domenica 18 settembre 2011

VERONA.... RINNOVA?


VOI SIETE... DOVE?
IO SONO QUI'


E QUI'


LOROOO, SOLO LORO POTEVA ENDRHARE NEI MONASHTERI TIBBETTANI PERCHE' ERA I GAGNOLINI DELLA MEDITAZIONE, SOLO LORO, ODDIOOOOOOO, SOLO LORO BOTEVA ENDRHAREEEEEEEEEEE ODDIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO.
OGNI MATTINA UNO DI QUESTI COSI VIENE SUL DIVANO E MI SVEGLIA LECCANDOMI LA FACCIA, CERCANDO AMORE NELLA PROFONDITA' DELLE MIE ASCELLE.
VOLEVABBBEENEEEEEEEEEEEE


Facevo la valigia coi foo fighters nelle vene.
Li avevo visti dal vivo su megavideo far sussultare arene strabordanti di fan in delirio fino a cinque minuti prima.

Dave, ti voglio bene.
Strilla, strilla per me.

Compro le cuffie per il lettore mp3 (15€ alla Sony, cioè ai proprietari della vita di bambini denutriti del quindicesimo mondo), faccio la fila per consultare lo svogliato saccente commesso, incrocio lo sguardo con un paio di casalinghe in cerca di emozioni al di fuori del tutt'altro che teporoso focolare familiare - si so' sposate per obbligo sforzato; lo deduco - e aspetto alla stazione per un oretta buona.

Ancora l'ora prima.
Un ora prima.
Questa l'ho già scritta.
Il copiaincolla di me stesso.
… e pure questa...

In cabina strana, pacata ostilità.
C'è Dave grohl di fronte a me, indossa occhiali da discotecaro. Alla sua destra la rumena che mi accompagnerà fino a Verona (lei scendeva al capolinea, Bolzano).
Innanzi a essa un tipo che pensavo fosse il pappone.
Era un pappone, non il suo.

Alla mia sinistra - alla destra del pappone - una ragazza dalla parlata emiliana che scenderà dopo Riccione.
Leggeva Vanity Fair, perciò non ho attaccato bottone, seppur teutonicamente interessante agli occhi di me.

La musica scelta erano R.h.c.p - l'ultimo è il migliore dai tempi di “Blood Sugar” - l'ultimo di Dave - è periodo fissazione F.F. - , “2112” dei Rush, la colonna sonora di “American Graffiti”.

Tanto sano Rock'n'Roll, persino “All summer long”; l'ho ascoltata per vedere se mi faceva lo stesso effetto piagnisteo di quando l'ho ascoltata appena Sara mi ha detto al telefono che non poteva più essere (se nulla è, cosa “non può più essere?!)

Mi sono concesso la lettura delle ultime 50 pagine di “Molto forte, incredibilmente vicino”. In stazione ero stato tentato da bei romanzi a 3€.

Cinque ore e mezza immobile.
Una colonna cementificata all'interno dell'intonaco.
Una statua rinascimentale con musica moderna nelle orecchie.
Vecchi dipinti delle maggiori città italiane attaccati ai vetri delle cabine - sarà retrò o soltanto inappropriato?

I paesaggi scorrevano veloci.
Cambiavano.
Io con loro.
Lo sentivo.

E poi erano dieci minuti che stavo trattenendo gas intestinale.

Le proprietà acustico olfattive della cabina non le conoscevo, non sapevo il potere riverberante del rumore di una scoreggia in un vagone ferroviario, ne quanto l'odore - che non riuscivo ad ipotizzare - si sarebbe propagato, a quale velocità, con quale intensità, per assalire gli altri passeggeri e far scattare l'enigma “chiccazzo ci ha condannato?”.

Ero impossibilitato, dovevo tenerla.
Un soldatino su di un campo di battaglia ignoto.

… svelato il significato nascosto di “Unknown soldier” dei Doors?

Avevo da scrivere il resoconto della vacanza alle Tremiti.
Ci ho provato, ma mi sono scocciato (paura?) dopo un paio di pagine.
Spero, almeno stavolta, di finire qualcosa che ho iniziato.

Pensate che per lenire tali falle del sistema pensatorio mi sono recato dalla sciamana erborista del mio paese, la quale mi ha assegnato dei fiori di Bach capaci di curare persino l'indecisione cronica, la creazione di pensieri scomodi e la mancanza di concentrazione.

Bombardato di psicogocce floreali per non pensare a Sara.
Ci penso.
È ego o le voglio bene sul serio?
Difficile dirlo.
Meglio tenersi alla larga dai pensieri irreparabili.
Gocce, bollite per me; è ora che più ne ho bisogno.

Il viaggio fila come il treno, un amore di metallo a centinaia di Km/h.
Abbiamo tardato 5 minuti, due stronzi scappavano da un vagone all'altro per non pagare il biglietto.

Pisciare in movimento: un ottimo esercizio per sviluppare la concentrazione.

Siamo programmi di computer biologici, è assoldato.
Con tutta questa concentrazione rischio di fare la fine di un file .rar

Dipartiti, partiti e defunti gli altri passeggeri, rimaniamo io e la Rumena.
Soli, nel vagone.
Tenta e tenta.
Sorride verso me dall'inizio del viaggio.
Declino l'offerta focalizzandomi altrove, anche se devo ammettere che ogni tanto architetto, preparo ed intreccio giochi di sguardi per guardarle il senso senza farmi scoprire - significherebbe dare l'ok per attaccare bottone, e sono vuoto e non ho niente da dire, Vs. Onore.

