domenica 29 novembre 2009

NON MI FATE PUBBLICARE A CARATTERI GRANDI PER SCORAGGIARE I LETTORI?MI INFILO NEL CULO LA VOSTRA FALSA TRADIZIONE PER CAGARCI OGNI MOMENTO




Di tutti gli dei inventati (praticamente tutti, nessuno escluso; se dio esistesse non passerebbe tempo a preoccuparsi dei cazzi nostri) questo è il più figlio di puttana pezzo di merda e banale di tutto il pantheon. Viene adorato da quei falliti senza palle (per avere una testa piena contenuti personali) dei bastardi che scelgono dettagliatamente quello che dobbiamo dire, fare, pensare.
Sapete che c'è (rivolto a voi patetici vecchi che pensate di sapere quella e quell'altra verità, ma l'unica cosa che avete di illuminato è il buco del culo spanatovi da trans malati)?
Se il vostro sporco dio che tanto temete è così forte, perché non mi fa fuori subito?
Andate ad adorare la figa di quella troia di vostra madre (non quella adottiva, quella che vi ha abbandonato in un cassonetto, per continuare a prostituirsi senza che voi le aveste fatto continuare perdere clienti quando se li portava a casa e piangevate facendoli smosciare), che vi ha regalato un patrimonio genetico da schiavi servi satelliti succubi.
Fate le strettine di mano segrete, vi mandate i messaggini coi simbolini per non farvi scoprire dal prof che vi fanno tottò sull'anima, scaraventandovela tra le fiamme dell'inferno che vi siete inventati voi (ma ve lo dovete essere scordato, di fatto lo temete ancora)?
Vergognatevi, fate schifo, siete inutili, stimate un figlio di troia nano burattino peggio di voi che, sul praticello della villa multimiliardaria si fa disegnare, come gli adolescenti che indossano magliette dei loro eroi preconfezionati, lo schifoso dio wotan (porco e serpente insieme; un dio schizofrenico nel contenuto e nella forma?) che sorveglia la ceppa di 'sto gran cazzo più grande del vostro gran maestro.
Sappiate che la battaglia morale l'avete persa, non ho paura di morire come l'avete voi, me ne sbatto tre cazzi.
Uno in culo a voi, l'altro a vostra madre che vi ha fatto per sbaglio, con grandissimo pentimento, e l'ultimo al vostro inesistente dio.
Lo so, se non hai un dio a cui sottometterti la vita non ha senso; di fatto non ce l'ha; fatevene una ragione e, se rimane tempo, infilatevi squadra e compasso su per il culo; vi piacerà, passerete tutti i giorni futuri della vostra vita a auto incularvi senza il bisogno di farlo a noi.
Per citare una delle vostre patetiche invenzioni letterarie: chi fa da se fa per tre.

Fatto questo piccolo sfogo per un'altra libertà d'agire come si vuole (e con la propria testa) negataci:

Mi sono svegliato ubriaco e con una leggenda in testa. Non ricordo dove l'ho sentita (o se me la sono immaginata mentre venivo insultato per ragioni che, in seguito, spiegherò dettagliatamente, eventualmente analizzandole, e intanto che scrivo, dentro i margini di questa confortante parentesi, ne quadra ne graffa come la disciplina algebrica vorrebbe metterci a credere, non siamo nel mondo dell'algebra, colgo l'occasione per crogiolarmi nel quanto sia soddisfacente comporre periodi così lunghi, senza l'ausilio del “.”, grafema definitivo che, in grammatica, sta a sentenziare, celebrare, porre fine a un periodo grammaticale, contemporaneamente la conclusione di un romanzo, di un saggio, di un articolo, di tutti i testi in generale, di periodi della nostra esistenza personale, costruendo come una virtuale cornice per mettere in risalto la fine di bei momenti della nostra esperienza fisica terrestre, non a caso, tempo fa, quando si usava/considerava ancora la scrittura come veicolo per innalzare la propria cultura, conseguentemente la propria anima, usavamo dire “fare il punto della situazione”).

