lunedì 30 luglio 2012
BASTA-CO-STA-CAZZO-DI-CRISI
Il sesto giorno.
Sono trascorsi VI giorni dal ritorno nella natia terronia.
Più che per ri-gustarmi il piacere puro e cristallino di stare in mezzo alla merda, sono tornato per lavorare - dove ho lavorato l’anno scorso, alla “sagra del pesce azzurro” come factotum di cucina – , tirar su un gruzzoletto per sbolognarmi dai maròni la famosa vicenda giuridica col foggiano furente (e analfabeta) che mi trascino dietro dal 2005.
In realtà, voglio lavorare perché necessito urgentemente di un’acustica Stonebridge come si deve.
Martinsicuro è come l’avevo lasciata 9 mesi fa.
Non è cambiato nulla (senso di colpa e di inadeguatezza dei cittadini a parte).
In certa fantascienza, come negli idilliaci racconti di Rod Serling sull’infanzia, sarebbero il desiderio e ambizione del protagonista, trovare tutto esattamente com’era in passato– luoghi esteticamente inalterati, persone mai invecchiate.
Questi racconti si dividono in due categorie: quelli che finiscono con la crescita, l’entrata nel mondo “adulto” (vedi “La giostra [Walking Distance]) e le storie in cui il malcapitato – sempre di sesso maschile, probabilmente perché negli anni 50 eravamo più stronzi, noi maschietti - , decide di regredire, tornare allo stato infantile (vedi “Non ricordo come cazzo si chiama”, comunque, in quell’episodio de “Ai Confini della Realtà” l’uomo si sposa, torna nella casa d’infanzia per radunare i suoi effetti personali, fare le valigie, partire insieme alla moglie per il viaggio di nozze; da che mette piede in casa, s’incammina sul viale dei ricordi, trova scuse, continua a rinviare la partenza fin quando - complice il fantasma della madre - si trasforma in bambino e manda a fare in culo la moglie).
A che categoria apparterrò?
Mai dire mai; lo spazio delle varianti è infinito.
Tutto dipende se vorrò spiccare il volo verso l’idilliaca vita degli ultimi 9 mesi o se il mio amore per le scienze antropologiche mi faccia venir voglia di studiare minuziosamente gli effetti dell’eroina iniettata in una vena del pene.
Live or exist: you have the key (of your mother’s ass!!!!).
Vivevo in Veneto e sono dovuto tornare in terrònia per lavorare!!!
Ironia, no?!
“Ehhhh, la crisi ha colpito anche il nord, ormai sono tutti in crisi (pure quel porco di Geova), e c’è la crisi”.
Vi posso informare che su, tra i polentoni, la parola “crisi” la si sente di straforo, di tanto in tanto, giusto quando i venditori porta a porta rompicoglioni - che vedono cagate inutili - t’invadono il negozio altezzosi, farciti di PNL e puttanate (de)motivazionali varie per appiopparti aria fritta.
In questi giorni ho visto quasi solo gente brutta, scontenta, malata di vita venefica.
Emaciati, scoraggiati, delusi, con una lieve punta d’orgoglio in petto - mascherata da tristezza (ecco come funziona l’ego - non facevano altro che ricordarmi: “Di sicuro non c’è più niente, non ci sono più certezze, è un periodo così, NON C’E’ PIU’ NIENTE DI FISSO” ; il campionario di frasi fatte inculcate nella mente del cittadino medio (conoscitore di 349 vocaboli [approssimativamente]) dalle menti a capo delle televisioni di regime – è ormai accertato che la gente pensa SOLO in direzione televisiva, cioè entro le staccionate dei recinti mentali imposti dai vari “telegiornali”.
Ho escogitato questa risposta: “.È sempre stato un periodo così, e non può essere altrimenti [nei vari testi storici da me consultati, non mi sono mai imbattuto in “periodi cosà”], le certezze non ci sono mai state, perché “certezza” è prerogativa di “fiducia” e un una razza come quella umana, addestrata a sterminarsi da sola, senza motivo, non può conoscerla; tuttavia ricorda, puoi sempre contare sul potere delle piante.
Le loro radici cazzo se sono FISSE, SICURE, CERTE.
Ovviamente l’interlocutore medio s’annoierebbe verso “periodo così…”, perciò mi limito a dire: - Perché, hai qualcosa da perdere?
Lì ci rimangono male, come se gli avessi guastato i piani per continuare a stare male (e l’ho fatto).
Provateci anche voi, coi vostri amici, coi vostri conoscenti: v’accorgerete che ciò che ci sta succedendo lo vogliamo noi stessi, con tutto il cuore; solo che invece di approfittarne (di ‘sta cazzo di crisi) per toglierci dalla mente tutti i desideri distorti (che chiamiamo “i miei sogni”) inculcatici con estrema facilità, facciamo sì che tutto rimanga come prima – che stavolta, oh figli miei, è davvero fisso sicuro e certo che nulla sarà mai più come prima, E PER FORTUNA!!!
Questa “crisi” viene definita “crisi” dai telegiornali perché essi devono mantenere integro il sistema, il dogma, lo status quo; per “Loro”, cioè per i governanti è una gravissima crisi, perché a poco a poco stanno perdendo il potere che hanno esercitato su di noi che stiamo disertando dai branchi, evadendo dalle recinzioni della mente – nelle quali sono nati, cresciuti e morti i nostri parenti, e i parenti dei loro parenti.
Chiedete a qualcuno: “Perché c’è la crisi?” e poi “Da cosa è dovuta?”.
Quasi tutti vi risponderanno che c’è la crisi perché non c’è il lavoro.
Oppure che c’è la crisi perché c’è la crisi (è la più gettonata).
Il fatto è che se ti dicono che “una cosa è così”, soprattutto che quella cosa “esiste”, tu fai sì sì con la testa, la prendi AUTOMATICAMENTE per realtà Oggettiva, e nel momento in cui arriva qualcuno che ti fa notare che non c’è niente, che non è vero, t’incazzi, ti metti in difensiva e attacchi, perché sei addestrato a tenere in piedi ogni singolo, stupido dogma che ti viene proposto dai media (e dagli altri inconsapevoli pecoroni che ti circondano).
Prima cosa perché richiede un pochino di facoltà mentali sviluppare una conversazione in cui:
1) Devi aver maturato opinioni più significative di “bello\brutto”.
2) Devi ascoltare attentamente un'altra persona, cosa che richiede
uso di facoltà mentali.
3) Devi essere pronto a mettere in discussione ciò che credi vero.
4) Devi essere capace di saper fare queste cose contemporaneamente.
5) Devi essere capace di saper fare queste cose contemporaneamente nonostante - ne su youtube ne su altri siti internet - nessuno abbia postato un tutorial da cui imparare l’antica, obsoleta arte della comunicazione bilaterale.
Seconda cosa perché, tolte le pecore che si lamentano, di fronte a una sconcertante evidenza di fatti è difficile negare come realmente stiano le cose che vediamo.
Ora vi faccio bruciare una trentina di calorie con un ragionamento complicatissimo – in quanto, tra le altre cose implica ricordarvi un periodo talmente antico (5 anni fa) – che richiederà tutta la vostra attenzione.
Fate un bel respiro profondo.
Proiettatevi nel vostro “io” di 5 anni, un anno prima di questa fantomatica crisi.
Riappropriatevi delle vostre sensazioni, dello stato mentale in cui vi trovavate all’epoca, quando ancora non eravate terrorizzati e demotivati da anni di reiterati scoraggiamenti apocalittici.
Se vi avessero detto “siamo in piena crisi, non si può fare niente, cadranno i governi, le banche falliranno”, li avreste mandati ‘affanculo, perché allora – come ora – vi sareste guardati attorno.
Fatelo ora.
Guardatevi attorno.
Dove sono i morti ai bordi delle strade?
Dove sono le epidemie che decimano la popolazione?
Dove sono le persone che chiedono l’elemosina a ogni angolo di
ogni città?
COME CAZZO FA A STARCI LA CRISI SE ABBIAMO IL PIU’ ALTO TASSO DI BAMBINI OBESI AL MONDO, PORCOIDDIO?
Se c’è una vera crisi ciò implica che non ci sia più cibo.
A me pare che di cibo ce ne sia il quintuplo di quello di cui necessitiamo.
Perciò andatevene affanculo voi e le vostre credenze, siano mentali che quelle ricolme di cibi geneticamente modificati.
C’è la crisi per chi governa.
Per chi ha sempre “subìto” c’è la possibilità di liberarsi con estrema facilità.
Fin quando chi ha “subìto” reggerà il gioco del sistema, cazzo se ci sarà la crisi.
Sprofonderemo nella merda, la mangeremo, la ricagheremo, e ci uccideremo gli uni con gli altri pur di prenderne una manciata da quella cagata dagli altri.
Oggi volevo scrivere un post diverso, sulla scia del grandissimo FRANCESCO PICCOLO (recuperate immediatamente “Momenti di trascurabile gioia”), solo che…
Avevo bisogno di sfogarmi.
Sono in crisi.
lunedì 23 luglio 2012
UNA COSA NON DIVERTENTE CHE SPERO NON MI CAPITI PIU'
Può succederti in qualsiasi momento (grazie al cazzo!!!), che lo voglia o meno (ari grazie al cazzo; sei tu a farlo!!!!), sia il tuo giorno libero (a, ah) o un giorno che sei costretto (lo credi) a spendere le canoniche 8h al proprietario di vite (alias “datore di lavoro”), il quale ti darà un effimero contentino a fine mese da spendere al centro commerciale, così da sedarTi, dando modo al Sistema di mantenersi in-te-gro.
A me - cazzone di prima categoria - è successo in uno dei miei tanti giorni liberi, per l’esattezza il 12/05/12 (data da profezia altisonante, eh?!).
