lunedì 16 settembre 2013

SONO TORNATO: UN PO' DI CAZZATELLE PIU' UNA STORIA NATA DAL NULLA

Da dove iniziare?
Come riassumere quasi due mesi (corrispondenti a 8 post) di assenza internettale?
Potrei fare un elenco delle innumerevoli, meravigliose, terrorizzanti cose che mi sono fatto capitare da (fine) luglio ad oggi.
E forse e quel che farò.
O forse no.

Ecco da dove potrei iniziare; oggi è il 16 settembre... vi dice niente?
Per me il 16 settembre è l'anniversario della storica telefonata che diede vita al mito di Mario Magnotta.

Per il resto, vi sono mancato?

Com'è stato, vivere un agosto intero senza il Vostro Antitarantola?
Una volta vi deprimevo con le mie lamentele, adesso vi do consigli positivi su come fanculizzarvi la vita ben benino; più di tanto non posso esservi mancato.
Questo è un argomento già toccato in precedenza, quando m'accorsi che più il contenuto del blog diventava “lucente e speranzoso”, più le visite precipitavano a Torre Gemella, il che mi portò a una serie di considerazioni (alquanto plausibili) che mi spinsero a riformulare la linea editoriale in...

…che cazzo sto dicendo?
Ebbasta, no?
Avete ragione
Chi ha ragione?!
Loro.
Loro chi?
… ho scordato le medicine.
Se arriverete alla fine del post capirete “quali” e “perché”.

Eccomi.
Ri-eccomi.
Forse un po' diverso.
Collo torto, culo traverso.
L'universo, riverso, dal cuore convesso, gioca la matrice dell'inespresso, indefesso, chiuso a chiave nelle piastrelle d'un cesso, decesso, senza sesso, maldestro, una pippa tiratami ad arte da un ambidestro, nell'astro, soffro di claustro – fobia, paura che t'intortelli zia, portata via, blindata ar gabbio per du' etti de maria, polizia, sbirro infame bastardo, petardo, fotto te col manganello sull'altare a San Gerardo, e sul più bello Yo, yo, baby yo.

Non è poi così difficile rappare, basta andare di libere associazioni in rima.
Pensate un po': se dici tutto quello che ti viene in mente purché tu sia capace d'inscatolandolo in uno pseudo contesto, facendo in modo che le sillabe finali di determinate parole coincidano con le sillabe finali dell'ultima parola del verso successivo sei un rapper; se paghi100€ l'ora per sederti su un divanetto affianco a un uomo/donna che prende appunti mentre fai la stessa cosa (non necessariamente in rima) sei un poverino in analisi.

Forse lo Ying Yang voleva dirci anche questo.

Basta.
D'ora in poi sarò serio e diligente.

… siete ancora lì?

Ancora lì, anche se sono serio e diligente?
Bravi.
Corroboriamoci l'anima con una vagonatella di minchiate; spariamo un po' di cazzate, sperando che le canne fumanti della camorra non rispondano con spari di polvere da.

… questo pensiero era alquanto baustelliano... eh?

È possibile tornare sui propri passi in luoghi che non siano spiagge o un campi innevati?

Quando mi chiedono se vedo il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, la prima cosa che mi viene in mente è se l'interlocutore abbia effettivamente smesso di bere per il suo bene o se non beva per dimostrare al Sistema che sta facendo il Bravo (quando nella sua mente ferita passa tutto il giorno a pensare alla bottiglia).
Andare in comunità non è la soluzione; sì, impari a coltivare orticelli, a vivere con 10 sigarette al giorno, a comunicare apertamente i tuoi stati emotivi di fronte a tante persone, a intrecciare cesti di vimini, a fare orribili portacenere col Das e a dipingere quadri naif, ma una volta che sei fuori da quel “microcosmo ovattato” costruito lontano dal mondo reale invaso da problemi reali, non puoi che ricordarti molto chiaramente perché iniziasti.
E il giro di giostra ricomincia daccapo.
Altro che “10 passi”; 20 shottini.

Fosse vero che “siamo ciò che mangiamo”, allora io sono un insalata con poche foglie in testa e un cervello di patate al forno.

