lunedì 30 aprile 2012

DI PRECISO... NON SO. DOPPIO POST


Vi sembrerà strano. Mi sentirete borbottare di cazzate pseudo new age.
Sappiate che queste stronzate… esistono!!!


L’Energia femminile è rinnovo, cambiamento.
Si “muove” circolarmente, in “verticale” comporta estrema ricettività, ascolto di Sé, pazienza, presenza, realizzazione, illuminazione nel non agire, forte connessione col TUTTO, tendenza a sentirsi grasse e sbagliate.

È indispensabile quanto la controparte col pisello.

L’energia maschile è quella del fare, dell’agire, del costruire all’esterno (edilizia) e all’interno (edilizia interiore).

Pare merda da sentiero della mano sinistra, cagate massoniche: “costruire il tempio interiore”.

Devo stare attento; a fare la fine di Rocco Bruno ci si mette poco…

Non ci sarebbe equilibro (come se ci fosse mai stato!) in un mondo popolato da solo una delle due energie.
La donna sente qual è la “direzione”, l’uomo fa lo choeffeur.

Ha l’aria di un discorso sessista al contrario fatto per compiacere le donne, cioè che l’uomo non serve a una mazza.
Le due energie sono equamente importanti, altrimenti non esisterebbero.

Anche se qualcosa come “mosche” e “zanzare” non hanno significato - dal nostro limitato punto di vista - non vuol dire che non abbiano “significato”.
Altrimenti tali elementi non esisterebbe.

Nel corso dei millenni il femminile è stato schiacciato, represso, sfruttato, minimizzato, sminuito, deriso, messo in disparte, in cattiva luce (“la donna col ciclo è impura”, “le femmine non capiscono un cazzo, sono deboli e inferiori” ecc.).

Sia per gli uomini che per la fazione opposta (con la patata spaccata collocata sotto la pancia) la visione della vita passa attraverso questo filtro minimizzante, da sempre reiterato da famiglia, chiesa, società, come in un ologramma.
Da un piccolo frammento di fotogramma - che di per sé “E’” già tutta la figura - sino alla figura stessa in tutta la sua interezza, ogni aspetto della percezione umana è vagliato da tale “inoppugnabile verità” (i maschi so’ fighi, forti, tengono le redini del mondo mentre le femmine non capiscono un cazzo e rompono i coglioni – quest’ultima, ahimè, è vera; Esse rompono le palle).

David Icke sostiene che la Terra è governata dall’espressione “negativa” dell’energia femminile - complottare, agire nell’ombra, svolgere i lavori manipolando i popoli - orchestrando l’azione (maschile) da dietro le quinte.

A PRIORI, indipendentemente da ciò che crediamo di pensare, noi maschietti ci sentiamo superiori.
E le donne inferiori.
Ci percepiamo separati, diversi.
Incompatibili.

Riflettevo sul fatto che il ciclo vitale è fottutamente maschile.
Nasci, cresci, (forse) scopi, (forse) lasci al mondo il tuo contributo biologico e muori.
Da punto A a punto B.

L’esperienza che chiamiamo VITA è il susseguirsi di fatti, cose, persone che succedono nel mezzo dell’elementare tragitto da un punto a un altro su di una retta (l’energia maschile si muove orizzontalmente, lineare come una retta) .

Avessimo sperimentato la vita secondo l’andamento dell’energia femminile (circolare e verticale; una spirale), saremmo dovuti morire bambini, reincarnarci in un adulto, diventare adolescenti e scopare prima di timbrare il cartellino tra la mezza età e la vecchiaia, tra un mestruo e un senso di colpa.

Magari sarebbe stato più divertente.
Siamo ancora in tempo?

Se siete arrivati fin qui per vedere se il discorso finiva incompiuto, avvalorando l’ipotesi formulabile già dopo un paio di righe (“cazzo, stavolta l’ha bevuta davvero, la candeggina) mi spiace deludervi.

COSA STA SCRIVENDO?

DOVE VUOLE ARRIVARE?