Per essere accademicamente ammorbanti, il fattaccio si è compiuto la sera del giorno prima (il 12/05/12 sono stato testimone dei risvolti).
Stavo gustando un ottimo piatto di cavoletti di Bruxelles e patate al forno, tagliate con amore, passate sotto acqua bollente (serve a de-amidizzarle) con devota professionalità, adagiate nella teglia vestita di carta forno oleata con la cura di cui solo una madre alle prese col neonato è sapiente maestra.
Masticando è successo.
Affilati molari successe che tranciarono di netto l’emisfero destro della lingua, causandomi negli occhi (annebbiati dalla birra) un inaspettato temporale pre uragano.
Le patate esalavano succulente, calde come la ferita dalla quale sgorgava sangue violaceo, infausto nettare dei demoni dell’Ade.
Esposte a fonti di calore, ferite d’ogni genere si tramutano (a loro volta) in fonti blasfeme, perché un escoriazione già di per sé irritata, esposta a temperature irritanti, diventa un piccolo requiem, colonna sonora della zona offesa.
E io masticavo, masticavo, sbiascicavo parlando, parlando, ignorando il terribile dolore appena percepito (lì per lì intuivo intellettualmente l’ipotetica natura del danno, non accusandone gli effetti in tempo reale [quel che si chiama “ferita a sangue caldo”] ).
Nel dopo cena, sigarette rollate con meno amore di quello speso durante la preparazione dei tuberi (causa del mio male), furono avidamente fumate, esponendo la ferita ad esalazioni di catrame e carbonio surriscaldati, portati a temperatura ottimale per friggere… patatine fritte.
Agendo come un comune cittadino, mi sono detto: - Vabbe’, non è successo niente. Vado a dormire e domani sarà tutto passato.
Povero stolto.
Povero, povero stolto.
Stolto.
Stolto e testa di cazzo imbruttita.
TABELLA DI MARCIA DI UN MORIBONDO
N.d.R. : le ore sono accuratamente riportate perché il paziente disperato continuava a guardare il cellulare, come se il tempo avesse poteri taumaturgici.
Ore 04:32
Sveglia con atroce dolore all’interno della bocca. Il dolore viene (in un secondo momento) focalizzato nella parte destra della lingua (ma dai?).
Le ipotesi non possono che essere una; ho fatto metastatizzare una ferita, io, col mio tacito consenso, da solo.
Ore 04:45 (.ca)
Agonizzante mi trascino in salotto, spalmandomi sul divano come una gazzella cui è stata appena fatta saltare metà zampa (destra?) da un cacciatore bianco/cuore nero degno della peggior memoria eastwoodiana.
Mi rannicchio su un lato (sinistro, echeccazzo), prendo un cuscino, lo poggio sulla guancia (?), cerco di addormentarmi inspirando profondamente, mettendo in pratica le più note tecniche di respirazione yoga per isolare la parte ferita, cercando di scordare di possedere un corpo, di essere prigioniero di un corpo tumefatto.
Ore 05:00
Il sonno non arriva.
Quella grande invenzione che è spegnersi per andare a vivere in una realtà onirica purtroppo non funziona.
Non nel mio caso.
Provo a farmi il “trattamento dei punti di percezione”, tecnica essena che permette al praticante di fornire energia a specifici punti dei corpi sottili, così da accelerarne i processi evolutivi (e di guarigione).
Anche la tribù essena con tutto il suo sconfinato sapere tramandato da secoli mi lascia a piedi s’una strada di bestemmie e voglia di piangere.
Ore 05:15
Disperato, tento di mettere in pratica esercizi ed insegnamenti de “Un Corso in Miracoli”.
Devo abbandonarmi, arrendermi, chiedere aiuto.
Qualche minuto dopo sto supplicando.
Una manciata di secondi dopo prendo in considerazione l’idea di trascinarmi a 500m da casa, presso una sede della Croce Rossa.
Desisto: forse non ho ancora imparato abbastanza dal dolore che mi sono causato, conscio che quando ti “capita un inconveniente”, in realtà sei tu stesso ad esserti messo in una situazione pericolosa, con l’Intenzione di fronteggiare paure - che ti porti dietro da tempo, che devi assolutamente trascendere – con lo Scopo di riconnetterti al Tutto.
Ore 05:30
Se prima lo fosse stato solo un pochino, da circa mezz’ora Dio non è più amico mio ufficialmente (sia su FB che nella vita “reale”).
Ore 05: 37
Mi vesto, esco a fare 4000 passi in cerca di conforto, bramoso di pace (stato dell’Essere che mi sono temporaneamente precluso).
Indosso una canottiera bianca; un po’ leggerino per l’arietta maledetta che fa drizzare ogni pelo del corpo.
Compio un giro della piazza principale singhiozzando di singulto in singulto. Ogni volta che deglutisco sento coltelli che s’infilano al centro della bocca, rendendo tutto il corpo uno strofinaccio zuppo di malessere.
Dio, se bestemmiavo, oh, ad alta voce. Sembravo uno dei folli che parlano da soli alla stazione.
VUOTO TEMPORALE (ricordo i miei piedi che camminano indipendenti, bestemmie, lacrime che non riuscivo a piangere).
Ore 07:45
Arrivano gli scuolabus carichi di vita, colmi di vite urlanti, febbricitanti – la scuola sta finendo, gli esami (per alcuni) stanno per cominciare.
Cerco di spostare l’attenzione su qualche giovincella.
Non devo avere un aspetto tanto “fico”, vengo guardato come un lebbroso alla sua ultima molecola d’ossigeno (fatta eccezione per una biondina niente male, occhi di mare, labbra di pesca, lingua fottutamente sana, che mi ha sorriso).
Tutti entrati nell’Istituto, solo in mezzo alla strada, provo a far camminare la memoria sul sentiero dei ricordi per perdermi in elucubrazioni updikeiane sulla giovinezza (e relativa perdita della medesima).
Ma non ci riesco, per tre motivi: a) ho avuto un adolescenza che definire di merda è esponenzialmente riduttivo, b) per cui non ho ricordi felici di quel periodo, c) diostracàn se sto male, mi fa male, non sto bene da nessuna parte, vi prego, aiutatemi, voglio spegnermi senza lasciar traccia, voglio perire, voglio schiattare, voglio morire, che qualche dio babilonese mi faccia la grazia, mannaggia al pantheon TUTTO.
ALTRO VUOTO (ricordo me, alla finestra, che do un pugno al muro, poi vado al bagno, tiro giù i calzoni e, di lato, tento di sputare nella doccia la saliva che non riesco a inghiottire, sputando liquido biancastro e sangue inquietante).
Ore 08:45
Sono sul letto, Elena chiede perché non l’ho svegliata, così potevamo sbolognarci il dolore in due, trovare qualche rimedio (ora ricordo che alle 08:16 ho comprato un ghiacciolo alla coca cola [bleah!] e c’ho messo venti minuti per “mangiarlo”, succhiandolo come l’amaro cazzo della sconfitta), così mi appioppa un simbolo esseno (a casa nostra siamo parecchio esseni, seppur blasfemi e negazionisti) tipo i simboli del reiki e sprofondo in un sonno incosciente fino alle 10:30, quando il dolore e quasi del tutto sparito.
MORALE
…?
Durante le ore di calvario ho scoperto - e compreso - molte sfaccettature dell’Ego (ciò che crediamo di essere, ma che non siamo), come agisce, come ti tenta, come ti seduce e ti conquista.
Ogni istante mi sentivo autorizzato a prendermela con “qualcuno”, ad attribuire la colpa del mio incidente a una qualsiasi entità pur di dare la colpa ad altri (“sono nervoso per colpa di…”, “mi sono pestato la lingua perché questo/quello mi ha fatto distrarre”, “non ero centrato a causa di…” ecc.).
Il piacere “consolatorio” che pensavo potessi sperimentare lamentandomi era molto invitante, ma non ho ceduto, perché era quello che l’Ego voleva farmi credere.
L’Ego si nutre dei nostri “-“ segnati sulla lavagna dell’infelicità, perché è di odio, paura e colpa ch’egli si nutre.
Ma gli ho voltato le spalle.
E ho avuto modo di studiarlo.
E adesso, ogni volta che “sono incazzato per colpa di…”, prima di fare l’elenco delle “brutture del mondo” e dei suoi “responsabili”, ci penso un paio di secondi.
E talvolta desisto.
E subito mi sento meglio.
martedì 17 luglio 2012
LO GNAAAARG
UN RACCONTO SCRITTO QUALCHE ANNO FA.
ENJOY IT
Entrai sospirando di sollievo visto che il locale era dotato di aria condizionata da urlo; in quel caso mi sarei accontentato anche di un patetico ventilatore stile mia nonna anni venti.
Ho sempre sofferto il caldo.
E il fascino delle donne stupide.
Salutai il barbiere, un motociclista pacifista ambientalista ultra politicizzato dal cuore tenero, dedicatosi vita natural durante contro le ingiustizie provinciali.
Mi sedetti ad aspettare, visto che un anziano signore stava godendo delle doti di Mario, pluri diplomato tra Milano e New York – un falciacapelli coi contro coglioni.
Avevo tra le mani “Dago Red” di Fante, dopo tre righe di prefazione iniziai a sfogliare un giornale a caso pescato tra le piramidi giacenti sul tavolo di vetro - e canne di bambù intrecciate da manuale.
Ispirato dalla copertina presi quello con la foto di Berlusconi che, grazie ad un discreto fotomontaggio, teneva in mano una maschera, un ibrido tra la sua faccia e quella "incazzata classica" (icona del teatro greco). Sfogliai quelle pagine di donne, belle donne, donne patinate, inutili, insignificanti, contenitori virtuali di denaro e del seme dannato di atavici imprenditori privi di cuore - e riempiti di cocaina fino al buco dell'anima nera come l'acqua delle fogne.
