOSTEGNO A CASA E IN PARLAMENTO.
SI PREVEDONO PSYCHO MANOVRE POLITICHE.
NON DISPERATE.
GLI E' RIMASTO DAVVERO POCO.
A MENO CHE NON VADA A PARLARE CON KURZVEIL... LI' SAREBBERO CAZZI PER TUTTI.
NULLA DI BLASFEMO.
ARRIVANDO IN FONDO AL POST CAPIRETE IL PERCHE' DI QUESTA.
VERRETE ADDIRITTURA AVVISATI CHE DOVRETE RISALIRE LA PAGINA CON UNA BOTTA DI MOUSE PER CAPIRE CIO' CHE LEGGETE.
Tentando di non pensare al malessere psicofisico che attanaglia la provincia italiana, cioè tutta l'Italia provinciale degli scandalini e dei ditalini (“la pasta”, non pensate che subito mi metto a parlare di dita animali dentro vagine umane), mammina tenta di fare gli gnocchi, pescando la ricetta su/da internet.
Rispetto all'orario medio di personale sveglia biologica impiantatami da febbrili sensi di colpa immotivati (7:00am), mi sono svegliato tardi per quello che è il mio canonico Canone Inverso (gran bel libro), perciò ho consumato una fugace colazione (caffè senza zucchero) al/nel bar tabaccaio abusivo dalle parti/nei pressi/vicino casa.
Quando impellentemente il sottoprodotto della distorta natura alimentare disumana prende il sopravvento battendo sul lato destro inferiore della pancia, e stai per cagarti addosso, ecco che un'inamovibile, irrequivocabile, dall'andamento funereo macchina, decisa a proseguire sotto gli abituali 50Km/h, ti si para davanti, in una strada dove una linea bianca continua sostiene che è vietato sorpassare e, magicamente, di fronte ad essa ci sono gli sbirri che sì, vanno lenti, ma non così lenti da impedirti di girare prendere una scorciatoia o al limite accostare restituire all'ecosistema una parte di sé riperpetrata reinterpretata da una delle sue cellule anch'esse di natura umana...
... capisci che il talismano di padre pio è un'altra truffa.
C'è mancato davvero poco.
Ora sto bene, mi sento più equilibrato.
Avessi dato retta ai consigli dei cool hunters della Danone e ora avessi riacquistato la mia naturale regolarità, non avrei di questi marroni problemi aromatizzati al Southern Comfort.
Mi devo adeguare, dando ascolto ai consigli per gli acquisti.
Così vado a tuffarmi nel mondo dell'informazione, avendo in cambio tante risate velenose senza dover pescare miratamente, cercando un diamante in mezzo allo sterco.
Cercavo sterco e sono stato accontentato, come un bambino che cerca un cioccolatino nella fabbrica di Willie Wonka, passano gli anni, poi si scorda perché era entrato lì, si invaghisce di un hoooompa looompa, dando vita a una serie di proteste di natura xenofobo nanofoba, aiutandoti a capire un'altra inaccettabile verità.
In tv non si parla mai della discriminazione delle persone “diversamente alte”.
Il sindaco di Avetrano, una persona davvero sveglia, lo si vede dai vispi occhi cesposi come le piante d'insalata trovabili nel biotopo costiero a Martinsicuro (TE).
Ha indetto un'ordinanza celata in una legge di divieto che divieta alla gente di vietare e insomma no, non vieta però impone, no, com'era, spetta un attimo (il tempo è un'illusione) ha stanziato un ordinamento che, no, CAZZO, ASPETTA, NON MI METTER FRETTA, NON POSSO CORRERE E RICORDARMI LA MIA LINGUA DI MERDA, ha fatto un legge (ecco, torniamo a ragionare o, per lo meno, a farci capire, perché parlo al plurale, ah, ho scordato le medicine, le medicine amico, quelle si che ti fanno bene).
No, ancora no.
Devo ricapitolare.
... come faccio, mica sono un bibliotecaio.
E adesso?
Che cavolo racconto?
IL TURISMO DELL'ORRORE.
Lo scazzato sindaco di Avetrano ha fatto in modo che non ci fossero più pellegrinaggi nella casa di Sarah scazzi, reindirizzando la folla verso luoghi più consoni al concetto di pellegrinaggio (e al loro tipo di cultura), tipo santuari della madonna dedicati alla Madonna e luoghi affini, per creduloni scemi con cervello nel medioevo e culo sulla sedia elettrica (a loro insaputa)
Mi ha fatto molto ridere come hanno usato stavolta il linguaggio giornalistico propagandistico dittatoriale orwelliano per allarmare la gente, ignara di cosa succede da millenni, presa più da questioni tipo oh sì, il super enalotto, il lotto, se vingo il primo premio smetto un mese di lavorare poi mi combro mi comprerei... la macchina quella llllà.
IL TURISMO DELL'ORRORE.
Hanno fatto dibattiti di qua e là su quanto la televisione “stavolta, solo in questa particolarissima occasione” sia stata insensibile (si sono accavallate varie tragedie e si è speculato su di esse, GUARDA UN PO' CHE NOVITA') e la ragazzina abusata anche da morta è diventata oggetto di desiderio dei mass merda che hanno imposto al popolino un'altra tragediuccia sociale usa e getta... PROPRIO QUANDO SAPPIAMO CHI SI FOTTE LA COSTITUZIONE AVANTI E DIETRO SENZA LUBRIFICAZIONI.
Succede qualcosa al re?
Terremoto.
Scandali.
Assassiniiiiiii.
Complotti.
Malasanità.
Malcostume.
Cavallette bibliche.
Io non credo ai complotti.
Mi sforzo di credere in dio; almeno ho qualcosa di “concreto” da odiare e, burlandomi di lui, aggiungo ulcere perforanti al mio corredo genetico spastico.
... e risiamo al...
IL TURISMO DELL'ORRORE.
Ci sono un sacco di persone darwinianamente evolute, OCCIDENTALI, con un buon reddito, che prendono l'aereo e vanno a Bankok...
... per fottersi i culetti di tenere, succose bambine che, per contratto, a sei anni sanno già fare cose che, in media, si imparano dopo i cinquanta, quando ti senti rugosa, da buttare e, dopo esserti iscritta su facebook ti rendi conto che scopare a comando non era così complicato ma, purtroppo, inizia a essere tardino.
Quale turismo è più orrorifico, quello per andare a vedere una casa dove c'è stata un'orgia di sangue sponsorizzata dalla Coca Cola Company, o il turismo finalizzato a rafforazre il carattere di signorine pre natali adibite a incubatrici di sensi di colpa non orientali?
Starò sveglio a chiedermelo tutta la notte.
Cosa che non possono fare ad Haiti.
Lì è scoppiato l'allarme colera.
Se scoppia un allarme... dove finiscono tutti i pezzi?
Misteri del cosmo.
È scoppiato il colore.
Poteva scrivere sull'etichetta “Altamente infiammabile, può deflagrare”.
Non c'è abbastanza sicurezza.
Propongo il microchip RFID obbligatorio per tutto il pianeta.
È tornato il colera.
Ho subito pensato che tutti iniziassero a puzzare “come il”.
Ma un gioco di parole non serve a placare i furenti animi.
Vallo a dire a Saviano; lui lotta contro la camorra prendendosi 2 milioni di euro per il programma che sta preparando; peccato che non può andare al centro commerciale a spenderseli personalmente.
Per quanto riguarda l'epidemia di colera non ci sono problemi: la multinazionale McMerdonald ha mostrato la propria sensibilità (chi crea cibi, animali in laboratorio è sensibile quanto una verruca putrescente nel bulbo oculare di un lama putrefatto al sole dell'equatore) offrendosi...
dì...
Si sono offerti di aiutare i poveri negretti inferiori (eh, Mcdonald è razzista, mica si può avere tutto dalla vita; è razzista anche perché... è un creatore di razze egli stesso!!!) importando nel loro paese migliaia di casse DI ACQUA MINERALE A BASSO CONTENUTO CALORICO E LIPIDICO.
La carcassa di McDonald, seppellita nel culo della carcassa dell'altro micidiale massone Walt Disney (fanno orge stile testi dei Cannibal Corpse, tipo “post mortal eiaculation” e “Mummified on barbwire) è riemersa dalla fredda terra e, in questo caso, da la terra negra (parole gentilmente prese da “pianto antico” ; quello della pargoletta mano, del sole che non rallegra più il cadavere del figlio di Carducci) per comunicare alla stampa:- Sì, abbiamo deciso di dimostrare al pianeta che non siamo barbari figli di puttana razzisti nazisti speculatori sfruttatori di tutto ciò che (ancora per ora) respira, perciò abbiamo deciso di donare dell'acqua a basso contenuto di calorie e grassi, così da permettere a questi sporchineg... queste sporche anime trasandate di terra e batteri NON creati nei nostri laboratori di continuare la propria abituale, caratteristica dieta ipocalorica.
Che credevate che lì sono magri perché non sanno com'è fatto il cibo?