Che le femmine sono tutte puttane, tranne la mamma e la sorella (ma ricorda: anche loro sono sempre femmine).

… sarebbe fico finire il post così, è?

Molti maschietti mi darebbero il 5, tante femminucce mi odierebbero.

SCHERZAVO.

Come diceva nonno Fiorucci: EH!!!!!!, Eh, scusa. Eh!!!!!

La morale della prima parte del post è che quando si ha troppo tempo per pensare, succedono simili accadimenti.

Nella Germania nazista non sarebbe stato possibile. Avrei passato buona parte d’ogni giornata in fabbrica, ad automizzarmi come voleva la classe dirigenziale nazionale.

Nell’Italia nazista di oggi, in un call center, probabilmente sarei il mostro che scrive “Le femmine sono… “ (non continuo la frase; sembrerebbe che, “con la scusa di”, continuassi ad auto-autorizzarmi a scrivere senza colpa che le donne sono tutte puttane).

AIIIAIIIAIAIAIAIAIIA: L’HO FATTO DI NUOVO.

COSA STA CERCANDO DI DIRMI IL CERVELLO?!

No, cazzate a parte, ho iniziato a scrivere partendo dall’idea che il ciclo vitale è fottutamente maschile.

Poi, leggendo un capitolo del capolavoro “Danse Macabre” di Stephen King (saggio su cinema e letteratura horror), nel cui quarto capitolo il Re sviscera 3 dei più importanti romanzi “horror” dell’800, sono andato a sbattere contro un muro.

Parlando di una “forte” descrizione fatta da Bram Stoker in “Dracula”, Steph ci fa notare che nell’800 una donna inglese mai avrebbe ammesso di aver avuto un orgasmo.
Sarebbe stato come confermarsi/confermare “sono una laida creatura immonda”.

Ed è qui che Mesmer inventò la sua trappoletta.
Con la scusa di provavre l’ipnosi le donne andavano da Mesmer, si facevano ipnotizzare e… avevano forti brividi elettrici per tutto il corpo.

Classica scusa per autorizzarsi a fare qualcosa che si ritiene sbagliato.
il corpo è immondo, siamo peccatori impuri, blablabla…
… però, farsi scopare dall’ipnotizzatore è ok.

Non ci si deve neanche togliere i vestiti, EH!!!

DOVE-CAZZO-VUOI-ARRIVARE?
UN ALTRO POST COSI’ E NON LEGGERO’ MAI PIU’ QUESTO BLOG.
TI FACCIO PIU’ COMPAGNO.

PIU’-COM-BA-GNO.

Lo proclamavate anche voi il temibile “più compagno”?
Usavate anche voi questa piccola tattica da dittatore sudamericano per ottenere dagli amichetti dell’asilo ciò che loro non potevano darvi?

Io no.
Io lo subivo, il più compagno.
E rimanevo sempre solo.

Forse sto delirando per questo?
Mi sento solo?

Già vedo mia madre che inizia a fantasticare: “Oddio, le cose con la sua fidanzatina non vanno bene”.

OH MA’: E NON ROPPE LI COJONI.

Qui va tutto bene.

SE USI IL POST PER COMUNICARE CON TUA MADRE NON TI LEGGO PIU’.

Quest’oggi i lettori nella mia testa mi stanno asfissiando.

Dovrei ricominciare a prendere le medicine per il cervello (tranquilla, Ma’, è solo una battutina per compiacere il prossimo; non è mica vero. Stai TRANQUILLA, PORCODDIO).

Dicevo?

Ah, stavo parlando della conferenza che ho tenuto l’altro ieri, di fronte a 500 persone circa, sull’energia maschile e femminile.

Insomma è andata bene.
Finito di parlare - dopo 2 ore massicce senza pause- i maschietti hanno iniziato a fare a botte, le femmine sono corse in bagno a mettersi le dita in gola (non per le mie parole; per i loro “rotolini di cicccia di troppo”).

È stato molto bello.

