lunedì 28 gennaio 2008

2008 a.C.








Nella chat dove sto io (netlog.com) stanno bannando un sacco di gente.
Mamma mia quanto cazzo è bigotto netlog.
Ma com'è sta storia??
Bannati per un nudo artistico, poi la gente si fa la foto agli addominali del buco del culo, parlano come dei cazzo di codici fiscali (tvb tvukdb 3msc; queste targhe, transitano nei giorni pari o dispari??) rovinando la grammatica distrutta, della nostra amata penisola, bagnata per tre parti dall'immondizia.
OOOOOOO PORCO DIO SIAMO NEL 2008 CHE CAZZO è ST'OSCURANTISMO CLERICALE DEI MIEI COGLIONI?
"La morale"; ma porca madonna se è più morale la cagata insanguinata di un tossico lebbroso che netlog, che cazzo fate!?!?! Cazzo ci avete in testa? Io spero che 'sti "moderatori" (termine del cazzo) siano soltanto persone dispettose, non dei cazzo di ignoranti che si fanno turbare da un nudo artistico poi, quando nessuno li vede, si fanno le seghe con la scarpa col tacco della zia.
Non voglio credere che nel 2008 esistano ancora delle menti del medioevo; porcaccio dio, non siamo in medio oriente; se bestemmiate, mica venite murati vivi o sgozzati in piazza... CI SARà UN MOTIVO NO?
"Evoluzione mentale" è il primo termine che mi viene in mente.
Libertà un cazzo; una cosa ti da fastidio?Non guardarla, non leggerla, non comprarla.
DOBBIAMO DARCI UN TAGLIO CON STO CAZZO DI GUSTO PER IL PROIBITO; PORCO DIO, CHI TI CREDI DI ESSERE PER DIRMI QUEL CHE DEVO VEDERE O LEGGERE?
Se vuoi vivere col paraocchi, te lo regalo io a natale ma non venire a impormi di metterlo.La vita è sempre più di merda, più va avanti più diminuiscono le cose belle. Se porcaccia madonna puttana aiutate ad accelerare questo processo, siete dei cazzo di criminali. POi non venite a dirmi GUAI A CHI MI TOCCA GLI ANIMALI, PEDOFILI AL ROGO, VOGLIO IL PAPA ALLA SAPIENZA.
GUAI A CHI MI TOCCA GLI ANIMALI; se vi regalano una pelliccia da 20000€ voglio vedere se la bruciate in piazza.
PEDOFILI AL ROGO; fight fire with fire, porco dio, torniamo al medioevo così se avete una voglia su un braccio verrete bruciati vivi; che vi piaccia o no, quello è il marchio di satana (e al catechismo ci hanno insegnato che è cattivo il demonio, è lui a spaccare il cervello della nonna con una martellata perchè non ci ha dato i soldi della pensione per andare a giocare al videopoker, non siamo stati noi coi nostri vizi amorali e disumani).
La colpa è di satana, di marilyn manson e dei pedofili, non è colpa nostra se il mondo sta andando a puttane

IO? MA CHE, STAVO TRANQUILLO IN POLTRONA A COMPRARE QUALCOSA SU MEDIASHOPPING, NON POSSO ESSERE STATO IO.


LA COLPA è SEMPRE DEL FIGLIO DEGLI ALTRI.

PAPA ALLA SAPIENZA; è fondamentale che il santo uomo ci vada; quando il papa va da qualche parte, automaticamente il posto si migliora, guadagnando 40 punti carisma, +14 in attacco, +37 in difesa, +50 punti resistenza.

INTERNET NON USATELO SOLO PER ANDARE A KOMMENTAR L FT TRP BEL E A SCRIVR. I MEX AGL AMIC SEI TANT CARIN HA MSN?

LOL.


POROC DIOOOOOOOOO INFORMAZIONE INFORMAZIONE INFORMAZIONE; LA TECNOLOGIA DOBBIAMO USARLA PER EVOLVERCI NON PER I MEX TVUMKDBOEPOIWRO E CODICI FISCALI ALLA MORTE.
Ok; direte: - E tu, che stai tanto a parlare, non sei loggato anche tu in chat?


Porco dio; è l'unico modo che ho per conoscere gente di tutta italia; dove sto io (abruzzo terronia di merda schifosa) se poco poco esprimo un concetto, mi danno del "noioso, intellettuale, professore".


Se apro il cuore rendendo qualcuno partecipe dei miei sentimenti "divento palloso".