Stanno a dieta e poi, quando hanno eliminato tutti i grassi in eccesso sono fisicamente pronti a intraprendere un percorso fatto di step, flessioni, addominali, squat, chest press, lat machine, curl art, così da poter metter su massa muscolare (senza però mangiare; fidatevi, lì il cibo ce l'hanno, tanto e proveniente da agricoltura biologica!) e, una volta diventati dei colossi NEGRI GANGSTA MUTHAFFAKKA ultra palestrati, scolpiti, definiti, coi denti d'oro e il cervello liquefatto dal crack, possono finalmente andare su Mtv, cantare in rima stronzate fuorvianti, guadagnare milioni di dollari, concedersi il lusso di andare in pensione a 23 anni, sempre che un'accidentale pallottola non programmata attraversi sbadatamente il loro cranio, anch'esso opportunamente tatuato&allenato, così da poter dare il buon esempio alle future generazioni, visto che i bambini di oggi sono i capitani di domani, e una volta diventati i capitani di domani si tramuteranno... nei vecchi pesi gastrici di dopodomani.
Esigeranno la pensione, esigeranno che gli dreniate il piscio col catetere, esigeranno che li ascoltiate quando non hanno niente da dire e allora...
cosa facciamo?
Sbarazziamoci degli anziani, diciamo le cose come stanno utilizzando un linguaggio realista: SBARAZZIAMOCI DEI FOTTUTI VECCHI.
... dico tutti tutti.
In Italia, se “ti sbarazzi di tutti i fottuti vecchi” significa che fai piazza pulita in parlamento.
Desertiche balle di fieno s'aggirano per il parlamento a testimoniarne la caduca natura decadente.
Fosse vivo Bodler (Baudelaire lo scrivo come cazzo mi pare, è il mio blog, va bene? VA BENE?) ci scriverebbe un bel poema.
... poi i capitani di domani saranno costretti a studiarlo.
Incredibile come il sapere sconfinato di qualcuno si tramuti schiavitù perpetrata contro gli innegabili diritti umani di un povero studente bolognese, più interessato a fottersi le amichette, canna dopo bong post chiloom dodici anni fuori corso “per motivi familiari”, che ad assorbire tale impagabile sapere.
Prendete Dante.
Quello delle Patatine, no quello col cappello strano.
Ha impiegato tutta la vita, anima e corpo per scrivere i tre tomoni che, uniti con punti di sutura sterilizzati, danno vita a quell'operona universalmente riconosciuta come “Divina commedia”.
Innanzitutto precisiamo: “Divina” perché l'autore stabilì che fosse di tal' natura.
Commedia... be, l'ho letta; non c'era un cazzo da ridere.
Una vita a scrivere in versi la proiezione lisergica di sé stesso che, partendo dall'inferno, va a fare visita a tutti e dico tutti i poveracci dell'aldilà, senza risparmiarci i dettagli più cruenti, riuscendo a essere più insostenibile di David Foster Wallace quando decideva di farti pesare grammo per grammo sulle spalle stanche tutto il suo titanico enciclopedico sapere esponenziale.
La vita di Dante è costata la sanità mentale degli studenti di mezzo mondo.
Dante ha fatto quel che ha fatto.
Ok, ci dicono “ognuno è responsabile delle proprie azioni”.
ANDATELO A DIRE A TUTTE QUELLE PERSONE IMPLICATE NELLO SCANDALO DIVINA COMMEDIA.
Ore, giorni, mesi, anni, lustri, decenni, riversati sulle sue visionarie follie.
Era così importante impararsi a memoria la follia di un povero stronzo?
Sarà.
Non voglio pensarci, come quelli là con l'accento pesante e il passato sessualmente promiscuo non vogliono pensare ai rifiuti che gli escono dalla terra.
Ricordate la puntata dei Simpson in cui iniziano a pigiare i rifiuti sottoterra e poi esplode tutto?
Sta succedendo qui da noi.
Almeno i Simpson fanno ridere.
Questi protestano.
CHE CAZZO PROTESTI?!
HAI PRODOTTI TONNELLATE DI MERDA?
ORA TIENITELE.
Invece di gasarvi ascoltando a rotazione “'o capoclan” o guardando “il camorrista” come impareggiabile opera d'arte, prendete un sacchetto di plastica NON riciclabile a testa, andate a casa del boss di turno, ditegli: - Tieni: metà in culo a tua madre, l'altra metà a Nino d'angelo con rispettosi saluti dal padrino di 'sta minchia.
Vi sparerebbero subito in un occhio oppure vi seppellirebbero vivi, dopo avervi strappato la lingua, come fanno in Jamaica con le donne che “parlano troppo”, in compenso sarete socialmente ben visti, avrete un'ottima reputazione.
Avere un'ottima reputazione col cranio sfondato e utile come avere il culo sfondato senza poterlo usare per la raccolta differenziata.
Fine a sé stesso.
E come al solito i buoni vincono sempre mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmdubbimmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmseridubbimmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm.
Così arriva il papa e dice... di aiutare la pace.
Io la pace la aiuto tutti i giorni: le butto l'immondizia, le vado a comprare i gratta e vinci, le caccio i gatti entrati abusivamente nel suo prato per mangiargli tutta l'insalata.
Più di questo non posso fare per la signora Pace.
Ah no, qualcosa la posso fare.
Posso dire al papa e ai suoi subordinati di merda di stare lontani dai culetti dei chierichetti, di rivendersi almeno lo 0,001% del proprio patrimonio, così da poter risanare il debito pubblico mondiale creato in parte anche dai loro pedopornografici emissari.
Ce l'ho con loro anche perché, come tutti gli anni, il circense tendone di Fides Vita è stato nuovamente montato nei pressi di dove si trova la discarica dove vivo.
Ieri ci sono passato di fronte.
Vedevo oggetti volare.
Sì, lì non hanno la forza di gravità in quanto non ci credono.
Esiste ciò in cui credi.
Ciò che non credi non esiste.
Ho appurato questo.
C'era anche un grande fumo.
Nell'intimità, dove Gesù non può vedere, anche perché mai esistito, ho pensato, anzi, sperato, anzi no.
Non voglio essere cattivo, il karma è una cosa seria, poi ti fa svaccare tutto.
Se fai male ricevi male.
NON ho sperato che tutto andasse a fuoco.
Ero felice per la grigliata di animali morti che stavano facendo per nutrire i ferventi devoti credenti.
Anzi no, ero felice per loro.
Anzi no, provavo pietà.
Anzi no...
Visto?
A fare il buddista rimani inculato quanto gli altri affiliati delle sette auto negazioniste.
Perciò rassegnatevi, compratevi lo schermo 3d, aspettate la morte in Dolby Sourround, dopo aver pagato la quota per il digitale terrestre.
Una volta non c'erano i problemi che ci sono ora, anche perché non esisteva il sapone, la gente non si beveva la stronzata dei diritti civili.
Per i dittatori era tutto più semplice.
Il “Lodo Alfano”.
Chiccazzo è Alfano?
Perché loda?
Cosa loda?
Ahhhhh, è una leccaculaggine atta a far carriera su in cima alla piramide del controllo delle pecorelle.
Be', un ictus a lui e signora.
E ai nascituri figli dei figli già resi spastici dalla medesima malattia.
A Napolitano ci sta pensando la natura.
EGLI (il vecchio scemo con la faccia da Mr. Magoo in laboratorio ibridato con dna di testuggine malata) ha detto che rimane impassibile riguardo le leggi Incula personam.
È ovvio: a lavoro ve la sentireste di contraddire il vostro capo padrone di vita, brutti schiavetti indegni di vivere un altro nano secondo?
È giusto così.
Per fare carriera devi sottostare.
Una volta che hai fatto carriera...
...
...
...
Cosa?!
Ah.
Una volta fatta carriera avrai tutto il cibo gastronomico, sessuale, endorfinico del mondo, potrai mangiare quanto vuoi, oltre la sazietà.
Il problema è un altro: quando hai passato una vita a leccare culi pelosi e suole di stivali, avrai la lingua incrostata di merda, le papille gustative non funzioneranno più (solo allora avrà veramente senso farsi un piercing sulla lingua) e non potrai più sentire il sapore delle cose.
Ne valeva la pena?
Sì porca troia: quando hai una Ferrari sotto al culo sei il padrone del mondo.
Peccato che il padrone del mondo ha anch'esso padroni.
Sapete chi è il padrone del padrone del mondo?
Se siete di quelli convinti che dio esista sul serio: chi è il padrone/capo di dio?
La sua follia.
Le sue perversioni.
Siamo subordinati di megalomani figli di puttana sadici.
Qual'è il nostro sogno/scopo nella vita?
Diventare come/più di loro.
Poi, quando pranzo guardando scato movies con piscia, diarrea e vomito mi dicono che sono malato.
Almeno gli attori godono a farsi coprire dai sopracitati fluidi corporei.
Voi no.
Ma sto più sereno.
Ora che hanno arrestato un altro boss vivere ha un senso.
Pensate.
