lunedì 17 ottobre 2011
SINCRONICITA', VALORE SOCIALE E ALCOLISMO RAGIONATO
Siccome sono impegnatello, pubblico qui ora un saggio scritto mesi fa.
I hope you enjoy
La velocità di un cervello biologico è di circa 100, 120m/s, una lentezza mostruosa paragonata alle macchine di computazione attualmente disponibili sul mercato, in continua via di sviluppo esponenziale.
Teniamo conto che la velocità con cui esse sono arrivate a evolversi,reingegnerizzarsi, ogni anno aumenta del doppio. Stiamo parlando dell'esponente che si eleva a un'altra sempre più inimmaginabile potenza.
Presto non riusciremo ad andare dietro a simili cambiamenti, veloci e complessi da non poter essere decifrati dai nostri limitati organi di computazione biologica.
Tuttavia ho avvertito il ragionevole bisogno di intralciarmi cervello, renderlo meno operativo degli abituali standard, ponendolo nel bel mezzo di un complicato percorso ad ostacoli, riscontrabili sottoforma di collegamenti inter neuronali resi temporaneamente difettosi, incapaci di comunicare, non pienamente capaci di comprensione e codificazione.
Tutto ciò per puro amore della scienza e dell'abbattimento della linea di confine dei nostri
orizzonti (perimetro del sapere accessibile).
Voglio spiegare e dimostrare la mia teoria secondo cui gli esseri umani “rallentati” da sostanze esterne (siano alcooliche o psicotrope) siano maggiormente vigili e acuiti dei simili della medesima specie (homo sapiens sapiens) non potenziati, non addizionati con additivi, tanto da far avvenire accadimenti ritenuti finora impossibili. Infine sfatare un mito molto in voga nell'epoca in corso (la quarta, a due ere dalla singolarità tecnologica), il quale vuole l'umanoide Addizionato posto uno o più gradini di funzionalità sotto il non addizionato.
Davvero gli ubriachi sono meno efficaci dei sobri?
L'esperimento partito prima dell'ora di cena (alle ore 18:00 a.m.), iniziato con un test diretto, atto a misurare i reali effetti della fusione di due sostanze ideali, appartenenti alla radice dell'etanolo (formula bruta C2H5OH, numero Cas 64-17-5) nell'organismo umano. Il primo ½ litro di sostanza consisteva in birra di frumento (definita dai produttori tedeschi “Weiss”) di marca ignota.
L'esperimento s'è tramutato in impellente necessità solo successivamente, quindi basato su dati mnemonici più che su esiti registrati passo per passo. Per il valore qualitativo della teoria che voglio dimostrare, tuttavia non sono necessari riscontri diretti; ho deciso di indagare nel fondo dell'animo umano, delle soggettive reazioni in situazioni di svago, il tutto lontano da strumenti di misurazione intracerebrali.
Da tener presente che oltre me, anche le cavie non erano al corrente della propria condizione; cavie ignare, guinea pigs in cattività fuori da un ambiente controllato.
La birra è assimilata in contemporanea con la lettura del numero di Maggio 2010 della celebre
rivista pseudo scientifica Forum, per aumentare il livello di dopamina. Tra le varie possibilità di apertura semi intellettuale, ho scelto di far mie informazioni contenute in un articolo riguardante il cervello di assassini seriali in relazione al rapporto con l'alcaloide benzoilmetilecgonina (nome bruto “Cocaina”, Codice ATC N01BC01). Ricordo di aver letto la media di 30 parole per sorso.
Considerando che trasportavo in me almeno 2L di alcool assunto il giorno prima, non opportunamente smaltito, che l'articolo era di 1063 parole/6436 caratteri circa, posso dire di essermi elevato al livello Ubriaco in 10 minuti primi e 23 secondi.
In un primo momento notavo che le parole assumevano una forma a me ignota. I concetti si
accavallavano tra loro seguendo uno schema preciso e incalcolabile.