Leggevo titolo dopo titolo pensando se certa gente, priva del benché minimo talento, scriveva in un giornale di quel calibro - uno tra i più letti in Italia - , dove cazzo saremmo precipitati culturalmente? , di fatto quel pensiero precipitò subito, troncato a metà da un urlo disumano.
Gnaaaàrg, - fece l'anziano signore, alla vista del rumoroso rasoio elettrico brandito da Mario con routinaria maestria.
Rimasi serrato alla poltrona incredulo; cosa cazzo gli stava prendendo?
Sembrava fosse la sua prima volta dal barbiere.
La prima volta nel mondo moderno tempestato rumorosi, fatiscenti macchinari da guerra estetica.
Posai il giornale, guistai quel grottesco - seppur istruttivo - metacinena della realtà sulla realtà.
Un "true mockumentary".
Sua figlia, bella signora mora dal culo abbozzato installatole da uno scultore pieno di tempo libero gli stava dicendo di stare fermo, non ci sarebbero voluti più di due minuti - il che era vero, l'uomo aveva tanti anni quanti capelli.
Mario incredulo, impegnato a non far trasparire il proprio divertimento, fingeva egregiamente un atteggiamento accondiscendente, paternalistico, nonostante il cliente avrebbe potuto essere il suo bis bis bis nonno.
- Papà, vuoi stare fermo? Guarda che ti butto le sigarette.
- Gnaaàrg, - rispose nuovamente l'atavico, cavernicolo nonnetto.
Mario esplose in una dinamitarda risata (però sempre repressa nel didentro; avesse potuto si sarebbe buttato a terra in lacrime).
Si arrese al pianto liberatorio quando il nonno spese venti dei suoi più vitali secondi per mandare tutti quanti 'affanculo; a quel punto anche la figlia fu costretta a sedersi dalle risate. Sembrava di stare in un posto tipo circo - senza animali maltrattati.
Le bestie eravamo noi, ci trattavamo benissimo, il nostro domatore era involontariamente burlone quanto carnefice.
- Dài che abbiamo finito, ci manca solo una botta di rasoio - , sussurrò Mario rassicurante, come un papà che spiega al figlio quanto siano importanti gli odiati broccoli lasciati a marcire nell'odiato piatto della cena.
Futile dirvi quale onomatopea fu scagliato nella sala al posto una risposta definitiva.
M'alzai, fingendo di andare fuori a fumare.
Ero completamente rosso, il corpo contratto pronto a spezzarsi in una grandissima risata grossa come un colpo di tosse catarrosa preservato per ore e ore, muco accumulato su catarro, dinamite verde pronta a esplodere dai bronchi per sparpagliarsi ovunque.
Feci cliccare il coperchio dello Zippo, un colpo di pollice deciso alla rotellina, la fiamma si accese, la diavoleria americana prese ad ardere.
Ad un tratto il vecchio, contro i miei pronostici
(e quelli del barbiere)
cominciò - quello che doveva essere - un discorso.
Mi affacciai, tentando di scoprire se fosse un falso allarme, una chimera inventata di sana pianta dalla mia mente, bramosa di storie pazzesche da raccontare ai posteri, posteri ai quali non frega un cazzo di niente se non di plastica e sostanze eccitanti.
Invece aveva detto qualcosa in dialetto.
Aveva fame.
Dalle mie parti “mangiare” si dice “magnàre” come d'altronde in molte regioni della penisola bagnata per tre parti dall'immondizia.
Per quanto gli fosse possibile farsi capire aveva fame, lo stava dicendo ora, proprio di fronte a noi, piccolo pubblico del grottesco cabaret.
Cosa c'è papà? Hai fame? Vuoi mangiare?
La risposta fu tremendamente ambigua quanto allarmante; stavolta lo gnaaaàrg fu un misto tra un grugnito animalesco e un “no” pronunciato dall'ubriacone del villagio islamico italiano.
Avete mai visto un islamico ubriacarsi?
Se non lo avete visto sicuramente l'avrete sentito urlare per qualche vicolo fetido di piscio e vomito nel cuore della notte.
La vecchia gloria gnaaaàrreggiante, alla vista del sorpassatissimo rasoio da barbiere da film western prese a shakerarsi, pareva essersi beccato un Parkinson lì sul posto, tremava tutto come una bambola gonfiabile elettrica, una vasca idromassaggio senza acqua piena di dolore d'anni passati a fare...
Chissà che vita aveva vissuto, la somma degli eventi che lo avevano portato a trovarsi in quel posto, semi cosciente, ad essere minacciato dalla figlia per farsi tagliare capelli che neanche aveva...
Provai a immaginare il glorioso
(o l'infausto)
passato dell'uomo.
Molto spesso pensiamo, discutiamo, ridiamo degli anziani
(dei "vecchi")
come fossero entità misteriose, spiritose, estranee alla nostra natura.
Non ci ricordiamo mai che una volta erano esattamente come noi adesso.
Forse erano anche meglio.
Li vediamo inermi, incerti, tremanti, bambini pieni di rughe ansie che il più delle volte non si riesce a capire di cos'abbiano bisogno.
Adesso, ripensandoci, ho detto una puttanata; ciò che pensavano di volere dalla vita - a questo punto - gli è già arrivato.
Oppure no.
Anni e anni di storie ordinarie, straordinarie, da raccontare.
Il potere dell'oratoria antica, svanita dote del corso degli anni scanditi da orologi televisivi.
Adesso gnaaaaàrg non mi fece ridere.
Mi sentivo una merda.
Il verso era davvero spassoso, faceva collassare dal ridere - sopratutto il timbro baritonale col quale ce lo scagliava nelle orecchie, manco fosse un anatema).
Eppure ci eravamo dimenticati che quella cosa gracchiante sulla sedia, seppur avesse una versione ultradecadente del nostro aspetto, era come noi, ne più ne meno.
Era la proiezione di ciò che saremmo stati di lì a qualche anno.
Ci avrebbe fatto piacere lo stesso trattamento?
Combatti una guerra o combatti una vita per arrivare a fine mese.
Vincitore o perdente riesci ad uscirne con le tue gambe e ora il ringraziamento che ti viene dato è una serie di persone che ti prendono per il culo, ti trattano con simpatia come si farebbe con un neonato?
Prima di allora già lo sospettavo, dopo quel ragionamento ebbi le prove tangibili per poter dire che la vita non ne valeva la pena.
Non ne vale la pena.
Era per quello che gli umani continuavano a inventarsi dèi, miti ed icone: era il loro modo per dare significato ad un periodo medio breve privo di qualsiasi significato.
Viviamo perché esistiamo.
Andiamo avanti così, tanto per.
L'inferno e il paradiso se li erano inventati per dissuaderci da fare l'unica cosa sensata a questo mondo.
Farla finita subito; insomma, se sai come andrà a finire, che motivo c'è perseverare nel dolore?
Vi sarà capitato di non andare al cinema a vedere un film perché qualcuno vi ha raccontato il finale, no?
Come la mettiamo con QUESTO film?
Mi alzai, andai a stringere la mano all'uomo che prima mi aveva fatto ridere, poi mi aveva donato una chiara quanto disarmante visione delle cose, salutai svogliatamente Mario e la figlia della mia decrepita ispirazione e tornai a casa pensando a quel verso terribile che, nascosto in sé, portava tutti i significati esistenti, i significati che tentavano di spiegare i filosofi, gli scienziati, i maestri di vita, i santoni.
Fu quella la prima volta che pensai al suicidio.
ENJOY IT
MODELLARE LA VITA COL RASOIO
(lo gnaaaaàààrg)
Entrai sospirando di sollievo visto che il locale era dotato di aria condizionata da urlo; in quel caso mi sarei accontentato anche di un patetico ventilatore stile mia nonna anni venti.
Ho sempre sofferto il caldo.
E il fascino delle donne stupide.
Salutai il barbiere, un motociclista pacifista ambientalista ultra politicizzato dal cuore tenero, dedicatosi vita natural durante contro le ingiustizie provinciali.
Mi sedetti ad aspettare, visto che un anziano signore stava godendo delle doti di Mario, pluri diplomato tra Milano e New York – un falciacapelli coi contro coglioni.
Avevo tra le mani “Dago Red” di Fante, dopo tre righe di prefazione iniziai a sfogliare un giornale a caso pescato tra le piramidi giacenti sul tavolo di vetro - e canne di bambù intrecciate da manuale.
Ispirato dalla copertina presi quello con la foto di Berlusconi che, grazie ad un discreto fotomontaggio, teneva in mano una maschera, un ibrido tra la sua faccia e quella "incazzata classica" (icona del teatro greco). Sfogliai quelle pagine di donne, belle donne, donne patinate, inutili, insignificanti, contenitori virtuali di denaro e del seme dannato di atavici imprenditori privi di cuore - e riempiti di cocaina fino al buco dell'anima nera come l'acqua delle fogne.
Leggevo titolo dopo titolo pensando se certa gente, priva del benché minimo talento, scriveva in un giornale di quel calibro - uno tra i più letti in Italia - , dove cazzo saremmo precipitati culturalmente? , di fatto quel pensiero precipitò subito, troncato a metà da un urlo disumano.
Gnaaaàrg, - fece l'anziano signore, alla vista del rumoroso rasoio elettrico brandito da Mario con routinaria maestria.
Rimasi serrato alla poltrona incredulo; cosa cazzo gli stava prendendo?
Sembrava fosse la sua prima volta dal barbiere.
La prima volta nel mondo moderno tempestato rumorosi, fatiscenti macchinari da guerra estetica.
