Siamo in piena estate,
il che significa che i comuni si danno da fare per cullare i turisti
(chiamasi “leccare il culo alle passeggere fonti di reddito
viventi”)
Durante
l'anno non fanno un cazzo di niente, tolte le minchiate per i vecchi
(costano poco/portano voti [siamo il paese più vecchio del mondo,
diocristo, peggio del Giappone]).
Ogni
settimana fiere, “avvenimenti”, bancarelle, degustazioni,
mostre... concerti.
Dio...
concerti!
Ma concerti
di cosa?
Per chi
suonano?
Serve a
qualcosa?
Vi racconto
la mia esperienza.
Avevo un
gruppo che suonava “IPOTETICHE COLONNE SONORE PER IPOTETICI FILM
ITALIANI (DI GENERE) ANNI 70”. Non era un musica “facile,
facile”, ma era immediata, mischiava più generi e accontentava un
po' tutti i tipi di ascoltatori.
Ci siamo
ispirati ai Goblin, ai Dream Theatre e alle altre cose che
ascoltavamo (si va dal punk e la new wave allo stoner) ma erano tutti
pezzi rigorosamente nostri, nati dalle nostre quattro menti
Non sono in
grado di quantificare le volte che abbiamo suonato di fronte a un
pubblico, come non sono in grado di quantificare tutte le volte
(complessive) che ho suonato di fronte a un pubblico da quando, a 12
anni, feci la mia prima esibizione - era il saggio di fine anno di
una scuola che non avevo mai frequentato (ci insegnava il mio maestro
di chitarra, che mi chiese se me la sentivo di fargli un po' di
pubblicità).
Quando io e
il mio gruppo, i Peripatetica, suonavamo con passione e trasporto,
non c'era mai un cazzo di nessuno lì, di fronte al palco.
Come fosse
possibile... boh.
Abbiamo
stipulato un campionario di ipotesi, partendo dal classico “...
magari facciamo cagare”, solo che (modestia a parte), non
corrispondeva al nostro caso.
NB: abbiamo
aperto il concerto agli “Osanna” (sto parlando di una band
storica degli anni '70), e anche lì non c'era nessuno.
N.B.B.
Quando hanno suonato gli Osanna, facendo il grande sforzo di
trasferirsi dal bancone del bar all'altra parte del locale per - che
ne so – ascoltarli?!?!, si sono scomodate la bellezza di 20
persone.
N.B.B.P.D.:
Generalmente il locale era a ingresso libero; quella sera il
biglietto costava 20€.
Di gente ce
n'era – persino uno psico che la volta prima mi ha azzannato un
orecchio – ma sotto il palco, INTERESSATI ALLA MUSICA, solo poche
unità.
TORNIAMO AL
PRESENTE.
Come detto
all'inizio, i comuni fanno le feste di 'sto cazzo, e ci sono sempre
gruppi musicali, a volte anche bravi (mi sono sentito un tributo ai
pink floyd niente male).
Chi c'era a
sentirli?
Un-cazzo-di-nessuno.
Praticamente
c'era il cazzo appartenuto al Signor Nessuno (deceduto l'estate
scorsa per “acuta depressione post solitudinale)
che se ne stava lì, barzotto contro la colonna in fondo
all'angolino, anche lui solo, che applaudiva sperma triste, mentre i
ragazzi ci davano dentro con una bella lezione di psichedelia
artefatta (non puoi suonarmi “Live a Pompeii” nota per nota;
mettici qualcosa di tuo, e che cazzo, non sei credibile; non sei ne
Gilmour ne Waters e usi degli effetti troppo all'avangardia).
ARRIVO AL
DUNQUE: sarebbe anche ora, no?
Ho smesso di
credere alla fuffa che recita più o meno (voi musicisti mi capirete)
: EEEEEEHHHHHHHHHH, MA TANTO ADESSO LA MUSICA FA TUTTA SCHIFO, TUTTA
FATTA A TAVOLINO, LA GENTE NON CAPISCE UN CAZZO, ASCOLTANO QUELLO CHE
PASSA IL CONVENTO, NON SONO ABITUATI A SENTIRE LA VERA MUSICA (sembra
un po' Pino Scotto, eh?) BASTA CHE GLI DAI IL TUNZ TUNZ E NO, NON SI
VOGLIONO IMPEGNARE, GLI FA PAURA USARE LA TESTA (come se essere
musicisti equivalga a usare la testa; tranquilli, il discorso che sto
scrivendo lo conosco bene perché l'ho fatto anch'io fino a 3 sec.
fa, e mi ci metto anch'io nella categoria degli stronzi sapientoni, e
ti ci metto pure la faccina sorridente “:)” così capisci che sto
scherzando perché sennò, senza polarizzazione grafemologica non
capisci le mie vere intenzioni, come succede con gli sms, che sei
costretto a fare le faccine sennò il ricevente non capisce se gli
vuoi bene o se ti girano i coglioni) E ORMAI LA MUSICA E MORTA, E'
FINITA NEGLI ANNI 90, L'HA UCCISA IL GRUNGE ecc. ecc. ecc.