Se però ho i rayban può essere che almeno fanno finta di ascoltarmi, dandomi la possibilità di gonfiare la mia autostima, sentirmi più figo, scrivere più mex e scopare il cadavere squartato di mia nonna.


Se lo meritava; così impara a non darmi i soldi per andare a ballare.


ESSERE GIOVANI, AL GIORNO D'OGGI, COSTA PARECCHIO ECCHIO ECCHIO.
"Suicidio di massa" è il secondo termine che mi viene in mente.


Il mondo caga e tu sei la sua merda.


Il mondo gira, non si ferma, e tu continui a corrergli dietro.


Il mondo va in malora e tu “dici la tua” spingendo un tasto del Quizzi.


Il mondo si sta sciogliendo e tu stai scegliendo i tuoi nuovi pantaloni.


Il mondo puzza e tu ci spruzzi deodorante di marca.


Il mondo e finito e ti chiedi come sia potuto succedere


E non credete che sono un presuntuoso che tenta di fare l'emuletto di Palahniuk; la pensavo così anche prima di leggermi tutta la sua roba.


DIAMOCI UNA MOSSA

lunedì 21 gennaio 2008

ELOGIO A NONNO FIORUCCI E AL SUO IMPECCABILE STILE




AVVISO: NELLE PAGINE CHE SEGUONO SONO PRESENTI BESTEMMIE; SE SIETE CONTRARI NON LEGGETE, NON SEGNALATE IL BLOG E DATEMI L’ILLUSIONE CHE IN QUESTO MONDO OSCURANTISTA CI SIA ANCORA QUALCUNO CHE TOLLERA.
ANCHE UN PEZZO AL GIORNO, LEGGETELO TUTTO; NE VALE LA PENA.
SONO 5 PAGINE DI WORD.
Mi raccomando; prima guardate i filmati un paio di volte poi leggete.
Lo conosciamo tutti. Ci ha regalato (ci regala) momenti di gioia estrema, delirio e pazzia.
Nessuno: benpensanti, preti, cattolici.
Nessuno può odiarlo.
Nonno Fiorucci è l’uomo che è riuscito nell’impresa: ha fatto diventare la bestemmia un arte. Ha infarcito le sue bestemmie di figure retoriche, pathos, energia vitale. Mosconi, Magnotta, Lugaresi sono bestemmiatori medi; dicono le loro bestemmie e via, senza enfasi, senza stile.
Ora analizzerò dal punto di vista stilistico i video più celebri del nonno; li linko perché, come già successo, i video del tubo spariscono dal mio blog.
Ok; iniziamo.
http://www.youtube.com/watch?v=Mwlci89s3xU Questo video racconta di come possa scaturire la poesia blasfema del nonno. Il testo è: Lorè, dio tubercoloso. Shtu maiale porco avvelenato del signore con tutti i santi. Dio svergognato, ma ci ho l’unghio incarnito, dio serpente bove, m t ve a cò a pestà ntò i piedi. Mannaggia a tutti i santi apostoli co stà sverginata della madonna, sta maiala sta troia assassina. Dio cane.
Si parte con l’attribuzione di una terribile malattia a nostro signore. La tubercolosi, a Betlemme era una malattia frequente; realtà alla quale neanche il salvatore è potuto scampare. Si continua tramutandone le fattezze; un maiale porco, quindi ancor più disgustoso, e per giunta avvelenato. Chi avrebbe il coraggio di circondarsi di esseri simili? E qui viene fuori l’implicito stato di emarginazione nel quale il Cristo era obbligato. Ma non è proprio così; il signore si è concesso la compagnia di tutti i santi, gente che per qualche soldo non guarda in faccia a nessuno, neanche alla situazione venefica del loro capobanda. Dio viene anche privato della vergogna, viene definito sia serpente che bove. Ora la maledizione è rivolta direttamente ai subordinati; tra santi e apostoli non c’è distinzione: sono tutti sulla stessa barca e la madonna è stata deflorata a bordo, da questi ultimi (viene definita “maiala”, quindi non si può parlare di stupro; era consenziente). Presa dalla foga sessuale che oserei definire desadeiana, invasa dallo spirito della crapula, si è anche concessa qualche omicidio, diventando “assassina”. Dio poteva fare qualcosa ma è stato a guardarsi questo perverso snuff movie a metà, di conseguenza si accaparra il titolo di “cane”, animale domestico tenero ma che può rivelarsi una bestia. Qui notiamo una sorta di “sensibilità” del nonno, attribuendo fattezze gentili.
Passiamo la video della racchettata:
http://www.youtube.com/watch?v=9Zs1n6FQDaU&feature=related
Porca bestia della madonna; o che ci hai un figlio imbecille o tu m’hai rotto li cojoni pe sembre, bestia della madonna, shta brùta puttana della madonna sta maiala della madonna sta troia della madonna.
Lo stato quietoso e beato del nonno viene stravolto da una terribile racchettata, riecheggiante per gli infiniti antri di Villa fiorucci.
Si parte con un insulto rivolto direttamente alla bestia della quale la madonna era padrona. Si va avanti con una considerazione: a 70 anni nonno ha dovuto ammettere che suo figlio è imbecille. Il “rompere i coglioni per sempre” rappresenta una delle figure retoriche più devastanti. Quando a qualcuno rompi i coglioni, è un conto; quando li rompi “per sempre” è definitivo; danno permanente, totale.