Posai il giornale, guistai quel grottesco - seppur istruttivo - metacinena della realtà sulla realtà.
Un "true mockumentary".
Sua figlia, bella signora mora dal culo abbozzato installatole da uno scultore pieno di tempo libero gli stava dicendo di stare fermo, non ci sarebbero voluti più di due minuti - il che era vero, l'uomo aveva tanti anni quanti capelli.
Mario incredulo, impegnato a non far trasparire il proprio divertimento, fingeva egregiamente un atteggiamento accondiscendente, paternalistico, nonostante il cliente avrebbe potuto essere il suo bis bis bis nonno.
- Papà, vuoi stare fermo? Guarda che ti butto le sigarette.
- Gnaaàrg, - rispose nuovamente l'atavico, cavernicolo nonnetto.
Mario esplose in una dinamitarda risata (però sempre repressa nel didentro; avesse potuto si sarebbe buttato a terra in lacrime).
Si arrese al pianto liberatorio quando il nonno spese venti dei suoi più vitali secondi per mandare tutti quanti 'affanculo; a quel punto anche la figlia fu costretta a sedersi dalle risate. Sembrava di stare in un posto tipo circo - senza animali maltrattati.
Le bestie eravamo noi, ci trattavamo benissimo, il nostro domatore era involontariamente burlone quanto carnefice.
- Dài che abbiamo finito, ci manca solo una botta di rasoio - , sussurrò Mario rassicurante, come un papà che spiega al figlio quanto siano importanti gli odiati broccoli lasciati a marcire nell'odiato piatto della cena.
Futile dirvi quale onomatopea fu scagliato nella sala al posto una risposta definitiva.
M'alzai, fingendo di andare fuori a fumare.
Ero completamente rosso, il corpo contratto pronto a spezzarsi in una grandissima risata grossa come un colpo di tosse catarrosa preservato per ore e ore, muco accumulato su catarro, dinamite verde pronta a esplodere dai bronchi per sparpagliarsi ovunque.
Feci cliccare il coperchio dello Zippo, un colpo di pollice deciso alla rotellina, la fiamma si accese, la diavoleria americana prese ad ardere.
Ad un tratto il vecchio, contro i miei pronostici
(e quelli del barbiere)
cominciò - quello che doveva essere - un discorso.
Mi affacciai, tentando di scoprire se fosse un falso allarme, una chimera inventata di sana pianta dalla mia mente, bramosa di storie pazzesche da raccontare ai posteri, posteri ai quali non frega un cazzo di niente se non di plastica e sostanze eccitanti.
Invece aveva detto qualcosa in dialetto.
Aveva fame.
Dalle mie parti “mangiare” si dice “magnàre” come d'altronde in molte regioni della penisola bagnata per tre parti dall'immondizia.
Per quanto gli fosse possibile farsi capire aveva fame, lo stava dicendo ora, proprio di fronte a noi, piccolo pubblico del grottesco cabaret.
Cosa c'è papà? Hai fame? Vuoi mangiare?
La risposta fu tremendamente ambigua quanto allarmante; stavolta lo gnaaaàrg fu un misto tra un grugnito animalesco e un “no” pronunciato dall'ubriacone del villagio islamico italiano.
Avete mai visto un islamico ubriacarsi?
Se non lo avete visto sicuramente l'avrete sentito urlare per qualche vicolo fetido di piscio e vomito nel cuore della notte.
La vecchia gloria gnaaaàrreggiante, alla vista del sorpassatissimo rasoio da barbiere da film western prese a shakerarsi, pareva essersi beccato un Parkinson lì sul posto, tremava tutto come una bambola gonfiabile elettrica, una vasca idromassaggio senza acqua piena di dolore d'anni passati a fare...
Chissà che vita aveva vissuto, la somma degli eventi che lo avevano portato a trovarsi in quel posto, semi cosciente, ad essere minacciato dalla figlia per farsi tagliare capelli che neanche aveva...
Provai a immaginare il glorioso
(o l'infausto)
passato dell'uomo.
Molto spesso pensiamo, discutiamo, ridiamo degli anziani
(dei "vecchi")
come fossero entità misteriose, spiritose, estranee alla nostra natura.
Non ci ricordiamo mai che una volta erano esattamente come noi adesso.
Forse erano anche meglio.
Li vediamo inermi, incerti, tremanti, bambini pieni di rughe ansie che il più delle volte non si riesce a capire di cos'abbiano bisogno.
Adesso, ripensandoci, ho detto una puttanata; ciò che pensavano di volere dalla vita - a questo punto - gli è già arrivato.
Oppure no.
Anni e anni di storie ordinarie, straordinarie, da raccontare.
Il potere dell'oratoria antica, svanita dote del corso degli anni scanditi da orologi televisivi.
Adesso gnaaaaàrg non mi fece ridere.
Mi sentivo una merda.
Il verso era davvero spassoso, faceva collassare dal ridere - sopratutto il timbro baritonale col quale ce lo scagliava nelle orecchie, manco fosse un anatema).
Eppure ci eravamo dimenticati che quella cosa gracchiante sulla sedia, seppur avesse una versione ultradecadente del nostro aspetto, era come noi, ne più ne meno.
Era la proiezione di ciò che saremmo stati di lì a qualche anno.
Ci avrebbe fatto piacere lo stesso trattamento?
Combatti una guerra o combatti una vita per arrivare a fine mese.
Vincitore o perdente riesci ad uscirne con le tue gambe e ora il ringraziamento che ti viene dato è una serie di persone che ti prendono per il culo, ti trattano con simpatia come si farebbe con un neonato?
Prima di allora già lo sospettavo, dopo quel ragionamento ebbi le prove tangibili per poter dire che la vita non ne valeva la pena.
Non ne vale la pena.
Era per quello che gli umani continuavano a inventarsi dèi, miti ed icone: era il loro modo per dare significato ad un periodo medio breve privo di qualsiasi significato.
Viviamo perché esistiamo.
Andiamo avanti così, tanto per.
L'inferno e il paradiso se li erano inventati per dissuaderci da fare l'unica cosa sensata a questo mondo.
Farla finita subito; insomma, se sai come andrà a finire, che motivo c'è perseverare nel dolore?
Vi sarà capitato di non andare al cinema a vedere un film perché qualcuno vi ha raccontato il finale, no?
Come la mettiamo con QUESTO film?
Mi alzai, andai a stringere la mano all'uomo che prima mi aveva fatto ridere, poi mi aveva donato una chiara quanto disarmante visione delle cose, salutai svogliatamente Mario e la figlia della mia decrepita ispirazione e tornai a casa pensando a quel verso terribile che, nascosto in sé, portava tutti i significati esistenti, i significati che tentavano di spiegare i filosofi, gli scienziati, i maestri di vita, i santoni.
Fu quella la prima volta che pensai al suicidio.
lunedì 16 luglio 2012
lunedì 9 luglio 2012
E-CALL E ANNUNCI SESSUALI
oaiuhrgphaeghagafdndfkjnajkdnfakndfakjddnfòajdnfadjnaòddvn
10€ a chi decifra il messaggio nascosto.
Il premio potrà essere ritirato - dai geni matematici e navigati fiflologi che saranno riusciti a decifrare correttamente il messaggio nascosto – presso l’ospedale più vicino casa.
Inoltre i vincitori avranno diritto a un impianto COMPLETAMENTE GRATUITO di microchip RFID, di modo chi tutti potranno sapere dove si trovano i vincitori.
Le persone colte, intelligenti, devono essere SEMPRE reperibili, per legge.
A quanto pare, il Parlamento Europeo vuole che ENTRO IL 2015 TUTTE LE AUTOMOBILI SIANO DOTATE OB-BLI-GA-TO-RIA-MEN-TE DI UN E-CALL.
Cos’è un E-Call?
Quanto è attendibile la mia fonte?
Quando si tratta di promuovere dittatura silenziosa ogni giornale leccaculo è affidabile quanto la bibbia di satana.
Cito:
“Per alzata di mano E ALL’UNANIMITA’ (pensa quanto sono uniti, amorevole famiglia del mulino bianco) il parlamento europeo ha invitato la commissione (di che?) ad elaborare un piano per OBBLIGARE (“obbligare”, viva la sincerità!) GLI STATI, DATO CHE SOLTANTO (“soltanto”; bisogna aumentare la dittatura, ce n’è troppo poca, vero?) LO 0,4% DEI VEICOLI CIRCOLANTI DISPONE DI QUESTO STRUMENTO SU BASE VOLONTARIA, E TRATTASI SPESSO DI AUTO DI LUSSO (che culo, presto saremo guidatori di lusso tutti, wow!).
Il sistema si basa su una tecnologia affidabile, dai costi ormai affrontabili (per fortuna: già mi vedevo sfondare il cranio della vecchietta sotto casa, a martellate, pur di avere nella mia auto questo meraviglioso Grande Fratello Fai Da Te).
Il dispositivo è una sorta di GPS che raccoglie i dati degli strumenti di sicurezza dell’auto, cioè airbag, centralina (e livello di acido urico nella vescica del guidatore) E LE COORDINATE DEL LUOGO DELL’INCIDENTE (non dicono che, anche se non hai fatto l’incidente ti porti SEMPRE appresso un cazzo di gps e le autorità sanno dove ti trovi in qualsiasi momento).
La figata è che grazie a questo giocattolino del diavolo – pensate ancora una volta che culo – “Si potrebbero salvare fino a 2500 VITE L’ANNO e RIDURRE LE LESIONI DAL 10 AL 15%”.
