Da dove
iniziare?
Come
riassumere quasi due mesi (corrispondenti a 8 post) di assenza
internettale?
Potrei fare
un elenco delle innumerevoli, meravigliose, terrorizzanti cose che mi
sono fatto capitare da (fine) luglio ad oggi.
E forse e
quel che farò.
O forse no.
Ecco da dove potrei iniziare; oggi è il 16 settembre... vi dice niente?
Per me il 16 settembre è l'anniversario della storica telefonata che diede vita al mito di Mario Magnotta.
Per il resto, vi sono
mancato?
Com'è
stato, vivere un agosto intero senza il Vostro Antitarantola?
Una volta vi
deprimevo con le mie lamentele, adesso vi do consigli positivi su
come fanculizzarvi la vita ben benino; più di tanto non posso
esservi mancato.
Questo è un
argomento già toccato in precedenza, quando m'accorsi che più il
contenuto del blog diventava “lucente e speranzoso”, più le
visite precipitavano a Torre Gemella, il che mi portò a una serie di
considerazioni (alquanto plausibili) che mi spinsero a riformulare la
linea editoriale in...
…che cazzo
sto dicendo?
Ebbasta, no?
Avete
ragione
Chi
ha ragione?!
Loro.
Loro chi?
… ho
scordato le medicine.
Se
arriverete alla fine del post capirete “quali” e “perché”.
Eccomi.
Ri-eccomi.
Forse un po'
diverso.
Collo torto,
culo traverso.
L'universo,
riverso, dal cuore convesso, gioca la matrice dell'inespresso,
indefesso, chiuso a chiave nelle piastrelle d'un cesso, decesso,
senza sesso, maldestro, una pippa tiratami ad arte da un ambidestro,
nell'astro, soffro di claustro – fobia, paura che t'intortelli zia,
portata via, blindata ar gabbio per du' etti de maria, polizia,
sbirro infame bastardo, petardo, fotto te col manganello sull'altare
a San Gerardo, e sul più bello Yo, yo, baby yo.
Non è poi
così difficile rappare, basta andare di libere associazioni in rima.
Pensate un
po': se dici tutto quello che ti viene in mente purché tu sia capace
d'inscatolandolo in uno pseudo contesto, facendo in modo che le
sillabe finali di determinate parole coincidano con le sillabe finali
dell'ultima parola del verso successivo sei un rapper; se paghi100€
l'ora per sederti su un divanetto affianco a un uomo/donna che prende
appunti mentre fai la stessa cosa (non necessariamente in rima) sei
un poverino in analisi.
Forse lo
Ying Yang voleva dirci anche questo.
Basta.
D'ora in poi
sarò serio e diligente.
… siete
ancora lì?
Ancora lì,
anche se sono serio e diligente?
Bravi.
Corroboriamoci
l'anima con una vagonatella di minchiate; spariamo un po' di cazzate,
sperando che le canne fumanti della camorra non rispondano con spari
di polvere da.
… questo
pensiero era alquanto baustelliano... eh?
È possibile
tornare sui propri passi in luoghi che non siano spiagge o un campi
innevati?
Quando mi
chiedono se vedo il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, la prima
cosa che mi viene in mente è se l'interlocutore abbia effettivamente
smesso di bere per il suo bene o se non beva per dimostrare al
Sistema che sta facendo il Bravo (quando nella sua mente ferita passa
tutto il giorno a pensare alla bottiglia).
Andare
in comunità non è la soluzione; sì, impari a coltivare orticelli,
a vivere con 10 sigarette al giorno, a comunicare apertamente i tuoi
stati emotivi di fronte a tante persone, a intrecciare cesti di
vimini, a fare orribili portacenere col Das e a dipingere quadri
naif, ma una volta che sei fuori da quel “microcosmo ovattato”
costruito lontano dal mondo reale
invaso da problemi reali, non puoi che ricordarti molto chiaramente
perché iniziasti.
E
il giro di giostra ricomincia daccapo.
Altro
che “10 passi”; 20 shottini.
Fosse
vero che “siamo ciò che mangiamo”, allora io sono un insalata
con poche foglie in testa e un cervello di patate al forno.
Con
la favola di Babbo Natale i genitori fanno sì che le prime manie di
persecuzione attecchiscano nella psiche del bambino; un obeso col
naso rosso (capillari spezzati dall'alcool; è pure violento)
proveniente dall'altra parte del mondo, che aspetta che t'addormenti
per fare irruzione in casa tua per lasciarti giocattoli...