Senza ritorno o possibilità di redenzione.
Si conclude enunciando i vari lavori part time svolti dalla madonna affinché il bilancio economico della capanna di Betlemme quadrasse ogni mese.
http://www.youtube.com/watch?v=bREQAVzGb3c&feature=related Abbiamo ora le scorze di fichi; la rabbia poetica scaturisce dal mancato rispetto del nipote Lorenzo.
Ecco te lorè, io penso che, io me sbaierò ma tu secondo me non capisci gniente. Io dio cane me sbaierò, dio serpente me sbaierò però te ncapisci gniente. Ecco .Mauà… io dio, dio salvatico, dio sbudellato, dio sto porco dio, sto maiale, zozzo lurido porco… puttana maiala della… lorè, nun m venì vicino dio diavolo te do no sganassò tutti i denti. Iscà, ispà riscè. Dio maiale: m t ve a a astriscià le scorze? Turutò.
Nella sua onniscienza omnia, il nonno dimostra dell’umiltà: sottolinea ben 3 volte che potrebbe sbagliarsi riguardo alla situazione intellettuale di suo nipote, scandendo di tanto in tanto qualche fattezza del salvatore.
Si stava trattenendo dalla torrenziale raffica blasfema ma le risate irrispettose del nipote gli hanno rammentato i suoi doveri; “da un grande potere derivano grandi responsabilità” è un po’ anche questo. Nel video cominciano a comparire i tratti che distinguono il nonno da tutti gli altri bestemmiatori, minori e anonimi. Il diavolo è l’altra faccia della medaglia; “dio diavolo” vuol dire questo. Essendo contadino, dio viene identificato con la figura del serpente; figura pericolosa e nemica dell’uomo. Dio, in campagna, si tramuta in selvatico; non più curante della propria situazione igienica. Dio è senza budella. Si torna a ribadire l’analogia tra la figura sacra e il maiale. Si prosegue con l’elencazione di pseudonimi della madonna. Il nonno sconsiglia il nipote; è meglio non avvicinarsi. La telecamera inquadra il vate, comparso sulla scalinata, a braccia aperte, che dice “dio maiale”. Ricorda vagamente la scena di Scarface dove Tony Montana non vuole accettare la caduta del suo impero, sparando ai nemici col suo mega fucilebazookacoltellodiMcGuyver.
Qui accade il miracolo: il nonno comincia a parlare “le lingue”. Le persone prescelte, in estasi mistica, cominciano a parlare correttamente antiche lingue che neanche conoscono: Iscà, ispà riscè… turutò.
http://www.youtube.com/watch?v=xZJO5XszNLk&feature=related L’incipit di questo filmato è la misteriosa sparizione di una spillatrice.
Piàlla giù, Dio sbudellato, e allora nduartrovala, porca madonna sta maiala. Mo costa 25 milalire, ma madonna puttana, io vo a comprà la roba pè falla buttà via da vo’altri? Porca bestia della madonna? Ma che, davè davero? Dio cane. Ma allora sei stupido. Sei stupido! Porca madonna. E arporta giù la spillatrice; dimme dove stà. No? Eh: lorè, dio maiale. Eh, scusa, eh. Eh! 25 milalire l’ho pagata e ascolta bene. Se la spillatrice è di dao i-in coso che nun l’arpiàte, io l’arpìo ma dio diavolo nun l’artòcchi nde le mani. Non ascolto niente arvojo la spillatrice, ecco. Porca mariana della madonna. Perché non è uno spillo che se butta via.
Questo è tra i più alti lavori del nonno. La spillatrice è sparita ma non è detto che non si possa piallare giù. Dio, come al solito si ritrova con le interiora rivolte verso l’esterno, in perenne cronenberghiana posa à la Videodrome; il nonno ama anche citare le opere d’arte minori. Il nonno si interroga: può passare la vita a fare il benefattore, comprando roba che, oltre a non essere apprezzata viene anche irragionevolmente gettata via?
Si chiede se sia vero per davvero; metaverità.
Sentenzia, appurando a malincuore, la totale inettitudine del nipote. Ribadisce il concetto chiamando sul banco dei testimoni la madonna, tramutata per l’occasione in un suino. Un attimo di calma, e ritenta: prova a farsi dire l’esatta ubicazione della sopracitata spillatrice.. Si termina con un'altra illuminante prova di lingue sacre parlate; il bolle è che, rendendosene conto, parte con:
- Ascolta bene. - Ogni parola deve essere interpretata correttamente!!! La spillatrice “di dao i- in coso”, se non verrà più toccata, potrà essere nuovamente comprata ma dio (che nelle ore buco tra una lezione e l’altra si diverte a impersonare il suo acerrimo nemico di forcone dotato) non dovrà più toccarla. Si conclude con una madonna proveniente da culture (ai più) sconosciute; la madonna “Mariana”, presunta compagna di attività ludiche.
