Ogni tanto mi arriva una di quelle pesanti catene di email. L'ultima era davvero bella (e diaciamolo pure, commovente).
Era la celebrazione di uno dei decenni più belli della storia dell'uomo.
Mi ha fatto piacere leggerla (non faceva una piega).
Mi sono permesso di scriverne una mia personale.
Mi sono permesso di scriverne una mia personale.
A noi, folli sognatori amanti del neon blu mare e rosso seppia, degli antieroi e delle buone intenzioni macchiate di splatter e di molta serie B caciarona.
Siamo quelli degli anni 80 che adesso, su dieci abbiamo i capelli in 3 perché il gel ci ha fottuto il cervello.
Siamo quelli degli anni 80 che siamo cresciuti coi cartoni animati paranoici e adesso ammazziamo uno per niente
Siamo quelli degli anni 80 che ci toccava ad andare al catechismo per avere il computer alla comunione
Siamo quelli degli anni 80 che non ci facevamo spompinare per mettere il filmato su youtube
Siamo quelli degli anni 80 che non parlavamo come dei codici fiscali (tvukdb, 3msc,pdlm)
Siamo quelli degli anni 80 che una donna ci tirava il cazzo anche se una pesava più di 20kg.
Siamo quelli degli anni 80 che ci spaccavamo di trielina, alla faccia dell'mdma
Siamo quelli degli anni 80 che quando giocavamo a nascondino ci divertivamo anche senza popper.
Siamo quelli degli anni 80 che quando c'era una cassetta porno il mondo si fermava.
Siamo quelli degli anni 80 che una mano sporca era una mano nera e non una colonia di batteri patogeni.
Siamo quelli degli anni 80 che avevamo i Cure che ci facevano deprimere, invece che farci diventare
culattoni come fanno i Tokio hotel e ‘sti altri pseudogruppidelcazzo fatti a tavolino
Siamo quelli degli anni 80 che a stare di fronte al Nintendo non ci venivano gli attacchi epilettici.
Siamo quelli degli anni 80 che scopavamo la priam volta quando avevamo la barba già da un bel pezzo.
Siamo quelli degli anni 80 che al sabato sera non ci schiantavamo.
Siamo quelli degli anni 80 che se ci dicevi LOL chiamavamo la mamma che chiamava la neuro
Siamo quelli degli anni 80 che la merenda del pomeriggio, anziché bercela ce la mangiavamo.
Siamo quelli degli anni 80 che dio esisteva ma lo bestemmiavamo di brutto lo stesso.
Siamo quelli degli anni 80 che al cinema c'erano gli eroi, anziché figli di troia che corrono con le macchine per cuccare la figa e la cocaina, tra un addominale e l'altro.
Siamo quelli degli anni 80 che abbiamo cominciato a pensare al suicidio molto dopo i 13 anni.
Siamo quelli degli anni 80 che tra il dire e il fare c’era di mezzo il mare, non la realtà virtuale
Siamo quelli degli anni 80 che sapevamo cosa fosse un vinile.
Siamo quelli degli anni 80 che sgommavamo noi al posto di quel pirla di Pesaro che è un eroe perché corre veloce veloce con la motoretta che fa brumma brumma.
Siamo quelli degli anni 80 che ci schiantavamo con lo skate senza sapere chi cazzo fosse Tony Hawks.
Siamo quelli degli anni 80 che i nostri motorini non correvano più di una seicento.
Siamo quelli degli anni 80 che giovavamo a Forza quattro senza avere i postumi della sera prima.
Siamo quelli degli anni 80 che siamo cresciuti coi cartoni animati paranoici e adesso ammazziamo uno per niente
Siamo quelli degli anni 80 che ci toccava ad andare al catechismo per avere il computer alla comunione
Siamo quelli degli anni 80 che non ci facevamo spompinare per mettere il filmato su youtube
Siamo quelli degli anni 80 che non parlavamo come dei codici fiscali (tvukdb, 3msc,pdlm)
Siamo quelli degli anni 80 che una donna ci tirava il cazzo anche se una pesava più di 20kg.
Siamo quelli degli anni 80 che ci spaccavamo di trielina, alla faccia dell'mdma
Siamo quelli degli anni 80 che quando giocavamo a nascondino ci divertivamo anche senza popper.
Siamo quelli degli anni 80 che quando c'era una cassetta porno il mondo si fermava.
Siamo quelli degli anni 80 che una mano sporca era una mano nera e non una colonia di batteri patogeni.
Siamo quelli degli anni 80 che avevamo i Cure che ci facevano deprimere, invece che farci diventare
culattoni come fanno i Tokio hotel e ‘sti altri pseudogruppidelcazzo fatti a tavolino
Siamo quelli degli anni 80 che a stare di fronte al Nintendo non ci venivano gli attacchi epilettici.
Siamo quelli degli anni 80 che scopavamo la priam volta quando avevamo la barba già da un bel pezzo.
Siamo quelli degli anni 80 che al sabato sera non ci schiantavamo.
Siamo quelli degli anni 80 che se ci dicevi LOL chiamavamo la mamma che chiamava la neuro
Siamo quelli degli anni 80 che la merenda del pomeriggio, anziché bercela ce la mangiavamo.
