Il sottoscritto, dotato di antiquato (che oserei definire “sorpassato”) senso d’innata empatia, riesce perfettamente a capire la scelta del posto per effettuare il colloquio – dare un immagine dell’azienda “vincente” [per quel che significa] proietterà un altrettanta immagine produttiva - , di certo non mi meraviglio perché avete scelto di fare le cose “in grande” (anche se alla luce degli standard estetici attuali certi giochini li si percepisce come “assonnata ordinaria amministrazione” – parlo da spettatore esterno), e apprezzo senz’altro la selezione delle selezionatrici, esteticamente impeccabili tutte e tre – sebbene abbia avvertito vaga attrazione soltanto per una; prediligo donne che (ai miei occhi interiori) appaiono “innocenti” [per quel che significa] – , solo non mi va giù la strategia di cui vi siete serviti - indossare la maschera benevola, nobile e da cavalieri, paladini della giustizia - per attirarci tutti quanti (io e gli altri 6 candidati) in quell’hotel di serie A proprio al centro storico di Verona, per abbindolarci la canonica fuffa, nientepopodimenoché un’altra turlupinante imboscata accalappiamanager, - contrariamente a ciò che millantate sul sito, in cui vi dipingete come un esercito di salvatori (anche se lo definirei “solipsismo telematico), filantropi carichi d’amore, perché anche possa sembrare presuntuoso, arrogante, pedantesco, prolisso, talvolta sconnesso e accusatorio, sto scrivendo mosso dal bruciore arrecatomi da un tarlo avvinghiato alla mia coscienza, il quale mi sta mostrando quanto sia inaccettabile (perciò meritevole di denuncia) che un’ associazione socialmente accettata e riconosciuta muova i suoi loschi fili, nascosta dietro le quinte, per poi esporsi sotto la rassicurante etichetta “NO PROFIT” , illudendo poveri, indifesi senzalavoro come noi, col fine di annoverarli tra le proprie orde di orditi e trame manageriali, affinché ogni giovane sulla faccia della terra diventi un operatore di call center (attualmente la professione più in voga in Italia) travestito da procacciatore di risorse economiche, che voi avete avuto il coraggio di definire “dialogatore”, sulla scia (perfettamente accordati col) nuovo stato fascista globale che sta materializzandosi sotto gli occhi di tutti senza che la massa se ne accorga, tutti troppo presi da impegni futili, tra i quali spicca trascorrere preziosi minuti quotidiani per rispondere telefonicamente a uno di questi fantomatici “dialogatori” programmanti per spillare mensilmente ingenti somme agli affiliati, ignari che quei soldi serviranno a tutto tranne che allo scopo “ufficiale”, perché oramai si sa benissimo, tutti i soldi spesi da noi gente comune in tasse, canoni e beneficienza da noi servono esclusivamente ad “arginare” temporaneamente il debito pubblico contratto nei confronti della Banca Centrale, la quale ci presta (letteralmente) il nostro denaro, quindi un debito che – pian piano lo stanno capendo tutti – non si potrà mai estinguere, perciò mi farebbe assai piacere che tra le musichette e bei sorrisi dei Vs. annunci “Cercasi ragazzi volenterosi e dinamici” foste chiari, dicendo senza troppi giri di parole che chi lavora con voi è un elemosinatore legalizzato nutrito a briciole e buone parole, promesse di “carriera” (quando mai?!), e dio solo sa cosa, cosicché chi non si senta a proprio agio prima, durante, e dopo l’atto di implorare spicci dai passanti possa dedicare il pomeriggio, destinato al colloquio, ad altre attività come fare volontariato (quello sì è “no profit”) , svolgendo un lavoro davvero utile per il prossimo, senza dover ricorrere a stratagemmi passanti per l’ignominiosa strada del vile denaro, anche perché presto il sistema crollerà, e di quegli inutili pezzettini di carta che fanno girare il mondo nessuno saprà più che farsene (magari radunarlo sotto la sede parlamento europeo e accendere un bel falò istituzionale). Penso di essermi esaurito. Riassunto in 5 parole: 1) Datevi 2) Una 3) Cazzo 4) Di 5) Regolata. Magari il vostro cervelletto burocratico recepisce meglio i messaggi se esposti sottoforma di acronimi: D-U-C-D-R.
Distinti – senza scopo di lucro - saluti
A.C.*
*Questa dell’anonimato l’ho imparata da voi; fate presente il nome del presidente dell’associazione… perché non rendete pubblico il nome di chi si trova sopra di lui? Il capo del direttore** è quello che muove i fili, ed è quello che bisogna conoscere se si vogliono conoscere i reali scopi di un associazione. Siamo quasi nel 2012, questo giochino non funziona più. Datevi una svegliata.
**Direttore è colui che dirige i sottoposti verso la meta ma non è il “capitano”; egli non decide ne la rotta, ne la destinazione.
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