Mi sono sentito utile al genere umano.
Poi ho capito che non ho fatto altro che portare avanti il programma portato avanti dai Media da quasi cento anni.

Sono corso in bagno anch’io.

Solo che non era per vomitare.
Era per conoscere gente nuova.

Mi fermo un attimo, devo andare a comprare i limoni.
Tranquilla, Ma’.
Non ho ne la diarrea, ne frequento la strana gente della stazione con le vene del braccio ricolme di pus (a questo proposito, ti consiglio di vedere il rilassantissimo “Requiem for a dream” di Darren “Cigno Nero” Arono-nonsocomecazzosiscrive-fsky).

Scusate la mia precisazione della precisazione.
Sono costantemente tenuto a specificare ogni H che dico; nei post precedenti ho scritto cose che mia madre, come i testimoni di Geova fanno con la bibbia, ha preso ALLA LETTERA.

Se mi avete letto, e mi aveste preso alla lettera anche voi, pensereste che sono un nazista, sessista, drogato pedofilo schizofrenico che si spruzza un deodorante da 20€ al gusto di panettone quando non è impegnato a criticare il mondo o spulciare gli annunci per singles pescati da riviste gratuite di dubbio gusto.

Sarebbe affatto carino.

Ma, guardando “Lettere da Iwo-Jima”, ho imparato una grandissima lezione, cioè che alla fin fine i giapponesi sono programmati per suicidarsi, così l’Elite orientale, invece di spruzzare scie chimiche nel cielo e riempire i cibi geneticamente modificati di diserbanti e batteri vari, per ridurre il numero di abitanti della terra può serenamente starsene seduta a guardare senza muovere un dito.

E se non è energia femminile questa!


SECONDA PARTE DEL POST: FORSE E’ QUELLO CHE CERCAVI…

Ogni tanto mi arriva una di quelle pesanti catene di email.
L'ultima era davvero bella (diciamolo pure: commovente).

Era la celebrazione di uno dei decenni più interessanti del ‘900.
Mi ha fatto piacere leggerla (non faceva una piega).
Sarà arrivata anche a voi.
Arriva a tutti, prima o poi.

Mi sono permesso di scriverne una mia personale.


A noi, folli sognatori amanti del neon blu mare e rosso seppia, degli antieroi, delle buone intenzioni imbrattate di interiora e di molta spazzatura da serie B caciarona.


Siamo quelli degli anni 80 che adesso, su dieci abbiamo i capelli in 3 perché il gel ci ha fottuto il cervello.

Siamo quelli degli anni 80 che siamo cresciuti coi cartoni animati paranoici e adesso ammazziamo per un niente.

Siamo quelli degli anni 80 che ci toccava ad andare al catechismo per avere il computer alla comunione.

Siamo quelli degli anni 80 che non ci facevamo spompinare per mettere il filmato su youtube

Siamo quelli degli anni 80 che non parlavamo come dei codici fiscali (tvukdb, 3msc,pdlm)

Siamo quelli degli anni 80 che una donna ci tirava il cazzo anche se una pesava più di 20kg.

Siamo quelli degli anni 80 che ci spaccavamo di trielina, alla faccia dell'mdma

Siamo quelli degli anni 80 che quando giocavamo a nascondino ci divertivamo anche senza popper.

Siamo quelli degli anni 80 che quando c'era una cassetta porno il mondo si fermava.

Siamo quelli degli anni 80 che una mano sporca era solo una mano nera, non una colonia di batteri patogeni da disinfestare con l’Amuchina.

Siamo quelli degli anni 80 che avevamo i Cure che ci facevano deprimere, invece che farci diventare culattoni come fanno i Tokio hotel e ‘sti altri pseudogruppidelcazzo crati a tavolino dalle case discografiche per suggerirci come essere.

Siamo quelli degli anni 80 che a stare 10 ore di fronte al Nintendo non ci venivano gli attacchi epilettici.

Siamo quelli degli anni 80 che scopavamo la prima volta quando avevamo la tessera elettorale già da un bel pezzo.