Mi sento meglio ma abbiamo perso il filo del discorso (potrei divagare anche qui, partendo dal famoso archetipo del “filo di Arianna”, quella grandissima troia che regalò la corda a Teseo per non perdersi nel labirinto della sua mente, mentre andava a fare il culo al minorato minotauro, il quale, come presumeva il compianto Jorge Luis Borges, non aspettava altro che farsi uccidere perché, tutto il tempo solo, in un labirinto fatto di pietre, una vita passata ad aspettare che “la pappa” arrivasse dal cielo, non sapeva proprio come ammazzare il tempo, di fatti, invece di sopprimere le virtuali lancette di orologi che, ancora, non erano stati inventati, si dilettava nell'esecuzione di valorosi guerrieri, addentratisi anche loro nel labirinto per fare la figura dei condottieri fighi per pucciare il biscotto dentro la tazza, per non chiamarlo sacro conno, come direbbe l'altrettanto compianto de Sade, il quale stimo moltissimo, sopratutto per le sue profonde analisi su ciò che si possa fare con tutti i tipi di fluidi di scarto dell'organismo umano, della bellissima, da quel che affermano gli storici, manipolati e manipolatori, sul conto della, principessa Arianna).

Ho riperso il filo del discorso, sono costretto a riprenderlo; prendere un filo è una cosa da sfigati, a sentire Max Pezzali nei suo precedenti album, più musicali dei recenti.

Vabbè, ci rinuncio.

Nzomma, la leggenda è più o meno questa: una mattina la madonna, che non aveva chiuso occhio tutta la notte, in terribile apprensione per le sorti del figlio, le quali, erano già segnate, da quel che gli aveva narrato il cognato, un tale invisibile che fungeva da telecamera satellite sparata nei cieli, col groppo in gola e il cuore in mano (da qui le raffigurazioni della madonna col muscolo cardiaco in mano circondato da spine) si recò al mercato sotto casa (sotto la capanna, se vogliamo virtual storicamente corretti) per confermare la sua terribile teoria. “Per caso ha della porchetta?”, disse la madonna al porchettaio Giulio, un obeso di età indefinibile, compresa tra i 30 e i 156 anni (all'epoca Venere ruotava sullo stesso asse della terra, la quale era più vicina al sole, di conseguenza le ore, i giorni, erano più brevi, la vita umana era più lunga di quella d'oggi). Il porchettaio vide la madonna affranta, fu combattuto tra il senso di essere umano e il senso di essere commerciante, attaccato al vile denaro, al senso degli affari e del niente ( di fatto poteva vedere la madonna coi suoi occhi perché credeva nella sua esistenza; molti altri che non confidavano in certe leggende istituzionalizzate in seguito al concilio di Trento, videro il porchettaio parlare all'aria; a certe cose, se non ci credi non le vedi). Prevalse il senso degli affari: il porchettaio scostò una tenda posizionata alle sue spalle, facendo inquadrare all'occhio onniveggente della telecamera del santissimo padre dell'umanità (e della madonna madre di Gesù e dio insieme, anche se dio aveva creato pure la madonna, quindi mi fa un po strano (e mi fa un po' senso) che un creatore crei la propria madre, sarebbe come dire che il sushi è il creatore dell'affettatore di pesce che ha reso il pesce sushi) una porchetta. La madonna scappò piangendo. Il porchettaio, tornato un attimo coi piedi sul pianeta dei sentimenti la rincorse, la cinse tra le braccia, le chiese cosa fosse l'avesse turbata al punto da azionarle il condotto lacrimale. Sconfitta, dannata per l'eternità, la madonna disse: “Stanotte mio figlio non è rientrato. Ora che ho visto la porchetta, so che fine ha fatto. Gli avevo detto di non frequentare gli zingari, i fumatori e quelli coi capelli lunghi, sono tutti drogati. Non ha dato retta a mammà sua, ora il massimo che può fare è deliziare una ristrettissima cerchia di esseri umani... con la crosta”.

