domenica 4 aprile 2010

NUDO E CRUDO. NIENTE FOTO, NIENTE DI NIENTE. SU, INCIDIAMO!

Un po' a disagio, rapito estrapolato dall'abituale contesto di stanza casalinga, scrivo di contrabbando in camera di mia cugina, possessrice (o possedimentitrice; dedvo controllà; non mi va) di una tastiera in simil gomma, dotata di barra spaziatrice più dura e impenetrabile della coscienza di un tiranno slavo infantile.

Questa barra, insieme al tasto per cacnellare le cazzate sgrammaticate, mi uccideranno i polpastrelli di pollo.
Il pollo, la carne; questo ci danno da mangiare alla mensa di nonnina.

E' successo tutto di punto in bianco, senza sale, senza olio, altrimenti non sarebbe più in bianco, bensì con sale e olio.
Il sale fa male, non fa cantare.
L'olio sono grassi allo stato puro.
Preferisco trovare IO i MIEI sapori alle pietanze, inventandoli di volta in Alessandrovolta, senza contare sull'ausilio degli artefizi et orifizi dell'eurospin.

Non posso contare su niente e nessuno, a malapena padroneggio la tabellina dell'1.

1,2,4,6,12,24,48.

La sequenza Fibonacci la saccio tutta, però.
Fidatevi. Io non posso contare o fidarmi. Voi dovete.

Le spezie di certi supermercati infondono nell'organismo sensazioni strane. Mangi tre palle di noce moscata, vai di fuori alla grande, però non sai in che lingua parleranno il tuo fegato, il colon, lo sfintere, dopo averle assimilate/rigettate fuori sottoforma di raccolta differenziata.

La solida da una parte, la liquida dall'altra.

All'isola dei famosi sono successe parecchie cose interessanti.
Hanno distrutto la capanna dei disadattati perchè non hanno superato la prova della settimana.
Hanno sodomizzato uno perchè lo hanno beccato a copulare con una noce di cocco.
- Ti sei scopato il nostro pranzo. Hai sborrato il nostro cibo - , ha detto il giudice dell'isola mentre oleava una canna di bambù del diametro di 34 centimetri. -- Ma io, io, io, volevo venire fuori.
- Ha detto così pure l'amante di mia figlia illegittima.

Non l'hanno ascoltato, presi a soffrire della triste storia del giudice.
La punizione corporale che, ormai si sa, non fa desistere i criminali dal commettere atti che gli permette di continuare ad essere criminali, contrariamente a ciò che aveva stabilito la corrente di pensiero vigente nell'appezzamento di terra in mezzo al non so cosa ("non pensare, pompa gli addominali") ha avuto decorso negativpositivo.

Dopo la quattordicesima volta di su e giù, il giudice ha detto che poteva bastare. Hanno lasciato il sodomizzato a contorcersi per terra.

Non erano contorsioni di dolore o circensi.

Il giorno dopo il bambù punizionale era sparito, con esso il sodomizzato.

Lo hanno espulso dall'isola per atti osceni nei confronti dell'umanità isolana.

Scusatemi se sono povero di contenuti ma, tra un cosciotto d'agnello e piselli annegati in olio simile a piscio d'un malato terminale all'ultima tacchetta di energia (vedi: Videogiochi anni '80), gli argomenti che mi vengono sono provenienti dall'altra stanza.

Matrix ha te.
L'isola dei famosi possiede il copyright esistenziale.

Ieri sera è andata meglio.
Ho scoperto la mia vocazione.
Siamo tornati a cenare da zè Filì, il simpatico rettiliano muta forma tra le ridenti colline di Xanadu.
Al quattordicesimo bicchiere di liquirizia elettroalcoolica, ho sentito un corpo estraneo fastidioso puntare presuntuosamente sull'arcata gengivale destra. Avevo come l'impressione che i denti si stessero distanziando tra di loro, lasciando spazio alle carie.

Non credete a ciò che dicono i giornali; carie e cariatidi non arrivano per caso.
E' colpa vostra.

Dal porta stuzzicadenti confezionati, ho pescato uno stecchetto di legno, guarda caso confezionato. Erano disponibili vari colori, tipo giallo maionese scaduta, verde necrosi parossistica, nero tumore avanzato, blu massone pentito.

Stampato, il logo della multinazionale stuzzicadentistica era incazzato.
Un samurai in tenuta da guerra.
Siccome l'immagianrio collettivo è morto, sepoloto e dimenticato, mi tocca fare esempi pratici e oftalmicamente diretti, così da poter creare nel lettore la figura così come si presentava sulla confeazione.

L'ultimo samurai: l'armatura indossata dallo scientologyiano Cruise.
Quella lì.
Se non lo avete visto rimediate; è un buon film per iniziare ad amare la guerra e le fichette orientali.

Ho rimosso la radice tumorale dalla gengiva, poi ho guardato l'involucro del mio legnoso salvatorino e, toh.

Ogni samurai, sebbene in bianco e nero come la televisione non evoluta dei nostri genitori, era, per quanto possibile, colorato in maniera diversa.
Non ce n'erano due uguali.

Ho capito che il mio compoito sarà collezionare, catalogare tutti i samurai esistenti nella zona.

