Il dio pesce nimrod, sebbene inventato qualche mesetto prima (mica tanto, giusto l'epoca babilonese) ha copiato lo stile fashion del papa cattolico romano, scegliendo di smettere di auto venerarsi per venerare la versione di se inventata dai romani, quella dove c'è giesù che ci prende un sacco di mazzate di più di quelle di mel ghibson
Da quel che ho visto succedere, i genitori si fanno il culo tutta la vita o sono già dotati di cazzo, terreni e immobili. Lasciano tuttotutto a quei bastardini ingrati dei figli, i quali escono di notte all'ora dei drogati, fumano la droga, bevono gli alcoolici, corrono con le auto veloci, si vanno a schiantare, i genitori piangono perché il tg5 ha caricato nei loro software cerebrali tali programmi di cordoglio simulato, il dna regredisce, viene riscritto con dolore e abbandono, l'rna legge l'amaro programma per storto, il resto lo si conosce; è così che avvengono tesseramenti a religioni o partiti politici vari. Mia madre e mio padre, figli di figli di operai (a parte un figlio di troia con la macro “t” che dionegannegato s'è giuocato un capitale tra puttane, alcool, azzardato gioco d'azzardo (e anche lui ha fumato la droga, bevuto alcoolici, corso con le auto veloci, andato a schiantare purtroppo no, nessuno l'ha pianto, tranne i genitori che han lacrimato di gioia) ) (chiuse due parentesi, aperta una terza per identificare l'assioma della povertà a strati).
In breve: i miei non hanno manco un garage da mollarmi, una piccola somma da sputtanarmi nei modi sopracitaelencati.
Stamattina ho scoperto con sgomenti che le carte in tavola sono molto diverse, tarocchi mischiati a carte da poker e quelle del mercante in fiera (che ora è in ferie alla fiera dell'elettronica a Parigi).
“Senti un attimo,” fa Matilde madre, discendente da conti decaduti dal massonico seggiolone dell'aristocrazia finto real benestante, generazioni di linee di sangue rettiliane pure. “Oggi vado a pranzo fuori, devi starmi attento alla fattoria.”
I miei genitori non mi lasceranno niente a parte la fattoria di facebook.
A mezzogiorno dovrò passare in rassegna, uno a uno, i quadratini monoporzioni raffiguranti zolle di terreno fertile, aspettare che la pupazza raccolga una ad una le cime di rapa e le porti sa 'l cazzo dove.
Bisogna accontentarsi delle piccole gioie della vita.
Così, ho una fattoria.
Per difendere la professione, altissimi sommi psichiatri, e medici curanti tradizionali dell'alta finanza rinnegano il fatto che il cervello sia il manipolatore TOTALE del corpo.
... e il bello è che campano con malattie, disfunzioni, e disturbi PSICOSOMATICI... questa parola mi sa tanto di qualcosa che ha a che fare con pippe mentali traccianti negativamente, con inchiostro permanente, quel bastardo adiposo agglomerato di 50 trilioni di cellule che è de iùman bodi.
Gli antichi insegnano ancora adesso, ne sapevano molte più di noi (non avevano schermi lcd, programmi spazzatura pieni di figa, stimoli eccitatori estremi, dietro ai quali perdersi).
Mente sana in corpo sano: in principio la frase era al contrario; loro lo sapevano.
Hanno cambiato la dicitura per far esplodere palestre, le tasche di quei simpaticoni che promettono perdite cosmogalattiche di chili in poche frazioni di secondo, tramite pasticche esteticamente uguali ad ostie scadute o ciabatte della salute (vi giuro, una televendita di ciabatte inclinate spiegava come, camminando con quegli schifi aborri abortiti, si perdeva peso in poco tempo).
'Sti dottori schiavi dei cartelli farmaceutici di Donald Rumsfeld&CO. dicono che ci si deve frequentemente impasticcare per arginare le falle del cervello.