Ieri sera avevo una valigia con trentamila euro e l'ho lasciata in strada aperta senza che nessuno la toccasse.
Per questo proporrei di dare potere illimitato alle forze di polizia.
Gente istruita, razionale, spiritosa, che vigila sulla sicurezza umana, avendo diritto di giudicare come ritiene più opportuno senza ripercussione alcuna.
SI'.
E' QUESTO CHE VOGLIAMO.
E' QUESTO CHE VOGLIAMO.
E' QUESTO CHE VOGLIAMO.
E' QUESTO CHE VOGLIAMO.
E' QUESTO CHE VOGLIAMO.
Coraggio, ripetete con me con gran sorriso.
E' QUESTO CHE VOGLIAMO.
E' QUESTO CHE VOGLIAMO.
E' QUESTO CHE VOGLIAMO.
Non ti senti meglio?
E' QUESTO CHE VOGLIO.
E' QUESTO CHE VOGLIO.
E' QUESTO CEH VOGLIO.
Continuiamo a ripetere.
E' QUESTO CHE HO SEMPRE SOGNATO.
E' QUESTO CHE HO SEMPRE SOGNATO.
E' QUESTO CHE HO SEMPRE SOGNATO.
Un piccolo sforzo.
ORA SONO LIBERO E FELICE.
ORA SONO LIBERO E FELICE.
ORA SONO LIBERO E FELICE.
ORA SONO LIBERO E FELICE.
È fatta, sia lode a Gesù.
GESU' TI AMO, GRAZIE PER LA LIBERTA'.
GESU' TI AMO, GRAZIE PER LA LIBERTA'
GESU' TI AMO... perché mi tocchi così? Avevi detto ch'era sbagliato.
Zitti e adorate, perdio!
NON PECCHERO' MAI PIU' PERCHE' AMO GESU' E SIAMO LIBERI, SONO LIBERO, E' QUELLO CHE VOGLIAMO, E' QUELLO CHE VOGLIO, E' QUESTO CHE HO SEMPRE SOGNATO, E' QUELLO CHE LUI MI DA.
NON PECCHERO' MAI PIU' PERCHE' AMO GESU' E SONO LIBERO, E' QUELLO CHE HO SEMPRE SOGNATO ED E' QUELLO CHE LUI MI DA.
NON PECCHERO' MAI PIU' PERCHE' AMO GESU' E SONO LIBERO, E' QUELLO CHE HO SEMPRE SOGNATO ED E' QUELLO CHE LUI MI DA.
Quando ripeti mille volte la stessa cosa alla fine te ne innamori, ti convinci che le TUTTO andrà bene a tal punto che, quando ti ritroverai denutrito, senza denti, con le ossa tipo xilofono in un campo di concentramento ad uccidere i tuoi simili per una briciola di pane caduta nel fango ripeterai felice e fottutamente convinto “E' questo che vogliamo, nam myoho renge kyo” e tutto il male sparirà.
Col tozzo di pane.
Bon appetit.
MAMMA, BASTA CON 'STI COCAINOMANI, DATTI UN ATTIMO DI TREGUA.
Per sfogare le sue frustrazioni da presunto auto inventato e subìto fallimento, mia madre se la prende con categorie alterne.
Magari oggi sono i drogati.
Domani sono quelli di destra.
Dopodomani saranno i capitani di domani.
Nel mezzo io osservo, sento qualcosa crescere dentro di me.
Non sono una donna.
Non sono una creatura di Geiger.
... mi sa che stavolta è un tumore.
Sul serio.
Chi se ne fotte, con le nanotecnologie senzienti di Ray Kurzveil guarirò nel giro di pochi minuti.
Dobbiamo vivere in eterno.
Così potremo continuare a lavorare amorevolmente, a essere liberi, a rispettarci tutti l'un l'altro con amore e devozione innamorata.
Solo da morto potrai riposarti.
In paradiso i bambini giocano con le bestie feroci, ci sono bei fiumi, I CESPUBLI BRILLANO e tutte quelle cose la sugli opuscoli della Torre di Guardia.
Figurati l'eternità come un prato dove tutti vanno d'accordo in perfetta armonia leccando il culo di dio, sperando di far carriera.
... cazzo se mi fa paura la morte, altroché!!!!!!
Dio e affini.
Anche a me è capitato di conoscere una persona non proprio famosa ma importante.
Me la scopo pure.
Avete presente la faccia da omosessuale pericoloso con tendenze suicide e nichiliste che il clero ha stabilito di dare a San Gabriele?
Andate su google, digitate “San Gabriele”.
Per essere più pratici, quello della foto quissopra.
La madre della mia ragazza è nata e cresciuta in un preistorico paesino vicino il santuario di San Gabriele in provincia di Teramo.
Ha messo a credere a tutti che lei era nata lì, non nel paesino preistorico con le case di pietra.
Per far reggere la storia e mantenere un ferreo alibi, obbligava la famiglia a frequenti pellegrinaggi “dai parenti” residenti nel ridente paesino.
Il paesino pullula di preti, suore ecc, essendo un grande centro commerciale (vogliono fare un Mcdonald's di fronte al santuario hahahahah, quando l'ho saputo stavo per scoppiare, me l'ha detto uno che vende gadget dei santi e statue di santi, “Settore che shtà in grisi”, da ciò che mi ha detto il triste gestore.).
Un gruppetto di suore prese per mano Sara, ancora in un'età in cui non conosceva i piaceri del pene maschile e della lap dance di fronte a ultrà della Samb (informazioni riservate) e le mostrarono una serie di foto.
Una decina di foto.
STAVANO SCEGLIENDO LA FISIONOMIA, L'ASPETTO, IL LOOK DI SAN GABRIELE, essendo l'originale un ciccione impotente con la faccia da culo e il culo spanato a vita dagli agnellini che ci si infilava (era il suo hobby prediletto dopo “la compassione” e il compasso massonico).
Nella sua innocenza, Sara scelse questa foto.
Da quel giorno San Gabriele viene ricordato secondo i distorti canoni estetici di Sara bambina.
Tutti i vostri parenti, i vostri amici, NOI, abbiamo in comune una cosa che ha stabilito Sara quando, meno di ora, riusciva a ragionare.
Alla fine io e il mio mondo, talvolta in maniera diretta... VI PERSEGUITIAMO.
Perciò state attenti.
State molto attenti.
Tra qualche anno potremmo scegliere la fisionomia del nuovo padre pio e camperemo coi diritti d'autore.
Allora scriverò un post di questo blog al giorno.
Coi soldi arrivano i guai.
... è un rischio che sono pronto a correre.
Quanto ai neri che fanno "successo" dico solo "salto di rete televisiva".
Quando un nero è ricco sta su MTV.
Quando un nero è povero sta su Discovery Channel.
Sweat baby, sweat baby
Sex is a Texas drought
Me and you do the kind of stuff
That only Prince would sing about
So put your hands down my pants
And I bet you'll feel nuts
Yes I'm Siskel, yes I'm Ebert
And you're getting two thumbs up
You've had enough of two-hand touch
You want it rough, you're out of bounds
I want you smothered, want you covered
Like my Waffle House hashbrowns
Comin' quicker than Fed Ex
Never reach an apex
Just like coca-cola stock
You are inclined to make me rise an hour early
Like a daylight savings clock
Do it now
You and me baby we ain't nothin' but mammals
So let's do it like they do on the Discovery Channel
Do it again now
You and me baby we ain't nothin' but mammals
So let's do it like they do on the Discovery Channel
Gettin' horny now
Love, the kind you clean up
With a mop and bucket
Like the lost catacombs of Egypt
Only God knows where we stuck it
Hieroglyphics? Let me be pacific
I wanna be down in your South Seas
But I got this notion
That the motion of your ocean means
"Small Craft Advisory"
So if I capsize on your thighs
High tide B-5 you sunk my battleship
Please turn me on
I'm Mr. Coffee
With an automatic drip
So show me yours, I'll show you mine
"Tool Time"
You'll Lovett just like Lyle
And then we'll do it doggy style
So we can both watch "X-Files"
Do it now
You and me baby we ain't nothin' but mammals
So let's do it like they do on the Discovery Channel
Do it again now
You and me baby we ain't nothin' but mammals
So let's do it like they do on the Discovery Channel
Gettin' horny now
You and me baby we ain't nothin' but mammals
So let's do it like they do on the Discovery Channel
Do it again now
You and me baby we ain't nothin' but mammals
So let's do it like they do on the Discovery Channel
Do it now
You and me baby we ain't nothin' but mammals
So let's do it like they do on the Discovery Channel
Do it again now
You and me baby we ain't nothin' but mammals
So let's do it like they do on the Discovery Channel
Gettin' horny now
domenica 17 ottobre 2010
UN SABATO EMPIO
FILMINI, METAFORINE SOCIALI; UN CAZZO.
IL FUTURO E' QUESTO.
GUARDATE QUESTO FILM COME SE STESTE VEDENDO UN DOCUMENTARIO AFFIDABILE SU NOSTRADAMUS.