Tutto questo perché sono andato al supermercato a comprare i funghi e il risotto per la mia adoratissima, stimatissima, mai litigatista famiglia (i fisici quantistici mi capiranno, se non mi capiranno consiglio loro di leggesi un libro di Jung a piacere, giusto per potersi atteggiare in giro, dicendo di aver letto un libro importante, anche se la pubblica opinione da più credito al suo cocainomane maestro ebreo) quando ho visto una donna umana zingara con in braccio un bellissimo bambino. Non ho potuto fare a meno di sorridergli, di salutarlo con la bocca spalancata in tutto il suo splendore di 32 denti mai cariatisi. Non ho potuto fare a meno di scoppiare dal ridere sonoramente neanche quando m'ha sorriso, ha ricambiato il gesto con la sua manina, talmente piccola da sembrare una versione ingrandita al microscopio della mia cappella.

Insomma tutta la gente che c'era mi ha guardato storto, mi ha odiato come il traditore che sono.

Tutto ciò in quanto qualche giorno fa un ragazzo italiano ancora più umano dello zingaro, quindi civile, è stato ucciso a pugni da un branco di zingari balordi schifosi. Con questa scusa, più l'onnipresente appoggio fomentatore dei media, la gente ha iniziato a odiare questa razzaccia, questa etniaccia, come valvola di sfogo, presumo, per la pressoché inutile, insoddisfacente condotta di vita da codesti raggiunta. Per chi non lo sapesse (cioè il 95% della popolazione terrona abbbruzzzzzese) quel ragazzo è stato ucciso a pugni non in seguito ad un ricambio d'insulti col sopracitato, inferiore gurppo etnico, come hanno narrato parabolescamente i canali d'informazione. Il ragazzo era andato a bere con gli inferiori, abbassandosi al loro sudicio livello, in quanto era un vitalissimo, giustissimo, onoratissimo consumatore in dosi massicce, di droghe di svariati tipi (con propensione per quelle ricavate da una certa pianta più un certo quantitativo altrettanto massiccio di benzina tossica... cocaina, per dirla breve). L'onorevole, premuroso, patriotico, ligio al dovere innocente ragazzo padre di sacra famiglia cristiana è stato linciato in quanto doveva restituire una bella, bellissima, una figona somma alla feccia del pianeta dalla pellaccia marcia anti italianofila zingara. Ora, nell'ambito delle comuni, forfettarie credenze popolari, chi consuma “la droga” è un criminale (di fatto ho sul groppone N°56 processi per “crimini contro l'umanità). Ma non è importante scavare troppo a fondo nelle questioni morali; l'importante è odiare sempre, comunque, ovunque. Queste sì che sono lezioni di vita; dovrei fondare una Andrew Cowtwis foundation, una fondazione di miei adepti (chi segue il blog saprà che avevo già quest'idea; quel che non sanno è che la mamma non me l'ha permesso, quindi: grazie mamma).

Tanto, prima o poi il permesso me lo darà; ho 6.5 al compito di fisica (educazione, non fisica fisica), non può rifiutarmi il permesso di fondare un gruppo di persone adoratrici e paganti tutto mio, da manipolare mentalmente a mio piacimento.
Ieri sera io e la mia squinzia (per chi non sapesse cosa significa; diamo sempre per scontato che tutti sappiano tutto, quando pochissime volte è così, significa la mia sbarba).

Cioè, la mia troia, la mia puttana, come dicono i negri con le catenine da 788888mila dollari al collo e al colon che parlano in rima su MTV.
Io e la mia pulzella siamo andati in un locale molto in voga tra i giovani di qui intorno. C'era una serata musicale anarco punk, talmente contro il sistema che avevano bloccato le porte per non fare entrare il potere fascista dell'energia cosmica gerarchica (alla quale non credono ma la quale temono).
Dopo anni e anni di cessata attività, per fare il coglione più del solito, donando un pizzico di brio alla mia monotona esistenza, ho pogato e ho pure fatto body surf.

Mi sento talmente realizzato che d'ora in poi, quando compilerò curriculum vitae per sperare di ottenere lavori che non voglio fare ma che sarò costretto a scontare, alla voce “precedenti occupazioni” scriverò orgogliosamente: “realizzato in tutti i settori”.