In cosa
credo adesso?
Mentre
fumavo una beata Camel senza filtro, in mutande, sulle scale del mio
palazzo, affacciato alla finestrella che da sulla piazza principale,
sentivo l'ennesimo gruppo (discretamente bravi) che cercava di
suonare pezzi simil jazz in versione “jazz
appetibile per le masse stolte però noi che lo suoniamo ci
divertiamo e improvvisiamo e facciamo vedere che siam bravini alle
nostre famiglie”.
Sapete?
Quel Jazz fatto senza improvvisazioni lunghe e contorte, che da il
libero, creativissimo sfogo ai cantanti jazz che possono scegliere
tra una vasta gamma di “barà badà badù badaù” oppure tra i
miliardi di squittii post coitali laringeo anali di Bobmecfèrrin
(giustiziatelo, porcoddio, ha rotto i coglioni; vi sfido a sentire un
suo album per intero, dall'inizio alla fine, senza neanche pause per
riprendere fiato).
E l'allegro gruppo cantava swingando: “Dddd bìl gìn, ne ma lo
ves, gi gistigghè... enne nnna ne n ua... AH AH BILL GIN NE MA
LOVA”.
… pu pu pu pu puuuuuuuu
La
Carota d'Ipanema, inglishmàn in niuiò, evribrèi iu tèi, di otum
lìvs (de sammer chisses), i giardini di marzo,
e i pompini di ferragosto
MA CHE DDDU
CUGGHIUUUUNIIIII: EEEEEEVAAAAAAAAAAASHHHHHHHHTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.
Ma
cristo benedetto dai sottoposti, siamo nel 2013: vi hanno fatto
cagare sotto per anni che l'anno scorso finiva il mondo e invece di
essere grati per essere ancora qui (giusto il tempo che vi occorrerà
per finire di pagare il mutuo, poi vi staccheranno la spina) vi
mettete a suonare questi pezzi che non se ne può più?!?!?!?!
Eddai!
CONCLUSIONE:
I pezzi che
suonavano quelli lì in piazza, i pezzi che suonava l'altro gruppo
dall'altra parte della piazza (EISì/DISI), e i pezzi che suonano
tutti, tutti i complessini da piazza di tutte le feste di piazza del
mondo sono belli, talvolta meravigliosi. Li porteremo sempre nel
cuore perché hanno fatto la storia.
La nostra
storia.
Hanno
fotografato diversi periodi storici cruciali nello sviluppo de...
eeeEEEHHHHHHHHHvaaaaaaahhhshtaaaaaaaa.
È roba
vecchia.
Perché
dobbiamo vivere nel passato?
Perché non
possiamo avere un cazzo di presente?
Cosa
credete, che perché tra poco avverrà la singolarità tecnologica e
i robot suoneranno/comporranno musica meglio di voi non valga la pena
CREARE QUALCOSA DI PERSONALE?
Non dico
“ahhhh, inventiamoci un nuovo genere musicale”. Fanculo le
etichette, e fanculo “ehhh, ma è già stato fatto tutto” (come
disse la madre di un tossico calabrese a proposito del figlio).
Che cazzo
avete imparato a suonare a fare?
Perché vi
ci hanno costretto?
Perché era
l'epoca in cui l'indissolubile binomio “chitarra = figa” vi ha
spinto ad acquistare la sei corde a scopo di lucro sessuale?
Per quanto
possiate reputarlo logoro, triste, banale, scontato, anche voi avete
un vostro stile. Non pensate che meriti di essere sviluppato?
PERCHE' VI
OSTINATE A SUONARE PEZZI DEGLI ALTRI... VECCHI?!?!?!
Secondo me
non ha più senso, neanche sprecare tempo a fare gli “arrangiamenti
futuristici di sto cazzo” (suonarmi vecchiume in stile techno post
giamiroquèi non migliorerà di certo il tuo curriculum).
Quelle
canzoni appartengono al passato. Quando uscirono raccontavano il
presente in corso all'epoca, per quell'epoca, di quell'epoca... e
come potrebbe essere altrimenti?
Tutto ciò
che esiste è il tempo presente, il resto è fuffa.
Ma a quanto
pare, abbiamo stravolto anche quest'altra legge.
E vai col
liscio.
Quando ci si
baciava ascoltando “I giardini di marzo”, probabilmente era
marzo, si era ragazzi e si stava ai giardini pubblici. Oggi nei
giardini pubblici è pieno di telecamere, a marzo diluvia e grandina
e piove come fosse Dicembre perché non esistono più le stagioni e i
ragazzi si baciano solo tramite I-Phone con persone che conoscono
tramite chat e frequentano tramite msn per paura di contrarre
malattie che se ne inventano una ogni dodici minuti.
A che serve
rimanere ancorati al vecchio?
Perché
cullarsi su visioni che non sono più?
COMPONETE
NUOVA ROBA.