Terminato il ½ litro di Etanolo di tipo “Weiss” ho aggiunto la seconda componente, ricavata
dalla fermentazione del frutto della vite, appartenente alla specie Vitis Vinifera. La versione di questo prodotto assunta era una chiara sintetizzazione di tal' sostanza, addizionata ad additivi di origine sconosciuta. Posso affermare con ragionevole certezza, ch'era formata dna artificale modificato.
La velocità di assunzione era adesso diminuita, alternata a conati di emesi (nome bruto
“Vomito”, numero Cas variabile a seconda delle parti da cui l'amalgama è costituita) creati dal sapore della seconda bevanda contrapposto al sapore della prima, versata sull'amalgama del giorno precedente (2/12/'10). Il senso d'estraniazione provato dal corpo era diametralmente opposto al diverso ambiente creatosi all'interno della scatola cranica, in particolar modo nella zona dell'ippocampo e dell'amigdala.
Contrariamente al mio volere, le molecole d'aria ossigenanti l'ambiente dov'è avvenuto
l'esperimento erano sollecitate da note musicali, propagate da alto parlanti (modello Sony)
traducenti in ordinato suono semi sensato un compcat disc contenente una raccolta dei migliori brani del popolare musicista afroamericano James Brown (Get 'appa: the best of James Brown, produzione Polidor, codice a barre 7/31454/32622, made in Italy).
A questo punto ho deciso di aumentare la posta in gioco, sottoponendo l'organismo a un
accessorio sforzo su multi livelli, iniettandomi una quantità di fumo pari a quanta ne può essere ricavata da 2,7mg d'estratto lavorato di Nicotiana misto a carbonio e ossigeno. Gli organi oculari si sono fatti incerti, vacillanti in una danza incerta simile a quella caratteristica della fase Rem, in questa occasione vissuta in stato di semi veglia.
Con uno degli umanoidi intenti a fallire all'esterno del locale, ho intrattenuto una ovvia
conversazione sull'economia della nazione Italia, sul suo altrettanto esponenziale debito
pubblico. Quando ho avvertito colarmi dalla corteccia cerebrale le lacrime e il sangue dei
neuroni scoppiati per il troppo sforzo commesso per sopportare la voce dell'interlocutore, sono scappato a casa, dove ho assunto 120g di Pizza margherita con broccoli e zucchine tagliate alla julienne, andando ad aggravare il già danneggiato organismo, non privandolo del piacere di un supplementare ½ L di birra modello “Ceres”.
Dopo la visione di 1h07m del celebre film “Blade Runner”, tratto da un complesso romanzo,
basato su ben 16 piste narrative differenti, dello scrittore Philip K. Dick sono uscito per
proseguire l'esperimento, 'ove potevo liberamente avere accesso a sostanze facenti parte della famiglia dell'etanolo.
Ho assunto una quantità ignota di succo distillato di melassa (nome bruto “Rum”) fabbricato
dalla multinazionale Cubana “Havana Club” (fatturato annuo medio 5,5 miliardi), mischiato a
una bevanda massicciamente composta da anidride carbonica ed estratto di pianta di Coca
privato dell'elemento alcaloide (nome Brutto “Coca Cola”).
Di qui in poi i dati si fanno ancora più incerti, vaghi, discordanti.
In circolazione avevo la media di 1,5g/L sanguigno, il che rendeva i miei movimenti incerti,
ondeggianti, abbassando non solo le difese immunitarie a livello rasoterra; rendendo i miei
sensori di movimento alquanto vaghi, per non dire tolleranti, tanto da farmi urtare
un'innumerevole serie di superfici solide, generando negli avventori del locale un forte senso di malcontento e dissenso nei miei confronti, ancorato alla ragionata scelta di mischiarmi coi miei simili per studiarli in uno stato di semi incoscienza.