Sono felice che lo stato si preoccupi della sicurezza per la sicurezza. La sicurezza viene prima d'ogni cosa (anche della sicurezza stessa; si potrebbe parlare di meta sicurezza ma sarebbe troppo filosofico e io sono contro la filosofia; trovo sexy la tradizione). Hanno proposto l'importantissima proposta di legge per multare, togliere punti dalla patente, sodomizzare la famiglia intera (fin al terzo ramo dell'albero genealogico) di tutti gli irresponsabili che fumano mentre guidano (e anche, come ha fatto vedere la televisione, svolgono attività tipo: leggere un libro (la gente non legge manco a casa, mo figurati se leggono mentre guidano, mannaggia tutto il creato, maledetta ogni cosa), pitturarsi le unghie, mangiare un panino), causando mortali incidenti paragonabili agli incidenti del sabato sera, causati da ubriachi drogati (la storia, dall'invenzione dell'automobile fiat in poi non ha mai registrato casi di incidenti “sobri”; se non altro i sobri commettono incidenti esclusivamente nella fascia oraria che va dalle 8:00 antimeridiane sino alle 21:00, d'estate; d'inverno dalle 8:00 sino alle 17:00 quando fa buio).

Quindi, chiarito che il buio è l'alleato dei drogati ubriaconi (da quel che sostiene la madre della mia ragazza, drogati, ubriaconi, stupratori, assassini, messeneristi e pedofili iniziano a circolare liberamente da mezzanotte in poi, di fatto tutti i racconti horror gotico collocano lo sprigionarsi delle forze del male, nel regno degli umani, alla medesima ora), dico che sono felice ma non abbastanza soddisfatto. Non mi sento ancora abbastanza sicuro. Mi dispiacerà quando mio figlio (che presto farò, prima cosa perché lo desidero con tutto il cuore, seconda cosa perché questo mondo è talmente bello, ricco di opportunità tecnologiche che non voglio che se le perda, di fatto mi devo sbrigare; lo voglio abbastanza grande per godersela a piene facoltà mentali, quando uscirà la playstation 5) dovrà soffrire per il grave problema dell'effetto serra. Da quello che ho capito, l'effetto serra sono i raggi del sole più potenti che si potenziano nell'aria perché noi inquiniamo con le bombolette della lacca e gli scarichi delle macchine a benzina (Novella 2000 ha detto che la macchina elettrica non inquina, dovremmo comprarla senza però non tenere una macchina italiana di scorta per fare girare l'economia di Gianni Agnelli, magnaccia bastardo morto putrefatto rettiliano, framassone di altissimo grado, eroe nazionale dei pluri miliardari, membro del gruppo Bielderberg, colpevole di psico crimini contro l'umanità dalla data del suo avvento sino ad oggi e oltre). Non voglio che mio figlio viva in un mondo con l'effetto serra troppo forte (gli esperti dicono che un po' di effetto serra non fa male, è il “troppo” a storpiare), perciò voglio parlare coi politici non scelti da noi, che fanno le leggi per loro, leggi contro di noi, però per noi perché sono i paladini della democrazia (da quel che afferma “Tv sorrisi e canzoni”, baluardo della stampa libera, del libero pensiero, condottiero illuminato delle imprescindibili libertà dell'essere umano).
Voglio una legge che vieti la flatulenza pubblica e privata, in quanto emissioni di gas anale contribuiscono drasticamente all'allargamento del buco dell'ozono (o buco “nell'ozono”; so che è un buco nell'ozono, che non so cos'è 'sto ozono, però tutti dicono che è il buco “dell'zono”, quindi pensano sia un buco di proprietà effettiva di tale persona giuridica). È una legge attuabile, chiunque può trattenere i propri gas dentro di sé, basta solo un po' di buona volontà. Ma si sa, senza impegno, perseveranza, fede in Padre Pio (P.P per gli amici, come B.B per Brigit Bandabardò), nella madonna, nei santi minori e infine in Gesù, la libertà non si può conquistare senza sacrifici, quindi, per avere la libertà bisogna contemporaneamente rinunciare a qualche libertà, tipo mangiare cibi come fagioli, pollo, cibi grassi.
Fatto ciò, di conseguenza saremo obbligati a proporre una conseguente legge che vieti la produzione, l'esportazione, l'assunzione per via orale delle verdure in generale (che fanno letteralmente “cagare”, scorreggiare, gli ignari esseri umani, troppo presi dal lavoro che hanno deciso, in comune accordo, di mettere i propri destini nelle mani di fidati politici che si preoccupano prima del benessere, poi della perfetto, felice funzionamento del meccanismo comunemente chiamato “vita” dei cittadini, prima esseri umani, poi cittadini, non come vogliono farci credere che ci trattano i “complottisti” e tutti quei pazzi paranoidi che vedono complotti ovunque, quando Panorama ha ampiamente dimostrato che è una società meritocratica dove solo i giusti e i colti possono arrivare alla dirigenza del bene dell'umanità), il pollame, i cibi grassi (i quali non permettono alle persone di avere gli statuari fisici di certi tronisti, grandi esempi per ogni razione timorata di dio (e della madonna, SOPRATUTTO della madonna, aumentata di popolarità del 98% dalla sua assunzione in cielo decisa a tavolino dalla chiesa, non citata nel vangelo) (dati forniti dall'Ansa e Panorama n.d.r.) che si rispetti).