http://www.youtube.com/watch?v=xZJO5XszNLk&feature=related Questo è il video più estremo, il masterpiece. Vvelenata, tubercolosa mille volte, dio serpente avvelenato. Dio cane allora. Bebbebiababebescinacoscia? Porca troia lurida mbeshtata luridona della madonna? Sthà vigliacca della madonna, sta troia, puttana maiala. Sht’avvelenata, dio maiale.
Non si sa quale sia la causa della furia; probabilmente una “strenta nda la coscia”.
Compare qui il fenomeno della moltiplicazione esponenziale delle malattie da desquamazione; “tubercolosa mille volte”. Una, due, tre volte, potresti anche operarti, fare delle cure e salvati. Quando si viene esposti per ben 1000 volte all’agente patogeno della tubercolosi non si può scappare. Si ritorna col serpente avvelenato: un entità venefica avvelenata dal suo stesso veleno; in pochi sanno che esistono organismi autoparassitari, in grado di essere sia parassiti che ospiti.
Il nonno questo lo sapeva.
“Dio cane allora”. Quell’ “allora” sta a significare che non ci sono possibilità di controbattere i concetti appena presentati. Per calmarsi dallo shock, il nonna tenta di cantare i primi versi della canzone iniziale della fortunata serie animata giapponese “Bia”: Bebbebiababebescinacoscia?
Nonostante il nonno sia vecchio, ha ancora un forte desiderio carnale nei confronti delle donne e, alla fine della canzone si chiede se mai Bia “mostrerà una coscia”(“scinacoscia?”).
Lei non la mostra di conseguenza segue l’ introduzione di un altro prezioso elemento fiorucciano: la bestemmia domanda. Finire una bestemmia col punto di domanda, dà speranza; sta come a significare: “potrebbe anche essere diversamente”.
Alla madonna viene data della vigliacca e dell’avvelenata; chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
La gestualità, in questo video è importante tanto quanto il contenuto poetico. Quando comincia a interrogarsi, il nonno apre una mano verso l’esterno come a voler cantare a tutto il mondo la sua meravigliosa canzone e tutta la poesia fonetica che ne scaturisce. Dopodiché mette teneramente la stessa mano in mezzo alle gambe; sembra un bambino che sta recitando una poesia e addirittura ondeggia, autoipnotizzato dalla sua stessa musica.
Un artista.
http://www.youtube.com/watch?v=kieKbAVJBkQ&feature=related Eh dio cane go gohh e quaggiù loree? Eh, hannaggia alla madonna ma hesicalclcl col coso qua… ma dio diavolo me vo pure mparà a taja? Eh ma come fe maccamadonna puttana, ma davè davèro? Ma come fo' cioè dio maiale taiatela te, maccamadonna puttana me vengo a taja il prosciutto i quaggiù? e ma ora e che l'è no? EH! Porca madonna! Sta puttana! Allora!
Nella fase aurorale del video, si vede un dio benevolo, fedele e compagnone: “cane”. Un po’ di aramaico, in una domanda al nipote, e si arriva ad un altra figura retorica: l’aggiunta rafforzativa dell’ “H” di fronte all’imprecazione. Il nonno domanda se il nipote si senta talmente esperto e qualificato al punto da potersi permettere corsi di aggiornamento, sul taglio del prosciutto, nei suoi confronti. Si chiede come faccia, se sia vero. Alla fine, arresosi, consiglia al nipote di auto eseguirsi un taglio di suddetto affettato. Altro po’ di lingue e una rincuorante bestemmia riferita alla madre delle madri. L’ “allora” finale (altro elemento fiorucciano per eccellenza) dona più speranza per il futuro, più di quanto ne fosse capace la canzone “We are the world” di quel tizio che, in seguito a un forte shock emotivo è diventato bianco dalla paura.
http://www.youtube.com/watch?v=41U_BHUTTZM&feature=related :Mannaggia alla madonna mpèssionata della madonna. E sta fermo dio serpente, e sta fermo è na cudeghèia e sta fermo. Te dico nun me toccà perchè DOPCHEHSEHSDIAVOLOMESSI alla messaccia, PUFTANA MADONNA... Ascolta mòra...E Nun ne SENTITE DIOCANE NENDRè, PORCA PUTTANA MAIALA TROIA DELLA MADONNA. SHTA SIFILITICA. DIO MAIALE, DIO CANE, DI-HO BESTIA.Si sente male veramente de una malattia sul serio seria.Ma va.Dimme te che faresti.
Il nonno ha un tasto (“play”) sulla fronte; nei primi secondi si vede una mano che lo preme. Il nonno parte, fino a che non lo si spegne. All’inizio notiamo una grande figura retorica: “trivialità ambigua degli elementi”. La madonna “mpessionata” ha più significati racchiusi all’interno: è “pensionata” in quanto vecchia e stanca, “impressionata” perché non dotata di stomaco forte e “appassionata” perché, glielo si deve pur concedere, è una che fa le cose con tutto il cuore, mettendo tutta sé stessa nei lavori svolti.