… e
se questo meccanismo un giorno non troppo lontano degenerasse (oramai
è più che anziano, senile)
e Babbo Natale, stufo della solita routine, decidesse di cominciare a
“prendere” anziché “dare”?
Se
volesse te?
Immagina
babbo natale, munito di fazzoletto imbevuto d'etere ti (ri)
addormenta mentre già fluttui nello stato d'incoscienza proprio del
sonno, poi t'infila in un sacco, ti carica sulla slitta e ti tiene
sotto sequestro a tempo indeterminato obbligandoti a vivere al Polo
Nord insieme alle renne.
Pensa
che storia.
A
un certo punto (penso intorno al 2° anno) ti abituerai alla tua
“nuova condizione”, di conseguenza ti affezionerai anche alle
renne (tue uniche compagne, in mezzo al deserto ghiacciato).
Passeranno
gli anni, invecchierai insieme alle renne e... loro cominceranno a
sparire.
Una
mattina ti svegli, vai nella stalla per il quotidiano “buongiorno”
alle tue amiche, vedi una zampa tagliata e fai la macabra
associazione: babbo natale lavora solo una notte l'anno (altro che
“vittime del precariato”). Guadagna una montagna di soldi,
tuttavia tra tasse, imposte, gabelle e pedaggi non riesce a tirare su
abbastanza soldi per vivere 364 giorni senza fare un cazzo e... per
arrotondare, arrivare a fine anno senza dover lavorare un altro
giorno, cosa si è inventato?
Prende
le renne più anziane, le fa a pezzi, le macina poi le vende all'Ikea
che le tramuta nelle famose polpette di renna da dare in pasto ai
clienti che vanno all'Ikea per comprarsi orribili mobili del cazzo...
e per portarsi dentro i tuoi soli amici.
Se
ne deduce che se siamo effettivamente e
affettivamente ciò
che mangiamo.
Dovremmo
smetterla di mangiarci gli amici degli altri.
Partendo
dal presupposto che “diventi ciò che ingurgiti”, se mangi
(appunto) una renna dotata del potere di Volare, perché non
acquisisci tale potere magico?
La
perdita delle proprietà taumaturgiche che avviene durante la
digestione è imputabile ai succhi gastrici che corrodono la magia o
al movimento sussultorio della peristalsi intestinale, la quale va a
invalidare i poteri insiti nell'alimento?
… e
voi continuate a cercare risposte in libri come “China Study”.
Vi
consiglio di leggerlo, “China Study”.
Perché
leggerlo?
Così
potrete fare i sapientoni a tavola, riprendere i vostri familiari e
amici per le loro scorrette abitudini alimentari.
Diventare
scassa cazzo alimentari a
360°.
Ma
questa è un'altra storia, cioè quella di cappuccetto rosso
cresciuta che va dal lupo e gli dice: - Ho terminato l'età
puberale, ciò significa che sono sessualmente attiva; teoricamente,
ora dovresti avere ancora più motivi di quanti ne avevi prima per
temermi, di conseguenza mangiarmi. Ma sono misericordiosa, e con gli
ormoni in subbuglio, perciò voglio darti una mano a superare questa
vaginofobia, perciò
qua la zampa, che ti faccio toccare una cosa bella, che hai mangiato
tante volte ma che non hai capito.
È
la parabola che narra l'iniziazione sessuale del Lupo.
È
molto famosa.
La
Disney ha pensato di farci un cartone animato.
Il
problema è che - come al solito – tra un fotogramma e l'altro ci
metteranno i soliti messaggi subliminali satanici, per cui vedremo
uscire dai cinema di tutto il mondo bambini arrapati e antropofagi.
State
attenti a cosa guardano i vostri figli; siamo (anche) ciò che
guardiamo.
Assieme
a quelli porno e a quelli di gossip (che trattano della pornografia
vigente tra i vip), tra i siti più cliccati spiccano le pagine web
relative al Meteo.
Da
quando in qua è diventato così importante sapere che tempo farà
domani o dopodomani?
Siete
in procinto di andare in ferie per
tutto l'anno?
Vi
siete comprati un peschereccio e volete assicurarvi di non salpare
poche ore prima di in un'epica mareggiata?
Sento spesso
parlare di “crisi di governo”.
Come fa un
concetto ad andare in crisi?
Un
“concetto” abilitato ad andare in crisi potrebbe essere un
omonimo calabrese, cioè un essere umano registrato all'anagrafe come
“Concetto”, ma un “concetto” inteso come “idea” - per
tanto di cose sprovvisto di mente razionale in quanto pensato
anziché pensante -
improbabile che sbarelli come le persone comuni.