PREPARATEVI A RISPARMIARE I SOLDINI, COSI' AVRETE LO SCHERMO PER GIOCARE PURE VOI.
QUANDO BESTEMMIATE DIO PENSATE A LUI COL NASO SUINO.
LUI E' IL VERO DIO, ESISTE, HA 60 ANNI ED E' UN NAZISTA MEGALOMANE DI MERDA.
PRESTO LO AMERETE, LO ADORERETE COL SUO NOME.
RAY KURTZVEIL.
Per alcuni popoli del mondo, perennemente in lotta tra loro, Gesù è stato lo storico salvatore dell'umanità.
Non mi domando chi li ha salvati prima della sua venuta.
Erano condannati a essere condannati per mancanza di salvatori al momento disponibili?.
Comunque.
Ha fatto un sacco di miracoli, sfamando gli affamati, curando gli ammalati, integrando i disadattati.
Esso poteva tutto e potendo, avendone il potere e la benedizione di sé stesso, ha fatto quello che ha fatto.
3 giorni, 3 chiodi... e l'hanno NEU-TRA-LIZ-ZA-TO.
Annientato.
Per preparare la pasta al forno per due persone mia madre ha esigito 1000ml di besciamella.
1 litro di besciamella per due persone.
1 Kg di besciamella.
Una pinta di besciamella.
½ litro a testa.
Gesù è stato lo storico salvatore dell'umanità, tutto poteva e quel che ha potuto, in suo potere, ha eseguito.
È stato neutralizzato da tre chiodi.
Non hanno usato neanche un etto di chiodi.
Non so quanto pesassero ma la leggenda è labile, le religioni sono inverosimili.
Rimane il fatto che, sulla carta, e gastronomicamente parlando, mia madre è più pretenziosa di Gesù e l'ha superato.
Fa la pasta al forno utilizzando ingredienti in quantità superiore a quelli impiegati nell'atto della crocifissione.
... la classe non è acqua.
... un ginocchio non è lo sternocleidomastideo.
Oggi mi divertirò parecchio, col mio cervello.
Per farlo, devo riportarlo (il cervello pesa niente) alla giornata di ieri, sabato l'abito.
Venere la cenere.
Giove le ove.
Mercole le nesopole.
Marte le scarpe.
Lune la fune che fine non avrà.
Va la Rosina bella al mercà'.
Trecentomilalire annue, spese durante i tre anni obbligatori, per gli obbligatori testi, per poter frequentare le obbligatorie scuole medie hanno portato a questo.
Ci impararono quella canzone.
Mentre la intonavamo, mi affascinavano gli ipotetici milleusi che avrei potuto fare con la fune di lune.
Lo psichiatra mi tarpò le ali, così smisi di fantasticare.
Mi convertii alla religione che venera il Ritalin in una ghiacciata serata di fine agosto.
Siccome ieri era sabato, non c'era un cazzo da fare e Camillo mi aveva già avvisato il giorno prima, quello della cenere, quello di Jason Vhoories, ci siamo recati al lussuosissimo Palacongressi di San Maledetto del Tronto, provincia olivafritta di Ascoli Piceno (AP).
Sì, provincia “di” dove vivono quegli esaltati sgrammaticati ignoranti dalle microscopiche vedute viventi nel medioevo, celebranti tale stile di vita facendo la Quintana ogni fottuta estate.
Office segna errore sia “sternocleidomastideo” che “esigito”.
Quintana no.
Softwareuncolo fascista ignorante.
Ma soccombo.
Nonostante i suoi quarantanni, Camillo si è comportato correttamente, ha avvisato i genitori che non sarebbe rincasato per l'ora di pranzo.
La madre gliene fu eternamente grata, girando una pagina della settimana enigmistica, cercando di non pensare a suo figlio da solo in un mondo di perdizione e droga troppo cara.
Entrando dalla porta principale (solitamente entriamo dalle uscite di emergenza per non pagare) ci siamo proiettati in un mondo estraneo al nostro particolare modo di concepire la vita.
Per usare una metafora eufemistica del cantautore Samuele Bersani, “succhiamo la vita dagli angoli”, cosicché ella non ci denuncia per “Molestie da risucchio abominevole”.
Mastodontica la reception d'arazzi carezzata, tutt'una con l'ampia sala d'attesa pianoforte munita.
Mi sarebbe piaciuto assaggiare la poesia di tal' grazioso strumento, eppure desistei, conscio che in certi ambienti l'arte, quella vera, e i vari campi semantici attigui, fungono esclusivamente a scopo ornamentale, utilizzarli sarebbe un insulto contro il conformismo voluto dall'ottusità conservatrice caratteristica/caratterizzante alberghi di un certo livello stellare (**** per essere scientificamente giusti).
Come se adesso vengo a casa tua, vedo una poltrona e la rovino sedendomici.
Ma siamo matti?
La voce impostata del mio amico regista ci ha fatto subito accettare a tutti gli effetti come due del settore, sicuri e fieri, mentre salivamo le scale senza curarci della risposta del receptionist, il cui eco della voce, dietro le nostre consapevoli spalle, ricordava vagamente un “la conferenza è al secondo piano”.
Noi sapevamo.
La richiesta era una pura, mera formalità per restituire il colpo di non esserci potuti musicalmente trastullare con l'oggetto dell'odio di ogni allievo di Shopen.
Lo scrivo come cazzo mi pare, d'accordo?
... vabbè, non mi ricordo come si scrive Chopin, 'mporta 'n fico, tanto è SOLO un blog, siamo in rete, l'ignoranza è stata accettata, perdonata, integrata, ora anche pluri premiata, in quanto strabordato dilagata, perciò sbrigati a girare la rotellina del mouse, avanza la pagina verso il basso dabbasso, senza troppe domande.
L'Ignoranza è Forza.
Alla seconda rampa, colto da un micidiale fiatone, ho incrociato (Gesù?) lo sguardo con un'anziana signora di vent'anni, finita, vecchia dentro, morta inconsapevole, viva per miracolo stipulato in comune accordo con le superate antiquate leggi della mortalità fai da te.
Grazie ai computer si è arrivati a poter patteggiare col nostro destino.
Non lo sapevate?
Andate su wikipedia, cercate “Come morire senza sporcare troppo”.
Vistosamente segnato dall'esperienza intrasensoriale, per smorzare i toni lugubri dell'infausta salita Camillo m'informa che oggigiorno, se non sei nessuno e vorresti diventare regista, anziché il canonico 10% il tuo agente ti si ciuccia il 40 senza contrattazioni fattibili.
Ti devi adeguare come alle orge di superdotati, anche se sei visibilmente sotto la media del comitato sanitario.
... puoi sempre comprare i libri di Macro Edizioni per rimetterti apposto l'autostima in un secondo, terzo momento.
Occorre solo grande forza di volontà e cieca fiducia nel personal coach Roy Martina.
1 Dvd 1000 speranze.
... e siamo parecchio al di sopra la messianica media dei 3 chiodi; ecco cosa vuol dire “la progredita razza umana si è ulteriormente evoluta”.
Arrivati di fronte al portone dell'infernale sala conferenze (stronzo, abbassa quella cazzo di radio, abbiamo capito che hai lavorato gli ultimi sei anni solo per comprarti un impianto stereo a norma Nasa; non ce lo fa' pesà a noi, e che cazzo!) Camillo ha risfoderato il tono baritonale da manager della galassia per persuadere la feroce vigilanza, atavici walkies talkies munita (anche gli english plurals li scrivo come mi pare).
Per essere un convegno di editori era un posto molto controllato.
Molto sicuro.
Due boing747 contro il WTC, un aereo contro un'ala del pentagono, un quarto aereo contro il distretto di Somerset non sono riusciti a bloccarli.
Noi rischiavamo di essere stoppati sul nascere.
Quattro edifici, dieci buttafuori e siamo ancora sopra la media del Signore.
Visto?
Col tempo, ciò che ci stupiva ha persino perso valore.
Entrati, ci assalgono imponendoci di registrarci. Subito penso “Già che mi devono incidere, a saperlo prima mi portavo dietro la chitarra”, in quanto mancino per vocazione, non per scelta, impossibilitato d'utilizzo di strumenti destrimani.
È stata la rima volta in vita mia in cui mi sono firmato Rod Serling.
E la prima di quel giorno; alla galleria d'arte subita la sera stessa mi sono firmato Rod per una seconda volta, dopo aver notato che tutti partecipanti firmavano prima con l'indirizzo mail (o myspace), poi con nome cognome in stile semi/per nulla leggibile, tipo gli scarabocchi del dottore.
Una laurea in medicina serve a questo: conferirti il potere di inventarti che uno scarabocchio sei tu, nome e cognome su carta non riciclabile.
Alla faccia dell'ambientalismo.