Io voglio, come tutte le persone perbene, voglio un mondo libero fatto di mezze libertà; la libertà vissuta nella sua interezza porta a eccessi come alcool, droga, satanismo, i quali sono a loro volta prigioni limitanti la libertà. Quindi, con una mezza libertà, automaticamente si consegue alla libertà totale e totalitaria, quindi alla santificazione concessa.

La mia libertà inizia dove finisce la tua, quindi, il più libero di tutti presumo sia il primo della fila, no?

Quel primo è dio. Dio è libero di farci commettere tutte le atrocità possibili in nome suo. Ma dio, a sua volta, è stato creato da qualcuno, no? La bibbia dice che “in principio era il verbo”. No, in principio non era la “parola di dio”, era dio che, solo successivamente, prese a sparare le cazzate che ben conosciamo. Era l'immagine, l'effige di dio. Perciò la torah è la “messa per iscritto” di qualcosa di non scritto ma comunque carico di potere.

Torah... qualcosa di non scritto, carico di molto potere... bo, a me vengono in mente i Tarocchi.

Torah... tarocchi... vabbè: l'importante è essere mezzi liberi, al servizio di dio, la madonna, padre pio, i santi locali della vostra zona di residenza e infine Gesù, il quale si raccomandò particolarmente, ripetendo più volte di non adorare altri dei all'infuori di lui.

Ma le cose cambiano col calo di popolarità di un big, di un personaggio televisivo, quindi, penso sia questo il vero nuovo ordine mondiale: l'adorazione di questo quello e quell'altro.

Poi, se ti rimane un pochino, ino, ino di tempo potresti anche adorare te stesso.

Voi che dite?

Meglio di no; Novella 2000 oppure “Chi” non consiglierebbero una cosa del genere; mi sento troppo piccolo per contestare le sacre scritture.
Sono sacre perché qualcuno ha deciso e stabilito che sono sacre quindi... devono essere per forza sacre.
Era sacro colui il quale stabilì la sacralità delle scritture sacre?
Lo so, penso troppo, di concreto realizzo nulla, quindi termino il post; il tempo di ricorreggerlo e pubblicarlo coincide perfettamente con l'inizio della trasmissione più bella e utile del palinsesto televisivo italiano (nonché fonte primaria di tutto il mio sconfinato sapere in campo di gossip e in campo di pallone): “Quelli che aspettano Quelli che il calcio”).
Devo sbrigarmi, voglio aspettare comodamente seduto in poltrona, rilassato, senza pensare alle bollette, all'affitto, al lavoro, alla crisi, al vaccino, all'influenza suina, all'influenza aviaria, all'influenza bovina, al terrorismo islamico, ai drogati stupratori assassini pedofili zingari, all'innalzamento della temperatura del pianeta, all'innalzamento generalizzato dei prezzi dei prodotti Coop, della carta Coop che non mi soddisfa più come una volta, del campionato, della squadra del cuore, di Maria e dei suoi amici, dei suoi tronisti, di Briatore, del suo locale dei sogni di qualcun altro
Sono-davvero-felice-che-sia-andata-così-,- la-vita-è-il-più-grande-dono-che-la-vita-donataci-da-dio-ci-abbia-fatto.

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