Anche se è lei che vuole parlare.
Non ho niente da dire IO ma è LEI che vuole parlare, ne ha bisogno.

Il solito egoismo, io al centro di me e del mondo.

Mi concedo.

Prima volta Italia, parlo poco italiano, sento sola, prima volta treno, avere paura, cercare compagnia chiacchiere, viaggio lungo, troppo lungo.

1h e 30min di biografia Rumena.
Una vita triste.
Impegni, obblighi, lavoro.
Impegni di lavoro obbligatori.
Non sembra così felice come millantano i suoi occhi color nocciola.
Vuole un ascoltatore.
Purtroppo ci sono solo io quaddentro.

Disagio.
Non so mai che dire, tanto meno alle belle ragazze, tanto meno alle persone che non parlano la mia lingua (l' “Andreese italianizzato”, per chi non lo sapesse).

Sono vuoto.

O sono pieno di roba che agli altri non serve.

A proposito, sei in castigo perché sei uscito.
Evviva la rabbia.
La prossima puntata di “Sedicenni incinta”.

GINEVRA, SPEGNI QUEL CAZZO DI SCATOLA LUMINOSA SPARA STRONZATE, M'INCASINI IL BLOG!

Vai su www.nonpuoessere.it.

EEEEEEEEVASHTA!!!!!!!!!!!!!!

Concentrazione.
Con-cen-tra-zio-ne.

Ecco.

Scendo dal treno alle 21:20.
In anticipo.
L'aria è calda, l'opposto delle previsioni paranoiche che m'ero fatto il giorno prima e il giorno corrente.

Squinchi squinchi squinchi!!!

Ora vado a prendere un machete: la televisione deve morire.

E con l'esclusivo calendario 2012 dei Pokemon!

Provo una sensazione simile al jet lag, sono frastornato, ho le viscere ancora in movimento, come se toccassero le pareti interne del mio corpo, proiettato in avanti, attratto da una misteriosa forza simile a gravità mescolata a forza centrifuga extracorporea.

Un po' mi dispiace di aver lasciato da sola la ragazza - continuava a ripetere che sente sola, paura arrivare Bolzano, forse c'è nessuno aspettare me.

Le stazioni di notte son postacci per le ragazze a tette di fuori.

Dall'indomani, fino ad oggi, e oltre (non so quando, SE tornerò a casa) vengo a contatto con la fauna locale di diciottenni veronesi.

Ricordate il filmato che girava su yutubb in cui svisceravano gli adolescenti d'oggi (“io sono una scene queen”, “Io sono emo”, “Sono un brutallaro” ecc. ) ?

Corrisponde tutto a verità.

Cellulari come stereo, musica che rimbomba, cantanti che ruttano rimbombando nel parco, ragazzi che urlano rutti brutal dimenandosi pogando (e rimbombavano).

Ferite, sangue, azzardate manovre sanitarie su escoriazioni conquistate ai concerti dei beniamini urlatori.

Espansioni dei lobi a livelli tribali (ho infilato quattro dita nell'orecchio di qualcuno), cani assassini che però no, sono buoni, non ti morde mica, ACCAREZZALO SUL NASO, negozi di tecnologia saturanti giocattoli luminosi diseducativi (ti allontanano dall'umanità facendoti per giunta pagare), asfalto rovente intriso di bolle del tempo, cinesi felici dell'Italia, facce incazzate, bodeguite simil cubane da letali mojito con menta allucinogena, bellissime ragazze incrociano lo sguardo, non lasciandoti indietreggiare.

Tossici su di un altro pianeta fisicamente operano sul nostro, strani scherzi della natura perfettamente a proprio agio con l'infausta condizione di tronco umano a spasso al centro, commessi felici del proprio lavoro, parole senza senso pronunciate con enfasi, poi ancora strilli gutturali, magliette da 5€ vendute a 40, pezzi di storia incastonati nel progresso architettonico dei nuovi architetti burloni, esistenze 6 ore in fila per sentir Jovanotti cantare la bellezza delle piccole cose della vita (con tutti quei soldi, anch'io saprei apprezzare la magnificenza celata nello spazio tra un raggio di sole e l'altro), obesi da McDonald's, antri magici di alchimia magica dove vendono pozioni rigeneranti, sciamane a ruota libera, mendicanti con faccia barba capelli occhi di Osho, giardini per tutti, birre da battaglia, porzioni di spazio coscienziosamente inutilizzati.

E l'idea di aver trovato un posto dove fermarmi a tempo indeterminato.

Poi si vedrà; tutto dipende da come riuscirò a vendere le mie fattezze e il mio cranio.

Per ora chiudo.

Ciao Giusè, ciao Sa'.
Thanks for all the shoes.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Continua così fratello, sei grande. La mia curiosità alla fine ha vinto, debbo per forza chiederti se conosci e se sì, cosa ne pensi di Palahniuk.
Grazie di tutti i consigli sulle letture non splendide ma sublimi non come la sublimazione di una merda sull'asfalto paragonabili ai commerciali senza fare nomi, ma di un corpo in energia.
Spero avrai voglia di rispondere, un saluto.
Max