Come a scuola, da buoni birboni escogitatori di succose marachelle, abbiamo preso posto in fondo alla sala, addobbata di quadri di dubbissimissimo gusto, di inesistente valore, tendente al rasoterra umano, eccetto un delizioso finto trittico acrilico del dio Zeus intento a lanciare una palla (il globo?) contro un'imbarcazione, in quell'esatto momento in cui si svolgeva la vicenda navigante proprio sotto il giaciglio sul quale egli, epicamente muscoloso s'ergeva, vigorosamente battendo ai punti il concetto di concretizzazione/razionalizzazione/messa in atto pittorica delle proporzioni umane esistenti.
Ma egli ERA (parlo al passato in quanto divinità caduta in disuso, eccetto a Capodanno quando viene invocata da bambini e adolescenti piromani) un dio.
Se lo poteva permettere.
In penultima fila, di fronte ai miei rossi vitrei occhi di sonno, un panciuto rampante manager semi obeso sulla cinquantina. Di tanto in tanto si girava sorridendoci, nel tentativo di instaurare un rapporto tra la vecchia guardia e le venture neo nuove generazioni da educare e preservare, riuscendo nell'impresa con risultati simili a quelli ottenuti dal volere far passare un cammello geneticamente modificato attraverso la cruna di un ago senza l'ausilio di un nano assemblatore.
Non è stata indolente indifferenza da parte di Camillo o scortesia da parte mia; la mia attenzione viaggiava sulla lunghezza d'onda della nota musicale bianca, un'illusoria imperfezione di cotone formatasi per caso dietro la giacca di suddetto rampante, prossimissimo alla morte da esplosione del miocardio, cravattato, automa in cerca di giovanili attenzioni.
Una nota senza taglio addizionale.
Il tizio era uno che sa ciò che vuole anche quando non si sa di preciso cosa il menu abbia da offrire.
Non fosse stata per un'innocente gomitata elargitami dal mio compagno d'avventura sarei rimasto a fissare quella macchia di pelucchi da errato lavaggio a secco cercando di comprenderne la tonalità (mentalmente l'avevo già collocata all'interno di un fruttuoso pentagramma).
Non per questo scrivo libri sulla musica come Maurensig.
“Lo vedi quello lì, quello due file avanti?”.
Non capivo.
Per intuito intuii che si riferiva alla sorta di hamburger umano molliccio collocato nella fila più triste e meno variopinta di tutta la sala.
Ricurvo su se stesso, come sacralmente impegnato a riversarsi sull'anima di sé stesso, l'omuncolo scrutava i frutti di anni di sbagliata alimentazione, rimirandosi il prominente pancione, apparendo agli occhi dell'osservatore poco attento come... un hamburger umano.
È un hamburger, non per questo la società gli ha proibito di avere una possibilità per farsi strada nello spietato mercato della vita.
Il tizio era (“E'”, se non è morto nel corso della notte) un antropologo sposato con una minuta signora tailandese non presente in sala.
Anni fa si recò in Polinesia per studiare una tribù Maori rimasta agli albori della sudicia ipertechnopsycho industrializzazione in voga sul pianeta.
Passò sei mesi in compagnia di quel popolo sottoponendosi a una moltitudine di “prove di dignità”, così da potersi accaparrare la fiducia, il consenso della tribù per farsi esaminare al microscopio.
Sei mesi di lotte con bestie feroci (hamburger lotta con la tigre?!), infinite traversate nella giungla selvaggia (hamburger nell'insalata?), test di resistenza fisica (hamburger sofferenti?) e niente, nulla, i maori non trovavano quel feeling necessario a concedergli il lusso di vivisezione.
Big Mac viviseziona tribù maori.
Già vedo i titoli dei giornali!
Scoraggiato, l'antropologo creato in laboratorio al Mc Donald (non sono bravo a trovare metafore/similitudini appropriate per indicare in maniera stilisticamente accettabile l'hamburger a cinque metri da me) stava per andarsene per sempre dall'isola di non ricordo il nome quando...
Un segno degli dei.
Un segno dagli dei
L'antropoburger ha potuto esaminare al microscopio, sezionare minuziosamente la tribù maori, le sue primitive abitudini, col completo benestare del capo tribù dopo un chiaro, inequivocabile atto manifestante la volontà del signore dei Polinesiani.
Seduto sotto una palma, l'antropologo si è sentito scoppiare la testa, quando una noce di cocco gli è caduta in testa.
Era il segnale con cui il signore del tatuato popolo dava il Suo di benestare, affinché il progresso dei centri commerciali invadesse la ridente tribù di Once Were Warriors più primitivi di Jake “la furia”.
Un anno di vita coi maori non è servito a farlo dimagrire, anzi, chi lo conosceva prima dell'esperienza sostiene che fosse un prestante, nerboruto Indiana Jones de noantri.
... poi dicono che l'abbondanza è riservata al razzista popolo d'occidente...
I conferenzieri erano un pugno di rappresentanti delle più prestigiose case editrici italiane.
A una manciata di maori metri dal mio naso gocciolante di moccio generato dall'assunzione reiterata di derivati da graminacee (il muco non è sono batteri, Pasteur è superato, mettetevelo in testa o nell'hard disk che vi hanno impiantato nella corteccia cerebrale) c'erano i portavoce di Minimum Fax, Mondadori, Einaudi ecc.
Con una semplice bomba artigianale potevo mettere fine all'editoria spazzatura d'Italia solo che al momento non ci ho pensato, stavo facendo l'associazione Pianoforte al piano di sotto/maori di fronte a me.
Lezioni di piano è un film da rivalutare.
Oh, sarò l'unico maschio Alfa al mondo che ha sognato, si è commosso con Holly Hunter recitante la muta spastica malinconica che attaccata al suo pianoforte, si lascia andare giù, in fondo all'oceano dopo essere stata mutilata dallo stronzo che faceva l'agente Smith in Matrix, irato a mille per i rapporti extraconiugali tra sua moglie e il finto maori cattivo tenente Harvey Keitel che anche stavolta mostra l'uccello (ne andrà fiero) ma non me ne vergogno.
Pensate che a casa di Sara non esiste più televisore in sala da pranzo (motivi economici) e, al posto di essa, risplende rigogliosa la copertina della Vhs proprio di questo magnifico film.
Infonde un po' di pace alla burrascosa condotta esistenziale dei genitori della mia ragazza fidanzata amica vicina di casa (una persona può essere TUTTO per un'altra persona, è possibile, lo penso quando mi sento solo e non ho i fazzoletti per ripulirmi il petto sporco di figli miei mai nati).
Le vecchie, antiquate voci si susseguivano in loop nella pessima acustica della sala semi vuota, caso editoriale dopo ricerca di marketing editoriale.
Dopo cinque minuti capii che, se l'editoria è in mano a gente del genere, tanto vale offrirsi come cavie per i già in corso esperimenti sull'impianto di nano tecnologie negli esseri umani.
Questo, più una sensazione di nausea da indolente banalità perpetrata a terzi.
Nessun secchio per riversare il cibo del giorno precedente.
Ho resistito con grandi sforzi.
Putridume, trivialità, criptica ambiguità (uno parlava a 1byte al minuto, arrivava in differita di tre secondi senza l'intralcio del microfono), pressappochismo, ignoranza sulla condizione umana.
Non dirò nulla di ciò che ho sentito.
Il risultato è che ho capito come ci percepisce la classe dirigente.
Da casa, coi computer, pensano di capire/comprendere il mondo al di fuori delle proprie abitazioni, e decidono il da farsi, arci convinti di essere altamente qualificati per sapere cos'è meglio sapere e cosa è meglio lasciare nascosto in polverosi angolini dell'immaginario collettivo.
IL 55% DEGLI ITALIANI NON LEGGE MAI.
L' 11% LEGGE UN LIBRO AL MESE.
IL 2% LEGGE 30 LIBRI L'ANNO.
IL RESTANTE VIVE NELLA FABBRICA DI WILLIE WONKA.
È stato lì che ho esaminato l'idea di recarmi al bagno per masturbarmi (espellere debolezza) oppure visitare le incustodite stanze dell'hotel (il palacongressi dispone di 110 camere, neanche una ben abitata).
Succube figlio della MTV generation quale sono, ho optato per il passivo, perpetuo stato di quiete, non spostando il culo dalla sedia manco d'un pico millimetro.
Parlavano, parlavano, articolavano frasi senza senso, banalità dopo atrocità, il tempo s'era cristallizzato e, passata la fase contemplativa di tale fenomeno scientifico/spettacolo cronologico, ho assistito al processo di deterioramento e ammuffimento dell'orologio biologico del mio organismo arreso alle leggi naturali.
Intanto passavano la parola “a”...
Non fossero state le alte scarpe dal tacco 72 di una bionda brufolosa avrei abbandonato la sala gridando all'attentato bomba terroristi fate qualcosa inoffensivizzatevi le bocce per l'amor di dio negato annegato!!!
Ci vuole poco per tenermi buono.
Un tizio gustava la scena, me che squadravo i circensi trampoli della bionda.
Una triade malsana al centro di una sala esotericamente marcia.
Al momento del congedo, in preda alla commozione (cerebrale) ho prodotto uno spontaneo applauso partito dal cuore, sentitamente donato ai miei aguzzini per avermi risparmiato altre due ore di monologhi non filosofici sul concetto di nulla assoluto in contrapposizione al vuoto cosmico.