Arriviamo alla “cudegheia” che dovrebbe essere una specie di affettato simile al cotechino che il nonno stava creando in laboratorio per combattere il problema della fame del mondo. Il nonno è morto, portandosi con sé nella tomba questo prezioso segreto che avrebbe cambiato la storia dell’umanità. Si continua con altro aramaico antico e compare una strana frase. Cosa sarà una “messaccia?” Una messa mal celebrata? Parte poi una raffica; il nipote deve aver accidentalmente spinto il tasto “F.Forward” del nonno, accelerando i processi catartici della sacra arte bestemmiatoria. La madonna si è ritrovata con una delle malattie veneree più temute: la sifilide.
Infine offende dio in un climax misericordioso e discendente: si parte dal maiale, si scende verso il livello del cane e si conclude con bestia, cercando di risalire in una parabola ascendete mistica.
Ho riportato anche il testo di ciò che dice la moglie perché, col tempo, è stata quotata, diventando parte integrante dei lavori del nonno; in “a raffica” era quella che, per gasarlo, gli urlava di “farsi sentire”, enfatizzando il tutto con: - Guarda, ci sta fièta che ti ripia, - come a dire: “siamo tutti con te, elevati, sempre più in alto, fino alle stelle”.
Gran finale
http://www.youtube.com/watch?v=Ii_tWTnM99Y Dammi cinquemila euro solo.
È un po’, eh? Dio serpente avvelenato, è ‘lpò. Fatteli da da mammeta no, eh? Dio lupo manajo. Fatteli dà da mammeta no? Nsèi mica orfano. Fatteli dà da loro rio maiale. Lorè, madonna tubercolosa. Che oggi, dio maiale, dio scannato sto porco de Gesù, Giuseppe e Maria co tutti gli angeli in compagnia.
È un cinquemila: per ME.
Purtroppo, essendo questa una versione fuori sincrono, è andata persa la mimica artistica (che oserei definire “espressionistica”) del nonno, la sua rabbia avvelenata e indignata.
Da notare gli occhiali, à la Terminator, dal nonno indossati
Il video parte con del sarcasmo minimalista: 5000€ non sono pochi per la gente comune. Consiglia a suo nipote di farseli dare dalla madre; i genitori di Lorenzo, è vero, sono morti ma quelli adottivi sono vivi e vegeti, pienamente in grado di potergli fornire tale somma insanguinata. Il“Dio lupo manjo” al quale il vate fa riferimento, è “l’uomo nero” degli indiani navajo, carismatico “boogeyman” degli indiani d’America (gli indiani per eccellenza, più di quelli indiani indiani dell’India, terra di Apu e misteri).
Avrete certo notato che ogni volta che il nonno bestemmia, l’attenzione delle persone che lo circondano non viene neanche suscitata; tutti continuano, noncuranti, a svolgere le proprie attività. All’inizio si sente qualcuno (voce off) dire che “è congelato”; molto probabilmente si riferiva al cuore del nonno, in seguito alla richiesta irragionevole e non accontentabile del nipote. Si sente successivamente, in breteastonelissiana indifferenza empatica: - Và a pià a purchetta, - e la moglie che dice che “non si sa chi”, in foto è venuto bene.
Proseguiamo con le ultime quartine immortali del sommo poeta.
Compare un’offesa al Brasile, riguardante un’antica sconfitta ai mondiali. “Rio maiale”; qui il nonno se l’è presa con la capitale, patria di favelas e delinquenza minorile, magistralmente presentata nella pellicola “City of God” ma questa è un’altra storia.
La madonna è tubercolosa; questo già si sapeva. “Che oggi dio maiale”: quel “che” lascia sottintendere che il nonno, per quella giornata, aveva ben altri programmi, completamente diversi dallo stare a sentire il nipote farneticante (indebitatosi con l’usuraio locale, in seguito a un’ingente perdita alle corse dei cavalli).
Il nonno, alla fine, lo avrà salvato?
Ci si avvia alla conclusione, gli “end credits” dove il nonno cita una trinità del tutto personale (Gesù, Giuseppe e Maria) e, per non lasciarli soli (in questo mondo buio e triste), e onorare un pochino tutti quanti lassù, ci schiaffa gli angeli da compagnia; non quelli selvatici ma quelli ammaestrati che difficilmente si rivoltano al padrone.
Il video termina (e, con esso, questo capolavoro di fine millennio) con il ribadimento del concetto che la somma sia “per Lorenzo” e non per un altro venuto dal nulla.
Penso/spero di essere stato esauriente, approfondendo dove la mitica “nonciclopedia” ha peccato (seppur essendo un critica molto più illustre della mia).