Stiamo
valorizzando merda; per carità, è pur sempre concime, ma quando si
concima un terreno per far nascere vita è ok; quando foraggiamo la
merda per farcela marcire dentro la testa il discorso diventa
necroticamente perverso.
Un'altra
cosa che non capisco sono le scritte – che paiono più malauguri
che “avvisi per la salute” - impresse sul fronte e sul retro dei
pacchetti di sigarette, sigari e tabacco.
Voglio
analizzarne un paio.
Ho
qui, sotto gli occhi, un pacchetto di Camel senza filtro (le migliori
sigarette in assoluto).
IL FUMO
DANNEGGIA GRAVEMENTE TE E CHI TI STA INTORNO.
Peccato
che chi produce sigarette danneggia gravemente il Pianeta e chi gli
sta dentro.
Sul
retro c'è scritto:
SMETTERE
DI FUMARE RIDUCE IL RISCHIO DI MALATTIE CARDIOVASCOLARI E POLMONARI
MORTALI.
Ci
si potrebbe scrivere un saggio.
“Smettere
di fumare”... con chi sta parlando, cogli abitanti di Pompei?
Si
sta rivolgendo a persone “incazzate”?
Ai
ricoverati presso il “reparto ustionati”?
“Riduce
il rischio”... di quanto?
Voglio
dati esatti; se riduce il rischio di una percentuale inferiore a 70%
possono andarsene 'affanculo, perché anche solo l'idea di vivere una
vita senza sigarette riduce del 90% il mio livello di felicità e mi
fa incazzare un buon 101%, il che mi fa “fumare dalle orecchie”,
perciò meglio morire di malattie cardiovascolari e polmonari (prima
di ammalarmi, almeno, me la godrò) che non di cirrosi epatica da
arrabbiatura, senza contare che sto fumando dalle orecchie perciò,
anziché un cancro alla gola mi verrà all'udito, ai timpani, alla
tromba di Eustachio ecc.
“Malattie
cardiovascolari e polmonari mortali”...
esistono anche malattie benevole?
Qualcuno
potrebbe indicarmi quali sono così farò in modo di beccarmele?
Per chi
suona la campana... per i
coglioni che hanno deciso di ascoltarla ogni santa mezz'ora,
nonostante tutti
possiedano un orologio?
Chissà
come sta, Fra Martino (… il campanaro).
Una
volta chiesi alla maestra il significato della filastrocca:
Fra'
Martino, campanaro,
suoni tu
suoni tu
suona le
campane
suona le
campane
din-don-dan.
Din-don-dan.
La
maestra rispose che era ora di ricreazione; mancavano ancora 30
minuti.
La
campanella suonò dopo mezz'ora.
Capii;
mi stava nascondendo qualcosa.
E
che c'era un nesso tra il fatto che la campanella suonasse dopo
mezz'ora (da che lei ebbe dribblato la domanda sul significato della
filastrocca) e che le Campane Maggiori - quelle suonate da Fra
Martino - fossero magistralmente sincronizzate.
Si
trattava forse di una cospirazione acustico temporale?
Mi
recai nella biblioteca scolastica, passai attraverso le sezioni
minori. Giunsi al reparto “Miti e leggende” (per essere la
biblioteca di un asilo era ben fornita), con l'impressione di
essermela fatta sotto (era da poco che non portavo più il
pannolino), scorsi una manciata di titoli prima d'imbattermi in un
testo che carpì la mia attenzione come la pinza di un dentista
usuraio zingaro carpisce la lucente mercanzia odontotecnica di un
debitore nulla tenente (esclusi brillanti incisivi d'oro).
Rientrato
in aula finsi un malessere, telefonai a casa, mi feci venire a
riprendere da mamma, la quale mi preparò una tazza di latte caldo e
miele (che pose una parentesi marrone nel mio intestino) e mi mise a
letto col termometro sotto l'ascella.
Avevo
bisogno di pensare con calma.
Mi
addormentai.
Immemore
di quanto sognai, ebbi comunque l'intuizione - scaturita da tutti
quei dati e collegamenti shakerati – che si presentò sotto forma
di soluzione dell'enigma.
Presenterò
in questa sede una sintesi di quanto compresi.
Il “Fra'”
non può che essere un massone di altissimo grado, colui al quale
spetta di “suonare le campane”, cioè l'incaricato di mantenere
prigioniere le coscienze nell'illusoria spirale del Tempo. Il
“Martino”, cioè “Piccolo Marte” fa riferimento alla divinità
che simboleggia la Strategia (bellica), ed è un titolo esclusivo
riservato (appunto) ai più alti gradi battezzati secondo l'antico
Rito di York.