Il centro dell'atomo è vuoto, la realtà è un'illusione creata dal cervello/spedita agli occhi che la percepiscono come reale e al resto del corpo, il quale la registra e accetta come tangibile, solida, grazie al nostro personale software che sarebbe l'acido desossiribonucleico (“DNA”, se lo cercate su facebook per chiedergli l'amicizia o se semplicemente vi piace questo elemento).
Tanta consapevolezza, niente più sorprese, eppure sono rimasto allibito di fronte a tanto inquantificabile vuoto, mi sono sentito come Silver Sufrer perso tra milioni di galassie, appiccicate all'elettrico manto stellato dell'universo.
Senza neanche un distributore del caffè.
Ecco perché poi Silver Surfer si è ammalato, la sua corazza ha iniziato a putrefarsi insieme all'organismo (fuso tutt'uno con essa) ed ha cessato di esistere in questa dimensione, adagiato su di un letto posto al centro del suo amato Zenn-La.
Scappati dal centro nevralgico del potere nullo ci siamo recati al self service della Coop per sedare l'angoscia, la frustrazione, l'insoddisfazione, con un'abbuffata pantagruelica.
Il cibo è diventato la versione “naturale” degli psicofarmaci.
Prendiamo pillole per sorridere.
Assumiamo burro per serotonizzarci e sintonizzarci su frequenze cosmiche benevole, così da poter sopportare, sempre se il sistema ce lo consente, altri 30 anni in un call center o nel nostro amatodiato ufficio.
Ufficio?
Ufficioso di cosa?
Mi state/vi state prendendo per il culo?
Bene, continuate pure, tanto sarà ancora per poco.
Camillo ha optato per uno strategico bombardamento alle transaminasi, immettendosi nel piatto ben 644g (pesato da competente bilancia digitale) di olive ascolane fritte (“quintana”, “ignoranza”, “olive fritte”; dietro a tutto questo scorgo un complotto di proporzioni infinitejestiane, perché “bibliche” mi pare troppo piccolo, sopratutto ora che abbiamo appurato quanto mia madre, in termini di besciamella e non, riesca con nonchalance a battere i record del Signore), crocchette di patate e verdure fritte.
La parte riguardante una sana, coscienziosa pulizia della coscienza risiede nel contorno, cotto a vapore, di piselli e carote di plastica.
Anche questo è un tema che ritornerà nel corso del post, sempre se perseverate nel leggere i cazzi miei, amabilmente spiattellati sotto gli occhi di miglia di curiosoni voyeuristici amanti di snuff moviesi socialmente accettabili.
Personalmente, ho optato per una sana dose (525g) di verdure cotte al forno di Bergen Belsen, per bilanciare l'apporto calorico proteico di un organismo dedito a massicci consumi di alcool a livello Eurospin (medio basso rasentante il suolo).
Masticando, guardavo intorno a me rigenerandomi, reinterpretando l'apatia generale dei commensali rivolti verso lo schermo Lcd 12000 pollici che raccontava cosa succedeva nel mondo.
Un tizio voleva flirtare con me, non so cosa significhi “flertare” perciò gli ho fatto capire che avremmo potuto fare insieme tutto ciò che voleva a patto che tenesse i pantaloni alzati, nel frattempo Camillo si giustificava dicendo che a casa sua mangia “normale” per questo, quando si trova a consumare pasti esterni al/dal nucleo familiare, è propenso ad abbondare di consolatori eccessi fritti.
Lo capisco bene.
Utilizza il fritto come io utilizzo le triplo malto.
Saliti in macchina, diretti a casa mia per darmi modo di espellere gli scarti del processo di sintetizzazione del cibo (dovevo cagare di brutto), abbiamo gustato la sana arte tecnotronica dei buoni, vecchi, amati Prodigy in quel capolavoro senza tempo che è “Il ciccione della terra”.
Da sobrio non tollero la drum&bass; i Prodigy sono un libro a parte, Fat of the land ne è l'unico, formidabile capitolo da 52 min – 21 s (quello che ho io, originale, dura così, poi non so il vostro e non mi interessa).
Arrivati sul lungomare abbiamo goduto del prelibato nascondino del sole, nemico non indicato per cianotici, rettiliani come noi.
Sono per il letargo ragionato.
In questo calderone di finte palme mal nutrite e scarichi fognari sfocianti nel nostro bellissimo mare da bandiera azzurra (infatti l'acqua di Martinsicuro è azzurra anche quando la si estrapola dal contesto marittimo per riporla ad esempio in un bicchiere; chi ha detto che “l'acqua non ha colore, è trasparente e il mare è blu perché riflette il cielo”? Venite, ve lo dimostro. Ricordatevi le maschere anti contaminazione nucleare, altrimenti nisba, non voglio passare guai per voi) Camillo ha illuminato sulle scoperte di un personaggio ancora da inquadrare bene.
Avete presente Ozymandias di Watchmen?
Esiste.
Ha 60 ed è un perfetto stronzo.
È un dio reale.
Crea, distrugge, trasforma a suo piacimento.
Ray Kurzveil è un tipo vagamente somigliante a Enrico Ghezzi.
La differenza tra i due risiede nel contributo dato all'umanità.
Il secondo la fa ridere e riflettere.
Il primo la ristruttura plasmandola in stampini.
In pillole riassuntive (e cibarie; lo stronzo si nutre di capsule come vederemo di seguito).
Ray Kurzveil, da buon fascista, ragiona per ventenni.
Vent'anni dopo vent'anni.
I proprietari della nostra vita (Stephen Jobs, Bill Gates etc. etc.) gli fanno una telefonatina quando sono insicuri sul da farsi.
Ray è un esperto DI TUTTO, scienziato e inventore.
Con perfezione matematica riesce a predire ciò che succederà.
Sapete perché?
No, non se la tira perché si è letto tutti i libri di David Icke, o perché sente di averlo più grosso di Roy Martina o perché possiede tutti i “figli illeggittimi”, cartacei e video, di The Secret (e ho qui terminato tutti i luoghi comuni sulla nuova pseudo ACCERTATA ONNISCENZA circolante/acquistabile on line).
Egli prevede PERCHE' EGLI CREA.
Avete presente quegli orribili cartoni animati degli anni sessanta dove c'era uno stronzo che infilava un mattone ( o qualcos'altro) in una macchina di metallo che scoppiettava, saltellava qualche secondo, e poi BUM uscivano scarpe, automobili, televisori e oggetti simili?
Il nano assemblatore è una delle cose a cui Ray sta lavorando.
Così, per dirne una.
“Predisse” che avrebbe creato un computer in grado di sconfiggere l'uomo a scacchi.
Fatto.
Kasparow a casa, con la coda tra le gambe.
Sta testando su se stesso nano tecnologie auto senzienti.
Hai un cancro?
Ti basta un'iniezione.
Le nano cellule si recano da sole, senza “accompagno” umano, dov'è situato il carcinoma, se lo magnano eliminandolo e poi, una volta finito di svolgere il lavoro, senza neanche una lettera di licenziamento, vengono espulse dall'organismo con una bella cagata.
Prostitute robot?
Oggi ce ne sono poche e imperfette, riservate solo ai facoltosi uomini d'affari dalla vita disastrata; utilizzando quei soldi, gli scienziati sotto il controllo di Ray faranno in modo di continuare la ricerca, fin quando ne potranno produrre in massa, a prezzi economici, affinché tutti noi ne potremo possedere uno, come già succede in Corea con cani e gatti meccanici REALI, sempre di sua invenzione, fin quando il mondo sarà popolato (mi pare che questo l'ha “predetto” per il 2020 e non è uno stronzo che sbaglia!) da esseri umani e macchine umane senzienti dotate di sentimenti.
Quando guarderemo una persona ci chiederemo se è un originale o un taroccato.
FANTASCIENZA?
Vi dico la mia.
Da quello che ho potuto appurare, ciò che definiamo “Fantascienza”, “scienza fantastica” in realtà è quella scienza che, nel momento in cui viene ipotizzata, scoperta, risulta troppo complessa per essere compresa, messa in pratica, apparendo esagerata, se non ridicola.
Perciò è “scienza fantastica”.
Sci-Fi.
Perché non si chiama “Scienza impossibile”, “Impossible Science”.
Prendete un australopitecus afarenesis: parlategli dei caratteri mobili di Gutenberg o di microchip RFID impiantati negli esseri umani.
Vi risponderà con una clavata, seguita da un UH UH UH che, tradotto dal linguaggio scimmiesco al linguaggio umano significa...
FANTASCIENZA.
Cazzo, stiamo qui a grattarci i peli delle ascelle scimmiesche, a stordire le femmine con clavate in testa, cercando di capire come scheggiare una pietra per ucciderci così per passare il tempo e tu non solo mi dici che i nostri pensieri possono essere messi per iscritto, prima con disegnini del cazzo, poi con grafemi, stampati in grandi quantità e divulgate al mondo talmente evoluto da doversi difendere da sé stesso assicurandosi pure il buco del culo, ma anche che dio non esiste?????