Dovrei chiedere alla banca un prestito per comprare centinaia di scatoloni di stuzzicadenti.

La vita non sarebbe così vuota.

Forse.

Se non altro sarebbe una vita pulita.

Intanto, mi reclamano per il secondo round ma declino l'offerta, preferendo stre qui a bodybuildinghizzarmi i polpastrelli.

Venerdì sono andato a Pescara, per assistere alla presentazione del libro di una mia telematica amica. La presentazione era (sarà) venerdì prossimo. Ho toppato data, ho confuso venerdì con venerdì. Tornando indietro, ho proposto alla consorte di andare in un particolare agriturismo ch'era di strada.

Ho telefonato per vedere se tavoli disponibili fossero... disponibili.
Non occupati.
Non già prenotati.
Non infestati.

- Mi dispiace ma siamo chiusi. E' VENERDI' SANTO, LA NOSTRA CLIENTELA E' MOLTO OSSERVANTE, PRATICANTE.
- Ok, il primo agnello di dio che incontro lo azzanno vivo.
- Faccia come le pare, il colon è suo.
- E' anche suo; credo nell'uno infinito.
- Allora so' cazzi di tutti.
- Vedo che siamo in sintonia. Io sono te, tu sei me, noi siamo tutti.
- Se porti un po' dell'erba che hai lì con te, posso vedere se si può rimediare qualcosa dalla cucina.
- Mi raccomando, la pasta non troppo cotta; a noi italiani di merda, ci saboti la pasta ci saboti l'esistenza.

Il dialogo corrispondente a vero inizia con la prima lineetta di dialogo e finisce al primo punto.
Il resto è pura invenzione (speranza) dell'autore, alle prese con la macedonia col gelato con la cioccolata, coi croccantini e giuggioletti di zucchero.

Ora vado di là, chiedo se mi ci possono mettere un po' di olio; se non puoi eccedere con l'alcool fallo coi condimenti.
Nessuna pietà per le funzioni epatiche.


Alla televisione ho sentito: "Domenica italiana".
Ora che sono pronto per trapassarmi faccio un ultima considerazione, anzi, diciamo che l'ha fatta Sara venerdì, quand'eravamo parcheggiati, speranzosi in un piatto di cibo terrestre, non acquatico.

Venerdì santo pesce&pentimento.

Il giorno dopo si uccide un tenero agnellino.

Il dio delle religioni non esiste; esistesse, ce ne saremmo accorti.

Ci avrebbe già sterminato, migliaia di anni fa.

Per hobby.

Non è andata così bene ad Enzo: stava guidando tranquillo, gaio e sobrio.
S'è trovato contro egiziani, centurioni, panettieri, ammaestratori di tigri.

Gesù, con l'auricolare, guidava il corteo processione della rievocazione storica.

Era sobrio, prima di ESSERE ubriacato di stronzate

1 commento:

MaxDoBrasil ha detto...

Da domani smetto. Spistolare/smanettare al picì mi ha portato dolori in quella zona di confine occhi/cervello...eppoi c'ho na casa de fango da ergere...e mi rendo conto più che mai che per scrivere "ci vogliono i muscoli".
Mapprima ti posto la trama dell' introvabile (in Italia) "O homem que copiava" Brazil 2003.
Andrè (Lazaros Ramos) di 20 anni è un poveraccio che lavora in un negozzietto come operatore di fotocopiatrice (fa le fotocopie!). Tutto quello che sa lo ha letto di sfuggita da testi scolastici e palle varie durante il lavoro.
Innutile dire che guadagna una miseria e se togliamo i soldi dell' affitto (vive solo con la madre depressiva che in tutto il film dice solo "la televisione mi da un sonno...buonanotte figlio") di un miniappartamento e l' autobus e il pranzo...ogni mese gli rimangono 13 reais per comprarsi (dopo più di un anno di risparmi) un binocolo.
Fa così la conoscenza visivo-spionica degli inquilini dei palazzi di fronte.
Lì comincia l'attrazione per una ragazza, Silvia, che lavora in un negozio di abbigliamento.
Per poterla conoscere si finge cliente e promette di tornare per comprare una sciarpa per sua madre che costa 38 reais...e dato che no ce li ha e dato che il capo gli da 50 reais per pagare la bolletta della luce del negozzietto e dato che è da poco arrivata la nuovissima fotocopiatrice a colori...decide di fare una banconota fotocopiata.
Qui comincia la storia: si vedranno bombe artigianali fatte con bombole di gas, omicidi, rapine a furgoni blindati!
Il ritmo è eccezzionale e il regista usa diversi linguaggi (anche alcune illustrazioni/fumetto...infatti il protagonista disegna tutti i giorni)...ti fa pensare che non ci sono solo i filmoni americani (più americanofilo di te c'è solo...mmm...qualunque altro italiano).

http://ragingbullreviews.com/images/199.jpg


Nel tuo post precedente ti/mi/ci chiedevi all' incirca "come definire lo stato in cui ti trovi..."...l' ho trovato!

http://www.filmdope.com/Gallery/ActorsM/11518-16148.jpg

Um abraço humano!