Su quest’ultima concordo: se tu, sfortunato guidatore – mettiamo – frantumi il parabrezza col cranio penzolante, schegge di vetro ti dilaniano in due l’occhio sinistro, squarciandoti il cristallino, facendo colare l’umor vitreo - mischiato con l’acqueo - all’interno dell’apparato respiratorio, esponendoti all’enorme rischio di farti morire orribilmente soffocato dai conati di vomito dovuti all’ infausta porcheria mischiata sommata alla quantità di sangue arterioso sgorgato a propulsione per via della giugulare aperta da parte a parte, offesa, arrossata, tumefatta di viola infilzata nel cambio fino alla radice – fortunatamente tenuta bloccata dalla pressione esercitata dal freno a mano infilatosi all’altra estremità della carotide – hai comunque la possibilità di farti una bella risata – del 10 al 15% - più sostanziosa, ecosostenibile e defalcabile dall’iva (si, avete capito bene, aboliremo l’ICI!!!).
Contenti?
Bene.
L’importante è la salute.
L’articolo prosegue: “ Il punto di vista europeo (sanno anche il mio, il vostro punto di vista riguardo introdurre obbligatoriamente sistemi di sorveglianza nelle automobili, senza che ce l’abbiano chiesto; efficienti questi nazistelli del cazzo) è che il dispositivo dovrebbe essere installato gratuitamente su tutte le automobili entro il 2015 (ripete il “gratuitamente”, e l’”anno entro cui” così il lettore è facilitato nello snervante atto di crearsi una forma mentis consona al regime).
E ora, puttanaccia di una madonnaccia - sul pianeta terra mai esistita, se non nei testi che autorizzano l’umanità a scannarsi da 2000 anni a questa parte - arriva la parte più bella dell’articolo, quella che ti fa capire l’utilità, la bellezza, la genialità dell’eccezionale proposta pensata dalle amorevoli menti “al lavoro per noi”.
“SAREBBE INSOMMA COME LA MARMITTA CATALITICA DEGLI ANNI 90’ (aggiungerei, quando c’era il grunge e suicidarsi era trandy&cool): STANDARD NELLE NUOVE IMMATRICOLAZIONI E CON OBBLIGO DI ADEGUAMENTO PER TUTTI GLI ALTRI”.
Obbligo di adeguamento.
Tra queste parole vedo la storia passata, il presente, il futuro dell’umanità, gregge di pecore geneticamente modificate nel corpo e nella mente.
Non tutto è perduto.
Di fatto nessuno di noi possiede effettivamente niente da perdere.
Quando ognuno l’avrà capito - che non abbiamo uno stracazzo di niente da perdere – saremo finalmente liberi da puttanate da asilo globale simili.
“L’E-CALL NON POTRA’ OVVIAMENTE (ehhhhhhhhhhhhhh!!!!) ESSERE UTILIZZATO PER MONITORARE I MOVIMENTI DI UNA PERSONA O DETERMINARE LA SUA POSIZIONE.
Io ci credo.
Nessuno mi controllerà.
Quando poi immancabilmente (è obbligatorio fare incidenti, no?) urterò un'altra automobile, la NASA s’interesserà a me come essere umano, come persona fisica capace di provare sentimenti autentici.
Mi soccorreranno, mi daranno una coperta, una bella tazza di cioccolata calda come facevano vedere nei film degli anni ’80 (e noi ci abbiamo creduto!!!), risolveranno tutti i miei problemi.
Poi superman tornerà in cielo per salvare il pianeta dai cattivi.
Pieno di orrore nel cuore, passerei alla rassegna gli annunci delle prostitute che offrono prestazioni particolari come “offro golden shower [come se ci si potesse offrire a qualcuno di pisciarli addosso, dalla testa ai piedi, come se gli si volesse offrire caramelle] a schiavi ubbidienti. Pulita, costo poco ”.
Se è davvero pulita dubito possa costare poco; l’acqua è mooolto cara, baby.
Faccio una prefazione per chi non mi conosce (come se esistesse chi mi conosce [eccezion fatta per coloro i quali controllano le mie conversazioni telefoniche, la mia posta elettronica, i miei spostamenti]).
PREFAZIONE.
Da buon amante dell’horror (cinematografico, narrativo ed esistenziale) per anni sono stato discreto e accanito lettore di “Corriere Annunci”, di “Stop” , delle tantissime altre riviste “da benzinaio” indirizzate a infelici in cerca di prestazioni sessuali a pagamento (non tanto perché fossi infelice e in cerca di prestazioni sessuali a pagamento, quanto perché da amante dell’orrido sono attento osservatore della mercificazione del corpo umano), ho iniziato a svolgere una sentita attività esegetica ponendomi i molteplici quesiti che solo un discreto, accanito lettore di Corriere Annunci , Stop, e altre riviste da benzinaio (indirizzate a ecc. ecc. ad nauseam) è portato a porsi.
Con una certa frequenza si nota che gli autori degli annunci fanno ricorso a formule – che forse dovrebbe risultare intriganti per il lettore con la verga in mano – davvero interessanti che lasciano spazio alle più disparate chiavi di lettura.
“BELLISSIMA, APPENA ARRIVATA PER POCHI GIORNI…”
… chi?
Dove, Cosa, Quando e Perché per pochi giorni?
Non sei mica obbligata a restare a lungo. Se il posto non ti piace, perché – anche se solo per pochi giorni – t’insinui nel cuore di una determinata comunità?
Hai pieno diritto di fare solo ciò che ti piace.
Se non ti piace nessuno t’obbliga a venire.
Se ti fermi per poco la gente farà a cazzotti per avvalersi della tua preziosa compagnia, hai ragione. È una buona tattica.
Però – mettiamo – se la gente del luogo venisse a scoprire che il posto ti piace, e ti fermassi lì per un periodo superiore a “pochi giorni”, come prenderebbero la menzogna?
Che direzione prenderebbe l’indice di gradimento dei tuoi ammiratori, i quali, negli ultimi mesi, hanno fatto grandi sacrifici, operato ingenti tagli al proprio budget mensile per aver l’onore di passare “tante ore di piacevole compagnia” (altra formule iper usata dalle adescatrici cartacee di tutti i giornali da benzinaio ecc. ecc. ad prostatam tumoræm) ?
Inoltre, stabilire se tu (o le altre adescatrici) sia “bellissima” spetterà all’ammiratore (che mano al portafogli, mano sul cetriolo[il suo, si spera]) sborserà la somma utile ad avvalersi delle famose ore di compagnia.
Se una ragazza che decide di guadagnarsi da vivere dando via il culo si considera davvero bellissima, la prima cosa che fa è convincere un uomo (con tanta grana) che lei lo ama.
Lo fa impazzire, lo seduce, lo cuoce a puntino e lui la manterrà.
Da quel momento la ragazza “bellissima” avrà tutti i soldi che le servono, in più potrà avere rapporti con chi decide lei – non con ciò che decide il budget mensile.
Avviciniamo l’occhio alla lente del microscopio che sta inquadrando, incastonata al centro del vetrino, un'altra tecnica fondamentale per le adescatrici.
“SOLO DISTINTI”.
Penso che se un lebbroso coperto da vesciche purulente sgorganti pus e sangue con l’intensità di un Liquidator100 si presentasse - al cospetto di questa “bellissima ragazza” - col portafoglio pieno di pezzi da 500,00€ e la bocca gonfia di “sono tutti tuoi se stai zitta e non fai domande”…
No.
Non c’entra.
In quel caso, sebbene il lebbroso puzzi e faccia schifo è da considerarsi annoverabile nella categoria dei “distinti” .
Oggigiorno, cos’è che distingue un agglomerato pluricellulare cellulare munito da un altro?
I quattrini.
I soldi sono l’unica cosa rimasta a tracciare il confine (non più virtuale) separante l’umanoide da un altro umanoide (a pensarci bene in noi “umani” è rimasto ben poco di umano).
“TRANSEX DI GROSSO CALIBRO”.
Considerando che molti trans vengono dalle favelas brasiliane, dove la criminalità è ordinaria come l’aria inquinata, un simile annuncio fa venire i brividi, in quanto - io infelice, in cerca di prestazioni sessuali a pagamento - penserei che il mittente carioca faccia riferimento letteralmente al calibro della pistola che usa per rapinare i suoi clienti, non all’altra pistola che usa per fare giochini sessuali cari a certi infelici amanti delle situazioni violente.
Da tenersi alla larga.
“PRONTA A FARTI IMPAZZIRE COL MIO INCANTO”.
Come sopra: avvalendosi di tecniche mesmeriche atte a incantare il cliente, la bella ragazza ipnotizza gli infelici accorsi, ruba loro i portafogli, gli taglia il pene con coltello da cucina, e li fa risvegliare in una discarica di rifiuti chimici.
“TUTTA DA SCOPRIRE”.
1) Anche se - la bellissima ragazza - fosse alta come un giocatore di pallacanestro dell’N.B.A, per scoprirla tutta bastino al massimo 3 minuti, considerando che, se uno ha già visto un paio di tette, una vagina o (a volte) un pisello, non ci sia poi un cazzo da scoprire. Si potrebbe denunciare il mittente dell’annuncio per “abuso di credulità popolare” (un sacco di gente sensibile, nello scoprire che la bellissima ragazza – in realtà – è scopribile in pochi minuti soffrirebbe, tornerebbe alla propria scrivania depressa, farebbe crollare le vendite dell’azienda, portando al fallimento una ditta che andava a gonfie vele).
2) Se “scoprire tutta” è inteso come denudar(la), occorrerà ancora meno di 3 minuti (a seconda dell’abilità maturata negli anni dal cliente nel saper slacciare il reggiseno e a meno che non sia lei – già esperta – a toglierselo)
“RAGAZZA ORIENTALE”.
L’oriente è piuttosto grandicello. Dispersivo.
Come sei fatta?
Hai gli occhi a mandorla? Il culo stramega rotondo e nero? I labbroni nigeriani? Il seno ayurvedico da indiana?