Siamo quelli degli anni 80 che al sabato sera non ci schiantavamo.

Siamo quelli degli anni 80 che se ci dicevi “IMO- LOL” chiamavamo la mamma che chiamava la neuro

Siamo quelli degli anni 80 che la merenda del pomeriggio, anziché bercela, ce la mangiavamo.

Siamo quelli degli anni 80 che dio esisteva e lo bestemmiavamo di brutto lo stesso.

Siamo quelli degli anni 80 che al cinema c'erano gli eroi, anziché pupazzi stereotipati che corrono con le macchine truccate per cuccare figa e adrenalina tra un addominale e l'altro.

Siamo quelli degli anni 80 che abbiamo cominciato a pensare al suicidio molto dopo i 13 anni.

Siamo quelli degli anni 80 che tra il dire e il fare c’era di mezzo il mare, non la realtà virtuale

Siamo quelli degli anni 80 che sapevamo cosa fosse un vinile.

Siamo quelli degli anni 80 che sgommavamo noi al posto di quel pirla di Pesaro diventato eroe perché ce l’ha detto la Tv.

Siamo quelli degli anni 80 che ci schiantavamo con lo skate senza sapere chi cazzo fosse Tony Hawks.

Siamo quelli degli anni 80 che i nostri motorini non correvano più di un Mercedes.

Siamo quelli degli anni 80 che giovavamo a Forza quattro senza avere i postumi della sera prima.

Siamo quelli degli anni 80 che guardavamo “La casa nella prateria” e poi ci meravigliamo che su 10 di noi 8 vanno dallo psichiatra e gli altri due hanno tic nervosi che definire psicotici è riduttivo.

Siamo quelli degli anni 80 che ci toccava andare a messa, e ridevamo come idioti, e il sacchettino per le offerte dei poveri lo prendevamo, lo aprivamo, dicevamo: - In caso di estremo bisogno… - , e cominciavamo a emettere suoni gutturali, mimando una vomitata di tutto rispetto.

Siamo quelli degli anni 80 che una cabina telefonica era una cabina telefonica, non una succursale del bancomat.

Siamo quelli degli anni 80 che a dodici anni non sapevamo cos’era una carta di credito.

Siamo quelli degli anni 80 che il compleanno lo facevamo a casa o in pizzeria, senza regalare i soldi per farci uccidere dal Sig. McDonald.

Siamo quelli degli anni 80 che suonavamo il campanello, scappavamo e se ci beccavano non minacciavano di denunciarci.

Siamo quelli degli anni 80 che i nostri vestiti non costavano uno stipendio.

Siamo quelli degli anni 80 che imparavamo a suonare la chitarra vera, alla faccia di Guitar hero e dell’air guitar.

Siamo quelli degli anni 80 che avevamo film di serie B che confronto ai mainstream d’adesso erano Bergman, Bunuel, Carpenter, Ford e Welles addizionati insieme.

Siamo quelli degli anni 80 che, anche se ci pensavamo costantemente, non sditalinavamo la professoressa d’italiano di fronte agli altri che si sparavano le seghe e poi mettevamo il filmato su internet per dare ai notiziari l’ennesima cazzata allarma persone.

Siamo quelli degli anni 80 che guardavamo il telegiornale senza avere la costante impressione che l'apocalisse fosse alle porte.


Siamo quelli degli anni 80 che non sapevamo cosa fossero le torri gemelle e, nonostante ciò, loro erano lì, bellissime in ogni inquadratura di film ambientati a New York.

Siamo quelli degli anni 80 che siamo ancora qui e non sappiamo perché... e non ci piace.


Ammetto che ho fatto copia-incolla con una cosa scritta anni fa.
Era troppo divertente, rivedere il “vecchio me”.
Che, alla fin fine, è ancora qui.

Spero sia piaciuto anche a voi.

Anche a te, mamma. Ti voglio bene.
Come voleva bene Norman Bates.

1 commento:

Anonimo ha detto...

http://prontoallaresa.blogspot.it/2010/10/rece-taverna-paradiso.html