lunedì 3 settembre 2012

IL SISTEMA PUBICO GIURIDICO: OVVEROSIA GIUDICE, GIUDICHI 'STO CAZZO, E IL MARTELLO LO SBATTA QUI SULLE PALLE

FRASE IRONICA E RIVELATORIA: LA GIUSTIZIA VIENE AMMINISTRATA "IN NOME" DEL POPOLO, CHE SIGNIFICA  "IN ONORE", COME FOSSE UN TRIBUTO.
IL PROBLEMA E' CHE LA GIUSTIZIA ANDREBBE AMMINISTRATA PER IL POPOLO. PERCHE' L'ONORE CE LO SBATTIAMO AL CAZZO, E' UNA STRONZATA INVENTATA DAI POTENTI PER FAR MORIRE I PLEBEI GRATIS: "VAI IN GUERRA E MUORI CON ONORE, CHE IO, ALTRETTANTO ONOREVOLMENTE ME NE STO A CASA A CONTARE I SOLDI".


 Divertente transfert con malditesta incorporato.

Mi sveglio inquieto, incontrare Giuseppe che mi dice che quel figlio di una gran troia da 1500 è salito a 3000€. 

Vuole da noi tutti quei soldi, figlio di una gran troia lebbrosa.

Apprendere questa notizia mi ha spodestato.

Anni fa - 6, dioporco - ci fu una pseudo rissa tra me, giuseppe e una testa di cazzo certificata.

Il giustiziere della notte dei miei coglioni venne al nostro tavolo baldanzoso. Gli chiesi, dapprima rilassato, poi seccato - non c'è cosa più snervante che comunicare con qualcuno che non conosce la tua lingua: "Cosa c'è, cosa c'è, cosa abbiamo fatto, perché tutto questo?". 

Il troglodita continuava a rompere i coglioni, a dire che "Abbiamo alzato la voce", classica frase da analfabeta terrone che non sa parlare ma vuole accusare qualcuno, un po' come quando sentiamo dire "Quello mi ha detto le parole"; pezzo di merda, checcazzo doveva dirti? Il porco del tuo dio ci ha impostati per comunicare con le parole; cosa avrebbe dovuto dirti, dei grafemi?

Fui scaraventato a terra, sbattendo la schiena. 
Giuseppe prese una carrellata di pugni in faccia e sul collo. Stufo del trattamento - il coglione non si fermava, continuava furioso in preda a una furia aliena, come stesse picchiando la carcassa putrefatta di quel porco del padre - Giuseppe prese un piatto e lo spaccò in testa al pezzo di merda che probabilmente si stava gasando nella sua veste di punitore.

Pagammo la cena, ce ne andammo doloranti nella notte.
Era finita.

O meglio, sarebbe finita lì se qualche altro figlio di puttana non si fosse intromesso prendendoci la targa.

Fummo denunciati!!!
Dopo sei anni quella storia va avanti.

Quest'anno mi sono deciso: non voglio più avere quella storia che mi gira nella testa, non voglio più avere a che fare col sistema italiano. Diamo i soldi a quel povero testa di cazzo (come minimo una parte di quei soldi li userà la figlia per comprarcisi della roba tagliata male, andrà in overdose, e il resto della somma verrà speso per il funerale).

Mi vesto, vado al bar a prendere un caffe, la testa zeppa di tag inquietanti come "avvocato", "pagare", "soldi", "causa", "analfabeta figliodiputtana schifoso" et simili.

Mi sta bollendo la testa mentre il caffè mi riscalda le budella, quando decido che è giunto il momento di farla finita, pensare 'ste cazzate non serve a niente, solo stare peggio senza motivo.

Nel momento in cui decido fermamente "BASTA", sento un potente schiocco, rumore di tazzine che si infrangono sul pavimento, un pugno che distrugge un tavolino.

"Porcoddio, basta coi carabiniere, basta con gli avvocati, eh, porcamadonna, mi hai rotto i coglioni, porcoddio, mi ha ROTTO I COGLIONI".

Un tizio infuriato sta demolendo i tavolini a suon di bestemmie.

"La devi smettere porcamadonna, devi stare zitta, di fronte alla gente, io, io, porcoddio adesso bbbbashta, che vuuuoi da me, voi non mi conoscete, porcoddio, voi ancora non mi conoscete" (e che dobbiamo fare per conoscerlo, aspettare che esca il cofanetto con la seconda stagione de "the great italian table destroyer"?).

