Ciao a
tutti.
Non scrivo
da un mese perché in questo mese la mia vita è cambiata
completamente.
Ora vivo a
Pavia.
Me so'
trasferito.
Abito in una
cascina settecentesca immensa, circondata da (minimo) una ventina di
sale prove. La sera, se voglio vedermi un concerto, basta che esco di
casa e cammino una decina di passi.
Solo che non
lo faccio; la musica mi ha un po' rotto i coglioni.
Durante
questi trenta giorni mi sono successe tante di quelle cose che... se
ad agosto ho scritto un romanzo in due settimane, dove ho raccontato
per filo e per segno tutto quello
che mi è successo, figuratevi che enciclopedia potrei scrivere
ricapitolando metà ottobre\novembre 2013.
Tanta
roba.
Ma...
ora sono costretto a scrivere una cosa che, la leggesse qualcuno che
mi segue da quando inaugurai questo blog 7 anni fa (quand'ero un
nichilista incazzato con tutto) verrebbe a cercarmi per sputarmi in
faccia.
Per
la prima volta in vita mia sono davvero felice.
Sono
felice.
Sto
bene.
Questa
affermazione è molto pericolosa, perché quando ti piangi
addosso\rompi le palle lamentandoti che la vita è una merda e bla
bla bla allora è tutto regolare, va tutto bene, lo status quo è
mantenuto e tutti sono contenti (più sicuri;
si sentono più sicuri).
Quando
dici che sei felice c'è chi si incazza, chi si indigna, chi ti odia
– ho assistito a scene d'isterismo di massa stile zombie movie, di
fronte a un'affermazione simile.
Comunque,
non sto a menare il cazzo con quanto sono felice.
Solo
che... cosa scrivere?
Potrei
scrivere della scrittura.
E
a chi gliene importa?
Se
vi interessa potrei organizzare un corso di scrittura creativa così,
mentre vi spillo i soldi raccontandovi cose che potreste benissimo
scoprire da soli scrivendo anziché
cercando di imparare
tecniche per imparare a scrivere potrò
anche provarci con voi\la vostra fidanzata.
Che
ve ne pare?
Ma
con chi sto parlando?
Perché
faccio questo?
Sarà
forse per punirmi (in quanto sono felice [cazzo, l'ho detto un'altra
volta]?).
Be',
ho altro da scrivere.
Vi
snobbo.
… forse
sto diventando anche stronzo.
Ora
non sono più felice.
Mi
avete rovinato la giornata.
Bastardi.
È
colpa vostra.
Vi
odio.
…
contenti?
Perfetto.
Ora
vado a chiamare la Neuro. Mi affiderò a loro per guarire. Hanno
tante caramelle che cambiano l'umore.
Mentre
sto scrivendo questa cosa, il barista ha tirato una brocca d'acqua
alla barista dicendole “Vaffanculo brutta puttana”.
Ho
paura.