Se non specifichi, come posso io, gentile consumatore infelice, fidarmi dell’offerta oltretutto dandoti un feedback positivo?
Sia più chiara negli annunci: nel mercato è fondamentale l’assoluta trasparenza dell’azienda, dei prodotti che propone.
“MASSAGGI TAILANDESI”.
Cosa differenzia un massaggio tailandese da uno proveniente da un'altra parte del globo? Incide la nazionalità della persona che esegue il massaggio in sé? O l’aggettivo qualificativo è solo indicativo del paese di origine dello stile (della tecnica) con cui il massaggio verrà effettuato?
Una ragazza italiana potrebbe fare massaggi tailandesi, ma sarebbe come mangiare “spaghetti bolognesi” al centro di Calcutta.
Il consumatore esigente (cialtrone) tende a voler assaggiare “prodotti locali”, perciò (anche se è puerile come stereotipo) esige che l’esecutrice di un dato “massaggio “X” sia originariamente nativa della nazione millantata.
Es1. “Barese esegue massaggio shiatsu” non funziona. “Barese esegue massaggio terrone”, già va meglio.
Es2. “Cinese esegue massaggio shiatsu” già risuona nel chakra del catsu (è il primo inferiore).
Nel metter mano al portafoglio mi sento più sereno, rassicurato.
Understand?
“TROPPO CALDA”.
Siamo in balia di un ondata biblica delle malattie più variegate.
Se dici che sei “troppo calda”, cioè che non sei malata (hai solo la “febbre alta”) dovrei rassicurarmi?
Nel senso: tu dici “ok, sarò onesta con te. Non ho malattie veneree, ho soltanto la febbre quindi, dovessi dire che sono sana sana sana mentirei, però, comunque, non ho nulla che non si possa prevenire con un preservativo, anche preservandoci dallo scambio saliva tramite la bocca”.
Il cliente esige un certo standard (semi basso) d’igiene personale da parte delle bellissime ragazze anche perché una “malata” non può più essere “bellissima”.
Una donna con la febbre può essere ancora “bella” ma per aggiungerci (onestamente) la desinenza accrescitiva “-issima” deve come minimo avere un pedigree d.o.c.g.
Se hai avuto vermi (parassiti in generale) o altre malattie infettive, il livello qualitativo del tuo pedigree sprofonda, perciò non puoi più neanche considerarti “bella”, visto che ormai ti trovi alla soglia del “semi dipartita”.
“MOLTO DISPONIBILE”.
Avvenuta la transazione, se il cliente ti ordinasse “vai nel mio monolocale da maschio infelice che carbura il proprio intelletto a pane e riviste da benzinaio, rifammi il letto, passa l’aspirapolvere, dai lo straccio, disincrosta le pareti dalle macchie di sperma spruzzatoci rifacendomi gli occhi su una di quelle illuminanti riviste da infelici molto in voga nei benzinai italiani” e tu rispondessi NO, come puoi osare scrivere che sei molto disponibile?
Quando “pompate il curriculum” andateci piano ad aumentarvi le qualità. Se l’esaminatore vi chiedesse di dimostrare le competenze che avete scritto sul curriculum vitæ” (in questo caso l’ “annuncio) e voi non siete in grado di soddisfare la richiesta, quasi sicuramente non otterrete il posto di lavoro.
“FISICO DA CALENDARIO”
Significa che sei bona o che sei alta 40x20cm?
Gli umani decodificano la realtà soggettivamente, ondepercui “fisico da calendario” può essere mal interpretato (a discapito dei vostri introiti).
Se siete affette da nanismo non usate l’umorismo per aumentare la vendita del vostro corpo.
Vi assicuro che è pieno di amanti delle misure “very very small” (vedasi città del Vaticano; lì è pieno di persone distinte).
“COMPLETA, BELLISSIMA, AMBIENTE CLIMATIZZATO”.
Sei una puttana o un automobile?
Io non voglio comprare un'altra automobile, la mia ‘600 va più che bene, anche quando vado in montagna a ripulirmi il cervello dalle radiazioni che emanano i vostri schifosi cellulari con cui ottenete gli ingaggi che provvedono al vostro sostentamento.
Se un cliente viene da te col chiaro obbiettivo di venire e poi scopre che sei (non un trans) un transformer completo, bellissimo pure col climatizzatore, che idea potrebbe farsi di te, automobile bugiarda e menzognera che gli ha mentito, che ha mentito a una fonte di guadagno occasionale?
Attenzione a distinguervi dagli autoveicoli; il “bellissima” - in questo caso - non caratterizza voi come essere umano di sesso femminile, bensì i vostri interni (a ‘sto punto aggiungete se siete scamosciate o in pelle).
Lasciate perdere l’ultimo consiglio.
Se mettete “in pelle” potrebbero pensare che fate del sadomaso.
Quando vi si pianta in casa un sadomaso, venuto con l’intenzione di sadomasochizzare - se ciò non avverrà – non vi si schioderà più dalle palle, per farlo andare via sarete costrette a chiamare le forze dell’ordine, i vicini penserebbero male di voi [o peggio, se siete bellissime tailandesi, nigeriane, brasiliane ecc. rischiereste di essere rimpatriate… forse è per questo che ogni tanto scrivete “Appena arrivata per pochi giorni”. Oggi ho risposto a una domanda che mi trascinavo dietro da anni!!].
“NO PERDITEMPO”.
Ma se scopare (pagando) è l’attività più inutile che abbiamo inventato?!?!?!!?
Sarebbe come se McDonald’, all’ingresso dei suoi punti vendita, appendesse cartelli con “NO GRASSI ANIMALI, NO OGM, NO COLESTEROLO”: chi andrebbe più a comprarci - anche solo una porzione di patatine - se quel disgustoso cibo fosse privato della caratteristica merda mortale causa di cancro, centinaia di malattie, della modifica della struttura del dna umano, marchio di fabbrica della multinazionale?
Così, se tu scrivi “no perditempo” mi lasci intendere che una volta che t’ho scopata devi per forza diventare la mia signora, instaurare una seria relazione, lunga, duratura, che inevitabilmente sfocerà in un doloroso, angosciante matrimonio filo prostituzionale.
“NO MERCENARI”
Mi state prendendo per il culo?
Se tu stessa sei una mercenaria fatta, strafatta e finita, perché non vuoi avere rapporti con degli arrapati colleghi di lavoro?
Non avere paura di ciò che sei, tantomeno dei tuoi simili.
Inoltre, loro possono capirti.
E poi, tieni bene a mente: l’essere esigenti causa la diminuzione d’entrata di liquidi (intesi come “denaro” e come “fluidi corporali”).
“AMBIENTE RISERVATO, CLIMATIZZATO, OTTIMO PARCHEGGIO”.
(come sopra) Sei una puttana o un complesso residenziale? Sei in affitto o in vendita?
Guardare una prostituta dal punto di vista edilizio non m’era mai capitato.
Le analogie tra una appartamento e una mignotta sarebbero degne di un saggio a parte, ‘ove potrei sviscerare quest’accorata questione.
“BOMBA SEXY”.
Non avete nessun rispetto per le vittime in Iraq (italiane e irachene).
Una bomba non può essere “sessualmente attraente” in quanto – tra le varie cose – ha come scopo primario smembrare il corpo umano partendo dal basso.
Consiglio a queste bellissime ragazze (siano sadiche, razziste o semplicemente ignoranti riguardo certe questioni belliche) di leggere la storia “Pappagalli verdi” di Gino Strada.
N.d.R. I “pappagalli” citati nel sopracitato racconto non sono i comuni pappagalli utilizzati nelle strutture ospedaliere coi quali alcuni clienti vi invitano a giocare (con, in abbinamento, stetoscopio, divaricatore e pompetta per clistere).
“LUNGHI PRELIMINARI, GIOCHINI PARTICOLARI”.
Se svelate subito il vostro trucco – con la scusa di masturbare variegatamente l’infelice lo fate venire ancor prima di arrivare al dunque penetrativo – gli uomini distinti, molto informati riguardo le subdole tecniche di manipolazione genitale pre-coito, suoneranno il vostro citofono con una certa titubanza.
“DOLCE COME IL MIELE”
Impossibilitando l’accesso ai diabetici vi priverete di un enorme fetta di mercato (ogni anno il numero di diabetici aumenta vertiginosamente; se scoraggiate i diabetici andrà a finire che potrete farvi scopare soltanto dal 5,6% della popolazione mondiale; a quel punto vi converrebbe andare a lavorare in un call center [per paradosso guadagnereste di più].
“RICEVO TUTTI EDUCATI”.
Le persone che ruttano, scoreggiano e bestemmiano non hanno anche loro diritto di scopare?
Quest’ostracismo presuntuoso mi da ai nervi.
Nel caso in cui gli annunci siano stati pubblicati “scorrettamente” (l’aggiunta impropria della vocale “E” prima di “DUCATI”) rimane valido il discorso di prima: gli uomini che non sono in possesso di motoveicoli Ducati, non hanno anche loro diritto a un giro di giostra nel parco giochi della vostra passera velenosa?
“COINVOLGENTE”
Tutto ciò che non è defunto è coinvolgente.
Non è una cosa importante da far sapere. Anche nella putrefazione c’è una qualche sorta di coinvolgimento (direi anche abbastanza complesso).
“DONNA INSAZIABILE”.
Tutti i clienti abituali delle prostitute scappano – o stanno scappando - da un matrimonio fallimentare, in cerca di riscatto. Giocando col loro complesso d’inferiorità (“eccazzo, non riesco a saziare mia moglie e nemmanco le puttane che pago…” ) causerete danni irreversibili che si ripercuoteranno nella vita degli Infelici.