La fuffa va avanti per cinque intensi, goliardici minuti durante i quali l'esasperato protagonista naviga in un mare d'idiozia, continuando a tornare ai 2 punti chiave della questione, ovverosia 1) gli sono stati danneggiati i testicoli 
2) è stufo della kafkiana burocrazia alla quale deve sottoporsi ogniqualvolta la sua compagna (che è una di quelle entità nemiche che ce l'hanno a morte col suo basso coccige) ha qualcosa da ridire sulla sua condotta esistenziale.

E' stato come se le mie convinzioni del momento, i miei pensieri, l' "Egregor" al quale la mia mente si era collegata si fosse trasferito nella mente dell'uomo.

Ho creato proprio un bello scenario per iniziare la giornata.

Se non altro, ora sono qui a scrivere, a riportare la testimonianza di questo palese caso di "Transfert di pendolo".

I pendoli sono... leggete "Reality Transurfing". 
Ci sta tutta.

La penso come Vadim Zeland.

Speriamo che il tizio non scopra che gli ho ceduto il mio pendolo distruttivo sennò mi denuncerà... anche se pure lui ha qualche problemino riguardo giudici, avvocati e burocrazia rompicoglioni.

Comunque una cosa è certa: già di per sè il concetto di "Sistema giuridico" è una pagliacciata che solo un pugno di massoni idioti poteva inventare (e solo una massa di pecore rincoglionite come noi poteva accettare).

Sapete cos'è la "giustizia" secondo il nostro inculcato sistema di pensiero?


Ci sono due o più persone che si accusano a vicenda per le più svariate cazzate che solo una mente involuta possa concepire. 

Tutte e due le parti credono (si sono auto convinte) che la controparte gli abbia fatto un torto.

Vanno dai carabinieri, esseri mai capaci di scrivere correttamente ciò che gli viene detto dai lamentosi stronzi , e sporgono una "denuncia".

Quando la pratica con scritta tutta la fuffia capita in mano allo stronzo di dovere, parte la "causa". 

Curioso l'utilizzo di questo sostantivo; "causa"; è proprio la causa del male.

Piccola digressione.

Quella sera, in quel fottuto ristorante, tutti e noi tre abbiamo ricevuto la nostra buona dose di legnate.
Poteva finire lì, invece dopo sei anni siamo ancora qui a rimuginare su quella stronzata.
Sia io, che il mio amico, che l'altro figliodiputtana stiamo male, non stiamo assolutamente in pace riguardo questo accadimento del passato. 

La CAUSA del nostro malessere è proprio la CAUSA. 

Visto come ci inculano dicendocelo in faccia? 

IO TI STO INCULANDO E TU NON TE NE ACCORGI, POVERO SCEMO.

Questo è il nostro sistema.

Si va in tribunale, un posto acchittato come l'interno di una barca; si ha la sensazione di entrare a bordo di una nave: per "accedere" alla zona dove ci sono la sedia del giudice, il banco dei testimoni, c'è sempre una simbolica recinzione in legno che va attraversata aprendo una porticina, il che non è casuale.

Contrariamente a ciò che si pensa la nostra vita è soggetta alle leggi della marina mercantile; per il Sistema ognuno di noi è una s.p.a. dalla nascita.
Se non ci credete fatevi un paio di domande su com'è scritto il vostro nume sulle lettere che vi arrivano dalla Banca, dalla posta, oppure controllate su google come funziona 'sta storia della marina mercantile; sarete ancora più felici di vivere in questo paese. 

Il giudice sente i poveri stronzi lamentarsi.
Sente anche gli "amici" che sostengono la tesi di uno dei due stronzi (che chiameremo "testimoni", proprio come quelli del Geova).

Il giudice lascia passare un po' di tempo, crea suspense, permette a sè stesso e al sistema di guadagnare quanti più soldi possibili poi, di punto in bianco, esce col verdetto, cioè stabilisce ufficialmente chi dei due è lo stronzo che ha torto e chi ha ragione.

Cos'hanno in comune TUTTE LE CAUSE GIURIDICHE?
Il finale.
Ogni causa finisce con uno che paga e l'altro che intasca.

Potete aver ucciso un uomo, toccato un culo, rubato un chewin gum: tutte le cause hanno come unico scopo far sborsare denaro a qualcuno.

Il metro di misura della giustizia è il denaro.

Viviamo in questo mondo.
Cos'è giusto?
Ciò che viene pagato.

Wow.
Bellissimo, proprio un mondo creato a immagine e somiglianza di dio.

Per gli esseri umani, "Giustizia" significa "quanto sei pronto a sborsare per dimostrare al mondo che hai ragione".

... ed esiste persino gente che ha paura della fine del mondo...

Mi fermo qui, tanto quello che ho detto lo sapete già.
Volevo solo sfogarmi un attimo e raccontare l'infausto transfert.

Ci vediamo la settimana prossima

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