lunedì 28 novembre 2011
ELLO' WORD, DIS IS MI
MA TI DICO LA VERITA’, GUARDARMI IN GIRO PER LA STANZA, E DARE AUTOMATICAMENTE PER SCONTATO CHE TUTTO IL RESTO DEI PRESENTI SIANO MENO CONSAPEVOLI DI ME, O CHE LA LORO VITA INTERIORE SIA IN QUALCHE MODO MENO RICCA, MENO COMPLICATA O PERCEPITA CON MENO INTENSITA’ DELLA MIA, MI RENDE UNO SCRITTORE MENO BRAVO. PERCHE’ SIGNIFICA CHE LA MIA SARA’ UN ESIBIZIONE PER UN PUBBLICO SENZA VOLTO, INVECE CHE IL TENTATIVO DI FARE CONVERSAZIONE CON UNA PERSONA.
Basta questa frase per estrarre dal portafogli, a Quor squartato 18,50€ e comprare le prove, la testimonianza, che per una bella manciata d’anni abbiamo calpestato il suolo terrestre contemporaneamente a una delle più grandi, belle, esorbitanti, amorevoli, geniali teste fluorescenti della storia conosciuta dell’umanità.
Il testo è la trascrizione di 5 giorni di interviste on the road fatte da David Lipsky (scrittore iper acculturato e intelligente, del quale non è stato tradotto ancora niente) al mitico DFW, durante la tournee in giro per l’America per promuovere quell’imprescindibile, monumentale capolavorone della narrativa (e non) che è “infinite jest”.
Viene fuori un auto ritratto… boh.
Come poterlo raccontare?
L’ho letto in 2 giorni… ci sarà un motivo, no?
Se leggi 400 e rotte pagine in 48 ore può essere per variii e piii motivi.
I miei sono: è un libro divertente, commovente, profondo, geniale, riflessivo e fottutamente semplice, caratteristica che alla maggior parte dell’opera wallassiana manca; non so se avete presente…
Dietro quella geniale bandana mi aspettavo una persona diversa.
Leggendo racconti, soprattutto saggi del vecchio DFW mi ero fatto un idea diversa, rispetto a come Egli si percepiva, come interagiva nel mondo dei mortali.
Ok, non la tiro alla lunga.
Fate in modo di leggerlo.
Fatevi un regalo, anche se non avete mai letto niente del compianto david.
Detto questo: perché volete mettermi a credere che un numero, moltiplicato per zero, dia come risultato zero?
Dal basso della mia ignoranza penso: se ho un numero (x) e lo moltiplico per 0, cioè per niente, MOLTIPLICO PER NULLA, cioè non lo moltiplico, il numero (X) dovrebbe rimanermi lì tra le mani, no?
Mettiamo: ho 1 cazzo.
Se non lo moltiplico mi rimane in mano un cazzo… solo che ho sbagliato paragone, non avere in mano un cazzo significa = 0, quindi avvaloro la teoria che un qualcosa, moltiplicato per zero dia come risultato zero.
…?
Ste cose mi tengono sveglio la notte (poi critico gli psicofarmaci).
Riprovo a spiegare.
Se possiedo qualcosa e lo lascio lì, rimane invariato, no?
Il punto è: cazzo me ne frega del punto?
Perché la nostra vita è una maratona verso l’auto complicazione reiterata di sé?
Perché l’ego è così stronzo?
Presumo: perché se inizi a scioglierlo a lui girano i coglioni… e ti tenta.
Ti tenta in mille modi diversi… o è quel che credi: sei tu che percepisci un “diverso” tranello, in realtà l’ego agisce con una sola modalità chiamata: TIENITI VIVO.
E sta parlando di sé, no di te.
Non è come il pupazzo di Chuck norris che ha due modalità, cioè “uccidi” e “distruggi”.
Non so se avete capito; se qualcuno ha capito me lo faccia capire; che faccia capire a uno che non ci ha capito un cazzo.
Ve ne sarei molto grato.
Sono passato da 900 lettori alla settimana 160.
Se non è incomprensione questa!
Sono assente da “quel” film collettivo sociale.
Come procede?
Che dice Berlusconi?
A che punto è la crisi?
Chi è che comanda adesso?
Non mi interessa, grazie.
… allora cazzo lo chiedi a fare?
Significa che in realtà ti interessa.
No, ma che, ma de che.
Scusatemi, sono tornato un attimo in me, c’era scritto sul foglietto, alla voce “effetti collaterali” che sta roba sarebbe successa, farsi domande e rispondersi nelle veci di un altro che non esiste.
Se succede anche a te che non prendi farmaci per curarti il cervello allora è grave.
Inutilmente criptico è il primo aggettivo che mi viene in mente.
Poi acqua.
Poi seitan.
Poi fanculo la salute.
Su questa trinità potrei costruirci una mia personale religione, da divulgare alle masse, così da lucrarci e controllarle.
Non dovrebbe essere così difficile; se c’è riuscito quello dei mormoni ci riesco anch’io.
http://www.youtube.com/watch?v=diYVEgDfOws
io e Camillo abbiamo dato vita a questo duo per celebrare la bellezza dei radical chic.
L’apice della genialità in questo idilliaco quadretto dell’universitario di provincia medio è il potere che ha di farti immaginare una fila, tipo al supermercato, di gente che aspetta il proprio turno per potersi fare una canna CON gimmorrison, sulla sua tomba a perlashès.
Perlashès = PER l’ascesso?
Di chi?
Chi ha l'ascesso.
E' la domanda sbagliata.
Perlashès = X l’ascesso.
Se lo moltiplico per zero...
No, ancora matematica personalizzata.
Altamente sconsigliato.
La settimana prossima vado a vedere Antonio Rezza a teatro.
Non vedo l’ora.
Per ora, vado a farmi una corsa, però prima voglio lasciarvi in compagnia delle preziose verità di un maestro illuminato a me carissimo: SALVATORE MARINO.
http://www.youtube.com/watch?v=5dlVbj8yr9A
… e la verità vi renderà liberi.
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