Magari, un giorno, ve li ritroverete dentro casa con un passamontagna in testa forato all’altezza degli occhi.
Vi sgozzeranno, giocheranno col vostro cadavere…
…e a noi sopravvissuti toccherà sorbirci, per mesi e mesi, la solita fuffa telegiornalistica sull’ennesimo “killer delle prostitute”, quando a noi maschietti italiani interessa solo il pallone, le automobili, la tecnologia di quart’ordine, i film senza senso in cui si mitizza la figura dell’uomo “forte, duro e puro” (che non esiste) a discapito della controparte femminile debole, traditrice e prostituta.
E – non ultimo per importanza - il tradimento del Sé.
lunedì 2 luglio 2012
MEGLIO DI COSI'...
“Reporter Mantova”: giornale gratuito di cronaca locale agghiacciante.
Apprendo con orrore che la gente addormentata del pianeta nord Italia TEME le energie rinnovabili. Una cosa tipo: - Ah, sa com’è, io quelle robe lì non le capisco, ho paura, e invece la televisione ha detto che il nucleare è sicuro, è fa bene, fa risparmiare i soldi per andare….”.
Porcus domini: in latino significa che dio e la sua multinazionale s.p.a. - gestita da santi burloni più altre venefiche entità - sono coalizzati per confondere l’anima degli umani.
Siamo talmente rincoglioniti che in dei comuni le amministrazioni stanno promuovendo il passaggio a energie rinnovabili, mentre la gente vuole il nucleare… boh.
Poi vado alla sezione ANNUNCI e un sacco decerebrati vendono cuccioli di cane specificando orgogliosamente: DOTATI DI MICROCHIP.
Come uno che va al mercato a vendere i suoi figli – muniti di cartellino con scritto VENDESI attaccato al collo – strillante verso folla (altrettanto vanitoso) : - BAMBINI ZOMBIE PRIVI DI VOLONTA’. FATENE CIO’ CHE VOLETE.
È uguale, solo che non ce ne rendiamo conto perché abbiamo la mente occupata in questioni di natura più elevata, prioritaria, tipo ieri sera mi sarei tagliato le vene.
Abbiamo perso 4-0.
E ora?
Come faremo?
Cosa faremo?
Cambio tono, visto che mi sono posto già 3 domande, ben 3 domande e per un mondo che si è scordato cosa significhi porsi delle domande razionali, utili, sull’attuale condizione umana.
Non voglio creare scompiglio nella quieta, REGOLARE vita delle persone perbene (che non si fanno domande, vivendo passivamente ciò che il Sistema ci impone senza che noi ce ne accorgiamo).
Continuate a dormire, continuate a sognare, continuate a sperare.
Io vi aiuterò a dormire.
Dormite.
Dormite.
Fatevi mettere il microchip e dormite.
Va tutto bene.
È tutto normale.
È normale.
L’Italia ha perso?
È normale.
L’energia nucleare è più fashion delle energie della terra, della natura?
È normale.
I tuoi cani hanno nell’organismo elementi esterni elettronici che danno e ricevono informazioni?
È normale.
Passi la vita incontrando gente nascosta dietro uno schermo senza averci mai una relazione reale?
È normale.
Il tuo sogno nel cassetto è avere una bella casa piena di mobili multi cassetto in cui riporre altri sogni?
È normale.
VA BENE COSI’. TUTTO E’ PERFETTO COSI’ COM’E’. FARSI DOMANDE NON E’ IMPORTANTE. L’ITALIA HA PERSO. QUESTO E’ IMPORTANTE. LA LEGGE IMPONE DI MICROCHIPPARE I CANI, E’ OBBLIGATORIO, E’ UN BENE, E QUESTO E’ IMPORTANTE PER LA SICUREZZA (di ‘sto gran cazzo).
E’ NORMALE.
Cos’è la normalità?
Appunto: la norma.
Chi stipula le norme?
Il parlamento.
Cos’è il parlamento?
L’organo istituzionale che decide come dovrà vivere il popolo.
Cos’è l’istituzione?
L’illusione AL DI SOPRA della società illusoria.
Quindi è perfetto.
VA TUTTO BENE, E’ NORMALE, E’ NELLA NORMA
Non a caso, Marilyn Monroe in realtà si chiamava NORMA Jane, è stata l’icona della puttaneria elegante socialmente accettabile – il che rientra perfettamente nella norma della normalità.
NON FA UNA PIEGA, HA UNA MESSA IN PIEGA MA E’ NORMALE, REGOLARE.
Regolare mica come una figura geometrica.
Regolare nel senso “proprio della regola”.
REGOLA = mica a REGOLI, anche se i regoli li usano alle elementari per farti capire che l’1 è bianco, 2 è rosso, l’8 è marrone, ed è normale e regolare, perché il colore è il numero e il numero è il colore e i numeri sono colorati.
NO?
Per forza: è normale e regolare, va tutto bene ed è inoppugnabilmente giusto.
Giusto come la giustizia?
Si.
La giustizia significa che i cattivi vanno messi in prigione, mentre le persone buone vanno messe negli uffici e nelle fabbriche, perché è normale che se sei bravo devi fare una vita felice – e gli uffici, le fabbriche, sono normali posti di lavoro, vanno bene, sono regolari, e tutta la gente che vi vive è felice perché ha una posto di lavoro fisso (il che, oltre che essere normale, è la norma, non la Monroe o una norma stabilita da chi fa le leggi per regolare la vita dei cittadini, però comunque meno inquietante delle energie biologiche e rassicurante come il nucleare).
MI STA ANDANDO IN PAPPA IL CERVELLO.
Comunque, se iniziassi a scrivere dei blog seguendo il NON iter di ragionamento appena applicato, penso che le visite si decuplicherebbero (minimo).
Ma io non cerco fama.
Sto alla fame ma la fama non si brama – come i bramini bramano l’illuminazione senza prima essersi iscritti all’Istituto Luce che girava documentari sul/del fascismo.
ROBOT AUTOMATICO PULISCI PAVIMENTI SAMSUNG A 180€ è meglio di PERSONA NON AUTOMATIZZATA PULISCI PAVIMENTI SENZA LOGO GRATIS, perché poi una persona fisica non rincoglionita che pulisce i pavimenti senza essere registrata - se vuoi mettere una badante “in regola” senza spenderci troppo, ti tocca pagarla a voucher – sono cazzacci tuoi.
NO?
NOOOO?
E insomma sì, così, la vita tutt’apposto.
Sì.
Sì.
No.
Che ci vuoi fare?
Tanto la vita è questa.
Oggi c’è il sole.
Domani pioverà.
Forse pioverà.
Se non pioverà sarà bel tempo, allora andremo al centro/centro commerciale/cinema/MCdonald ecc. – dove l’acronimo “ecc” sta per E Cazzo Cristo [che a sua volta si riferisce non tanto all’organo riproduttivo di Gesù, quanto all’espressione – tra il contrariato e lo sfinito – di un ipotetico omino mentale posseduto da ognuno nella testa, il quale sta giudicando il livello di stupidità del monologo all’interno della persona che i sta facendo tutte queste domande/non domande prive di fine e di un fine].
Sotto casa, Andrea – pittoresco personaggio co-protagonista dei film che si svolgono al bar sotto casa – è passato, ha sospirato forte (l’ho sentito dal secondo piano), poi si è domandato/risposto da ad alta voce: - Dio bòòòòòia.
Ci troviamo di fronte a un perfetto esempio di come TUTTE LE RISPOSTE, cioè la “verità”, è nascosta in ognuno di noi, quindi non bisogna cercarla “all’esterno”. Liffuori non c’è niente, è tutto al nostro interno – ad esempio (n°2) Andrea sotto casa ha, nel profondo della sua anima, ha scoperto che il dio che lo ha creato attualmente svolge sia la funzione di “energia creatrice” che di “forza sopprimitrice”, in quanto il boia è uno di quei antichi poteri forti impiegati per decapitare – privare del dono della vita – le persone umane.
E che io sono perfettamente in sintonia con la sua lunghezza d’onda cerebrale.
CHE PALLE QUESTO POST: STO LUNEDI COSA CI VORRA’ DIRE L’ANDREA DEL SECONDO PIANO – consci del fatto che l’Andrea sotto casa ha chiaramente, senza nessun giro di parole, detto tutto quello che pensava in 2 semplici parole, la prima un sostantivo, la seconda un aggettivo (s)qualificativo professionale (indicante la professione lavorativa svolta dalla persona presa in esame) - ?
L’Andrea del secondo piano vuole soltanto dirvi: andate e moltiplicatevi.
L’aids farà il resto.
Nel film “Matrix” Trinity rivela a Neo: - E’ la domanda, il nostro chiodo fisso.
In relazione al fatto che ai Suoi tempi non era ancora stato inventato il vaccino anti-tetano (come non era stato inventato il concetto di “tetano”, per cui nessuno che si feriva con qualcosa di ferro arrugginito moriva), quale posizione politica poteva aver preso Gesù riguardo ai chiodi fissi – visto ch’Egli, metaforicamente e letteralmente (alcuni sostengono che Gesù, come persona fisica reale sia davvero esistito) - ha avuto a che fare, in prima persona, con dei chiodi (3, come Trinity)?
È una domanda interessante per un lunedì mattina come gli altri (non fosse che ieri sera abbiamo perso, siamo stati sconfitti al nostro sport nazionale da un popolo talmente abile/abituato a mentirsi al punto da aver definito “Paella” del risotto farcito con avanzi di cibo [mischiati alla cazzo] senza neanche un minimo d’occhio di riguardo alle severe regole di una sana, corretta alimentazione ehretiana (bella prigionia molto in voga tra i radical chic e i radical esistenzialisti come me).
Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei.
