domenica 1 febbraio 2009

PENSAVO CHE NOI SI POTEVA FARE E' UNA FORMA VERBALE CHE, VA BE', SPAZIO FINITO

Asciutto, bocca asciutta, pastasciutta.Quanto è brutta la mia lingua. Non è nera di vino. Vino divino. È brutta la lingua. Quella parlata. Ma io. Si no. Ma forse.Ho incontrato un tizio che deve avermi detto qualcosa che non mi ricordo, però, ma sì, ma no, ma su, ma dai, anche questa canzone verrà dimenticata.In tasca mi sono ritrovato un pacchetto di Moment e un cellulare che non era mio. Ci penserò domani. Sempre domani, rimandare è stato sempre il mio sport preferito, come attaccare le puntine da disegno nel muro, dopo averci appoggiato scaltri insetti. Perché io sono un poeta, mi pagano per poetizzare la poesia, non vuol dire un cazzo ma fa curriculum, così come mi hanno detto all'ufficio di collocamento. §Da piccoli, quasi tutti sanno cosa faranno da grandi: il pompiere, l'astronauta, il dottore, l'archeologo.Io ho fatto una scelta diversa, tesserandomi a Forza Italia ho capito che questo paese ha bisogno di cambiare, perché con l'assolutistica monarchia del pesce spada possiamo cambiare, se prima non cambi te stesso, poi non cambi neanche marcia, andare a cento ottanta in quarta non è cosa da tutte le automobili, costruite in Giappone con l'ausilio dell'ausiliario del traffico, tale Hing Hidemakata, cazzo, figata, il mio prossimo libro non leggetelo, sappiate che l'assassino avrà questo nome, anche se sarà un pregiudicato di Barletta con genitori calabresi, con alto senso dell'estetica e amore per il sushi giappo ungarico, per quel che mi voleva dire Ballard con il suo Crash Bandicoot, fantastico videogioco al quale non ho mai giocato ma provvederò, due dossi e una bassa fa un gualivio, grazie di tutto, allora poi che no ma perché a me mi non si dice però è socialmente accettabile chiedere a te ti che è la stessa cosa ma noi non siamo ne pignoli ne rettiliani, quindi voglio continuare dicendo che il futuro sarà roseo come una rosa rose rose rosam rosa rosa o forse ci manca qualcosa, non so, non ho fatto il liceo, ma il latino m'è sempre sembrato abbastanza latino da poter essere parlato anche negli altri paesi, ho scavato, alla fine ho trovata, l'origine del mio malessere, sono un privilegiato, in molti stanno in analisi anal - lisi per molti anni e non ci riescono, sto male perché avevo chiesto un cazzo di Ferrari e quelli a natale mi hanno regalato la Porsh, quell'operaio di merda di mio padre, neanche un centinaio di migliaia di euro in banca, quel porco morto di fame, maledetto a lui, cioè, capito, tu ti chiedono una cazzata da seicento mila euro e quello si mette a fare l'usuraio per accontentarmi, roba da non credere, come quella che ci siamo sparati la settimana scorsa, siamo rimasti in stato di morte apparente fin quando non ci siamo svegliati nella bara ma poi ci hanno cacciato anche da lì, facevamo troppo chiasso, come la città che sta in Svizzera, Chiasso, che il riso mi si sta raffreddando, un cazzo di qualità vuol dire cazzo certificato, con tanto di pe- di- grì e tutto il resto, non ricordo quante sigarette ho fumato ieri ma sto scatarrando come non so, mi hanno chiamato per fare un tol sho, nel senso fare il tronista, gli ho detto di andare in quel paese dove l'erba e le puttane sono gratis ma le bici hanno le targhe, io non mi vendo al miglior offerente, no, no, io sono speciale, io sono diverso, io alle cose commerciali non mi ci vendo, io sono un alternativo, o con la destra, o la sinistra in un modo o l'altro alla fine le seghe me le faccio sempre, combinazioni di parole, come la cassaforte del cuore di Chehelo, cazzo, è tanto che non cito il vecchio caro alchimista dei miei coglioni, ho provato una delle tue pozioni magiche, non mi sono innamorato, non ho fatto innamorare lei, anzi, ho avuto la diarrea tre giorni e i miei genitori hanno iniziato a volermi bene lo 0,5% in meno rispetto al 2002 quando andai in montagna al ritiro dei chirichetti, pensavamo fosse un gruppo musicale a cappella che cantava chicchi di riso maric, ma le mondine, con tutto quel trambusto, alla fine gliela mollavano al risaio base, gli lasciavano ammollare il biscotto, da lì, i chicchi di gerri scotti non sono stati più chicchirichì come si diceva a una volta quando mi è successo che dopo alla fine quando esci dall'ampolla di vetro sono tutti meno cordiali e per farti una scopata devi pagare, ma io, che sono IO non ho mai portato il gesso a parte un cinque sei volte da cinque sei mesi di niente, conto, vi dico che l'immobilità genera mobilitazione per le masse, masse che diventeranno pizze un domani o l'altro, il prezzo da pagare per diventare famosi è duecentomila euro, cioè, ti compri un critico che ti fa far strada, un critico è come una puttana, soltanto che non è pagata per scoparti ma è pagata per urlare al mondo quanto ce l'hai grosso senza neanche avertelo visto al microscopio, poi gli altri critici parleranno di te e ti ritroverai ricco e avvelenato, dentro di te la sai la verità, hai pagato per diventare famoso, come io ho pagato per diplomarmi, sono un dirigente di comunità, e quando lo dico alla gente la maggior parte risponde ah.L'America non mi è mai piaciuta ma ora che il negro comanda sono indignato.Cazzate a parte, il post è finito. Vi dico solo che tempo tre mesi e Obama lo fanno fuori, non mi sa di massone, mi sa di tizio pedina politica, tipo “facciamo vedere ancora che l'America è la terra delle opportunità” cioè far diventare presidente della nazione più razzista del mondo l'oggetto dell'odio massimo.Tempo tre mesi.Ne riparleremo, spero.Finisco il riso.Mi tessero altrove.Ho fatto a gara con dio.Ho vinto io perché lui non c'era.Gareggiavo con me stesso, una sega fatta a metà.Non ho il portamento rilassato; ce l'ho sciolto.Cammino un po' ricurvo perché inconsciamente ho la gobba.Sono il gobbo moretto.E ve piscio addosso.


Tiè.



Tiè.



Tiè.



Tiè

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