Siamo quelli degli anni 80 che dio esisteva ma lo bestemmiavamo di brutto lo stesso.
Siamo quelli degli anni 80 che al cinema c'erano gli eroi, anziché figli di troia che corrono con le macchine per cuccare la figa e la cocaina, tra un addominale e l'altro.
Siamo quelli degli anni 80 che abbiamo cominciato a pensare al suicidio molto dopo i 13 anni.
Siamo quelli degli anni 80 che tra il dire e il fare c’era di mezzo il mare, non la realtà virtuale
Siamo quelli degli anni 80 che sapevamo cosa fosse un vinile.
Siamo quelli degli anni 80 che sgommavamo noi al posto di quel pirla di Pesaro che è un eroe perché corre veloce veloce con la motoretta che fa brumma brumma.
Siamo quelli degli anni 80 che ci schiantavamo con lo skate senza sapere chi cazzo fosse Tony Hawks.
Siamo quelli degli anni 80 che i nostri motorini non correvano più di una seicento.
Siamo quelli degli anni 80 che giovavamo a Forza quattro senza avere i postumi della sera prima.
Siamo quelli degli anni 80 che guardavamo “La casa nella prateria” e poi ci meravigliamo che su 10 di noi 8 vanno dallo psichiatra e gli altri due hanno dei tic nervosi che definire psicotici è riduttivo.
Siamo quelli degli anni 80 che ci toccava andare a messa ma ridevamo come idioti e il sacchettino per le offerte dei poveri lo prendevamo, lo aprivamo e poi dicevamo: - In caso di estremo bisogno… - , e cominciavamo a emettere suoni gutturali, gli stessi che si emettono quando si vomita l’assenzio.
Siamo quelli degli anni 80 che una cabina telefonica era una cabina telefonica e non una succursale del bancomat.
Siamo quelli degli anni 80 che a dodici anni non sapevamo cos’era una carta di credito.
Siamo quelli degli anni 80 che il compleanno lo facevamo a casa o in pizzeria, senza dare i soldi a quell’associazione paramilitare che è McDonald’s.
Siamo quelli degli anni 80 che suonavamo il campanello, scappavamo e se ci beccavano non minacciavamo di denunciare.
Siamo quelli degli anni 80 che i nostri vestiti non costavano quanto una villetta ai centro di Milano.
Siamo quelli degli anni 80 che imparavamo a suonare la chitarra vera, alla faccia di Guitar hero.
Siamo quelli degli anni 80 che avevamo film di mainstream che, confronto a quelli di adesso, erano Bergman, Welles e Ford addizionati insieme.
Siamo quelli degli anni 80 che, anche se ci pensavamo costantemente, non sditalinavamo la professoressa di italiano nel culo, di fronte agli altri che si sparavano le seghe e poi mettevamo il filmato su internet.
Siamo quelli degli anni 80 che ci toccava andare a messa ma ridevamo come idioti e il sacchettino per le offerte dei poveri lo prendevamo, lo aprivamo e poi dicevamo: - In caso di estremo bisogno… - , e cominciavamo a emettere suoni gutturali, gli stessi che si emettono quando si vomita l’assenzio.
Siamo quelli degli anni 80 che una cabina telefonica era una cabina telefonica e non una succursale del bancomat.
Siamo quelli degli anni 80 che a dodici anni non sapevamo cos’era una carta di credito.
Siamo quelli degli anni 80 che il compleanno lo facevamo a casa o in pizzeria, senza dare i soldi a quell’associazione paramilitare che è McDonald’s.
Siamo quelli degli anni 80 che suonavamo il campanello, scappavamo e se ci beccavano non minacciavamo di denunciare.
Siamo quelli degli anni 80 che i nostri vestiti non costavano quanto una villetta ai centro di Milano.
Siamo quelli degli anni 80 che imparavamo a suonare la chitarra vera, alla faccia di Guitar hero.
Siamo quelli degli anni 80 che avevamo film di mainstream che, confronto a quelli di adesso, erano Bergman, Welles e Ford addizionati insieme.
Siamo quelli degli anni 80 che, anche se ci pensavamo costantemente, non sditalinavamo la professoressa di italiano nel culo, di fronte agli altri che si sparavano le seghe e poi mettevamo il filmato su internet.
Siamo quelli degli anni 80 che guardavamo il telegiornale e non avevamo la costante impressione che l'apocalisse fosse alle porte.
Siamo quelli degli anni 80 che non sapevamo cosa fossero le torri gemelle e nonostante ciò loro erano li, in ogni inquadratura di film ambientato a New York.
Siamo quelli degli anni 80 che siamo ancora qui e non sappiamo perché... e non ci piace.
2 commenti:
10 e lode amico!
Cazzo ti sei scatenato sugli '80....beh certo che effettivamente siamo proprio nella merda se oggi al posto dei Cure ci sono i tokio hotel che non meritano neanche le maiuscole....beh in realtà io negli anni ottanta ci sono stato per soli sei anni (nato nel 1984) ma ho fatto molte delle cose che hai nominato....ascoltavo i Queen, che si , forse facevano diventare un po culattoni, ma facevano una gran musica.....
Come si dice da me ... ciao Cumpà....
www.senzafiatoblog.blogspot.com
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