Be', per una domenica mattina nel pleistocene è un pochino ino troppo.
Dici fandonie.
Ora, se permetti, vado a vedere se mi è possibile creare un aratro.
... qualche passettino più in là, l'umanità è a questo livello, perciò non stupitevi di niente.
Dick, Gibson (no Mel, quello è un cristiano fascista di merda) Huxley, Matheson, Serling, non erano visionari dalla fervida geniale immaginazione che “ci hanno azzeccato”, ne le fonti d'ispirazione dei progettatori, costruttori di mondi e realtà.
Era gente che sapeva guardare avanti senza la tanto millantata VISIONARIETA' CLASSICA DEL CAZZATARO SCRITTORE DI FANTASCIENZA.
Così come Orwell.
Per il 2040, al massimo 2050 ognuno di noi avrà (altro che microchip; 'na pippa) un hard disk nel cervello e, come in Johnny Mnemonic del già citato Gibson saremmo delle cazzo di chiavette USB ambulanti.
Tutto questo, come al solito, con tutta la nostra benedizione.
Ipotizziamo.
Quando avremo gli androidi senzienti, più umani di noi (in Korea hanno licenziato un sacco di insegnanti d'inglese e al loro posto ci hanno messo robot... sapete perché? Perché i robot erano più pazienti!!!) figuratevi la tecnologia che avremo in casa.
Ora come ora, con detersivi e cazzi vari che hai in casa puoi fare napalm e bombe varie.
Puoi diventare un McGyver provetto.
Nel futuro, IMMAGINATELO SOLO (è solo fantascienza, come quando dissero e accertarono con estrema precisione che la terra era piatta; all'epoca credevano ciecamente questo; chi diceva il contrario veniva fottuto avanti e dietro senza godimento, se non quello eterno), quanta tecnologia ci sarà, DI QUALE ALTA QUALITA' essa sarà.
Un comune quindicenne frustrato potrebbe fare uno scherzetto costante la vita diciamo a qualche migliaio di persone.
PANICO: TUTTI POSSONO COMMETTERE UN GENOCIDIO CON UNA FORCINA PER CAPELLI!!!!!!!!!!!!!
Allarme nucleare mondiale, ALLARME UMANI IMPAZZITI.
Saremo noi a farci forare il cranio per immetterci qualche aggeggio tipo quelle stronzate di purificatori d'acqua che si installano in casa i patiti della new age per purificare l'ultra fluorizzata acqua del rubinetto, PER LA NOSTRA SICUREZZA, COME AL SOLITO.
Che c'entra la sicurezza?
Quando inizieremo a produrre pensieri anti sociali e cattivi, cioè il famoso “Psico reato” di cui blaterava Orwell in 1984 (tanto è fantascienza come la playstation3 su un rogo medievale), a sorvegliarci avremo tipo i “Precog” di Minority report, i quali cagheranno il bigliettino con su scritto “colpevole” e verremo giustiziati senza processo (se uno pensa male una volta può farlo sempre!), per il bene dell'umanità LIBERA DA OGNI AFFANNO, la quale non avrà più bisogno di lavorare, in quanto le macchine saranno in grado di lavorare auto programmandosi e...
No, non vado avanti, già mi sono dilungato oltre misura, devo continuare il racconto del sabato folle.
Ricordatevi che è tutta fantascienza, sono tutte stronzate ed è impossibile perché...
Perché lo dite voi e perché lo dico io.
Perché ci fa comodo.
Perciò guardate tutti gli elettrodomestici INUTILI che avete attorno (un frullatore serve alla razza umana come la razza umana serve alla madre terra), ridete di loro, in quanto GIA' SORPASSATI, e ridete di quei patetici operaietti degli anni '50 che avevano un solo televisore in bianco e nero ogni dieci famiglie.
Negli anni '40 era fantascienza che gli umani creassero una luminosa scatola parlante in grado di trasmettere immagini a distanza.
C'era da combattere la guerra e basta.
Negli anni '50 era fantascienza che ogni famiglia avesse in casa una Tv; c'era da pensare alla ricostruzione post guerra, che èèèèèèè meeeeegilo, come direbbe quattrocchi.
Andate da Leonardo da Vinci e ditegli: “Tu che fai tanto il capiscione, conosci i Puffi? Be', allora 'fanculo te e le tue diavolerie, barbone da best seller di Dan Brown/Gerry Scotti (se guardi la foto ti accorgi che Dan è Jerri con 2 Tera quintali di lardo in meno... e come direbbe lui, “che dio vi benedica”).
Siamo andati a prendere Sara sulle galoppanti note di Johnny Cash e un suo mirabolante greatest hits acquistato per la modica somma di diecimila lire, quand'era fantascienza possedere una macchina luminosa a intermittenza che ti fa avere gratis tutta la musica desiderata in pochi minuti.
Camillo ci ha deliziato con la narrazione del suo ultimo lavoro su commissione.
Camillo è un regista di film e del resto.
Alla porta di casa, gli si è presentata la madre superiora di un arcaico convento.
“Mi manda il fotografo”.
Camillo ha subito pensato a un complotto oftalmo/clericale (gioco di parole scemo tra il fotografo e la casta dei man in balck pedofili di clausura) ma poi s'è rincuorato quando la madre superiora gli ha consegnato le fotocopie di tre passaporti di suore filippine, cosicché avesse potuto inserire i loro nomi scritti correttamente nei vari menu del dvd, sul quale riprodotta un ora di messa cantata per celebrare l'assunzione di tre suore, appunto, filippine.
Oggi come oggi ti assumono solo in chiesa.
Lo svantaggio è un altro.
Se ti licenzi (o se parli) ti fanno il culo.
E non è bello.
Mentre era in chiesa, il popolo SI COMMUOVEVA PER LA SANTITA' DELL'OCCASIONE, visto ch'erano 46 anni che nel suo paese non celebravano un rito di tale spessore, tanto da aver scomodato un cardinalvescovocamerlengo indossatore di un cappello il doppio più grande di quelli che di solito si mette Jamiroquai, possessore di un dorato trono vescovile delle dimensioni di una Panda nuovo modello, Camillo si dedicava alla corroborante attività di doppia ripresa, DOUBLE SHOOT (non in senso pornografico), avendo intuito la reale grandiosità umoristica dell'avvenimento, avendo deciso di avere una sua ripresa personale da vedere e rivedere con gioia briosa nell'intimità della sua cameretta, lontano da vigili occhi ammonitori, per burlarsi delle medievali stronzate che i cattolici vanno facendo ancora oggi, ora che siamo alle soglie di una pan tecnologizzazione dell'essere umano, per non dire Die Mensch Maschine dei crautosi Kraftwerk.
La messa consisteva in una prolungata litania dove venivano citati tutti, uno ad uno (non però in ordine di influenza, importanza, potere esercitato) e dico tutti i santi presenti nel calendario, uno per giorno, 365 (366 se bisestile), più i martiri santi apostoli e chi più ne ha più ne metta via perché ho lo stomaco pieno di bile.
Le tre sorelle filippine, spalmate sul pavimento, offrivano la propria castità al signore.
Nel contratto non era specificato “quale” buco offrire al signore confinandolo nel bieco universo della castità, e quale da adibire ad utilizzo/scopo hobby e tempo libero (anche il clero ha diritto di svagarsi, sennò poi se la prendono coi bambini; ah, già che mi ricordo, prima che mi scordo, nella società del futuro daranno (già lo fanno, non ricordo in quale paese) dei bambini meccanici per far sfogare i pedofili; pensate che HANNO LA TESTA INTERCAMBIABILE, COSI' LO STUPRA CULETTI AVRA' L'ILLUSIONE DI VARIARE L'OGGETTO DEI PROPRI ABUSI, altro che quella puttana di megan gale che sostiene che il mondo è intorno a te, col cazzo).
L'effeminato trentenne prete vecchio dentro, con fare effeminato tendente all'omosessuale a 367,45° cantava da cappone castrato ricordando l'ormai dimenticato primo cantante dei Dream Theatre, quand'ancora si facevano chiamare Majestic e scassavano le palle il triplo di adesso (anzi, fino a poco fa, Portnoy se n'è andato perché nelle sue ville non aveva più spazio per nascondere il soldi che non riusciva a far entrare nelle strabordanti banche svizzere), alzando l'indice auditel di commozione generale tanto da far venire l'idea a una navigata suora veterana di estrarre dalla propria borsetta una piccola telecamera a mano per rendere eterno l'attimo fuggente.
Qui si entra nel territorio del meta cinema.
Camillo stava riprendendo la suora regista.