Impasticcati, sii positivo, non pensare troppo, goditi la vita, andrà tutto apposto da solo.
Dopo anni di ricerca sappiamo che ciò che pensiamo di noi stessi, ciò che pensiamo in generale, si riversa al 100% sul corpo, modificandolo a seconda delle sostanze diffuse in tutto l'organismo (si sa, tutti gli stati d'animo sono sostanze chimiche mischiate, cocktail endogeni auto generati)
Col potere della mente possiamo fare del nostro fisico ciò che vogliamo, senza bisogno di letali aiuti esterni, dalle aspirine allo xanax (che induce al suicidio, non è altro che un amplificatore di depressione, travestito da caramellina anti pensierini brutti no no no no che l'rna non sa come cazzo leggere in quanto confuso e annebbiato).
Ieri ho assunto:
N1 bitter campari e gin
N4 Lattine da 33 di birra Bud
N5 tartine burroleate del giorno prima
N1 fetta di pane col prosciutto
N12 letali pezzi di sushi (tra cui i famigerati rotondini di zenzero involucranti involucro d'alga circoinvolucranti indefinibili brandelli di scaglie di verdure di dubbie provenienze etnomischiate).
Lottato tutta la notte: stamattina non ho sdiarreato. Voglia di rigurgitare i sette chackra più Naruto in persona stessa.
NON HO VOMITATO.
La mente è più forte dei geni.
A Messina l'acqua ha fatto un bordello, i parenti delle vittime stanno ingaggiando psicoidrologi professionali per usarli come esche. Quando l'acqua si ripresenterà a guardia scoperta la crivelleranno di colpi d'arma da fuoco per vendicare le vittime, l'onore sarà salvato, giustizia sarà fatta.
Crollano i ponti, scoppiano le dighe, deflagrano le città...
... e Silvio le ricostruisce.
Volerà in elicottero sopra le macerie, si farà una bella sega, poi andrà dagli sfollati per mediaticamente far vedere che li sentirà piangere col cuore aperte, sebbene a quell'età il cuore batte a intervalli disarmonico irregolari. Lo scrittore dei discorsi di Berlusca ieri si è ubriacato, ha fatto uno scherzetto al premier presidente mega direttore generale della nostra vita/eistenza: non gli ha scritto niente da dure. Cioè, non proprio: ha suggerito al premier di dire ai messinesi: “Voi avete i morti io ho un mausoleo cripta in una delle mie settecento cinquanta ville dichiarate, pap ppa ppe ro.”
In calcio d'angolo, il magnate della finanza Charles Foster Kane Silvio, si è accorto che non era un discorso molto appropriato per gente dalla daga facile (sebbene penso che il razzismo sia una cagata che non esiste se non nella nostra convinzione fuorviata, per sport sponsor e necessità sono razzista perché sono terrone, quindi posso auto odiarmi, ne ho tutto l'incestuoso diritto, te lo dico io, no? ).
Di fronte alla chilometrica folla Egli ha parlato.
“Mi dispiace.”
Breve, conciso, spirituale, etereo, spettralmente sincero, cordogliato.
Commovente più del finale di Rocky e Rambo messi insieme (a patto che non maneggino armi da fuoco).
Un oceano di applausi ha scrosciato per il premier; peccato che l'oceano, massa d'acqua maggiore a quella precedente, ha fatto un altro bordello; ora chi ricostruirà sopra alle macerie delle due tragedie preavvenute?
È ovvio, le ricostruirà che bella giornata oggi, più di ieri vero? C'è un bel sole, sembra di essere a primavera, mica a due mesi da natale regali famiglia solidarietà nazionale dio patria famiglia mediaset buono rai cattivo anche se posseduta da stessi medesimi azionisti.
Grazie alla partenogenesi unità cellulari ginoidi potranno far a meno di quelle androidi e viceversa. Per continuare la specie umana, dare ai potenti materiale da sfruttare senza fronzoli, basterà stare a casa di fronte alla ti vì, pensare a spermatozoi che inovulano l'uovo dell'ovulo e il gioco sarà fatto, fatto più dei tossici sotto casa mia (bei tempi; ora c'è Massimo, l'autoproclamatosi “napoletano neeeeeeero).
