lunedì 14 novembre 2011

DISILLOGICITA'






Penso che ora ci vorrebbe un bel nuovo ordine mondiale.
Ci servono un po’ di nuove, belle regole, che dite?
Come si fa ad essere liberi senza regole?
Appunto!!!

Danzando sull’orlo della follia la folla si disperde in sabbiosi cumuli di nulla, per lasciare il passaggio libero al niente, amico di zero, cugino di -100.

… se si riesce a trovare senso nella pop art si può tutto.
Inizierei con “c’è il sole” ma, oltre che sarebbe banale (quando mai non c’è il sole? È che a volte pensi di non vederlo), sarebbe un inizio a cazzo per (vedi la parentesi prima, non questa).

C’è il sole, è una bella giornata però vedo un sacco di nebbia nera.
Non abito vicino a un inceneritore.
Sono io che mi sto bruciando.
Sono io che sto andando in cenere.
Auto combustione spontanea.

E ragionata.

Morire come gli stregoni compagni di merende di Castaneda - anche se lui, per uscire da questo gioco con stile ha scelto la “carta tumore” - potrebbe essere una buona soluzione, solo che sarebbe impegnativa, richiederebbe molta concentrazione e io non amo far’ fatica.

Non muoio perché non mi applico.

Oggi si muore per gioco, come in Iraq.

Ti piace l’uomo sulla Honda biondo da strasmettere, la la la?
I Baustelle fanno male.
Ma fanno anche bene.
Forse no, l’ultimo disco decisamente no.
Aspettiamo il prossimo.
Dai, ce la potete fare.

Nirvana è il paradiso dell’India o un gruppo di Seattle?
Certe domande tengono svegli milioni di persone, per questo si suona il clacson, si impreca, si da la colpa allo stronzo davanti che non si da una cazzo di mossa (considerando che il clacson è stato suonato in estrema contemporaneità col cambio di led luminoso).

E i led sono lucine colorate o il prefisso degli Zeppelin?
Sapevo che il dirigibile non c’entrava.

Come quel saggio a cui chiesero di scrivere un saggio sulla saggezza e lui, in quanto saggio, rispose cordialmente di andarsene a fare in culo.

E sotto la finestra un “dio stracàn che t’ha stracagà” riecheggia chiaro come cristalli d’acqua gettati in faccia a (inserite Voi a piacere, io non ne ho voglia).

Mi avevano detto che presto Gesù sarebbe tornato.
Sono qui con l’orologio in mano.
Aspetto.
Mi sa che è una sòla anche stavolta.

Posso consigliarvi un gioco.
Nell’oscurità della cameretta premetevi il cuscino contro gli occhi, cercate delle forme negli spazi del nero.
Identificatele.
A me è capitato di vedere il capo dei Transformers.
Era proprio lui.
Poi un occhio massonico.
Poi un Cristo (non è del tutto mancato all’appuntamento).
Poi un ragno.
Infine il simbolo di Batman.

A cosa serve questo gioco?
A me è servito a capire che devo darci un taglio con la cultura del mondo.

Chi è senza peccato può acquistarne uno chiamando il numero in sovrimpressione.

Si vendono anche di seconda mano.
… come se ci fossero “nuovi” modi per sentirsi in colpa senza motivi.

Come trovare l’ispirazione?
Inspirando.
È possibilissimo.

Tempo fa ebbi un intuizione.
Però non seppi che farmene.
E la scaricai nel cesso.
Bye Bye.

L’apatia è la caratteristica predominante degli abitanti di Sim City.
Questo quando giocavo io ed ero il sindaco.
Forse è per quello che non mi hanno rieletto.

La simpatia non è la caratteristica predominante dei personaggi di “The Sims”.

Apatia e simpatia coabitano nei Simpsons.

Office segna errore “adenosintrifosforico” perché non conosce il termine, eppure conosce i Simpson.
Anche office dovrebbe discostarsi dalla cultura del mondo
Gli nuoce gravemente alla ram.

Penso che la “rom”, anziché una donna zingara sia l’ego del Pc.
La ram è più uno svago per il computer, tipo la bottiglia per me.

Ubriacati di ram, anagrammalo, poi tuffatici.

I giochi di parole sono la risorsa di chi ha sofferto da piccolo.
E che ancora soffre.
Ciò non vuol dire che non sia cresciuto.
Tutti prima o poi ingrassano.

Se la nebbia ha gl’irti colli, quante irte teste avrà?

I capelli, saranno anch’essi irti?