martedì 15 gennaio 2008

SE NON TEMI QUESTA POTENZA... COMBATTI!!!






AVVISO: VI STATE APPRESTANDO A LEGGERE UNA PAGINA DI WORD.
UNA MISERA PAGINA; REGOLATEVE


Dopo tanto, posso godere e gioire delle azioni sovversive dei sinistroidi canne, bonghi, bolas, attività ludiche alternative da campo, centrosocialeoccupatoautogestitopropagandisticotrasversalismopaniconomadismoschizzoide.
Da buon figlio di troia contorto che sono, devo ammettere che sono un po’ rammaricato; può essere che ogni azione sociale debba sempre necessariamente essere rivendicata da una fazione politica?
Destra, sinistra, centro, anarchici, comunisti, fascisti; nel 2008 sono cazzate difficili da credersi ancora.
Una volta si credeva in queste cose come tappa buchi.
Come cazzo facevano senza playstation 3?
Ecco il risultato.
… e se per una volta agissimo semplicemente come cittadini esseri umani che si sono abbondantemente rotti i coglioni di sottostare a mere cazzate da due soldi autoimposte dall’alto?
Un “alto” che esiste solo grazie a noi; “alto” inteso come porci in giacca e cravatta ai quali paghiamo (ecco le famose trattenute sulla busta paga dove finiscono) scorte di gorilla, auto blu con champagne (annata 1234 a.C.) e cocaina a montagne.
Ok; dopo la solita digressione, dove puntualmente sottolineo e ribadisco la mia totale indignazione riguardo le scarsissime (e sotto media) dimensioni del mio pene, comincio questo post felice.
Ma secondo voi, il vecchiaccio che assomiglia orribilmente a Max Pezzali e guida il Mazinga zeta, nonostante gli abbiano tolto tutti i punti dalla patente, cosa cazzo si è messo in testa? Governare il mondo, parlandogli con una lingua incomprensibile ai più, essere servito e riverito, non avere la sveglia tassativa al mattino, non gli bastava?
IL PAPA VUOLE ANDARE ALLA SAPIENZA.
C’è una cosa che non quadra.
COSA CAZZO SI è MESSO IN TESTA?
Pensavo avesse inteso che, tutte le persone istruite, che studiano e si informano, siano leggermente al di sopra di cazzate da psicotici del calibro di farsi l’amico immaginario che veglia su di te, ti protegge e ti perdona anche quando hai fatto il criminale di guerra.
PERCHE’ ALLA SAPIENZA?