A furia di sentir parlare di trash, tv spazzatura, vedo la vita come un enorme mondezzaio. L'illusione sta nel pensare che si possa fare una raccolta differenziata generalizzata; la falla sta nel riciclaggio.
Non esiste.
Ricicli plastica... per farci una maglietta di pail?!
Per farci altra plastica?
Allora che cazzo continuiamo a produrre plastica, con tutta quella che buttiamo senza pensarci mezza volta.
Perciò, ordunque, orsù, orsonwelles rimbocchiamoci le maniche, rovistiamo nell'immondizia del vicino, dalla plastica si ricava plastica, tutto ciò è elettrizzante come il pail che prende subito fuoco.
Non so se essere più spaventato per il genere umano completamente soggiogato, intrappolato in una bolla autorestringente di vetro opaco... o per il fatto che le persone discutano di notizie apprese su uikipedia o uikipidia o uochireis, cartone animato di corse con auto di merda, c'erano i nani freak con penelope cazstop o come pit si chiamava.
Ascoltare i Muse trascina per i polpastrelli l'ascoltatore verso cieli più alti, per poi farlo precipitare nell'assurdità della tristezza autoreferenziale, meglio un samba di saudagi.
In italiano “saudagi” si traduce con “malinconoia”; pensa che vita di merda.
Se stai male, perché buttarti giù simbolicamente, neurologicamente, chimicamente?
Buttati giù fisicamente da un ponte, scegliendolo bello alto; se ti salvi, da paralitico avrai bisogno d'aiuto anche per farti mettere nel lettore il cd dei Muse, farti cambiare il pannolone, farti premere lo stantuffo dell'iniezione letale.
L'iniezione letale è una bastardata da figli di puttanatroia ultra sadici: il mix di merda che fotte il condannato è una menàge a trois di sodio thiopental che paralizza i muscoli... ma fa restare cosciente lo sfigato, punito con la morte per aver fatto quello che il presidente del mondo aveva detto che no no è sbagliato cattivo no non si fa. Passiamo alla seconda sostanza, il curaro. Paralizza il cuore, ed è il veleno preferito dagli indigeni protagonisti dei cannibal movie di Deodato e soci (non rompete il cazzo, “ultimo mondo cannibale” è un FILM capolavoro, cannibal holocaust è MOKUMENTARI trucido di medio livello!!!).
Ora viene il bello, alla venuta messianica del terzo elemento. Durante l'ultima fase il condannato, ultra lucido, pluri paralizzato, soffre le pene dell'inferno senza manco potersi contorcere come da procedura.
Cloruro di potassio... sì, quello del comune sale da tavola.
Bisogna mettere molto sale, con la pala, sennò i cibi sono sciapi, se i cibi sono sciapi non sono buoni, se non sono buoni non sono nutrienti, se non sono nutrienti non diventi grande e forte come papà (rachitico prossimo al decesso da sindrome del cesso diarroica).
Ho sempre pensato che il sale da cucina sia un “di più” risparmiabilissimo, di fatti non lo mangio da tre anni; sento di più i sapori, non mi manca la sensazione di occhi secchi e gonfiore insensato.
Scegli: morire per iniezione o per assunzione orale.
È il bello della democrazia, poter scegliere tra le varie opzioni messe lì dal volere dei potenti che sì sì abbiamo scelto noi con la x d'analfabetica ignoranza civica.
Questa gente in giacca e cravatta ninodangelica ci vuole proprio bene, non è colpa loro se siamo troppi sul pianeta.
Peccato che non sia così, potremmo viverci a meraviglia anche in dieci miliardi, se solo non facessimo i figli di puttana menefreghisti con tutto quel che ci capita tra le mani.
