Parcheggiare a Borghetto 3 costa 1€, sarà perché è considerata località di culto.
Escludo la forte matrice templare, lo storico passaggio – e alloggio – di Napoleone III°.
Penso sia dovuto al fatto che un influente, carismatica personalità come Ivana Spagna sia nata e tempratasi proprio qui.
Il parchimetro obbliga il parcheggiante a sostenere una simbolica spesa minima maggiore alle canoniche incontrate nei vari paesini italiani, di conseguenza lo obbliga\invoglia\persuade a sostare in tal’ posto almeno 1h (per 1€).
Ho tentato ad inserire 20, 30 centesimi.
Inappuntabile, il piccolo display rimaneva statico, cristallizzato nella sua (im)personale decisione.
La cifra era la medesima (pari a 1€).
Invece di arrabbiarmi, sentendomi obbligato a scegliere entro 1 limitante recinto di opzioni, ho preferito considerare ciò come 1 opportunità.
1€ che invece di dar luogo a 1 incazzatura m’avrebbe permesso di fare 1 esperienza diversa, fare 1 visita in 1 bel posto, terra natia di 1 famosa personalità (che 1 volta ho conosciuto [1 particolare esperienza], e in 1 vecchio post ho descritto; fu un bel concerto, all’1animità).
Ho girato i negozi di Borghetto 1 a 1, e in ogn1 ho potuto sperimentare 1 condizione diversa (stupore, felicità, perplessità – talvolta 1nivoca).
A 1 certo punto mi sono trovato in 1 prato che costeggia 1 fiume (il Mincio).
Mi sono seduto, ho respirato profondamente, ho iniziato a lasciar andare le emozioni bloccate al centro della pancia.
Mi sono sentito 1 con l’ambiente, con la natura.
Durante quest’esperienza di 1nità col Tutto, sono arrivato alla conclusione che se 1 persona “comune” se si connette all’1, si rende conto di non essere mai stato 1 qualunque.
Perché siamo tutt’1, noi esseri umani.
1 con le piante, coi pianeti, con ogni cosa che ci circonda.
1.
Agli scettici verrebbe da pensare: perché siamo tutt’1 e non – ad esempio – 1 tutt’al +?
Classica provocazione di qualc1 che nel profondo si sente 1 qualunque ma che, pubblicamente, cerca di sembrare 1 essere speciale, superiore.
1 stronzo.
Comunque sono divagazione di adesso, che mi sono fermato 1 minuto a scriverne.
A 1 certo punto non m’interessavano più i pensieri – che stavo scansionando, 1 alla volta.
Ero colmo.
Pregno.
Pieno…
… sebbene, dopo 1 ventina di minuti mi sono rotto i coglioni.
Ho ripercorso la strada a ritroso, non c’era ness1 con cui parlare – 1 attimo che mi sono girato non c’era più neanche 1 anima.
Ho fatto 1 capatina in 1 chiesa costruita prima d’1 ponte di legno – protetto dalla statua di 1 santo di cui non ricordo il nome - che collega la parte naturale con la parte commerciale di Borghetto.
Ho letto 1 incisione lasciata su 1 pietra da non so chi, in onore di Napoleone III (1 personaggio molto presente nella storia di Borghetto\Valeggio sul Mincio).
Sono tornato alla macchina, pensando che per 1€ è stata 1 esperienza 1nica (direi quasi 1iversale).
Comunque 1 inculata.
Perché, alla fin fine, per natura economica (ho un pessimo rapporto col denaro) mi sono sentito costretto a fare 1 esperienza che già, almeno 1 volta, avevo sperimentato, e che avrei potuto risparmiarmi*
*questo è l’Ego a parlare, lui, il sapientone, che sembra sia uscito fresco fresco dall’1iversità e già si sento pronto per insegnare al mondo.
1 mondo che si percepisce separato – e che nonostante ciò sta diventando 1 stato fascista globale.
Perso in 1 miriade di considerazioni ho provato a cercare consolazione in 1 rivista pescata da 1 cestino metallico - sembrava 1 di quei settimanali che trovi in omaggio agli angoli delle strade.
Era 1 catalogo di abbigliamento.
Neanche 1 didascalia.
C’erano 1 pugno di modelli – belle donne, idioti maschi - che indossavano 1 miriade di vestiti.
Non mi sono fatto nemmeno 1 risata.
E mi ci stupisco pure, come se non avessi letto ‘sti cataloghi del cazzo manco 1 volta.
1 cosa è certa: ogn1 è padrone del proprio destino.
Ogni giorno ti trovi di fronte varie strade; a conti fatti ne devi sempre imboccare 1.
1 volta che sei partito mai tornare indietro neanche per prendere la rincorsa.
1 volta o l’altra devo agire senza pensare.
Non lo faccio spontaneamente perché 1, 1 volta che c’ho provato sono scivolato s’1 macchia d’1to, rompendomi 1 braccio (il sinistro, quello con cui scrivo).
‘na crema.
1 amore!
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