Il braccio della suora fuso in una grottesca tzukamotesca craetura telecamerizzata girava, eseguendo una magistrale panoramica della sala gremita di vuoti a perdere dagli occhi gocciolanti sali minerali per Cristo, con Cristo, di Cristo e siamo a tre, più il guidatore, sul motorino mistico (manco a Napoli vanno in 4 su un motorino; visto a che serve il potere divino?) fin tanto che è finito lo spazio fisicamente disponibile ed ella s'è vista intrappola nell'obbiettivo di Camillo, puntato sulla suora che stava decodificando l'immagine di Camillo con la sua telecamera, nel quale obbiettivo giravano cinetici movimenti della tetsuoesca casta sposa di cristo, fissa a riprendere la telecamera di Camillo fissa su di lei.
Una volta rivisto il suo filmato personale, ha potuto stabilire che quell'automa fides vita dipendete è stata per ben 40 secondi, con l'espressione di un androide smagnetizzato stampata in volto a riprendere Camillo che la riprendeva.
È stato coraggioso, il mio fido compagno di scorribande, non ha abbassato lo sguardo (della telecamera) neanche di fronte al potere dell'onni(IM)potente in (non) persona, figurarsi di fronte a una sua perfida emissaria.
Libera associazione junghiana: mi dici “emissario” io rispondo “tana delle tigri”.
Ecco a cosa porta la teledipendenza in età prepuberale.
Avessi saputo...
Tramortiamo la macchina in un parcheggio di fortuna, visto che è sabato e tutte le brave pecorelle si sono recate al corso (nostra meta) a fare le vasche avanti e indietro, alternando la routine delle quotidiane visite ai/nei centri commerciali.
Lunedì centro commerciale.
Martedì corso.
Mercoledì centro commerciale.
Giovedì corso
Venerdì centro commerciale
Sabato pieno.
L'estro creativo dell'uomo moderno!!!!!!!
Ci ri rechiamo di fronte al palacongressi per visitare i molteplici stand sotto cui vari autori tentano di vendere i propri cartacei figli, i loro preziosi romanzi, le loro immortali raccolte di poesie.
15€ un libro di 50 pagine di un autore sconosciuto e quel figlio di troia di editoruncolo si lamentava che non legge più nessuno.
Perché lo fai, disperata ragazza mia?
Costa meno dell'ultimo di Pynchon.
E poi, perché ti ho conosciuto.
Detto questo debbo dire dell'invasata di Fides Vita.
Abbiamo conosciuto una folle barbona per scelta.
Ricca di famiglia.
Questa ragazza gira con uno zaino zeppo di cibarie, coperte, ricambi, per addormentarsi dove capita, quando tutti i conoscenti le negano il posto in macchina.
“Posso dormirti in macchina?”, è una delle frequenti domande da ella poste ai più, auto muniti e non.
Ci ha raccontato della sua ultima impresa, un viaggio a piedi scalzi di Km25, fioretto fatto al Signore per far sì che il suo amato tornasse insieme a lei.
Il suo amato è un gigante, esperto coi nunchaku, terrorizzato dai rapimenti ufo (in una ripresa effettuata da Camillo per il suo ultimo film, fatta in un campo di grano, il Nostro regista stava dando delle istruzioni affinché sembrasse che un ufo, virtualmente aggiunto poi in fase di montaggio, lo stesse rapendo (mentre quello agitava i nunchaku) col suo raggio laser; egli ha mutato espressione, si è rifiutato di proseguire la personale avventura nel mondo della recitazione) e possessore di vari aggeggi come il purificatore d'acqua di cui parlavo qualche cinquantina di righe sopra.
Sono stati insieme sette mesi poi lui l'ha mollata perché non ne poteva più.
Ora lei lo spia, lo segue a distanza, si mette a dormire fuori il portone di casa sua e svolge maratone a piedi scalzi per compiacere lo sconfinato potere del nostro buon dio, affinché compia un incantesimo che faccia tornare l'ufofobico nerboruto ninja tra le sue cattoliche braccia.
Con questa non si scherza; a dei carabinieri che volevano interrompere un concerto, lei ha chiesto se disponessero dell'opportuno decibelometro; dopo un quarto d'ora loro scappavano mentre lei correva dietro alla volante urlando insulti.
Finito di sentire le Sue di litanie, riguardanti l'adorazione del praticante new age, siamo andati in una piccola galleria d'arte dove esponevano gli ineccepibili capolavori di non ricordo il nome, quello che crea composizioni di ortaggi realizzati in poliuterano, li mette dentro una teca di plastica e li vende a 22.500,00€ (quelli grandi), 10.000,00 quelli piccoli.
Appena entrati si ha subito l'impressione di soffocamento, vuoi le minutissime dimensioni della sala, vuoi l'inutilità della prima opera a balzare nel campo visivo di questo “purtroppo compreso” artista.
I sassi del maestro.
Prima di pranzo abbiamo fatto una ripresa, dall'esterno della galleria, di quest'opera battezzata appunto “I sassi del maestro”.
Io fungevo da voce fuori campo, decantandone le inesistenti virtù, mentre tre muratori napoletani ci guardavano in cagnesco, chiedendosi a che ora di preciso saremmo sgattaiolati lì dentro per fotterci 'a mercanzhiijia d' 'o maèstr.
Di tutte le teche quella che mi ha colpito di più era quella coi cavolfiori.
Erano sei.
Uno che sembrava l'occhio onniveggente presente sulle banconote da un dollaro americane (non dico “L'occhio degli Illuminati” sennò poi mi andate a leggere di cospirazioni, diventate paranoici, mi perdete tutti i capelli e venite a cercarmi col revolver perché prima di leggere quelle stronzate convivevate pacificamente sia coi rettiliani di Nibiru che coi Venusiani di Venere.... ancora cenere).
La mostra è stata un successone per tutti noi e nove gli spettatori.
C'erano le immancabili patatine al sapore di formaggio artificiale, le pizzette a forma di cacatoio per le coltissime mosche gravitanti nell'angusta saletta adibita a galleria d'arte mondiale, e la fecola di patate/nuvolette di drago malato.
C'erano i Crodini ma quelli li hanno boicottati tutti (l'arte è SEMPRE alcolica) e c'era il Berlucchi.
È stato a lui che ho dedicato tutta la mia attenzione, dopo essere emerso dalla trance ipnotica generata dal piacere di guardare un'insalata da 22.500€ attaccata al muro.
Mi sono fatto mezza bottiglia di Berlucchi dopo essermi bevuto altrettanti litri di birra in un bar dove m'ero recato per pisciare, per non dire essere scappato, dopo che la fidesvitiana, non si sa come, ci ha raggiunto in galleria, ridendo come... una matta... è il caso dirlo.
Camillo l'ha intervistata mentre io ho deciso di fare un'altra intervista.
In un angolo (la stanza era tutta un angolo) c'era una scrivania, alla quale seduta la figlia della direttrice della galleria (lo scoprii solo svariati minuti dopo).
Al centro del tavolo da lavoro (per non scrivere “scrivania” due volte di fila; non sta bene) c'era una sorta di portacenere adibito a porta caramelle.
Mi sono seduto, ho fissato la figlia della direttrice e le ho detto: “Facciamo una cosa. Guardando le caramelle mi è venuta in mente la mia infanzia, quando andavo dal dottore e lui mi pungicava con la siringa del vaccino e poi mi dava le caramelle; facciamo così. Tu sei la dottoressa e mi chiedi cos'è che mi fa male, così io ti rispondo come in un'intervista, il contrario di quella che sta facendo Camillo”, indicando proprio Camillo telecamera munito.
Devo aver risvegliato in lei qualche trauma sepolto in oscure scatole nere ai confini della psiche, incubi fatti di zii dai gusti particolari con propensione per il “giochiamo al dottore?”.
Si è fatta bianca in volto: “NO, QUESTO GIOCO NON LO VOGLIO FARE”.
Prontamente ho risposto: “Non è un gioco”, poi ho fatto il collegamento e sono stato zitto.
Che è meglio.
Verso l'ora di chiusura, di nove che eravamo ne rimanemmo in tre, con le pive nel sacco, per citare la poetica maxpezzaliana d'altri tempi.
La giornata è terminata in un tristissimo bar dove mi sono fatto un'esame di coscienza e ho capito che non ero io il bisognoso di analisi, bensì tutti gli altri morti giovani vuoti dentro brindanti il non so che/non c'è motivo di brindare/non si prospetta nessun futuro alcuno.
E fissando i fondi di caffè di questa umanità, portavo alla mia bocca amari bicchieri.
“Amari bicchieri” non era una metafora; al barista ho chiesto un cocktail a piacere e quello stronzo mi ci ha infilato il bitter.
Bashtardo.
Così, si conclude questo tour de force della domenica mattina.
Sono le 13:46. Sto inchiodato qua dalle 10:29 (lo so di preciso perché al cesso c'era l'orologio).
Ora mi tocca ricorreggere tutto.
Non sarà facile ma penso ne sia valsa la pena.
Scrivere della giornata di ieri mi ha fatto capire che la vita di ognuno di noi, se viene analizzata per quello che è, risulta talmente complicata e piena da farsi fare le pippe da una sceneggiatura del calibro di “Fuori orario” o “Ore 11:14 destino fatale”.
Siamo ciò che mangiamo.
Per questo siamo dei cilindri fecali viventi.
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