Oggi scrivere non può essere.
Il non essere della scrittura.
wow.
Bello.
Mi sono bastate tre settimane di lavoro alla sagra dei cadaveri azzurri per ridurmi così.
Ora Trasmetto da un baretto con la connessione internet, c'è un fottuto casino, musica terribile, spiacevoli finte esigenze.
E devo andare.
Non posso scrivere.
Anche il fatto che lo stia facendo non signifca che possa scrivere.
O sì?
Che ne so, "I'm just a child", come ci ricordavano i Pain for Salvation.
Presto tornerò a casa casetta, non sto più nella pelle.
Mi hanno scqkuoijato.
Non risiedo più nella pelle che alla nascita mi fu data in dotazione.
E' pelle nuova.
La vecchia era smegma.
Sapete cos'è lo smegma?
La versione minore del magma.
Puzza uguale ma non ustiona.
... intanto, da in piedi come Hemingway, mi son' seduto come uno stronzo.
E scriverò.
O forse no.
Essere o non essere?
Il problema è esserci.
Se Francis Bacon (ha scritto le opere di William Shakespeare - persona MAI esistita) fosse vissuto oggi, avrebbe fatto il pubblicitario cocainomane.
Se proprio proprio avesse avuto l'esigenza di scrivere l'Amleto, tra una striscia di chetamina e 1g. di speed avrebbe scritto:
Ci sei o non ci sei? Questo è l'anatema.
Dormire, poltrire. Anale.
Come un gatto nella friggitrice di Kyoto.
Ieri sera ho rivisto "Notte prima degli esami".
Alla fine degli anni ottanta mi sarebbe piaciuto avere un tumore, morire tossendo sangue sulle note di "Cosa resterà di questi anni 80voglia di dipartire" (pare si intitolasse così la canzone di Raf, versione originale; neanche lui stava tanto bene; Cure e Joy Division hanno particolarmente contribuito all'annichilimento del genere umano, insieme ai Bauhaus e a Siouxie.).
Il colllo s'irrigidisce, inturgidendosi come un serpente tarantolato zoppo.
... volevo dire qualcos'altro, solo che poi un oscura alchimia di tasti pigiati insieme ha cancellato tutto, facendomi perdere il filo che Arianna mi regalò alla fiera dell'Est, quando le portai una panetta di fumo per sopportare il dolore della lontananza di Teseo - era andato a vivere in un posto incasinato insieme a uno stronzo con la testa mezzabufala.
Poi mi è venuta in mente questa frase [per andare avanti ho usato uno schema preesistente, cioè]: - Quando andavo a scuola e iniziavo il tema con "La situazione storico, politica, economica, sociale, ambientale, militare [...] e avevo già riempito 6 righe".
Canzone bombardanti da Deejay Television, l'impastatore GT di una bevanda mangiabile simil granita al limone ottenuta da buste industriali gira con foga elicoidale, tornando sui suoi passi per macerarli, con spettatori dei tramezzini multifunzioni verdi, gialli, rossi e blu, che sorridono dall'altra parte della vetrata, con tanto di mosche nell'atto di deporvi sopraffine uova (i più golosi [e ottimisti] lo chiamano "caviale"), arricchendo le prospettive del consumatore, che mi dicono, cioè, dicono ai clienti, "Tonno", "Tonno e pomodoro, "Tonno e sottaceti", "Cotto", "Cotto e funghi", "Cotto e mozzarella" [si vedeva ch'erano tutti cotti], "Uova e gamberetti"[diosanto] "Uova, maionese, gamberetti, salmone"[dioporco], e la gente si inappetisce, supplicando un caffè come aperitivo al suono di un altra canzone, identica alla precedente, composta dall'equipe alle spalle di un "artista" "differente", e vien' da chiedersi cosa sia l'arte, nonostante siano secoli che si cerca di darne una definizione soddisfacente senza venirne a capo, perché tutto è arte, tipo tre minuti fa, mentre stavo scrivendo queste robacce la frutta di ieri sera m'è tornata su - o forse giù - , sono andato a evaquare, ho prodotto qualcosa di talmente impegnativo che, oltre ad essermi venuta la depressione post parto, mi sento mammo di qualcosa che sicuramente, un giorno, farà grandi cose per il mondo, avrà un grande futuro davanti a sè di conseguenza, come padre e madre di un gran pezzo di arte, non posso che ritenermi artista soddisfatto (e spanato di dietro, come una vite che ha girato troppo su se stessa nel legnoso territorio di un anta dell'armadio che avete a casa, quello dove infondo infondo all'ultimo cassetto, proprio sulla destra, sotto una montagna di coperte, nascondete le sostanze e i giornaletti che non volete che mamma trovi, perché cambiando la sua opinione sul Vs. conto, potrebbe anche prendere in consideraizone l'idea di cacciarvi di casa e, giacché ci shtà la crisi, come farete?).
Per questo torno a casa, mi sono sfogato - in tutti i sensi - al chiaro della luna della GT per granite.
Intanto vengo salutato da non so chi - e non posso ricordare - e contraccambio, figlio di una cultura cristiana obsoleta.
"Un uomo che non lotta per i suoi ideali non è un uomo"; non ricordo chi l'ha detta, comunque penso che il suo punto di vista sia il punto di vista di una testa di cazzo fatta, finita e marchiata a vita.
Io la penso: "Un uomo che lotta continuerà a tornare su questo merdoso pianeta sottoforma di sasso, perciò si fotta".