Con la favola di Babbo Natale i genitori fanno sì che le prime manie di persecuzione attecchiscano nella psiche del bambino; un obeso col naso rosso (capillari spezzati dall'alcool; è pure violento) proveniente dall'altra parte del mondo, che aspetta che t'addormenti per fare irruzione in casa tua per lasciarti giocattoli...

e se questo meccanismo un giorno non troppo lontano degenerasse (oramai è più che anziano, senile) e Babbo Natale, stufo della solita routine, decidesse di cominciare a “prendere” anziché “dare”?
Se volesse te?
Immagina babbo natale, munito di fazzoletto imbevuto d'etere ti (ri) addormenta mentre già fluttui nello stato d'incoscienza proprio del sonno, poi t'infila in un sacco, ti carica sulla slitta e ti tiene sotto sequestro a tempo indeterminato obbligandoti a vivere al Polo Nord insieme alle renne.
Pensa che storia.
A un certo punto (penso intorno al 2° anno) ti abituerai alla tua “nuova condizione”, di conseguenza ti affezionerai anche alle renne (tue uniche compagne, in mezzo al deserto ghiacciato).
Passeranno gli anni, invecchierai insieme alle renne e... loro cominceranno a sparire.

Una mattina ti svegli, vai nella stalla per il quotidiano “buongiorno” alle tue amiche, vedi una zampa tagliata e fai la macabra associazione: babbo natale lavora solo una notte l'anno (altro che “vittime del precariato”). Guadagna una montagna di soldi, tuttavia tra tasse, imposte, gabelle e pedaggi non riesce a tirare su abbastanza soldi per vivere 364 giorni senza fare un cazzo e... per arrotondare, arrivare a fine anno senza dover lavorare un altro giorno, cosa si è inventato?
Prende le renne più anziane, le fa a pezzi, le macina poi le vende all'Ikea che le tramuta nelle famose polpette di renna da dare in pasto ai clienti che vanno all'Ikea per comprarsi orribili mobili del cazzo... e per portarsi dentro i tuoi soli amici.

Se ne deduce che se siamo effettivamente e affettivamente ciò che mangiamo.
Dovremmo smetterla di mangiarci gli amici degli altri.

Partendo dal presupposto che “diventi ciò che ingurgiti”, se mangi (appunto) una renna dotata del potere di Volare, perché non acquisisci tale potere magico?
La perdita delle proprietà taumaturgiche che avviene durante la digestione è imputabile ai succhi gastrici che corrodono la magia o al movimento sussultorio della peristalsi intestinale, la quale va a invalidare i poteri insiti nell'alimento?

e voi continuate a cercare risposte in libri come “China Study”.
Vi consiglio di leggerlo, “China Study”.
Perché leggerlo?
Così potrete fare i sapientoni a tavola, riprendere i vostri familiari e amici per le loro scorrette abitudini alimentari.
Diventare scassa cazzo alimentari a 360°.

Ma questa è un'altra storia, cioè quella di cappuccetto rosso cresciuta che va dal lupo e gli dice: - Ho terminato l'età puberale, ciò significa che sono sessualmente attiva; teoricamente, ora dovresti avere ancora più motivi di quanti ne avevi prima per temermi, di conseguenza mangiarmi. Ma sono misericordiosa, e con gli ormoni in subbuglio, perciò voglio darti una mano a superare questa vaginofobia, perciò qua la zampa, che ti faccio toccare una cosa bella, che hai mangiato tante volte ma che non hai capito.

È la parabola che narra l'iniziazione sessuale del Lupo.
È molto famosa.
La Disney ha pensato di farci un cartone animato.
Il problema è che - come al solito – tra un fotogramma e l'altro ci metteranno i soliti messaggi subliminali satanici, per cui vedremo uscire dai cinema di tutto il mondo bambini arrapati e antropofagi.
State attenti a cosa guardano i vostri figli; siamo (anche) ciò che guardiamo.

Assieme a quelli porno e a quelli di gossip (che trattano della pornografia vigente tra i vip), tra i siti più cliccati spiccano le pagine web relative al Meteo.
Da quando in qua è diventato così importante sapere che tempo farà domani o dopodomani?
Siete in procinto di andare in ferie per tutto l'anno?
Vi siete comprati un peschereccio e volete assicurarvi di non salpare poche ore prima di in un'epica mareggiata?

Sento spesso parlare di “crisi di governo”.
Come fa un concetto ad andare in crisi?
Un “concetto” abilitato ad andare in crisi potrebbe essere un omonimo calabrese, cioè un essere umano registrato all'anagrafe come “Concetto”, ma un “concetto” inteso come “idea” - per tanto di cose sprovvisto di mente razionale in quanto pensato anziché pensante - improbabile che sbarelli come le persone comuni.
Stiamo valorizzando merda; per carità, è pur sempre concime, ma quando si concima un terreno per far nascere vita è ok; quando foraggiamo la merda per farcela marcire dentro la testa il discorso diventa necroticamente perverso.