Ricordo poi rumori sconnessi, offese contro divinità (canonizzate, non canonizzate, remote,
ignote e persino d'origine fantasiosa soggettiva).
Verso l'esaurimento di scorte energiche, ho ritenuto opportuno arrivare in fondo al cuore
dell'esperimento, amplificando i principi sedativi delle sostanze etiliche accumulate
acquistandone altre, d'origine psicotropa. Con €7 ho ottenuto una quantità non inferiore a 0,2g di amalgama chimica solida contenente delta-9-tetraidrocannabinolo (nome fico solo in
ambienti selezionati “THC”). Ottenebrato dalla condotta di questo viaggio nella mente, ho
ritenuto saggia la scelta di custodire l'hashish nel mio pacchetto di tabacco.
L'hashish è andato perduto in un tombino presente nei pressi del locale dov'ero andato a ristorarmi.
A quel punto anch'io mi sono rivolto alle divinità, manifestando apertamente il mio dissenso
tanto da interessare tutti i presenti, accalcatimisi tutti intorno per un periodo non inferiore a 10m.
Finita la bolgia, fatta pace con gli dei, sebbene essi non m'hanno restituito l'oggetto delle mie preoccupazione, il fulcro della diatriba, mi sono chinato per cercare di recuperare i 0,2g, convinto che vi fosse la possibilità che l'hashish fosse semplicemente caduto a terra, sebbene sapevo che sarebbe stato tutto vano, in quanto il numero di persone transitate nella zona di presunto smarrimento era di svariate decine.
In quel momento è uscito dal locale un tizio di cui non posso fare il nome, un anarchico sceso a patti con l'estrema destra locale per motivi ignoti, seguito dalla sua provvisoria compagna di vita.
Lei gli stava animatamente facendo notare quanto ci fosse piattezza sentimentale nel loro sterile rapporto consumato a stanchi bocconi sul viale del tramonto. Il soggetto di sesso maschile non sembrava essere interessato al discorso in corso, tanto che l'infuriata ragazza ha attaccato a disquisire ancor più animatamente di femminismo e di bassezza morale degli esseri di sesso
maschile.
Io ero ancora a terra, avevo ripreso la mia personale battaglia contro le divinità
nemiche, aumentando il livello entropico delle bestemmie, convertendole da modalità zoomorfa
a modalità eptomorfa (in un paio di occasioni anche ignominimorfa).
È avvenuto un fatto che va oltre la teoria sulla sincronicità e delle coincidenze significative multi dimensionali.
Nella stessa precisa frazione di porzione di tempo in cui ho abbandonato la mia ricerca
personale, concluso la battaglia contro esseri soprannaturali molto meno capaci di me, la
ragazza ha cessato l'interminabile monologo sugli aspetti negativi della schiacciante fallocrazia dei giorni nostri, il ragazzo ha smesso di ondeggiare come stava facendo da un periodo non inferiore a 15 minuti.
Nello stesso preciso istante c'è stato silenzio totale anche all'interno del locale.
Il fallocrate ha detto: “Ok. Addio. Vattene via”.
Ho alzato lo sguardo pensando che noi tre fossimo entrati in simbiosi empatica. Ero fortemente desideroso di confrontare la mia esperienza con loro, soltanto che la ragazza ha iniziato un altro monologo, a sua volta dando il via a una personale battaglia contro divinità più consone e reali di quelle da me precedentemente sfidate.
Con il presente saggio posso ritenermi soddisfatto nell'aver ampiamente dimostrato quanto
l'alcool sia indispensabile, imprescindibile, integrante parte attiva della vita delle persone, tanto da far avvenire sincronicità simultanee nello stesso luogo.
Un altro passo verso la totalità dell'essere umano.
Un altro contributo allo sconfinamento nel sapere onnisciente, fino al momento in cui creeremo una macchina in grado di creare altre macchine a suo piacimento, senza l'ausilio
dell'intelligenza umana.
Il futuro è già cominciato.
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