Non voglio trattare quest'argomento: i testi ambientalisti degli Obituary, dal '92 sino ad oggi hanno salvato un quarto d'ettaro di terreno della foresta amazzonica preso di mira dall'Ikea per la scrivania del sultano dello stato di Hallakazssumartiremort, situato a sud del cervelletto d'ogni stronzo che si beve le cagate di qualche altro stronzo situato sopra di lui nella piramide della catena alimentare.
Non è una “catena”, è una piramide della bicicletta cyclette.
Dopo la botta in testa nulla è come in passato, sopratutto il livido; prima non c'era... no?!
Conto i minuti, tra poco spegnerò il computer, indosserò gli stivali, godrò dei piaceri country della mia fattoria virtualfamiliare. La signora madre ha anche specificato di fare bene il lavoro sennò “non guadagno abbastanza soldi.” Il bello è che non beccherò manco un cazzo di byte percentuale, gli enormi svantaggi di lavorare in aziende a conduzione familiare, dove si lavora per il bene del nucleo tumorfamiliare.
Nucleo... neu... nuovo (tedesco: einsturzende NEUbauten, “nuovi palazzi che crollano”, alla lettera), oppure anagramma dialettale dell'articolo indeterminativo maschile singolare “un”.
Cleo... clio... automobile cagosa... shampoo clio de loreal? ... non riesco ad evolvere etimologicamente le radici del nucleo.
Ho fame di vita, ho voglia di te; pare il nuovo singolo di Jo Donatello& Gigione, “La campagnola succhia il gelatino di zi' Nicòula”, primo in classifica da oltre tre mesi, durante i quali molta gente ha smesso di professare la fallimentare religione della nuova era per darsi alla musica folc denz, come i simpaticissimi autori l'hanno ribattezzata, sebbene Leone di Lernia l'aveva già battezzata “strunzmiusic” e Nduccio “Cafònroc”.
Conoscendo l'etimologia delle parole potrete fare gli sboròni coi vostri amici, illustrare esattamente quanto e dove più in alto vi collocate rispetto a loro, far sbavare le ragazze etimologicamente interessate alle vostre radici folc denz.
Il futuro è ora; “ora” è un sostantivo privo di sostanza, il tempo non esiste, soli e lune a parte.
Se alzo l'orecchio, sento nitrire, belare, grugnire.
No, non ho sequestrato un pulman carico di santi che stava andando in gita da Padre pio.
È la mia fattoria.
Le mie bestie mi stanno chiamando con le loro rauche voci piene di speranza... se non andassi? Se rimanessi qui a cazzeggiare, lasciandoli morire di fame?
I se e i ma non sono concessi per un jonny cash contadino come me.
Perciò, chitarra in mano, parrucca frangiata adagiata in testa e...
Heeeeeeeeeeey, get rhythm when you get the blues
Hey, get rhythm when you get the blues
Yes a jumpy rhythm makes you feel so fine
It'll shake all the trouble from your worried mind
Get rhythm when you get the blues
Little shoeshine boy never gets low down
But he's got the dirtiest job in town
Bendin' low at the peoples' feet
On the windy corner of the dirty street
Well, I asked him while he shined my shoes
How'd he keep from gettin' the blues
He grinned as he raised his little head
Popped a shoeshine rag and then he said
Get rhythm when you get the blues
Hey, get rhythm when you get the blues
It only costs a dime, just a nickel a shoe
Does a million dollars worth of good for you
Get rhythm when you get the blues
Well, I sat down to listen to the shoeshine boy
And I thought I was gonna jump for joy
Slapped on the shoe polish left and right
He took a shoeshine rag and he held it tight
He stopped once to wipe the sweat away
I said you're a mighty little boy to be-a workin' that way
He said I like it with a big wide grin
Kept on a poppin' and he said again
Get rhythm when you get the blues
Hey, get rhythm when you get the blues
Get a rock 'n' roll feelin' in your bones
Get taps on your toes and get gone
Get rhythm when you get the blues
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