lunedì 19 dicembre 2011
NON SEI UN CASCATORE, NON PUOI PERMETTERTELO; NON CI CASCACRE, TI FARAI MALE
Stiamo sprofondando in pieno trip prenatalizio.
Riemergiamone.
Ho sentito un cinese del mercato lamentarsi con una signora perché il tizio sei bancarelle dopo l’aveva copiato!
Vendere scarpe in un mondo di senza gambe è un insulto a sé stessi.
L’energia natalizia è distruttiva.
Non caschiamo nel trip delle energie.
Le energie non esistono, come non esiste niente.
Esiste dio?
Se non esistiamo neanche noi, perché dovrebbero esistere 3 lettere che identificano una cosa che ci siamo inventati noi… che non esistiamo?
Se una cosa non esiste come fa a inventarne un'altra che non esiste?
Ci sto cadendo.
Un grande filosofo ottomano, Platone, una volta profetizzò: “Un giorno sarò l’incubo di miliardi di studenti.
Ci azzeccò.
Maledetto.
Maledetto lui.
Che non esisteva.
Se tanto mi da tanto, cazzo faccio a fare le addizioni?
L’anno nuovo è alle porte, buttate via tutto, tutto il vecchio.
Buttate via ogni cosa con la quale potete identificarvi.
Una volta fatto, identificatevi con la persona migliore che è stata fica perché ha buttato via tutto.
Rifate il giro di boa.
Ritornare sui propri passi è essere perversamente nostalgici.
Stiamo suonando del buon, vecchio blues.
È roba buona.
È roba forte.
Ti stona.
Per allinearvi con lo spirito natalizio in maniera appassionata e del tutto deducibile dalle tasse, consiglio di guardarvi 3 grandi film.
Zaitgaist, di pìter Joseph (sì, proprio pietro Giuseppe), poi rocki ddue, di silvestro stallone, infine esseoesse fantasmi di non so chi ma con bill marrei.
Se mi manca un regista all’appello, è perché stamattina si è svegliato tardi e ha perso il pullman.
Se ci manca un regista, perdonatemi.
Il perdono è un ottimo escamotage natalizio per non sentirsi in colpa dell’inchiodato zombie che ritora ogni anno come laura freddi crugher di naitmer di ues creven, da non confondere con ues mongomeri che quello è negro e suona la chitarra, mica la cinepresa.
La vita è di per sé post moderna; gente che vive in un film, guarda film, poi un giorno si accorge che i film sono cazzate, che la vita è un film, e si sente importante perché pensa ecco, sono il personaggio di un film che guarda film e, rendendomi conto di guardare un film guarderò sì film, ma me li gusterò da un'altra ottica perché, sebbene ne faccia parte, so che non sto guardando film, non sto vivendo film, in quanto non esiste nessun film, tanto meno film nei film.
A meno che non stiamo guardando un fumetto di alan moore, o leggendo tòmas pìncion, che li è pieno di storie nella storia, di film nei film, solo che difficilmente in pincion qualcuno capisce di essere il personaggio di una storia che guarda film vivendo in un racconto ed esce dalla carta e se ne compiace e può godersi i film di noi umani.
Nel nostro grande piccolo siamo tutti preti e condanniamo la masturbazione.
La masturbazione è peccato.
Però poi ci caschiamo senza rendercene conto, vivendo giornate che sono pure e semplici masturbazioni mentali.
Che te le spari con le mani o con la mente, le seghe te le spariamo nel circoscritto, ristrettissimo campo dell’illusione.
E ci crediamo!
-Credi in dio?
-No, credo in me stesso.
-Quindi cambi il nome dei fattori ma il risultato è lo stesso.
-No, non è vero
-So solo che ti ho posto due domande e hai iniziato le risposte negando.
-No, non è così.
-E siamo a tre.
Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità.
Eppure quel giorno stavano tutti sul divano di fronte alla tivvì con la paura della ti bi cci.
Quando lo rimproverava, il padre di un mio grande amico gli diceva sempre: - E porta rispetto. E porcoddio non rìde.
Un giorno tutti saremo famosi per 15 minuti, solo che non ci accorgeremo dell’istante in cui la celebrità avverrà, ci sentiremo scontenti, e chiederemo alla vita di più, sempre di più.
Non è confortante?
È una di quelle sconfitte che vanno addolcite con un bel pranzocena da mecdònald.
Da mecdònald non ci si deve mangiare perché i stanno gli ogiemme.
Nei ristoranti normali non ci si può mangiare perché ci stanno i cibi che creano muco.
Dove cazzo dobbiamo magnà?
E chi ha detto che dobbiamo magnà, la scienza?
La medicina?
Il nostro cervello?
No figliolo.
L o dice la coop.
La coop sei tu.
Sei tu con sei miliardi di euro in meno.
Ma sei tu.
La coop sei tu.
Devi pagà le tasse, ma la coop sei tu.
La coop sei tu.
Devi dichiarà quanto guadagni all’anno, ma sei tu.
Proprio l’altro giorno analizzavo il nome di alcune marche di prodotti alimentari, slogan di catene alimentari e relativi nomi.
Catene alimentari… dal produttore al consumatore…
Mi sono sentito il lucchetto posto sull’ultimo anello della catena alimentare.
Ero felice: chiccazzo si mangia il lucchetto?
Sono strano perché sto leggendo i romanzi di Don DeLirio.
”Tao II la vendemmia”, ”Rigore stanco”, “Merdopòlis”, “Anderdòg”, “Bodipirsìng”, “Reining blòd”, “Grèit gions prìst”, e “L’uovo del cane”.
I romanzi di Don deLirio andrebbero studiati nelle scuole, perché nei romanzi di Delirio c’è tutto il necessario per delirare.
I romanzi di Don DeLirio vanno letti.
Sono meglio dei balletti di Don Lurio il lurido e ancora meglio delle tastatine extra parrocchiali di Don Giacomo (chi sa mi capisce ma, nello stesso tempo, chi sa farebbe meglio a dimenticare).
Una mela al giorno ti toglie di torno.
Babbo natale ti porta regali se stai alle sue condizioni.
Babbo natale è un manipolatore, framassone del 33esimo grado.
Una personalità pericolosa.
Ed è pure comunista.
Alla luce dei fatti, quest’anno dormirete un sonno tranquillo la notte del 24, sapendo che un tizio con un curriculum simile, e relativa fedina penale, farà ingresso a casa vostra mentre siete indifesi?
Come fa a entrare senza che voi ve ne accorgiate?
Essendo massone, dispone del paspartù di tutte le serrature del mondo.
E di potenti anestetici per agire alle vostre spalle addormentate.
Fossi in voi, ogni volta che mi recherei in ferramenta guarderei il negoziante con sospetto; se lui può fare una copia delle vostre chiavi di casa, e può creare una chiave che apre tutte le porte, quale condotta morale potranno mai avere le mutandine di vostra figlia, considerando che sicuramente è complice in contumacia di babbo anale?
Il presepe è ciò che si trova prima della serpe.
L’albero di Natale è un albero che non è tuo.
Che Natale se lo venga a riprendere, con quel nome pretenzioso che si ritrova.
Ok, la colpa è dei genitori, i quali gli diedero quel nome megalomane.
Però, evitate di tenere in casa roba che non è vostra.
I jete alla messa di natale.
Chiedete perdono.
Il perdono arriverà.
Ma non vi sentirete meglio.
Trovate un bravo astrologo, fatevi fare l’oroscopo per il 2012.
E dimenticate.
Se vi dice che andrà male, menatelo.
Solo così potrete avere problemi più interessanti di quelli che già vi siete creati.
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