Sappiamo tutti dell’avversione della chiesa, nei confronti di Galileo e della scienza in generale.
In chiesa pensano che un hippie, nato bianco da famiglia negra, in terra di negri (è questo il vero miracolo della novella verghiana) abbia creato tutto con una bacchetta magica, in sei giorni.
Il settimo è andato all’Ikea.
Anch’Egli, in tutta la sua sconfinata e infallibile onnipotenza possedeva debolezze estetiche.
Vorrei chiedere al papa: - Ma se è veramente come dite voi, perché non prova a buttarsi giù da quella cazzo di finestra dove, ogni domenica si affaccia, a farneticare a quel pubblico di pecore matrixiane?
Se è come dite voi, non dovrebbe schiantarsi al suolo, con le budella, l’intestino fuori dal culo e gli occhi completamente strappati dal loro caro nervo ottico?
Se, per assistere ai comizi del papa si dovesse pagare anche solo 1€, ci sarebbe anche solo la metà degli zoticoni che presenziano regolarmente?
Ok; stavolta post breve… poi non me lo leggete, e che cazzo.
OGNUNO è LIBERO DI FARE E PENSARE CIO’ CHE VUOLE.
SEI NEGRO? SEI FASCISTA? SEI COMUNISTA? SEI COPROFAGO?
SEI QUEL CHE SEI?
SEI LIBERO DI ESSERLO, MA NON DEVI FARLO PESARE AL PROSSIMO.
LA TUA LIBERTA’ FINISCE DOVE COMINCIA QUELLA DI UN ALTRO L’HO SENTITA MILIONI DI VOLTE MA MAI CHE L’ABBIA VISTA RISPETTARE.