Alla luce del fatto che mangiamo prevalentemente: uova, hamburger, bistecche, wurstel, dolci, caramelle, pane a base di strutto e pesci microchippati (sappiatelo:TUTTI i pesci d’allevamento hanno anche loro – ebbene sì – il famigerato/ossessionante microchip) – dicevo tre ore fa prima del segno “–“: alla luce del fatto che mangiamo prevalentemente (vedi sopra) non possiamo che essere dei contenitori di merda che lavorano in dei call center e che hanno come massima aspirazione aspettare il fine settimana per fare le stesse identiche cose che si fanno durante tutta la settimana.
Perciò fanculo Platone o chiccazzo ha detto ‘sta frase fatta – attribuire la provenienza degli aforismi è sempre un lavoraccio, visto che per fare i fichi tutti si rivendono le frasi-effetto di tutti.
E adesso che la vita si svolge nelle chat, su piattaforme virtuali tipo msn e skype, fare i fighi per impressionare l’interlocutore col proprio “acume” è davvero un gioco da ragazzi, basta digitare “aforismi” su google e appariranno milioni di pagine piene di sapere che vi permetterà di apparire più grandi, sapienti, agli occhi della persona che dovete impressionare per avere in cambio qualcosa.
È nato prima l’uovo o la gallina?
Il problema, il “chiodo fisso” in questo particolare caso non è in sé la domanda o la risposta, bensì la realtà: è nato, ed è ancora vivo (purtroppo) lo stronzo che si fa ‘ste domande di merda ( e che oltretutto si ciba sia di uova che della “fonte” delle uova).
Brucia di più il ghiaccio o il fuoco?
Contro-chiederei a chi si fa questa domanda di provare di persona, prima andando al polo nord senza cappotto, poi – se gli rimane tempo – andando all’inferno senza fare più ritorno; può spedirci la risposta tramite sms,skype,fb,msn o tramite altri strumenti indicati da acronimi che stanno riducendo il nostro pianeta a un grande codice fiscale semi-vivo.
Le sconfitte della vita aiutano a temprare il carattere e la volontà degli individui?
Sì, solo se dopo un tot di sconfitte lo “sconfitto” non decide di togliersi la vita (ad es. collegando la propria bocca al tubo del gas [dal quale il fornello installato nella cucina del suo appartamento attinge – appunto – il gas col quale lo sconfitto si prepara sofficini Findus, bastoncini Findus e altri cibi congelati propri della persona triste e depressa – appunto perché sconfitta]).
È possibile che un cammello passi per la cruna di un ago?
Se la cruna dell’ago (quindi l’ago stesso) saranno fisicamente presenti sul percorso che il cammello dovrà percorrere per raggiungere l’abbeveratoio – sua meta principale - probabilmente sì…
anche se cammello non se ne accorgerà, perciò dall’esperienza non potrà apprendere alcuna importante lezione di vita.
È soltanto lungo e passeggero questo periodo di crisi?
È lungo, sarà passeggero solo se i Maya - inventati dagli americani; i Maya si facevano i cazzi loro, mica si mettevano a fare pronostici paranoici sul futuro della razza umana - avranno fatto centro con le proprie profezie profetiche profetizzate sempre dagli americani; i Maya non pensavano al futuro, vivevano il presente in ogni attimo, in ogni respiro (d'altronde, come tutte le popolazioni che non si sono discostate dallo Stato di Natura proprio dell’essere umano).
È vero che il presidente Berlusconi è cavaliere?
Sì. Il concetto (stupido) di inventarsi dei titoli/il titolo di “cavaliere” sono invenzioni massoniche sceme. Berlusconi, massone, lo è a tutti gli effetti - N° tessera della P2 1776 – come tutte le persone che ricoprono cariche pubbliche, ed è anche cavaliere in quanto Cavalca l’onda di pensiero unilaterale delle persone che credono in lui (c’è gente atea che crede in Berlusconi).
Come detto in “Fight Club”, è possibile ottenere napalm mischiando succo d’arancia e benzina in mischiati in parti uguali?
Sì se avete i soldi per permettervi di acquistare della benzina (con quello che costa!!!), ma se resistete alla tentazione di bervi tutto il bricketto contenente il succo d’arancia. Se però mettiamo in conto che “Fight Club” è stato scritto quando esistevano succhi di frutta senza edulcoranti (come ad es. l’aspartame), e non sappiamo se simili zuccheri artificiali aiutino la combustione… divento incerto. Sono certo che l’aspartame bruci il cervello di chi lo assume; quanto alla questione napalm dovremmo chiederci: una volta che hai prodotto del napalm, cazzo ci fai? Passi tutta la giornata su FB: quand’è che troverai 2 min per farti una domanda simile?
Sono possibili i viaggi indietro nel tempo?
Sono possibilissimi. Già viviamo nel passato perché non ci siamo mai evoluti. Siamo rimasti nel medioevo, viviamo in un Feudo globale in cui tutti quelli che non sono feudatari sono fottuti servi della gleba.
È vero che il viagra migliora le prestazioni sessuali?
Se il giudice della prestazione sessuale è una bambola gonfiabile incapace di provare emozioni e sentimenti, sì.
È vero che nel 2012 il mondo finirà?
Siamo ancora qua, è luglio. Non penso saremo così fortunati.
È vero che mogli e buoi dei paesi tuoi?
Se non farai mai esperienze nuove per spezzare la tua routine, non uscirai mai dal tuo piccolo recinto mentale, probabile che diventerai un allevatore sposato con una compaesana e morirai entro i confini del tuo paese natale.
Anche stavolta sì!
I sogni son desideri?
Se credi alle stronzate di un massone psicopatico antisemita come Walt Disney - e sei pronto a berti stronzate simili - sì. Continua a sognare, a sperare. Ricorda che questa è la tua vita, e sta finendo ogni secondo che passa (e ora faccio io il fico, citando Chuck P.; a mio vantaggio ho che la frase di lancio ce l’avevo nella memoria interna del mio cervello, non ho dovuto fare il mega ricercone nerd sfigato su google per fare colpo sull’interlocutore, come citato prima).
In uno stato fascista globale come il mondo attuale, è possibile essere liberi, godere di una qualsiasi sorta di libertà.
Sì se gredi ghe la libertà è lì ber te.
Che ora è?
È l’ora di adesso. È sempre ora. Ora, qui.
Con la risposta a questa domanda molti maestri si sono illuminati. La domanda la facevano a loro stessi, non la utilizzavano come pretesto per attaccar bottone con la segretaria dell’ufficio in fondo al corridoio che si mette sempre quelle gonne e tu non capisci se le mette per te o proprio perché è mignotta dalla nascita.
Cos’è un Atomo?
È il primo tomo, identificato dalla prima lettera dell’alfabeto (A), di una serie di tomi che compongono l’Enciclopedia dell’Illusione.
Meglio un uovo oggi che una gallina domani?
Ma sempre co’ ‘sti cazzo di cibi grassi crea muco di origine animale ce l’avete?
Donna barbuta sempre piaciuta?
Dipende se le molestie che avete subito da bambini sono state pienamente gradite dal vostro bambino interiore.
Se facciamo un giretto in un sito internet porno qualsiasi, esaminiamo (anche solo) una fetta di tutte le perversioni che ci siamo inventati, penso che avere attrazione verso donne nerborute e pelose è una perversione minore, “da dilettanti” oserei definirla.
Siamo in balia degli archetipi?
Non più. Gli archetipi son’ fuffa del passato. Ora ci sono dei “techno archetipi”, che non hanno più a che fare con varie figure paterne e simbolismi vari. Oggi abbiamo il “Complesso di Youtube”, la “Sindrome di Facebook”, il “disturbo dissociativo dell’avatar psichico”, il “bipolarismo Microsoft”, “l’invidia dell’Hard Disk”, “rivalità tra utenti”, “Epilessia narcolettica da Netlog”, “Patriottismo da motore di ricerca”, “Distacco emotivo dal mouse”, “Maniacalità ossessivo compulsiva da digitazione”, “Crisi d’astinenza da Lcd”, “Labirintite da inutilizzo del navigatore satellitare”, e numerose crisi di agorafobia. Perché quando passi 24h al giorno di fronte a uno schermo (che è una scatola), standotene a casa tua (che è un'altra scatola) fino al giorno della tua morte (momento in cui verrai messo in un'altra scatola), e non esci mai mai mai, gli spazi aperti - soprattutto spazi lontani da pc collegati a internet - creano gravissimo disagio all’essere umano medio.
C’è una speranza per il futuro?
Sì. Ma tenente conto che da molti secoli l’uomo spera in un futuro migliore, e noi, in qualche modo, siamo il futuro degli speranzosi uomini del passato. Visto come siamo messi, continuerei a sperare. Vedremo come sarà il cyborg (scusatemi, l’ “essere umano”) del 2056 e se sarà contento di sé stesso o se anch’egli dovrà declinare tutto sulle spalle delle cyber generazioni future.
Se non c’è speranza per il futuro, significa che Buron Son e Tetsuo Ohara, rispettivamente sceneggiatore e disegnatore del manga/anime Hokuto no Ken, ci hanno mentito?
Probabilmente sì. Diffidate dai giapponesi e dai cinesi.
Come scrivevo una volta: - I cinesi hanno il cazzo piccolo ma presto dovremo chiamarli “Padroni”.
È normale tutto questo?
Certo che lo è, è normale.
Perché è normale?
È normale perché è sempre stato così.
È normale perché è normale!!!!
E dopo questo discorso di meta-normalità (spero) fatto a persone del tutto anormali, passo la parola allo sponsor.
Consigli per gli acquisti.
Ora non me la sento di consigliarvi cosa desiderare.
Significa che siete liberi di scegliere (su Google).
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