Quando il Costanzo Show era più serio, riuscivo a trovare risposte a simili domande, ora invece devo accontentarmi di Zelig.
Se woody allen sapesse…

Quand’ero piccolo tutti mi scherzavano per le dimensioni del mio pene, ed io stavo bene;
già sapevo leggere l’invidia di non essere asessuati; sai quante responsabilità in meno?!

Quandocazzovai?
Qua, ndo cazzo vai?!
Q, an do cazzo vai?

Apprendo ora che la lettera Q in realtà è un occhio con una sbavatura di rimmel.
Che narcisista.
Che Qualità triste.

A volte ho come la sensazione di non sentire.
Se però mi rendo conto di avere una sensazione, vuol dire che mi sto mentendo, perché non dovrei avere nessun “sentire”, e comunque, fosse vero, non dovrei sentirlo, no?

Ditemi che ho ragione.

SENSAZIONE = SENZA AZIONE; praticamente tutto l’attuale cinema italiano che tra l’altro non genera nello spettatore nessuna sensazione, a parte la noia.

Siamo l’unica nazione che ancora produce film muti.
Sarà perché la presenza (e relativa influenza) del vaticano è talmente forte che la nostra impellente necessità di essere sempre e comunque tradizionalisti perpetuamente trionfi sull’amore per le belle cose?

Per uccidere il cinema italiano non dobbiamo fare altro che smettere di scaricarlo.
Se scarichi da internet film italiani non stai commettendo l’atto della pirateria, stai solo dando valore a merda che non ne ha.
Smettendo di scaricare film italiani li privi del loro potere distruttivo e li fai sparire da questa dimensione.
Se non li calcoli cessano di esistere; così uccisero Freddy Kruger.
Solo che lui continuava a tornare.
Perché continuavano a chiamarlo.
Se smetti di credere in qualcosa, questa svanisce.

Facciamo vedere a Moretti di che pasta siamo fatti.
Lui ci ha imposto “la stanza del figlio”?
Noi gli imponiamo “la casa dell’anonimato”.

I miei attori preferiti sono Robert Delirio, Al Bacino e Leonardo Di Ocapra, anch’essi italo americani come i semi omonimi (da non confondere con gli iponimi, tantomeno con gli iperonimi).


L’omonimia è un'altra malattia dell’anima.
Mi pare riguardi la mancanza di globuli stanchi.
E di globuli fossi.

Bruce Lipton scriverà libri in bustina?

Oggi c’è il sole al contrario.
È un sole leso.

Qual’è la capitale di Marx?


Marx non era un mare con un incognita nel finale.

Marx non era un marziano eppure adorava mangiare il semi omonimo snack.
Ed è crepato male, dopo aver scritto un librone pieno di intriganti cazzatelle.

Se un albero cade nella foresta e nei paraggi non c’è nessuno, significa che a nessuno frega un cazzo degli alberi moribondi?

Invece di rompere le palle per le strade, che gli ambientalisti vadano a prendersi cura degli alberi caduti.
Se vi può interessare, quella è la solitudine.
Poveri alberi, andate a fargli compagnia, gli animali da pelliccia se la cavano bene anche senza di voi.

E poi, con tutta la crisi economica che c’è al giorno d’oggi, per un animale con un bel pelo, fare la pelliccia è un ottimo lavoro, stabile, sicuro.
Persino con contratto a tempo indeterminato.

Farei una pelliccia col visone di Giuliano Ferrara.
Borghezio, che più invecchia più sembra Peter Griffin lo ha già punito la natura.

L’analfabetismo è una corrente culturale che si ripropone in ogni epoca.
Eppure a scuola non si studia.
Chissà perché… sarà che per studiare bisogna saper leggere?
Fate come i greci, non tramandate oralmente solo baci e pompini.

Infondo, cos’è un pompino se non una pomiciata con la parte intima di qualcuno che ti ha pagato?

Il sesso ci lascia di sasso.
Così, molti di quelli che nella vita precedente sono stati stronzi si reincarnano in monoliti.

Penso che questo giro mi illuminerò e non farò più torno su questa terra di merda.
Casomai non fosse, vorrei reincarnarmi in un cyborg… solo che penso che farei tanti di quei danni da reincarnarmi il prossimo giro in un unghia incarnita.

Oggi la logica mi è nemica.

Quando penso al passato mi viene in mente un barattolo di pomodoro.
Io Odio la Pasta.
Levo la P, ci metto la B.

Se siete dislessici so di avervi messo in crisi.
Se non lo siete presto lo diventerete.
La dislessia è contagiosa come l’HIV, si contrae quando vi scopano il cervello senza preservativo cerebrale.

Praticamente succede tutti i giorni.

Siete stati contagiati.

Siete infetti.

Untori che non siete altro.

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