martedì 8 gennaio 2008

VISIONATO HALLOWEEN DI ROB ZOMBIE








Dopo queste distruttive (mai così devastanti) vacanze natalizie, fatte di fegati piangenti e romanzi conclusi, ci si ritrova faccia a faccia con il plasma.
Il titolo parla chiaro; sono qui per ammorbare i miei lettori con le lamentele da settantenne pagante, insoddisfatto della visione della pellicola parrocchiale passata dal convento.
Rob… ti prego, non ci abbandonare.
Ok, ci hai dato due film uno meglio dell’altro, erano secoli che non veniva fuori un esordiente pieno di talento al punto da regalarci una grande opera prima e un capolavoro come seconda.
RIGHT; dobbiamo solo inchinarci.
Ieri sera, però, uscendo dal cinema, ho fatto questa considerazione: “House of 1000 corpses” è il remake non ufficiale di “The texas chainsaw massacre” e “The devil’s rejects” è il suo sequel ibridato di western.
…CHE ROB ZOMBIE SIA UN ALTRO TARANTINO, OVVEROSIA UNO SENZA IDEE MA TALENTUOSO NEL PLASMARE PREESISTENTI CONCETTI?
Vi spiego meglio.
Ieri gasato come una bottiglia di diet cocke piena di Mentos indiavolate, sono andato al cinema per “Halloween: the beginning”.
La locandina non l’avevo mai vista; non m’ha ispirato.
Il classico teschio infuocato con dentro dettagli della vicenda, e in primo piano un Michael Myers di spalle con la sua mitica maschera nella mano sinistra.
Va be’; per un attimo smetto di essere il solito figlio della MTV generation e non mi baso sulla copertina “del libro”.
LEGGIAMOLO.
Iniziamo ad andare giù di birra, io e il mio amichetto, visto che la distanza temporale che ci separa dal massacro è di ben 60 minuti tondi; arriviamo sempre in anticipo, vuoi per la nostra maniacale esigenza di posti a norma di CEE, vuoi per il nostro totale fancazzismo perpetuato.
Un quarto d’ora prima che il film cominci, prendiamo altre due birre ma, questa volta, è stata una vicenda strumentale; se ti porti la birra in sala, te la versano nei bicchieroni di carta destinati alle bibite analcoliche alla spina.
Perché?
Perché così avremmo potuto pisciarci, senza doverci allontanare infaustamente dalla sala (come è già successo con altri film; che vi piaccia o no, la birra fa evacuare più di un incendio in un grattacielo).
Dai trailer capisco che sarà un bel 2008 all’insegna dell’horror e non potrei essere più contento.
Ci siamo; il film comincia.
Adrenalina a mille, gioia del fatto che il mitico “main theme” di Halloween non ci sia (scontatamente!!!) e si parte con la carneficina.
Il bambino che interpreta il piccolo Michael Myers è davvero inquietante. La sua forza sta nell’essere una figura completamente androgina.
Ne carne ne pesce.
IPRITO.
Grandi occhi chiari fissi nell’oblio, i capelli biondi dell’anticristo e nessun dettaglio che ti farebbe venir voglia di prenderlo per il culo.
Davvero inquietante.
Vediamo subito la sadica natura del piccoletto quando comincia teneramente a squartare il suo criceto con un puerile bisturi medico.
La famiglia (e te pareva!!!) è disastrata: la madre (quel gran pezzo di madonna di Sheri moon) fa la spogliarellista, la sorella è una zoccoletta con un culo da poster, il patrigno è uno sporco ubriacone che si vuol scopare la figliastra e massacra di botte il figliastro (Michael) pigliandolo per culo di continuo (“Frocetto, frocetto”!!!) e mortificandolo appena può.
Vi chiederete: perché tutto comincia?
La sera di ognissanti, la madre di Michael va a lavorare, il patrigno sta in poltrona ubriaco lercio, dormiente come un cadavere semivivo e la zoccoletta della sorella (atroce motore della catena di montaggio degli eventi), invece di portare il fratellino a fare “trick or treat” (dolcetto o scherzetto un cazzo), come aveva promesso di fronte alla madre, se ne va di sopra a farsi infiocinare da quell’hippie balordo sporco e sudato del ragazzo.
Capito?
Siamo cresciuti con questa figura mastodontica, che ha popolato tutte le nostre notti d’incubi… e se ne viene fuori che era uno sfigato anche lui.
Non mi porti fuori? Mo ti faccio vedere io.
La prima parte è carina; Michael in manicomio e il suo psichiatra (uno spassoso Michael “Alexaranciameccanica” McDowell).
In manicomio avviene un altro truce delitto tramite forchettata su gigulare (tenero Michael) e il nostro piccolo demonietto si è appena conquistato la permanenza, in questo posto ludico, a vita.
Passano 15 anni; l’attore che lo interpreta ora, sarà stato preso da Chernobil; è alto 12 metri e novanta: una cosa spropositata; Denny Trejo (che fa una piccola parte, quella dell’uomo delle pulizie) di fronte a lui scompare, sembrando il nano Semerara (il piccoletto azzannatette di “Zombie Horror”aka “Le notti del terrore”).
Dopo questa parte del manicomio, dal quale ovviamente Mick fuggirà (e si sapeva), ricomincia ne più ne meno, il primo film di Carpenter.
LE MUSICHE SONO LE STESSE IDENTICHE; NIENTE ARRANGIAMENTI.
A me il film non è piaciuto più di tanto; che senso aveva prendere un capolavoro perfetto come quello e rifarlo?
“Hills have eyes” di Alexandre Aja sta diciotto gradini sopra al film di Craven; quello era un remake motivato… ma questo?
Rob l’avrà fatto di sua spontanea volontà o per soldi? Mi devo informare, sta di fatto che la seconda parte è identica all’originale, senza però tensione.
È quello il guaio.
Nell’originale Halloween, Carpenter gettava le basi di quella che poi sarebbe stata la principale caratteristica del suo cinema: L’ORRORE SUGGERITO.
Nei primi film di Carp (questo, Fog, che è il più bello di tutti i primi, e via dicendo) non si vede mai niente.
La storia e semplice e i veri protagonisti sono le musiche, i rumori e le location.
Il primo Halloween faceva cagare sotto tutti dalla paura e ancora adesso ha il suo bel fascino. Guardatelo bene… cosa succede? NIENTE, eppure tiene per 90 minuti lo spettatore fuso tutt’uno con la poltrona.
Rob si è impegnato, addirittura ha usato le stesse identiche location del primo e anche delle inquadrature sono scopiazzate per omaggiare il maestro, ma il risultato è debole.
Guardare per credere; fosse continuato sulla falsariga dei primi trenta minuti sarebbe potuto diventare un film interessante… ma sarebbe come ricreare un capolavoro d’arte; potrebbero dirti: - Bravo, complimenti, bella tecnica.
Ma nulla di più.
ROB TE PREGO, TORNA DA NOI, NUN CE LASSA’.
Nota positiva; gli attori sono quelli dei precedenti lavori di Rob (anche se la maggior parte svolgono qualche piccolo cammeo, nulla più).
Da vedere ma senza pretese… o finireste con l’uscire dalla sala delusi… come è successo a me.