Un'altra cosa che non capisco sono le scritte – che paiono più malauguri che “avvisi per la salute” - impresse sul fronte e sul retro dei pacchetti di sigarette, sigari e tabacco.
Voglio analizzarne un paio.
Ho qui, sotto gli occhi, un pacchetto di Camel senza filtro (le migliori sigarette in assoluto).

IL FUMO DANNEGGIA GRAVEMENTE TE E CHI TI STA INTORNO.

Peccato che chi produce sigarette danneggia gravemente il Pianeta e chi gli sta dentro.

Sul retro c'è scritto:

SMETTERE DI FUMARE RIDUCE IL RISCHIO DI MALATTIE CARDIOVASCOLARI E POLMONARI MORTALI.

Ci si potrebbe scrivere un saggio.
Smettere di fumare”... con chi sta parlando, cogli abitanti di Pompei?
Si sta rivolgendo a persone “incazzate”?
Ai ricoverati presso il “reparto ustionati”?

Riduce il rischio”... di quanto?
Voglio dati esatti; se riduce il rischio di una percentuale inferiore a 70% possono andarsene 'affanculo, perché anche solo l'idea di vivere una vita senza sigarette riduce del 90% il mio livello di felicità e mi fa incazzare un buon 101%, il che mi fa “fumare dalle orecchie”, perciò meglio morire di malattie cardiovascolari e polmonari (prima di ammalarmi, almeno, me la godrò) che non di cirrosi epatica da arrabbiatura, senza contare che sto fumando dalle orecchie perciò, anziché un cancro alla gola mi verrà all'udito, ai timpani, alla tromba di Eustachio ecc.

Malattie cardiovascolari e polmonari mortali”... esistono anche malattie benevole?
Qualcuno potrebbe indicarmi quali sono così farò in modo di beccarmele?

Per chi suona la campana... per i coglioni che hanno deciso di ascoltarla ogni santa mezz'ora, nonostante tutti possiedano un orologio?
Chissà come sta, Fra Martino (… il campanaro).

Una volta chiesi alla maestra il significato della filastrocca:

Fra' Martino, campanaro,
suoni tu
suoni tu
suona le campane
suona le campane
din-don-dan.
Din-don-dan.

La maestra rispose che era ora di ricreazione; mancavano ancora 30 minuti.
La campanella suonò dopo mezz'ora.
Capii; mi stava nascondendo qualcosa.
E che c'era un nesso tra il fatto che la campanella suonasse dopo mezz'ora (da che lei ebbe dribblato la domanda sul significato della filastrocca) e che le Campane Maggiori - quelle suonate da Fra Martino - fossero magistralmente sincronizzate.
Si trattava forse di una cospirazione acustico temporale?
Mi recai nella biblioteca scolastica, passai attraverso le sezioni minori. Giunsi al reparto “Miti e leggende” (per essere la biblioteca di un asilo era ben fornita), con l'impressione di essermela fatta sotto (era da poco che non portavo più il pannolino), scorsi una manciata di titoli prima d'imbattermi in un testo che carpì la mia attenzione come la pinza di un dentista usuraio zingaro carpisce la lucente mercanzia odontotecnica di un debitore nulla tenente (esclusi brillanti incisivi d'oro).
Rientrato in aula finsi un malessere, telefonai a casa, mi feci venire a riprendere da mamma, la quale mi preparò una tazza di latte caldo e miele (che pose una parentesi marrone nel mio intestino) e mi mise a letto col termometro sotto l'ascella.
Avevo bisogno di pensare con calma.
Mi addormentai.
Immemore di quanto sognai, ebbi comunque l'intuizione - scaturita da tutti quei dati e collegamenti shakerati – che si presentò sotto forma di soluzione dell'enigma.