Non
importa se “assomiglia a questo” o “sembra copiata da
quell'altro”. È inevitabile; ognuno ha avuto modelli di
riferimento ai quali si è involontariamente (o volontariamente)
ispirato, eccetto il primo ominide che inventò il tamburo e poi,
poco prima di suonarlo vide una treccia di rasta pelosi che
scendevano dalle cosce della sua ominida e si disse: “Sai che cazzo
me ne frega di fare il primitivo tribale giusto per far contento
quelli che scrivono i libri di storia? Adesso mi infiocino l'ominida
poi, casomai, per compensare, faccio un paio di graffiti stile me
ne vado a caccia di mammuth stilizzati
e gli archeologi saranno contenti ma no, cazzo, ho mal di testa, le
spirali acustiche del brodo primordiale mi risuonano nelle orecchie,
se mi metto a suonare un cazzo di tamburo, oltretutto tribale, qui
finiamo nella merda perché se suoni tribale, tempo due mesi e si
inventano la house afro tribale, dopo i diggèi si impasticcano, i
ragazzi si schiantano il sabato sera, si inventano i posti di blocco,
ti fanno il palloncino, ti ritirano la patente poi ci tocca andarci a
ubriacare in bicicletta, fin quando non metteranno le targhe anche
alle bici come fanno ad Amsterdam – che di fatto, guarda caso, lì
si drogano come le bestie e solo a loro poteva venire un'idea così
del cazzo – e allora, quando avremo le targhe andare in bici
equivarrà a guidare un veicolo, perciò se ti fai 16 ceres e ti
fermano e ti fanno il palloncino che sei in bici, ti ritirano la bici
e pure la pompetta per gonfiarti le ruote e se per caso si sgonfiano
e addio festa tribale e niente più rave.
CONCLUSIONE
DELLA CONCLUSIONE
Hai una tua
sensibilità?
Hai un tuo
cervello?
Sai usarlo
senza chiedere il permesso?
Perché non
crei musica tua?
Vuoi
ispirarti a musica di trent'anni fa? Quaranta? Cento?
Benissimo.
Ma LASCIATI
ISPIRARE.
Non
riproporre la stessa fuffa che non è roba tua.
Vaffanculo
albachiara; vasco rossi è morto; quello che vedi sul palco è un
clone che va avanti a dialisi.
Vaffanculo a
Ligabue; lui si che è dentro l'happy hour, perché mangia tartine di
caviale con la siae che gli paghi tutte le volte per suonare le sue
canzoni
Vuoi fare un
techno dark pop punk prog rinascimentale, barocco futuristico?
Fallo.
Ma fallo.
De du du du,
de da da da ha rotto i coglioni.
Fai
qualcosa.
Io lo
faccio, e tu?
Come, “cosa
faccio io?”.
Attualmente
sto studiando l'arrangiamento per chitarra classica di “Boheminan
Rhapsody”, che è un pezzo rock recente di quando ancora c'era
gente che suonava con il cuore, perché adesso la musica è morta ed
è già stato inventato tutto e...
… avete
ragione, mi mando affanculo col biglietto di sola andata per
l'inferno...
… ci
arriverò su di una fiammeggiante autostrada...
… e se non
avete capito il gioco di parole che riguarda gli aisidisì vuol dire
che siede delle merdine e non sapete un cazzo di quale è la vera
musica.
NOOOOOOO,
PERCHE' NON HO CHIUSO: MI SONO DATO UN ALTRO STIMOLO.
Giuro che la
faccio breve.
Promesso.
Intanto,
anche quest'altra riga me la potevo risparmiare.
E invece no.
ASCOLTARE LA
BUONA MUSICA... 100€ A CHI SA SPIEGARMI CHE CAZZO SIGNIFICA.
Un esempio?
Lady Gaga.
Allora: mi
sta sui coglioni. Le sue canzoni non mi piacciono. Si sente che sono
fatte in laboratorio, per diffondere il verbo di satana
(ah-ah-ah-ahhhhhhh). È musica di merda. Anzi, non è musica.
… come?
Ma chi
decide cos'è musica e cosa non lo è?
La musica è
musica.
Io
musicista, fatico a sentire più di venti secondi lady gaga, mi
martoria i coglioni indecifrabilmente, ciò non significa che possa
permettermi di dire che non è musica. Magari, un altro ascoltatore
più attento (o rincoglionito) riesce a trovare – tra quelle note
che a me sembrano tutte uguali e piatte – un universo a me
precluso, in quanto ignorante-che-giudica.
PIIIIINOOOO,
SEIIII UNO SPUTASENTENZEEEEE.
Ve lo
ricordate?
Pino Scotto?
Mi ha
regalato grandi pomeriggi. Mi sta simpaticissimo. Ma lui è un altro
di quelli che ci è cascato.
Come ci sono
cascato io.
La musica è
musica.
Che ci metti
il cuore, o che la fai in laboratorio... lasciamo che decida ogni
singolo ascoltatore.
Per sé
stesso.
Solo per sé
stesso.
Che ne dite?
A presto
1 commento:
Approvo pienamente...dovresti tornare a postare sul blog...manchi da parecchio. Un abbraccio da un tuo caro e vecchio amico
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