Suona
lui.
Suona Lui
Per ben
due volte vengono ripetuti sia i “suoni”, sia le “campane”,
sia il “Din-Don-Dan”: un inno alla ripetizione, all'omologazione.
Egli
“suona le campane” ogni mezz'ora, cosicché tutti ricordino che
“esiste” il tempo, e che ne sono schiavi).
Il
“Din-don-dan” è un antico mantra mistico - come poteva esserlo
“Sim-sala-bim”, o “Abra-cadabra” - che pronunciato con voce
bassa e solenne può avere effetti devastanti su chiunque lo ascolti.
Sezionata
quest'ultima parte contro-emerge che:
“Din”
è l'abbreviazione del sostantivo “Djin”, nome di un antico e
potentissimo demone persiano.
“Don”
è sia l'appellativo usato per onorare i preti che per celebrare gli
“uomini d'onore” delle varie cosche mafiose e di stampo
camorristico.
“Dan”
è collegato ai gradi (ancora loro) sui quali la “cintura nera”
di ogni arte marziale giapponese si eleva.
Abbiamo
quindi un “Djin”, demone unanimemente accettato come Capo (Don)
di un clan mafioso che “suona le campane” per tenere addormentate
le coscienze, di modo che gli immunizzati, cioè tutti i “picciotti”
e “scugnizzi” possano riscuotere il pizzo indisturbati.
Se per
caso qualcuno estraneo all'Organizzazione dovesse essere immune al
potente incantesimo, il Dan conseguito all'ultimo esame di karate
provvederà a prendere a calci in culo tutti coloro i quali non si
sottometteranno al potere del Demone che, se prima era potente ora
può persino contare sull'aiuto di un'organizzazione criminale
formata da esperti di arti marziali giapponesi capaci di ipnotizzare
le masse usando antiche tecniche tibetane, originariamente usate per
“liberare” le anime anziché incatenarle nella ruota delle
re-incarnazioni Terrestri.
Il
giorno raccontai quanto avevo scoperto a mia madre la quale - senza
sentire il parere di nessuno specialista - ottenne una ricetta per il
Ritalin, che mi somministrò incessantemente ogni mezz'ora, dalle
otto del mattino alle otto di sera.
Ogni
trenta minuti esatti...
Quando
iniziai a pensare che anche mamma - così come Hemingway (che scrisse
“Per chi suona la campana) – fosse implicata nella cospirazione,
proprio quand'ero a un centimetro dalla risoluzione totale
dell'enigma, dopo 12 ore di Ritalin... il mio cervello cominciò a
fare Din Don Dan.
Era
troppo, troppo tardi.
Fu
così che rimasi imprigionato tra le lancette dell'orologio
biologico.
Da
settembre a Dicembre passai tutti i giorni in camera mia a contare i
movimenti della lancetta dei secondi dell'orologio gigante che mi era
stato regalato il natale scorso.
A
natale odierno stavo meglio; mamma se ne accorse e mi regalò il
libro “Le avventure di Momo”. Per controbilanciare lo shock ci
aggiunse i Dvd di “Inception” e “Butterfly effect”.
Per
un bambino di 4 anni era un pochino troppo...
Presi
la decisione di scappare di casa, poi rimasi pietrificato.
Stavo
sprecando il mio tempo.
M'arresi.
Chinai il capo, cominciai a dire soltanto “Sì” e obbedii a tutti
gli ordini.
Fui
reintegrato nel sistema, e dopo le medie mi mandarono a fare
l'orologiaio.
Come
faccio ad essere qui a scrivere la mia storia?
Capito
il trucco dell'incantesimo, basato sul concetto che la mente umana
reagisce a determinate parole in determinati modi, cambiai (nella
mia, di
mente) la percezione di “Tempo”, attribuendo il significato
della parola “Tempo” alla parola “Meteo”.
Da
quel dì passo le giornate su internet a guardare le previsioni;
sempre meglio il tempo atmosferico che quello che costringe le
cellule del corpo a invecchiare.
… così
è stato svelato anche il mistero del perché tanta gente è fissata
col Meteo.
Non pensiate che scrivere queste cazzate non implichi la perdita
(parziale, talvolta irreversibile) di preziose parti della mente; per
ricevere le mie belle 80 visite settimanali ne è valsa la pena.
Spero.
BEN TORNATO, ANDREA!!!
… ora bisogna vedere se lunedì prossimo pubblicherò o m'inventerò
qualche altra cazzata per non fare un cazzo un mese e mezzo.
Staremo a vedere.