Presenterò in questa sede una sintesi di quanto compresi.
Il “Fra'” non può che essere un massone di altissimo grado, colui al quale spetta di “suonare le campane”, cioè l'incaricato di mantenere prigioniere le coscienze nell'illusoria spirale del Tempo. Il “Martino”, cioè “Piccolo Marte” fa riferimento alla divinità che simboleggia la Strategia (bellica), ed è un titolo esclusivo riservato (appunto) ai più alti gradi battezzati secondo l'antico Rito di York.
Suona lui.
Suona Lui
Per ben due volte vengono ripetuti sia i “suoni”, sia le “campane”, sia il “Din-Don-Dan”: un inno alla ripetizione, all'omologazione.
Egli “suona le campane” ogni mezz'ora, cosicché tutti ricordino che “esiste” il tempo, e che ne sono schiavi).
Il “Din-don-dan” è un antico mantra mistico - come poteva esserlo “Sim-sala-bim”, o “Abra-cadabra” - che pronunciato con voce bassa e solenne può avere effetti devastanti su chiunque lo ascolti.
Sezionata quest'ultima parte contro-emerge che:

Din” è l'abbreviazione del sostantivo “Djin”, nome di un antico e potentissimo demone persiano.
Don” è sia l'appellativo usato per onorare i preti che per celebrare gli “uomini d'onore” delle varie cosche mafiose e di stampo camorristico.
Dan” è collegato ai gradi (ancora loro) sui quali la “cintura nera” di ogni arte marziale giapponese si eleva.

Abbiamo quindi un “Djin”, demone unanimemente accettato come Capo (Don) di un clan mafioso che “suona le campane” per tenere addormentate le coscienze, di modo che gli immunizzati, cioè tutti i “picciotti” e “scugnizzi” possano riscuotere il pizzo indisturbati.
Se per caso qualcuno estraneo all'Organizzazione dovesse essere immune al potente incantesimo, il Dan conseguito all'ultimo esame di karate provvederà a prendere a calci in culo tutti coloro i quali non si sottometteranno al potere del Demone che, se prima era potente ora può persino contare sull'aiuto di un'organizzazione criminale formata da esperti di arti marziali giapponesi capaci di ipnotizzare le masse usando antiche tecniche tibetane, originariamente usate per “liberare” le anime anziché incatenarle nella ruota delle re-incarnazioni Terrestri.

Il giorno raccontai quanto avevo scoperto a mia madre la quale - senza sentire il parere di nessuno specialista - ottenne una ricetta per il Ritalin, che mi somministrò incessantemente ogni mezz'ora, dalle otto del mattino alle otto di sera.
Ogni trenta minuti esatti...
Quando iniziai a pensare che anche mamma - così come Hemingway (che scrisse “Per chi suona la campana) – fosse implicata nella cospirazione, proprio quand'ero a un centimetro dalla risoluzione totale dell'enigma, dopo 12 ore di Ritalin... il mio cervello cominciò a fare Din Don Dan.
Era troppo, troppo tardi.
Fu così che rimasi imprigionato tra le lancette dell'orologio biologico.
Da settembre a Dicembre passai tutti i giorni in camera mia a contare i movimenti della lancetta dei secondi dell'orologio gigante che mi era stato regalato il natale scorso.
A natale odierno stavo meglio; mamma se ne accorse e mi regalò il libro “Le avventure di Momo”. Per controbilanciare lo shock ci aggiunse i Dvd di “Inception” e “Butterfly effect”.
Per un bambino di 4 anni era un pochino troppo...
Presi la decisione di scappare di casa, poi rimasi pietrificato.
Stavo sprecando il mio tempo.
M'arresi. Chinai il capo, cominciai a dire soltanto “Sì” e obbedii a tutti gli ordini.
Fui reintegrato nel sistema, e dopo le medie mi mandarono a fare l'orologiaio.

Come faccio ad essere qui a scrivere la mia storia?

Capito il trucco dell'incantesimo, basato sul concetto che la mente umana reagisce a determinate parole in determinati modi, cambiai (nella mia, di mente) la percezione di “Tempo”, attribuendo il significato della parola “Tempo” alla parola “Meteo”.
Da quel dì passo le giornate su internet a guardare le previsioni; sempre meglio il tempo atmosferico che quello che costringe le cellule del corpo a invecchiare.

così è stato svelato anche il mistero del perché tanta gente è fissata col Meteo.


Non pensiate che scrivere queste cazzate non implichi la perdita (parziale, talvolta irreversibile) di preziose parti della mente; per ricevere le mie belle 80 visite settimanali ne è valsa la pena.
Spero.

BEN TORNATO, ANDREA!!!

… ora bisogna vedere se lunedì prossimo pubblicherò o m'inventerò qualche altra cazzata per non fare un cazzo un mese e mezzo.
Staremo a vedere.

Nessun commento: